Interventi |
FERRERO Viviana (Vicepresidente) Adesso io passerei alla 202001392/002, ma avrei bisogno di un cambio di Assessori. Grazie, Assessora Schellino, nonché Vicesindaca di Torino. Allora, passiamo alla 202001392/002. Gli interpellanti sono: la Consigliera Montalbano, il Consigliere Magliano, la Consigliera Pollicino ed il Consigliere Petrarulo. La domanda a cui andrà la nostra Assessora a rispondere: "Emergenza abitativa facciamo il punto?" FERRERO Viviana (Vicepresidente) E le passo la parola. Se riesce a passare... Sì, grazie. Sopra, sopra, così. No, Unia, mi deve dare il suo. Ci siamo, perfetto. Prego, Assessora. SCHELLINO Sonia (Vicesindaca) Grazie. Cercherò di essere più sintetica possibile, compatibilmente con il fatto che sono 13 domande. Per rispondere in modo esaustivo a tutte le domande, è necessario premettere che la tematica dell’emergenza abitativa tocca in modo trasversale tutti gli uffici della Divisione dei Servizi Sociali, che sulla base delle proprie materie di competenza, seguono le varie tipologie di utenti, che necessitano un progetto di accompagnamento all’abitare: da famiglie fragili, ai minori, dagli adulti in difficoltà, agli anziani, stranieri, disabili, minoranze etniche e così via. È altresì indispensabile precisare che tutti i progetti di accompagnamento all’abitare, che la Città gestisce attraverso la Divisione dei Servizi Sociali ed in molti casi in collaborazione con il Terzo Settore, rappresentano un modo per ovviare alle insufficienti risposte che il sistema degli alloggi di edilizia residenziale pubblica della Regione, attraverso le proprie ATC, riesce ad offrire. A tal proposito, come già anticipato in altre interpellanze e per rispondere immediatamente alla domanda numero 6, che preoccupa parecchio il numero di alloggi che ATC ha messo a disposizione negli ultimi due anni, in netto calo rispetto alla media, la media era di 500 - 600 alloggi degli anni precedenti. Nello specifico in tutto il 2019, fino a prima dell’estate, sono stati messi a disposizione per la graduatoria del bando generale 339 alloggi. No, scusate, questo nel 2019, 339 alloggi; mentre per la prima metà del 2020, al netto di tutti i problemi legati alla crisi sanitaria mondiale ed al conseguente lockdown, 48 alloggi. Naturalmente l’auspicio è che, come ha già fatto più volte ATC, ha riferito che riuscirà a recuperare nella seconda parte dell’anno, per il momento il recupero stimato, calcolato con dati certi al 6 ottobre 2020, è un recupero parziale del numero di unità alloggiative trasmesse ad ATC, che ammontano a 174. Quindi dai 48 prima, siamo a 174, ma ben lontani dai 500 - 600 della media di ogni anno. Fatta doverosa premessa, per rispondere congiuntamente alle domande 1, 2, 3, 4 e 7, le procedure di sfratto al vaglio della Commissione Emergenza Abitativa, prendendo come arco temporale il periodo da gennaio 2020 ad oggi, sono state 516, con una percentuale di esiti positivi che si assesta intorno al 28%, in linea con gli anni precedenti. Le procedure di sfratto avviate nel 2019, conosciute dai Servizi Sociali e non ancora ultimate, a seguito della sospensione degli sfratti, sono ad oggi 347. La domanda numero 2 sui progetti abitativi temporanei attivi, ci dà invece l’occasione di produrre un elenco dei progetti di accompagnamento all’abitare, che la Divisione Servizi Sociali, attraverso tutti i suoi settori, segue e continua a gestire. In totale sono circa 2.400 progetti abitativi temporanei tutt’oggi attivi per altrettanti nuclei familiari, così suddivisi: 277 gestiti dagli uffici dell’abitare sociale, che comprende anche nuclei con esito positivo in Commissione Emergenza Abitativa, nonché nuclei seguiti dal Servizio Disabilità, il quale offre a sua volta ulteriori percorsi di autonomia dal contesto familiare, offrendo una gamma di alternative, tipo la vita semi indipendente con supervisione di un assistente familiare, il condominio solidare, il social housing e via dicendo; poi abbiamo 55 famiglie in emergenza abitativa con esito positivo da parte della Commissione Emergenza Abitativa in attesa di