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Estratto dal verbale della seduta di Mercoledì 23 Settembre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 10
INTERPELLANZA 2020-01794
"OSPEDALE SAN GIOVANNI BOSCO: NECESSARIO PRENDERE PROVVEDIMENTI AL FINE DI GARANTIRNE LA SICUREZZA" PRESENTATA IN DATA 18 AGOSTO 2020 - PRIMA FIRMATARIA PARLACINO.
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Riprendiamo con la trattazione delle interpellanze, procediamo con la n. mecc.
202001794/002, presentata dalla Consigliera Parlacino, che ha come oggetto:

“Ospedale San Giovanni Bosco: necessario prendere provvedimenti
al fine di garantirne la sicurezza”

SICARI Francesco (Presidente)
Risponde la Sindaca. Prego.

APPENDINO Chiara (Sindaca)
Grazie, Presidente. Allora, in realtà io ho tutta una serie di interpellanze che fanno tutte
riferimento al Progetto ARGO, per cui non so se ci sono anche gli altri interpellanti,
comunque cercherò di dare un quadro generico del metodo che stiamo utilizzando e poi
su ogni singola piuttosto do la risposta specifica, perché penso che ci siano anche il
Consigliere Tresso, la Consigliera Scanderebech, eccetera; poi piuttosto lo ridico ad
ogni interpellanza, ma credo che, anche per i tempi, forse ha più senso fare
l’inquadramento generale all’inizio. Allora, il Progetto ARGO, come dire, è stato anche
più volte spiegato in... almeno, discusso, eccetera, è la riproposizione, nel corpo
fondamentale, di quello che era già stato predisposto lo scorso anno, credo che la
Commissione possa ricordare, e che era stato concordato con la Prefettura, le Forze
dell’Ordine e la Questura perché c’è tutta una serie di autorizzazioni non semplici anche
legate alla questione della privacy, tutta una serie di procedure necessarie su cui era
stato chiesto un finanziamento al Ministero. Nell’ambito di quella graduatoria, il
progetto della Città di Torino rimase fuori sostanzialmente per due motivi, che erano gli
elementi che sono stati indicati di debolezza rispetto alle altre città: il primo è un
elemento oggettivo e cioè in base agli indicatori, tant’è che di criminalità, di omicidi e
di tutta una serie di termini e numeri che vengono valutati in modo oggettivo… che
poneva la Città di Torino al fondo dal punto di vista della graduatoria; il secondo
elemento era il fatto che veniva valutato con punteggio positivo il cofinanziamento e
nella fase del Bilancio…, allora se non ricordo male era il 2017, adesso vado a
memoria, o il 2018, non c’era la capacità finanziaria da parte del Comune di inserire un
pezzo di cofinanziamento. Questo ha fatto sì insieme…, ma soprattutto, perché la
percentuale più alta del punteggio si riferiva a questo indice che è un elemento formato
da una serie di indicatori, poi se volete vi do tutti i dettagli, ma sono pubblici quindi è
lato ministeriale non deciso da noi, metteva Torino in fondo. Quindi, quel progetto non
fu finanziato. Che cos’è quindi quello di cui stiamo parlando oggi? Si tratta della
riproposizione del progetto iniziale di ARGO dove, ad esempio, anche per dire... anche
perché è quello che abbiamo fatto, una parte delle installazioni è sì vincolata a
un’infrastruttura (che sono quelle telecamere fisse che voi vedete nel progetto che è
stato indicato, ma proprio per andare nell’ottica anche di raccogliere dei suggerimenti
che sono stati indicati dalle Circoscrizioni, ma in particolare che sono il feedback che
noi dovremmo avere dalle Circoscrizioni nei tavoli di quartiere che stanno facendo
nell’applicazione del Patto della Sicurezza), c’è una percentuale abbastanza significativa
di queste telecamere il cui acquisto permette di andare a dislocarle in modo variabile, in
base alle esigenze, sul territorio. Quindi, giusto per precisare, lo dico a monte perché poi
ci sono tante richieste specifiche, il progetto è quello che era già stato strutturato e
condiviso con Prefettura e Questura perché deve passare ovviamente una condivisione;
di questo, una percentuale abbiamo deciso di chiedere di finanziare sostanzialmente in
telecamere che, come tecnologia, ci permettono di non avere una telecamera fissa che
ha un investimento molto importante e che poi non può essere più riutilizzata altrove;
quella percentuale che abbiamo identificato ci serve per raccogliere, come abbiamo
concordato con la Prefettura, i feedback dal Tavolo per la Sicur... per l’accordo del Patto
per la Sicurezza e quindi dalle Circoscrizioni che verranno audite (adesso non so se è
stato già calendarizzato in Prefettura, perché ne parlavamo col Prefetto) credo
prossimamente per capire e avere un feedback appunto del lavoro che è stato fatto. È
chiaro che questo purtroppo, lo dico, è stato rallentato alla luce dell’emergenza Covid,
quindi anche le stesse Circoscrizioni durante l’emergenza non hanno potuto lavorare sul
Patto per la Sicurezza e quindi raccogliere gli interventi dei territori perché era nata
così, quindi siamo in quella fase. Quelle che vedete nel progetto sono… identificate,
sono le telecamere che verranno installate in modo fisso per una questione di
infrastruttura, perché dobbiamo appoggiarci ad esempio al supporto di 5T perché ci
sono le condizioni per poterlo fare, e perché c’è un’esigenza di sicurezza tant’è che
comunque c’è una concentrazione su alcune zone della città o punti nodali come ad
esempio si è parlato insomma di Porta Nuova, via Sacchi, Martinetto, insomma
situazioni particolari; l’altra parte, che è variabile, va proprio nell’ottica di cercare di
rispondere ad esigenze che in parte… non solo per una questione di partecipazione, ma
che anche possono cambiare, cioè abbiamo visto dei fenomeni in buona parte della città
dove ci sono anche fenomeni di spostamento, quindi avere un’infrastruttura variabile ti
permette di essere più incisivo.
Ora, torno all’interpellanza perché volevo solo inquadrare, per tutti i Consiglieri e le
Consigliere, il tema. All’ospedale di San Giovanni Bosco, che è l’interpellanza... è la
prima se non erro, 1794..., leggo la nota del Comandante Bezzon e cioè, ovviamente mi
riferisco esclusivamente alla parte di Polizia Municipale, che: “Siamo a conoscenza...”,
perché è un tema che è stato anche più volte sollevato dal quartiere e dai residenti,
“delle difficoltà che ci sono nell’ambito del parcheggio dell’ospedale, e infatti è da
tempo interessato…”, poi se la Consigliera ha piacere le farò arrivare anche dei numeri
così almeno ha indicazione del lavoro che viene fatto, comunque “...è da tempo
interessato da azioni di contrasto operate dalle Forze di Polizia dello Stato e dalla nostra
Polizia Municipale”. Come spesso vi racconto, ma lo sapete meglio di me, questi
interventi solitamente vengono condivisi nell’ambito anche delle operazioni di
interforza. “L’area per le sue dimensioni e caratteristiche non è stata indicata come area
che può essere inserita nell’ambito delle infrastrutture fisse in questa fase, intanto
(incomprensibile) è stata fatta per com’è infrastrutturata e quanto è ampia la zona,
questo non significa, comunque, che si possano fare interventi, come si sta peraltro già
facendo, con le operazioni di interforza”. Come ho detto all’inizio, in generale, per
quanto riguarda il tema delle installazioni delle telecamere, siamo in fase di..., che sono
state finanziate, perché a questo giro la Città ha messo delle risorse e quindi ha chiesto il
finanziamento e si è autofinanziata. “Il processo rimane quello più volte detto, e cioè
che oltre al nucleo iniziale del progetto”, che è quello che vedete già identificato, “le
nuove installazioni verranno decise sulla base delle segnalazioni provenienti dai tavoli
istituiti dalla Prefettura in ogni Circoscrizione e poi vagliate, come sempre avviene, con
le Forze dell’Ordine, anche perché la videosorveglianza è condivisa con tutte le Centrali
Operative”.
Quindi, per riassumere: non abbiamo ancora raccolto dalle Circoscrizioni, abbiamo una
parte che è stata finanziata dal Comune che non è l’intero progetto; per quanto riguarda
le telecamere fisse, quella zona lì non è strutturata per essere presidiabile da questo
punto di vista, si stanno facendo operazioni di interforza anche con la Polizia
Municipale, e farò avere i numeri alla Consigliera (mi scuso ma ho visto adesso che non
sono presenti nella nota), e tutto quello che riguarda invece le installazioni di telecamere
variabili - quindi a postazione non fissa - credo che sarà oggetto di discussione nelle
prossime settimane perché vogliamo prima raccogliere i feedback dalle Circoscrizioni.
Noi abbiamo identificato alcuni punti che ci erano già stati segnalati dalle
Circoscrizioni, penso ad esempio ai giardini Alimonda: è un tema che anche il
Presidente di Circoscrizione ha segnalato più volte.
È chiaro che non abbiamo telecamere per ogni punto della città, quindi questo mix di
infrastruttura fissa e variabile va proprio in quell’ottica lì. Farò ovviamente avere al
Presidente o direttamente alla Consigliera il numero specifico degli interventi fatti dalla
Polizia Municipale e dalla Prefettura, quindi Carabinieri e Polizia di Stato. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Sindaca. Adesso ha facoltà di intervenire la Consigliera Parlacino. Se si
prenota, prego.

