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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 14 Settembre 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 21
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2020-01776
INTERVENTO DI AMPLIAMENTO MEDIANTE SOPRAELEVAZIONE E CONTESTUALE RISTRUTTURAZIONE DI EDIFICIO IN TORINO, VIA CAVOUR 28-30/VIA ANDREA DORIA - PROPOSTA DI INTERVENTO AI SENSI DELL'ARTICOLO 4 COMMA 2 DELLA LEGGE REGIONALE N. 16/2018. APPROVAZIONE.
Interventi
LO RUSSO Stefano

Grazie, Presidente. Per annunciare il voto favorevole del Gruppo del PD a questa deliberazione. L'intervento in esame ha due fondamentali caratteristiche, che noi crediamo è utile mettere in evidenza: la prima è che ovviamente va a riqualificare un edificio, che, come ricordava l'Assessore Iaria, è di fatto inutilizzato da più di 10 anni, con una funzione estremamente importante, che si inserisce in quelle che sono le politiche di Torino Città Universitaria, attraverso una riqualificazione che, attraverso l'ESCP, arricchisce l'offerta formativa della nostra Città; la qualifica sotto il profilo dell'internazionalizzazione, trattandosi di un'istituzione universitaria dalla spiccata tipologia internazionale, e che in qualche modo porta, attraverso una rinnovata concentrazione e attenzione alla Scuola di Management, anche in qualche modo un po' Torino al centro di quelle che sono le scuole di alta formazione manageriale, che in qualche modo hanno anche un po' caratterizzato la storia dell'Accademia Torinese, in particolar modo della Facoltà di Economia, ma non solo, e che in questi termini può davvero rappresentare un elemento che prospetticamente potrà aiutare la Città.

Noi da sempre sosteniamo che la dotazione universitaria non è solamente una funzione di carattere edilizio o squisitamente economico, ha anche una valenza piuttosto importante, soprattutto quando ha queste caratteristiche internazionali, in quanto ospita per un periodo di tempo piuttosto lungo ragazzi e ragazze che vengono da svariate parti del mondo - è questo il caso di cui stiamo discutendo - e che hanno possibilità non solo di formarsi nella nostra città, ma anche di conoscerla, viverla e apprezzarla e, per chi ha avuto la fortuna e il privilegio di poter svolgere periodi di studio universitario all'estero, sa bene che quella della formazione universitaria è una fase della vita dentro cui si collocano alcune dinamiche di relazione tra compagni di corso, tra compagni e professori, che poi in qualche modo uno si porta dietro tutta la vita. Non sono infrequenti i casi in cui ex allievi dei nostri atenei stranieri hanno qua svolto il loro periodo formativo, soprattutto per quello che riguarda la Laurea Magistrale, che in qualche modo è un po' il target di questo tipo di istituzione, e poi nelle loro carriere professionali in giro per il mondo, hanno avuto per la nostra città, e magari per il sistema di relazioni che avevano creato presso la nostra città, un'attenzione particolare, che poi è stata un volano per attrarre magari investimenti che escono e sfuggono da quella che è la rete di rilevazione dei cosiddetti "investimenti", che in qualche modo il nostro sistema prova a rilevare quando verifica lo stato di salute della nostra economia, me che invece sono estremamente importanti.

Quindi, il valore simbolico di questo intervento è, anche in termini prospettici, un po' una scommessa sul futuro, che noi siamo contenti che ESCP ha deciso di fare presso la nostra città e che evidentemente non può far altro che arricchire l'offerta e la dotazione culturale di alto profilo, che in qualche modo può essere una cifra caratterizzante la prospettiva accademica del nostro sistema, mettendo anche - e questo va detto con franchezza - in quella giusta competizione, oltre che cooperazione, il sistema accademico torinese, attraverso modalità che tendono ad elevare sempre di più la qualità dell'offerta formativa e, in ultima istanza, anche la qualità complessiva dell'offerta culturale.

A questo primo ordine di considerazioni si aggiunge un secondo ordine di considerazioni, cioè che questo è un intervento che avviene a totale capitale privato e che quindi, in qualche modo, attiene ad una sfera che è nella libera iniziativa privata, ma che ha un'enorme valenza di servizio pubblico ai sensi, anche banalmente, del nostro Piano Regolatore. In qualche modo, pur essendo una classificazione urbanistica di carattere terziario, insedia, dentro questa tipologia edilizia, una funzione, che è quella della formazione e dell'istruzione superiore, che è sicuramente coerente con quella che è l'impostazione generale del servizio pubblico, che, come ben sappiamo, è sempre compatibile, non solo dal punto di vista urbanistico, ma sempre ben voluto nelle nostre dotazioni infrastrutturali.