disponibilità dell’alloggio idoneo ed ospiti presso le strutture convenzionate; 81 posti per nuclei sfrattati nelle strutture di via Farinelli e via Cimarosa; 190 senza fissa dimora seguiti dagli uffici adulti in difficoltà con progetto di accompagnamento all’abitare in corso, alcuni sono già in attesa di disponibilità di alloggi ATC; circa 1.150 persone in capo ai servizi stranieri e minoranze etniche, suddivisi tra il progetto SIPROIMI, il progetto MOI, il progetto l’Anello Forte che è quello sullo sfruttamento sessuale lavorativo; poi ci sono 346 contratti stipulati attraverso LoCARe tra il 2019 e la prima parte del 2020; 134 progetti di autonomia lavorativa ed abitativa, che coinvolgono madri con minori, giovani adulti tra i 18 e i 21 anni ancora in affidamento, attraverso strutture di accoglienza residenziale, gruppi appartamenti, progetti di autonomia, pensionati integrati, nonché il progetto Care Leavers per ragazzi usciti da una comunità che faticano a trovare un’autonomia lavorativa ed abitativa; infine abbiamo 90 persone collocate attualmente attraverso il progetto speciale di superamento dei campi rom. Discorso diverso è quello riguardante le procedure di decadenza citate nella prima domanda, gestite dagli uffici di via Orvieto, che contemplano solo con estrema ratio una reale esecuzione delle stesse. Infatti, a fronte di 494 situazioni di morosità per decadenza segnalate da ATC nel primo semestre 2020, facciamo presente che nel 2019 erano in tutto 929, a fronte di queste 494, dicevo, 260 sono per abbandono, trasferimenti di residenza o simili, mentre per le restanti si cerca sempre di accompagnare i nuclei verso un Piano di rientro ed un ritorno alla normalità nei pagamenti con l’ATC. A fronte dei numeri appena citati, tra il 2019 e il 2020 in tutto sono solo 23 i casi irrecuperabili in attesa di esecuzione, che come è noto, la Legge di conversione al Decreto-legge Cura Italia 18/2020 ha sospeso in un primo tempo fino al 1° settembre e poi fino al 31/12. Tornando ai progetti personalizzati sopra descritti, sono oltre 2.000. Al fine di reperire nuove strutture e sistemazioni da mettere a disposizione per l’accoglienza straordinaria e temporanea, per rispondere in modo più puntuale alla quinta domanda, la Città, com’è noto, ha sviluppato nel Piano di Inclusione Sociale avviato il 23 ottobre 2018 con delibera della Giunta di ottobre 2018, l’area 4, ambito di azione dedicato a reti territoriali per l’abitare, abitare sociale ed accoglienza solidale. Dall’inizio del percorso sono sei gli accordi di collaborazione stipulati con enti partner con oltre 100 associazioni coinvolte e più di 300 risorse abitative e relativi percorsi di accompagnamento all’autonomia finanziati. (INTERVENTO FUORI MICROFONO). E no, perché 13 domande ci vuole un po’ a rispondere. Se volete mi fermo e consegno la risposta scritta. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Certo. No, no, volevo capire quanto… SCHELLINO Sonia (Vicesindaca) Ho una paginetta. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Okay, perfetto, grazie. Scusi. SCHELLINO Sonia (Vicesindaca) Un meccanismo che ci consente non solo di accrescere costantemente la disponibilità di risorse destinate all’emergenza abitativa, ma altresì reso più omogeneo il ventaglio di beni destinati all’emergenza abitativa ed alla disposizione dei vari settori dei Servizi Sociali, che in passato si presentava decisamente più frastagliato. A tale proposito, collegandoci alle domande 12 e 13 quest’Assessorato, oltre a quanto finora elencato, per quanto di sua competenza, per ovviare ai problemi acuiti dalla crisi legata al coronavirus, continua a lavorare su più fronti ed ha già attivato da alcune settimane un’interlocuzione con le associazioni dei proprietari e degli inquilini, per concordare l’area di estensione, laddove possibile, dei benefici di misure di sostegno all’abitare, nonché con l’Assessorato al bilancio per prevedere una riduzione dell’aliquota IMU sui contratti di locazione a canone concordato. Quella dell’emergenza abitativa è, come spiegato in premessa, una problematica