PARLACINO Francesca
Sì, grazie Presidente e grazie Sindaco per i dati. Sì, ci terrei ad averli se fosse possibile
per chiarire meglio la situazione. Ho ascoltato il suo intervento con molta attenzione,
però mi sono sfuggiti alcuni passaggi: parlava di criteri rispetto ai quali non è possibile
collocare le telecamere nel parcheggio di fronte al Giovanni Bosco, mi sarebbe utile
capire quali siano questi criteri e ci terrei però a sottolineare che ci troviamo in una
zona... insomma, una zona molto delicata in un ospedale dove ci sono dei soggetti...
insomma, che escono dall’ospedale quindi proprio non in buone condizioni, dove ad
agosto si è verificato un fatto molto grave e quindi un signore è stato aggredito per 20
euro, dove continuamente avvengono furti d’auto, scippi, eccetera, eccetera. Quindi, la
situazione è molto delicata per cui credo che sia importante e doveroso cercare di
ristabilire in questa zona come in altre di Torino, per carità, però, insomma, nelle zone
ospedaliere ci tengo più che in altre…, penso che sia quantomeno doveroso ristabilire
sia il senso di sicurezza che la sicurezza in sé.
Poi stava facendo un passaggio rispetto al Covid e al fatto che si siano rallentati i lavori;
lo capisco, lo comprendo e lo posso anche condividere, dopodiché la sicurezza dei
cittadini non deve passare in secondo piano, quindi il Covid ha messo tutti noi a dura
prova, ci ha messo in difficoltà, ma davanti alle zone dove ci sono fasce più deboli,
dove ci sono persone in difficoltà credo che il livello di sicurezza ci debba comunque e
sempre essere. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei.
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