Terzo elemento, la qualità architettonica dell'intervento, che è stata in qualche modo selezionata attraverso una procedura competitiva ad evidenza pubblica, promossa dal proprietario della BNL, che evidentemente ha ritenuto questa come modalità migliore per selezionare il progetto e che effettivamente, basta vedere il render dell'allegato 1 della deliberazione per rendersi immediatamente conto di quale sarà l'impatto positivo che in qualche modo questo edificio genererà su una piazza che, sappiamo bene, magari non tutti hanno partecipato al dibattito sulla qualità dello spazio urbano di piazzale Valdo Fusi, ma in qualche modo ha una storia piuttosto articolata e piuttosto lunga relativamente a quello che è stato anche il dibattito culturale sugli edifici iconici che in qualche modo possono caratterizzare e caratterizzano il nostro centro cittadino, ed ovviamente ha anche la funzione di portare persone in una parte di città che ad oggi effettivamente risente un po' di una difficoltà di reinventarsi una vocazione.

L'operatore ha scelto di adottare la Legge 16.

Fatta questa considerazione generale, spieghiamo la ragione per cui voteremo a favore di questa deliberazione e non voteremo le deliberazioni successive della Legge 16. Si ricorderà l'Assessore Iaria che cosa il Gruppo consiliare del PD ha sempre sostanzialmente chiesto e cioè che vi fosse, attraverso questa procedura, che riconosce un incremento di SLP significativo all'operatore, una valutazione in ordine all'interesse pubblico prevalente, rispetto all'interesse privato prevalente, della deroga al Piano Regolatore. Ricorderà certamente l'Assessore Iaria che la linea che stiamo tenendo è quella di, in qualche modo, stimolare quest'Amministrazione ad adottare criteri che possono anche individuare caso per caso il sistema di monetizzazione di interventi che, a differenza di questo, hanno unicamente una ricaduta a beneficio del privato che li propone, questo no, ed è questa la ragione che differenzia il nostro atteggiamento nell'atto della votazione. In questo caso sussistono tutti gli elementi per cui, nel mondo ideale che noi vorremmo, cioè un mondo in cui il Consiglio Comunale delibera i singoli interventi edilizi ed entra nel merito dell'interesse prevalente pubblico o dell'interesse esclusivo pubblico e valuta, diciamo così, il beneficio economico, facendolo monetizzare al proprietario, questo sarebbe un classico caso di scuola, Assessore Iaria, in cui noi vorremmo che il beneficio pubblico, generato dall'esternalità positiva di servizio pubblico, potesse avere quello che possiamo chiamare "valorizzazione a zero". Cioè, dovessimo, come dire, usare questo come caso di scuola, questo è un caso di scuola in cui l'applicazione della Legge 16, stante la rilevanza urbanistica di, di fatto, insediare un servizio pubblico in un'area a terziario e, non solo, la valutazione discrezionale dell'interesse pubblico rispetto all'impostazione generale che quest'intervento ha nella strategia di promozione della Città Universitaria della Città, è il classico caso di scuola in cui un Consiglio Comunale dovrebbe deliberare la delibera così com'è, cioè senza chiedere ulteriori risorse all'operatore privato. Questo elemento si differenza strutturalmente - e, ribadisco, questo è un caso didattico - rispetto ad altri interventi di Legge 16, che, di fatto, pur legittimati da una norma regionale che non condividiamo, hanno unicamente un'utilità di carattere privatistico e privato in capo a chi lo propone e conseguentemente può essere un ampliamento di una veranda, una sopraelevazione di un piano, noi siamo contenti per il privato che propone la costruzione della veranda o la sopraelevazione del piano di casa sua, ci piacerebbe che l'interesse pubblico che viene riconosciuto dal Consiglio Comunale con l'atto e con la deliberazione, ovviamente a favore in quel caso lì, della citata delibera, si trascinasse dietro una valorizzazione e una parametrizzazione economica un po' in analogia a quello che nel 2014 fu fatto con una prima delibera di Giunta, a cui ne seguirono altre due, mai revocate, in relazione agli interventi della Legge 106, cioè questo contributo di valorizzazione monetaria, economica che l'operatore privato riconosce alla Città, mi passi il termine, "fuori pacco" rispetto al dovuto, che sono ovviamente il costo connesso agli oneri.

