Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Procediamo adesso con le interpellanze dell’Assessore Unia. Iniziamo con l’interpellanza n. mecc. 202001676/002, presentata dal Capogruppo Tresso, avente come oggetto: “Che fine ha fatto l’ex Istituto Bonafous?” SICARI Francesco (Presidente) Risponde l’Assessore Unia. Prego. UNIA Alberto (Assessore) Grazie, Presidente. Il Consigliere Tresso ha presentato un’interpellanza sull’aggiornamento ex Istituto Bonafous, dopo quella discussa in Consiglio Comunale il 21 ottobre 2019. Allora, iniziamo dal punto 1) dell’interpellanza, in cui si comunica che il processo è stato attuato con disposizione di servizio 1/2020 del 27 gennaio 2020 a firma dell’allora Dirigente d’Area, l’Architetto Palermo, che prevedeva, a far data dal 1° febbraio 2020, che i giardinieri prendessero servizio presso le quattro sedi dei magazzini territoriali individuati nel progetto di riorganizzazione. È disponibile, comunque, in allegato - poi gliela posso dare - una copia della disposizione di servizio suddetta. Dal 1° febbraio 2020 si sono costituite le quattro nuove squadre di lavoro, considerato che dal mese di marzo a fine luglio il personale giardiniere è stato assente per emergenza Covid, alla ripresa dell’attività, dovendo rispettare nuove regole comportamentali, quali il distanziamento del personale, utilizzo degli automezzi con personale a bordo contingentato, eccetera. Per risolvere alcuni aspetti in tal senso, è stata riaperta temporaneamente la sede operativa presso il parco Rignon, pertanto oggi sono cinque i magazzini territoriali che ospitano i giardinieri. Nel frattempo, visti anche gli impegni presi dal Servizio Verde Pubblico, illustrati durante il dibattito precedente, si è provveduto a formalizzare la concessione di servizio di fienagione per gli anni 2020-21 presso il compendio in oggetto, servizi aggiudicati a un’impresa agricola del territorio chierese, al fine di garantire, appunto, la regolare manutenzione degli spazi verdi dell’ex Istituto. Rispetto al presidio e al controllo del territorio, che si intende mantenere mediante il personale giardiniere assegnatario di due alloggi di custodia, si evidenzia che al momento è sospeso, in attesa che il responsabile sindacale... della sicurezza, scusate, riveda la procedura del loro mansionario, anche alla luce delle nuove disposizioni da seguire ai fini della sicurezza sul lavoro a causa dell’emergenza Covid. A dimostrazione di quanto sia tuttora in corso il processo di riorganizzazione, si riferisce che due giorni fa, lunedì 21 settembre, sono stati assunti tre giardinieri, assegnati al Servizio Verde Pubblico, chiaramente non compresi in quanto antecedente nell’allegato a disposizione e la disposizione del servizio era del gennaio 2020, quindi non troverà questi tre dipendenti nell’allegato, ma sono stati assunti esattamente lunedì 21, e temporaneamente sono stati assegnati alla squadra di via Bixio. In merito al punto 2) dell’interpellanza, si comunica che si sono svolti numerosi sopralluoghi e incontri con diversi soggetti che avevano manifestato l’intento di vedersi assegnate porzioni dell’ex Istituto, ma ad oggi nessuno di questi ha concretamente dimostrato interesse a siglare con l’Amministrazione l’impegno a sottoscrivere una convenzione per l’utilizzo di tali spazi. In merito al punto 3), sono in corso rapporti con il Ministero di Grazia e Giustizia, ma gli accordi sono ancora in fase di definizione. Per quanto riguarda il punto 4), richiesta una nota all’Assessorato al Patrimonio, si precisa che al Comitato di Coordinamento, la cui costituzione è prevista dal Protocollo d’Intesa, vengono attribuiti i compiti di definizione degli indirizzi di coordinamento e degli interventi di competenza dei singoli attori coinvolti nella valorizzazione del compendio e attuazione dei progetti, oltre che di monitoraggio degli stessi. Si prevede inoltre che, una volta operanti i vari soggetti all’interno dell’Istituto, il Comitato predisponga un disciplinare per la gestione delle parti comuni e la ripartizione delle spese, assumendo così anche un ruolo di amministratore di condominio. Considerato che il Protocollo è stato stipulato negli ultimi mesi del 2019 e che coinvolge molteplici attori, non si è ancora pervenuti alla costituzione formale di tale Comitato, poiché è ancora in atto una fase di concertazione fra Città e gli altri soggetti firmatari del Protocollo, principalmente Città Metropolitana e Università degli Studi di Torino, oltre che con gli altri Enti per l’individuazione delle attività insediabili e degli spazi del compendio utilizzati. SICARI Francesco (Presidente) Grazie, Assessore. Do ora la parola al Capogruppo Tresso. Prego, ne ha facoltà. TRESSO Francesco Sì, grazie, Presidente. Ringrazio anche l’Assessore Unia se vorrà poi gentilmente, come consueto, farmi avere copia di quanto ha letto e della nota allegata. Io su questo tema ho già posto, come ricordava l’Assessore, un’interpellanza, è un tema che mi sta particolarmente a cuore, sia per quello che è un po’ l’esito, diciamo, del comparto dei giardinieri, che ritengo costituire una risorsa su cui la Città di Torino ha sempre puntato, anche in termini di professionalità, e di, diciamo così, anche servizi che rendeva, perché il fatto di avere una scuola di giardinieri e delle persone di così capacità e competenza ha sempre fatto in modo che la Città potesse fruire anche di tutta quella che era una produzione vivaistica importante e che, di fatto, connotava in maniera particolarmente felice