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Estratto dal verbale della seduta di Mercoledì 23 Settembre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 15
INTERPELLANZA 2020-01194
"L'ABBRACCIO TRICOLORE ... E IL COVID-19 NON C'? PI??" PRESENTATA IN DATA 26 MAGGIO 2020 - PRIMO FIRMATARIO CURATELLA.
Interventi
CURATELLA Cataldo
Grazie, Presidente. Anche in questo caso chiederei alla Sindaca di avere la nota che ha
letto in Aula. Allora, noi arrivavamo da tre mesi, 73 giorni circa, in cui per effetto un
po’ dell’emergenza Covid è avvenuta tutta la parte di lockdown, chiusura in casa, solo
determinate attività potevano essere svolte, attività essenziali. E quindi siamo arrivati a
fine maggio - perché qui parliamo del penultimo weekend di maggio - in cui arriva
questo evento, questo evento per il quale, io sono consapevole, non c’è una competenza
della Città in relazione alla gestione della sicurezza, intesa come gestione della
sicurezza pubblica in quanto tale, però questo evento non è stato un evento che è caduto
all’improvviso, calato dall’alto o meglio, senza nessuna pre-informazione, perché ben
due giorni prima, il 23 maggio, il Ministro Lorenzo Guerini, il Ministro della Difesa, ha
annunciato il piano “Abbraccio Tricolore”, quindi le Frecce Tricolori che avrebbero
sorvolato diverse città d’Italia per dare un segnale positivo, di speranza a valle di un
lockdown. Quindi, ci sono state 48 ore in cui si era consapevoli che ci sarebbe stato il
passaggio delle Frecce Tricolori. Il percorso lo ha definito il Ministero, va bene; prima
di quell’evento una valutazione: su Torino passeranno le Frecce Tricolori, arriviamo a
valle di un lockdown, persone che per mesi sono state chiuse in casa, al massimo
uscivano sui balconi alle 18.00 per cantare tutti insieme... come avrebbero reagito in una
situazione del genere? Era un evento... già le Frecce Tricolori prima ancora dell’evento,
prima di… (INTERVENTI FUORI MICROFONO), ditemi se posso continuare. Già
prima di questa emergenza, le Frecce Tricolori avevano una forte attrattiva per gli
italiani, che accorrevano sempre in massa, quindi 48 ore prima dell’evento il Ministro
Guerini annuncia l’“Abbraccio Tricolore”. Una delle prime città sarà Torino. In queste
48 ore la Città ha almeno valutato - sentendo il Prefetto, il Questore, che invece sono
competenti sulla materia della sicurezza e della gestione - per capire quale poteva essere
l’impatto sulla città dal punto di vista emotivo dei cittadini che vedevano un evento del
genere? Sarebbero stati attratti nella visione? Inoltre, dalle informazioni che ho raccolto,
non è che l’assembramento che c’è stato ad esempio sulla Gran Madre è avvenuto
esattamente al passaggio delle Frecce Tricolori, già da ore prima del passaggio delle
Frecce Tricolori era iniziato un forte arrivo di persone con un assembramento che via
via cresceva, persone spesso senza nessun tipo di mascherina, che si abbracciavano tra
di loro contente, perché - è umanamente comprensibile - dopo tanti mesi di chiusura
finalmente potevano essere all’aria aperta, era una bella giornata di sole, un evento ad
alto impatto emotivo; ma durante tutte quelle ore c’è stato qualcuno che ha alzato il
telefono e ha detto: “Okay, dobbiamo aumentare il numero di personale, Prefetto come
stai agendo per intervenire ed evitare l’ulteriore arrivo di altre persone?”, perché invece
l’unico effetto che ho visto è stato a livello social, prima un messaggio sulla pagina
social: “Fantastico! Le Frecce Tricolori, che bello!”, quindi un messaggio positivo,
subito dopo: “No, non va bene questo assembramento, porteremo al Tavolo della
Sicurezza, al Comitato Provinciale sulla Sicurezza questa situazione”. Eh no, non
possiamo valutare le situazioni solo ex post; non abbiamo la sfera di cristallo,
d’accordo, però un evento di tale portata con un impatto emotivo indipendente dal
lockdown o meno, a valle di mesi di chiusura in casa, come minimo in quelle 48 ore mi
sarei aspettato che qualcuno, se non il Prefetto e il Questore, almeno a livello della Città
di Torino, si ponesse il dubbio: “Ma al passaggio, qual è il rischio che tante persone si
trovino assembrate negli stessi posti per cercare di guardarle? Qual è il rischio che poi
questo possa poi portare ad un incremento dei contagi?”, perché in quel momento non
sapevamo ancora cosa sarebbe successo nelle settimane successive, avevamo il timore
che nelle due settimane successive a quel grosso assembramento potesse esserci un
nuovo picco. Non è successo niente, ben venga, però la domanda che mi pongo, ed era il
motivo di questa interpellanza, è: prima di avere questo evento, in quelle 48 ore ci
siamo posti il problema o abbiamo aspettato di vedere la foto dell’assembramento in
piazza Gran Madre con tutta la chiesa e solo dopo ci siamo posti il problema, quando
qualcuno ha cominciato a chiedere: “Ma questo non è un assembramento? Va tutto
bene?”.

CURATELLA Cataldo
Ecco, era questo il fine. Mi spiace, ma mi sembra di capire che nessuno si è posto il
dubbio fino a quando non c’è stato l’assembramento in piazza Gran Madre. Grazie,
Presidente.

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