Io spero, come dire, che questo ragionamento... sono sicuro che a lei sia chiaro, ed è la ragione per cui, per tutte queste motivazioni, noi voteremo a favore di questa deliberazione per le motivazioni che ho espresso, e invece non parteciperemo alla votazione delle altre deliberazioni che sono oggi iscritte all'Ordine dei Lavori.

LO RUSSO Stefano

A metà tra la dichiarazione di voto e la controreplica, Assessore Iaria. Io mi scuso se non sono stato sufficientemente chiaro nell'esposizione che ho fatto relativa al diverso atteggiamento che noi rivendichiamo come "diverso", rispetto ad interventi che hanno, pur avendo un analogo connotato di carattere normativo e legislativo, hanno finalità di interesse pubblico diverse. Allora, nessuno vuole impedire ovviamente al privato cittadino che vuole rifarsi un pezzo della villa in collina di utilizzare la Legge 16, di venire in Consiglio Comunale, a farselo deliberare dal Consiglio Comunale, nessuno lo impedisce. Il punto non è che c'è qualcuno che non lo vuole o qualcuno che lo vuole, il punto è: quel tipo di deroga al Piano Regolatore, Assessore Iaria, è una deroga che il cittadino paga o che invece ha gratis? In questi termini intendiamo la differenza di atteggiamento, però su questo abbiamo già più e più volte discusso e credo che non arriveremo, da qua alla fine del mandato, ad una comune valutazione.

Quindi, noi rivendichiamo, invece, proprio per queste ragioni che lei ha ribadito nella sua replica, la differenza di atteggiamento politico che il Consiglio Comunale deve avere relativamente a interventi che hanno un'evidentissima e pressoché esclusiva finalità di interesse pubblico. Questo è il caso di scuola, un interesse pubblico legato ad una nuova funzione che arriva... nuova, insomma, un ampliamento di una funzione che noi rivendichiamo come strategica di questa Città, è assolutamente evidente un'ulteriore dimostrazione - non me ne vogliano alcuni colleghi, credo, della Maggioranza -, ed è la dimostrazione che si può fare servizio pubblico pur lavorando su un immobile privato ed essendo un soggetto privato, e che non esiste osmosi o analogia tra servizio pubblico e proprietà pubblica o erogatore pubblico. Questo caso io non so se è stato inteso in questi termini. Se ha portato la deliberazione, sono sicuro che - anzi, l'ha anche detto - avete discusso in Maggioranza, io sono contento che si sia arrivati ad una maturazione politica, siccome in altri interventi e in altre situazioni mi è sembrato che questa maturazione politica... io lo apprezzo davvero che anche la Maggioranza abbia compreso finalmente e che voterà a favore di una delibera di questo tipo, che vede una Banca, BNL, una Banca avere un edificio, e un privato - perché, pur svolgendo servizio pubblico, l'operatore che erogherà il servizio formativo è a tutti gli effetti una società privata, non è un ente pubblico -, quindi un privato dentro un immobile di una banca che fa un servizio pubblico. Io sono contento e apprezzo che si sia arrivati ad una maturazione culturale così avanzata, ci sono voluti un po' di anni, però se, come ha dichiarato lei, sono in arrivo altri provvedimenti di questo tipo, noi ne siamo ovviamente contenti che abbiano queste caratteristiche.

Il punto, quindi, dimostra che la valutazione discrezionale, mi passi il termine, Assessore Iaria, se votare o non votare il provvedimento, è qual è la ricaduta pubblica per i cittadini, non è né l'intervento in sé, né la proprietà o l'erogatore privato.

Io spero che, con questa dichiarazione di voto favorevole alla sua deliberazione - quindi, per una volta sia contento che, insomma, votiamo la delibera a favore -, vi sia una maggiore comprensione di quello che è stato, è e sarà l'atteggiamento politico che in qualche modo noi adotteremo quando lei porterà in quest'Aula questo tipo di deliberazioni.

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