quelle che erano le aree verdi e tutto l’arredo urbano e che peraltro era una tradizione che giustamente veniva ripresa e riportata. Poi io capisco che ci sono delle logiche anche di economia, di tagli e tutto e purtroppo non mi sembra che questa Amministrazione abbia voluto puntare sul ridare particolarmente vigore e forza a questo comparto. Sono contento di sapere che ci sono state recentemente tre nuove assunzioni, ma di fatto quella che era una produzione che proprio lì nell’Istituto del Bonafous si espletava è stata poi di fatto smantellata a favore di altre produzioni, quelle, diciamo, dietro la Manifattura Tabacchi, però sicuramente quell’area lì ha avuto anche degli investimenti in tempi non così lontani, che poi, ahimè, sono andati non a essere valorizzati. Quello che però mi sembra ulteriormente grave, al di là di questo, è il fatto che tutti i soggetti che lei ha citato, Assessore, e che già erano i firmatari di un Protocollo che risale al 14 maggio 2019 - quindi ormai è passato comunque un anno e mezzo -, erano intenzionati a predisporre sulla sede del Bonafous un progetto per creare un Polo didattico e formativo, che ovviamente aveva, nella natura ambientale della produzione anche agroalimentare, un focus importante che poteva essere davvero un esempio anche di coesistenza e di co-progettazione di spazi che, pur non essendo all’interno della cinta daziaria della Città di Torino, di fatto sono molto prossimi, anzi, poteva essere un ulteriore elemento di sinergia col Comune di Chieri, che peraltro era cofirmatario anch’esso del Protocollo, in un’ottica di conduzione, non dico di una Città Metropolitana, ma almeno di un’area metropolitana e quindi di un dialogo con i Comuni contermini. Mi sembra che... io ravviso almeno che sia stata molto carente l’attività dell’Amministrazione sotto questo profilo, dal punto di vista di coordinare questo tipo di attività, nel senso che lei ci dice che ad oggi anche, invece, il successivo Protocollo, se ben ho capito, che è stato poi siglato nel dicembre 2019, non ha avuto da parte dei soggetti proponenti delle reali proposte che potessero essere valutate in funzione della gestione e dell’utilizzo degli spazi, però è anche vero che, come sempre, quando ci sono più soggetti che possono coesistere, è necessario avere un’idea un po’ precisa e coordinare poi, avendo già una valutazione di quelle che sono le possibilità di sviluppo e di realizzo di alcune attività, quali possono essere i contributi che ciascuno dà. C’è sempre bisogno di qualcuno che faccia un po’ da coordinatore, sostanzialmente; questo anche nella ricerca di finanziamenti, perché comunque, ricordiamo che su quei temi che prima ho citato velocemente e peraltro con un valore aggiunto, che poteva essere anche la proposizione di inserire persone in fragilità sociale, in fragilità economica e sociale, come per esempio l’accordo che il Dipartimento di Grazia e Giustizia poteva prevedere - ma non sono solo queste le persone in fragilità che potevano essere inserite -, avrebbe dato un elemento ulteriore di importanza, di valore, a un progetto di questo tipo. A me sembra che ad oggi, salvo questa..., se bene ho capito da cosa dice l’Assessore, un servizio di affidamento ad un’azienda agricola del chierese, che quindi è una sorta di locazione, però che non ha una progettualità dietro che dica... noi stiamo subaffittando dei terreni, per carità, questo può essere utile almeno per rimpinguare un minimo le risorse e poter fare quell’ordinaria manutenzione che sia necessaria e anche dare un presidio, però, ecco, mi sembra che questa sia un’ennesima occasione in cui c’era possibilità di sviluppare una progettazione di livello, una progettazione che potesse anche essere coordinata con altri soggetti, che mi sembra avessero manifestato un certo tipo di interesse, ma certo andava fatta con un approccio diverso, con una maggiore volontà di essere finalizzato. Vediamo se adesso alcune cose che lei ha citato..., però, per esempio, il fatto che i rapporti con gli Istituti di pena e con il Ministero non fossero proprio semplici nella gestione di un’ipotesi di reinserimento lavorativo di persone detenute non fossero proprio facili, vista la natura anche dei luoghi, che quindi richiedono comunque delle forme di controllo e di sicurezza, era immaginabile. Dopodiché, certo, bisogna spingere, ma sappiamo che i tempi in questo caso non sono proprio immediati. Altre idee sono state valutate, peraltro in capo alla Maggioranza, sono state fatte proposte sulla coltivazione della cannabis terapeutica... SICARI Francesco (Presidente) Le chiedo di concludere. TRESSO Francesco ...che poi non si sono rilevate pragmaticamente fattibili. Quindi, io concludo, anche perché ad oggi mi sembra che siamo sempre in una situazione un po’ di stallo, in cui le risposte non sono ancora tali da capire quale sarà il destino. Mi riservo, però, di chiedere un approfondimento in Commissione, proprio perché ritengo che questa vicenda, che va avanti comunque da un paio d’anni ad occupare le nostre riflessioni, necessiti di un chiarimento, anche per capire quali siano le reali possibilità di dare un futuro a quest’area, che, ahimè, lasciata andare e senza un presidio, rischia di degenerare sempre di più, di perdere un patrimonio anche di edificato su cui erano state spese anche delle somme ingenti e soprattutto di perdere un’occasione di una progettualità che poteva forse dare un maggiore risalto a questo presidio. La ringrazio. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. |