che coinvolge in modo trasversale tutti i settori della divisione e dunque alla domanda 8 non si può che rispondere che le risorse umane impiegate sono tutte quelle che lavorano nei vari settori. Mentre alla risposta alla specifica, domanda 9, sull’operatività degli uffici di via Orvieto, non può che essere che, esattamente come tutti gli uffici dei Servizi Sociali, che devono garantire i servizi essenziali, anche questi ultimi sono sempre rimasti operativi durante l’emergenza Covid, sia pure in parte in smart working, adottando un sistema di ricevimento su prenotazione per evitare assembramenti, ma garantendo comunque i servizi di base necessari. L’operatività degli uffici pertanto è rimasta la stessa nel periodo pre Covid, sono solo mutati i metodi di lavoro, sulla base delle direttive ministeriali sul Covid 19. Andando a concludere e rispondendo alla domanda 10, gli uffici di questo Assessorato, collaborano costantemente con il Terzo Settore e sono pienamente consapevoli delle criticità legate alla crisi finanziaria, che con ogni probabilità mostrerà a tutti i suoi nefasti effetti tra l’autunno e l’inverno e anche nel 2021 naturalmente. Abbiamo riscontrato un aumento delle richieste di aiuto, soprattutto legate al pagamento di utenze ed affitti e continuiamo ad operare come fatto finora, in attesa che gli Enti direttamente competenti per materia diano dei segnali forti e decisi di contrasto ad una tematica seria come quella dell’abitare. È pacifico infatti immaginare che, nonostante il cospicuo elenco di progettualità a favore dell’abitare, che la Città mette costantemente in campo, non può con le sole proprie risorse riuscire a fare fronte ad emergenze di questa portata. A proposito di risorse, concludo rispondendo alla domanda 11 ed evidenziando che già solo le disponibilità stanziate nel PEG dell’Area Edilizia Residenziale Pubblica per quest’anno, ammontano a circa 3,5 milioni di euro, ripartiti nelle varie forme di contributo per le situazioni di sostegno di chi si trova in emergenza abitativa; a questo occorre aggiungere tutte le risorse stanziate dai diversi settori per i progetti summenzionati che, tra il Piano di Inclusione Sociale, il (incomprensibile) e i contributi specifici, ammontano a quasi 5 milioni. Infine un po’ più di un milione, 1.100.000 circa per i sostegni abitativi previsti dalla deliberazione di supporto economico per le famiglie più fragili. In totale sono quasi 10 milioni. Grazie. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Grazie, Assessora Schellino. Passo la parola alla Consigliera Montalbano per i cinque minuti assegnati. MONTALBANO Deborah Grazie, Vicepresidente. Allora, quest’interpellanza era stata protocollata in data 22 giugno, eravamo un po’ nel piano dell’emergenza Covid, iniziavamo ad affacciarci ad una possibile riapertura dal lockdown, quindi volevo in quella fase particolare fotografare quella situazione, che era un po’ sostanzialmente quella in capo a noi come Amministrazione, in quanto nei dibattiti, sia in Commissione, ma devo dire a livello politico a più livelli, eravamo tutti convinti che sarebbe stato un autunno caldo e si parlava di autunno caldo specialmente quando parlavamo di povertà, di emergenza sociale e quindi a seguire anche l’emergenza abitativa. Ed è per questo che è molto corposa l’interpellanza, perché ho inserito tutta una serie di richieste, di informazioni, credo però utili, anche da portare in Consiglio Comunale. Detto questo, adesso era corposa, quindi su alcune risposte che lei mi ha dato avrei anche da obiettare, ma diciamo, non vorrei farlo qui. Chiederò di portare in approfondimento in Commissione quest’interpellanza, perché invece credo che su questi punti un dibattito anche con tutte le forze politiche insieme alla Giunta possa solo aiutarci, anche per poter renderci portavoce di quello che magari come Consiglieri Comunali stiamo respirando e stiamo assorbendo in questi mesi, devo dire, in particolar modo dai primi di settembre in poi. Io, ad esempio, spesso mi ritrovo in appuntamenti con persone che non hanno una casa o che stanno perdendo