Interventi |
MAGLIANO Silvio Sì, grazie, Presidente. Io chiedo all’Assessore, se fosse possibile, di avere il cartaceo di quello che ha poc’anzi detto, perché ha esaminato i punti in modo preciso e puntuale e io lo ringrazio per l’attenzione che ha voluto dare a questa interpellanza, così da poter leggere con attenzione cosa mi ha risposto e quindi poter trasmettere quanto da lui detto a chi mi ha sollecitato il problema. Vede, Assessore, io prendo atto di queste due ultime sue affermazioni, la prima del proporre il prolungamento, e sono assolutamente d’accordo con lei che è una misura assolutamente sensata, a patto che si controlli che chi chiusa questi 60 metri quadri in più non li usi solo per occupare suolo pubblico e non faccia tutti i giorni il servizio, cioè, se quello è un dehors in più, se sono metri quadri in più, deve comunque lavorare come un dehors, perché se ti do l’opportunità, la usi fino in fondo. Io, girando per la città, ho visto delle situazioni bellissime, cioè con un’invettiva e un ingegno decisamente interessanti e... un’inventiva, mi scusi, l’invettiva la faccio poi dopo, alla fine dell’interpellanza sulle cose che ha detto all’inizio, però ce l’avevo lì pronta per cui ho fatto un errore di lessico e mi scuso, però invece ho visto anche roba... copertoni per terra, tavoli di legno costruiti alla bell’e meglio e il tipico ombrellone dato come promozione da qualche marca di gelati, piuttosto che di birra, così... quello non è facilitare lo sfruttamento di quel suolo pubblico. Per cui, bene questo vostro intendimento, se dovrà passare in Aula avrà il mio voto favorevole, a patto che ci sia un controllo; come, rispetto a quello che lei ha detto proprio verso la fine, se la Città..., ma questo è un problema di avere la capacità dei controlli, perché il nostro Paese è un Paese che mette delle regole all’ingresso per fare qualsiasi cosa mastodontica proprio perché ha una enorme incapacità poi di controllare e monitorare come viene utilizzata questa opportunità, quindi la soglia all’ingresso è molto alta, il livello di controllo è sempre basso. Se noi invertissimo questo trend tipico dei Paesi liberali e tipico dei Pasi liberali in cui i cittadini amano rispettare le regole, invece che ingegnarsi per non rispettarle, invece sarebbe interessante autocertificazione, modelli molto leggeri e poi un controllo mirato e a quel punto, però, la corresponsabilità - questo lo dico da subito - dovrebbe essere presa anche dal professionista e non solo dal commerciante o dal barista, che spesso si affida a un professionista e poi, quando c’è da pagare la sanzione, la paga l’esercente e non il professionista. Su questo bisognerebbe lavorare e se andate in questa direzione avrete ulteriormente l’appoggio del mio Gruppo. Per quanto riguarda il resto, io a questo punto dovrò dire a coloro che ho incontrato che sono dei pessimi professionisti, che non sono in grado di leggere i regolamenti e, anzi, forse hanno buttato gli anni migliori della loro vita studiando cose che poi non riescono a comprendere, perché, a quanto lei dice, questi regolamenti sono abbastanza semplici. Io tendenzialmente immagino, ormai, dopo questi otto anni e mezzo, nove anni in Consiglio Comunale, sono abituato a immaginare che la verità stia un po’ sempre nel mezzo: la struttura si difende e il professionista magari ogni tanto non è molto preciso. E questa è una verità che mi piacerebbe sentire anche da chi governa e non solo da chi fa l’Opposizione. Quando c’è stata la polemica sui giornali, io ho colto - e, devo dire, la ringrazio - una grande apertura da parte sua, dicendo: “Sì, ci sono dei problemi, li metteremo a posto”; nella sua risposta è emerso che sono i professionisti che fondamentalmente non si sono adeguati, non sono in grado, non hanno capito, una marea di... un fracco di documenti mancanti, e invece la Città di Torino fa tutto per filo e per segno. Io questo lo posso accettare quando interviene un dirigente che deve difendere la struttura in Commissione, non da un Assessore che comunque ha la possibilità di dire: “Forse dobbiamo migliorare, forse dobbiamo fare qualcosa di più, forse dovremmo staffare un po’ di più l’ufficio che si occupa di questo” me lo sarei aspettato, anche perché, se io fossi uno dei professionisti che ha parlato con me, o degli altri professionisti che provano a costruire il progetto per questa tipologia di dehors, mi sentirei un po’ sminuito o quantomeno un po’ insultato, cioè: “Non siete buoni a fare il vostro e scaricate le responsabilità sul Comune”. In alcuni casi potrebbe essere così, potrebbe essere anche così, che gente, che ne fa un tanto al chilo di queste pratiche, non le segue con la dovuta attenzione, allora è importante che chi gli ha dato l’incarico lo sappia. Dall’altra parte, però, le assicuro che le segnalazioni che hanno fatto a me sono anche legate a una iper, iper, iper, iper scrupolosità nella gestione di queste pratiche, che a volte è sintomo del non volerle mandare avanti con celerità, e se noi non mandiamo avanti le pratiche con celerità, in questo caso no, Assessore, perché grazie a voi fino al 30 novembre - e vado alla conclusione - c’era questa opportunità di autocertificazione veloce e se la prolungate non servirà, ma prima o poi il nuovo Regolamento dehors dovrà essere applicato in questa città; adesso, in base alla vostra ipotesi, dal 1° ottobre 2021. Però che ci sia una corresponsabilità e un modo di rendere le cose più semplici, questo è l’obiettivo, perché la Città di Torino sarà anche una Città che ha una classe dirigente, tra i funzionari, i dipendenti e i collaboratori, di altissimo livello, però io non penso che i professionisti che vengono a segnalare i problemi ai Consiglieri Comunali abbiano piacere di raccontarci una serie di fandonie inaudite. Detto ciò, io mi ritengo soddisfatto della risposta, Presidente, perché devo dire che l’Assessore ha esaminato tutti i quattro punti; rimango un po’ dispiaciuto, perché io preferisco difendere le partite IVA, perché sono quelle che poi, alla fine della fiera, stanno cercando di tenere in piedi questo Paese; prendo atto che i nostri Uffici non sbagliano un colpo. Sarà mia cura condividere questa sua risposta anche con chi mi ha fatto questa segnalazione e magari dire anche con nettezza quello che lei mi ha detto, cioè che i professionisti devono fare bene il loro lavoro, se pretendono che l’Amministrazione faccia bene il suo, dopodiché valuteremo in Aula che cosa porterete rispetto al futuro. C’è solo un tema che rimane ancora in sospeso: è capire se il nuovo Regolamento dehors, che a questo punto applicheremo nel 2021, potrebbe subire modifiche alla luce di quello che è capitato in questi mesi, che in alcuni casi è stato anche molto virtuoso. Certo è - e concludo veramente - che, se noi gli facessimo pagare quei 60 metri quadri in più, evidentemente non tutti quelli che lo stanno utilizzando lo utilizzerebbero ancora, anche perché l’abbiamo permesso anche a quelli che avevano morosità, questa è un’altra cosa che non potremo più fare. Grazie, Presidente. |