Interventi |
CURATELLA Cataldo Grazie, Presidente. Anche in questo caso chiederei alla Sindaca di avere la nota che ha letto in Aula. Allora, noi arrivavamo da tre mesi, 73 giorni circa, in cui per effetto un po’ dell’emergenza Covid è avvenuta tutta la parte di lockdown, chiusura in casa, solo determinate attività potevano essere svolte, attività essenziali. E quindi siamo arrivati a fine maggio - perché qui parliamo del penultimo weekend di maggio - in cui arriva questo evento, questo evento per il quale, io sono consapevole, non c’è una competenza della Città in relazione alla gestione della sicurezza, intesa come gestione della sicurezza pubblica in quanto tale, però questo evento non è stato un evento che è caduto all’improvviso, calato dall’alto o meglio, senza nessuna pre-informazione, perché ben due giorni prima, il 23 maggio, il Ministro Lorenzo Guerini, il Ministro della Difesa, ha annunciato il piano “Abbraccio Tricolore”, quindi le Frecce Tricolori che avrebbero sorvolato diverse città d’Italia per dare un segnale positivo, di speranza a valle di un lockdown. Quindi, ci sono state 48 ore in cui si era consapevoli che ci sarebbe stato il passaggio delle Frecce Tricolori. Il percorso lo ha definito il Ministero, va bene; prima di quell’evento una valutazione: su Torino passeranno le Frecce Tricolori, arriviamo a valle di un lockdown, persone che per mesi sono state chiuse in casa, al massimo uscivano sui balconi alle 18.00 per cantare tutti insieme... come avrebbero reagito in una situazione del genere? Era un evento... già le Frecce Tricolori prima ancora dell’evento, prima di… (INTERVENTI FUORI MICROFONO), ditemi se posso continuare. Già prima di questa emergenza, le Frecce Tricolori avevano una forte attrattiva per gli italiani, che accorrevano sempre in massa, quindi 48 ore prima dell’evento il Ministro Guerini annuncia l’“Abbraccio Tricolore”. Una delle prime città sarà Torino. In queste 48 ore la Città ha almeno valutato - sentendo il Prefetto, il Questore, che invece sono competenti sulla materia della sicurezza e della gestione - per capire quale poteva essere l’impatto sulla città dal punto di vista emotivo dei cittadini che vedevano un evento del genere? Sarebbero stati attratti nella visione? Inoltre, dalle informazioni che ho raccolto, non è che l’assembramento che c’è stato ad esempio sulla Gran Madre è avvenuto esattamente al passaggio delle Frecce Tricolori, già da ore prima del passaggio delle Frecce Tricolori era iniziato un forte arrivo di persone con un assembramento che via via cresceva, persone spesso senza nessun tipo di mascherina, che si abbracciavano tra di loro contente, perché - è umanamente comprensibile - dopo tanti mesi di chiusura finalmente potevano essere all’aria aperta, era una bella giornata di sole, un evento ad alto impatto emotivo; ma durante tutte quelle ore c’è stato qualcuno che ha alzato il telefono e ha detto: “Okay, dobbiamo aumentare il numero di personale, Prefetto come stai agendo per intervenire ed evitare l’ulteriore arrivo di altre persone?”, perché invece l’unico effetto che ho visto è stato a livello social, prima un messaggio sulla pagina social: “Fantastico! Le Frecce Tricolori, che bello!”, quindi un messaggio positivo, subito dopo: “No, non va bene questo assembramento, porteremo al Tavolo della Sicurezza, al Comitato Provinciale sulla Sicurezza questa situazione”. Eh no, non possiamo valutare le situazioni solo ex post; non abbiamo la sfera di cristallo, d’accordo, però un evento di tale portata con un impatto emotivo indipendente dal lockdown o meno, a valle di mesi di chiusura in casa, come minimo in quelle 48 ore mi sarei aspettato che qualcuno, se non il Prefetto e il Questore, almeno a livello della Città di Torino, si ponesse il dubbio: “Ma al passaggio, qual è il rischio che tante persone si trovino assembrate negli stessi posti per cercare di guardarle? Qual è il rischio che poi questo possa poi portare ad un incremento dei contagi?”, perché in quel momento non sapevamo ancora cosa sarebbe successo nelle settimane successive, avevamo il timore che nelle due settimane successive a quel grosso assembramento potesse esserci un nuovo picco. Non è successo niente, ben venga, però la domanda che mi pongo, ed era il motivo di questa interpellanza, è: prima di avere questo evento, in quelle 48 ore ci siamo posti il problema o abbiamo aspettato di vedere la foto dell’assembramento in piazza Gran Madre con tutta la chiesa e solo dopo ci siamo posti il problema, quando qualcuno ha cominciato a chiedere: “Ma questo non è un assembramento? Va tutto bene?”. CURATELLA Cataldo Ecco, era questo il fine. Mi spiace, ma mi sembra di capire che nessuno si è posto il dubbio fino a quando non c’è stato l’assembramento in piazza Gran Madre. Grazie, Presidente. |