quella che hanno, o che hanno fatto richiesta di una casa popolare e si sono visti l’esito in emergenza abitativa negato per mancanza di requisiti. Requisiti che, anche a seguito della modifica del Regolamento che si è susseguito in questi anni per l’emergenza abitativa, su questo purtroppo confermandomi che alcune criticità che io avevo posto anche durante l’iter della revisione del Regolamento continuano a persistere e continuano a lasciare fuori centinaia e centinaia di famiglie che sono in un’oggettiva condizione di emergenza sociale, che non hanno gli strumenti di autonomia e che quindi non sono in grado di poter, diciamo così, risalire la propria situazione personale, economica e sociale da soli e si ritrovano davvero abbandonati a se stessi. Assessora, quindi, oggi non mi arrabbio, ci arrabbiamo poi in Commissione. Questo per dirle che su tutta una serie di risposte io avrei molto da obiettare, ma mi faccio testimone di questo, perché credo che sia in questo momento più importante. Credo di avere fatto una ventina di appuntamenti, una ventina di appuntamenti dove queste situazioni che le ho appena raccontato, non riescono neanche ad intercettare il Servizio Sociale, cioè chiamano ma nessuno risponde. Interviene il Gruppo consiliare con delle segnalazioni, magari al Servizio Sociale competente, e la risposta che viene data è: recatevi nei dormitori. Ora, sappiamo molto bene che, laddove non ci sono minori a carico, noi anche come strumenti da mettere in campo, da poter quindi mettere a disposizione delle persone, siamo più in difficoltà, perché comunque ci concentriamo spesso e volentieri quando abbiamo i minori a carico, anche per le varie progettazioni, e questo è un primo punto che secondo me dovremmo iniziare a mettere a fuoco, perché poi ci sono anche situazioni dove non ci sono minori a carico, ma non per questo i soggetti sono meno fragili o necessitano meno aiuti. Spesso ho incontrato persone che hanno anche patologie sanitarie importanti e quindi la risposta, che poi è la prima, quella del Servizio Sociale, perché il primo interlocutore istituzionale è quello, dove si dice: recatevi nei dormitori, a prescindere dalle patologie, a me Conigliera Comunale, mi dà come feedback di ritorno il fatto che, considerando anche tutti i vari progetti che poco fa lei ha elencato, noi abbiamo delle sacche che non riusciamo ad intercettare. E dal 31 dicembre in poi, quando la sospensione degli sfratti e delle decadenze sostanzialmente verrà revocata, dal 1 gennaio io sono molto preoccupata su quello che ci potrà piombare sulla testa, uno perché poi queste situazioni spesso non arrivano neanche ad essere intercettate, perché non superano i primi step, e su questo credo che anche a livello territoriale potremmo lavorare e pensare di costruire dei servizi che diventino dei presìdi sui territori, per poter supportare e accompagnare il cittadino anche nella richiesta di aiuto, ma avremo modo di parlarne in Commissione. Un’ultima cosa, sono sicura che su questi fronti noi ci troveremo molto, molto in difficoltà, perché già lo siamo in fase ordinaria. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Concluda gentilmente, Consigliera. MONTALBANO Deborah Sì, sì, concludo. Stavo dicendo l’ultima cosa. Già in fase ordinaria noi rincorriamo le emergenze e lei lo sa meglio di me la fatica che gli uffici e tutto il settore che si occupa di servizio abitativo fa tutti i giorni nel rincorrere tutte le varie emergenze che si muovono sulla Città, quindi non la gestiamo l’emergenza, la rincorriamo. Da gennaio in poi la situazione diventerà ulteriormente preoccupante e anche iniziare a pensare di poter lavorare su LoCARe, modificare qualcosa anche sulla struttura di LoCARe, non è possibile che sia il cittadino che deve trovarsi da solo l’appartamento da poter poi usufruire con il regime di LoCARe. Cioè, rimandiamo troppo al cittadino alcune questioni che dovremo prendere in mano noi per tentare di gestire quello che arriverà da gennaio in poi. Ho concluso. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Grazie, Consigliera Montalbano. |