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PIRONTI Marco (Assessore) Sì, grazie Presidente. Grazie per l'occasione di condividere anche con voi questo recente risultato della nostra Città. Come tutti avete letto e sentito, Torino è stata riconosciuta come la sede di questa parte, considerata nel piano strategico del MISE, che ricordo aver data inizio luglio di quest'anno, quindi a fronte di queste indicazioni strategiche, già il giorno dopo, la Città si è messa di grande impegno, considerando anche il mese di agosto, e potete immaginare con quali difficoltà, di coordinare... ah, non posso parlare senza? PIRONTI Marco (Assessore) Spero si senta. Di coordinare queste attività in un periodo non semplicissimo. Viene riconosciuta Torino come la città che ospiterà l'Istituto Italiano per l'Intelligenza Artificiale, un'azione di sistema importante che non ha voluto escludere alcun soggetto sul territorio, da quelli più prettamente di ricerca a quelli più industriali, perché ricordo in queste linee guida, in questo piano strategico del MISE, il ruolo immaginato di questo Istituto Nazionale ha due valenze: una di ricerca applicata nel mondo dell'Intelligenza Artificiale, l'altro di trasferimento tecnologico, che cosa vuol dire? Che non solo si vuol richiedere un avanzamento in ambito di ricerca scientifica e accademica su questo tema, ma anche trasferire in maniera fattiva gli effetti di questa nuova ondata tecnologica su quello che è il reale tessuto industriale, perché vi diciamo questo? Perché in realtà l'idea che noi abbiamo trasferito e che è stata in qualche modo riconosciuta a livello di Governo è che Torino sarebbe stata la sede ideale per questo istituto per due macro motivazioni, la prima è che a Torino risiedono - già grazie anche a tutto lo sforzo fatto negli anni - eccellenze in ambito di ricerca e di ricerca applicata su questo ambito, sia in termini accademici e quindi i nostri due Atenei, ma anche di centri di ricerca più specializzati e più focalizzati che in questo ambito rappresentano anche delle eccellenze non solo nazionali ma anche internazionali, ma questo è stato il primo racconto che abbiamo fatto; l'altro che ha in qualche modo avvalorato questa nostra idea, questa nostra proposizione, è che a Torino risiedono quei settori, quei settori industriali e produttivi che prima degli altri sono già, e saranno oggetto, in futuro, di questa nuova rivoluzione tecnologica, ed è questo che abbiamo raccontato: Torino non solo per creare nuove conoscenze e nuove competenze, ma rendere poi facilmente applicabili in quei settori, quindi dalla manifattura all'aerospazio, al mondo della cultura, al mondo della mobilità e quindi tutti quelli che sono i settori produttivi principali che hanno caratterizzato la storia di Torino e che oggi richiedono un cambiamento di paradigma e anche un cambiamento di pelle. Pensate a tutto il mondo dell'Automotive che in qualche modo il nostro territorio ha osservato e partecipato ad una minore rilevanza industriale di questa industria, di questo comparto ma che oggi con questa nuova ondata tecnologica, quindi il mondo dell'Intelligenza Artificiale, può rappresentare un rilancio e una fase 2 di questa industria importante per il Paese. Di cosa parliamo? Parliamo di un investimento, ed è questo l'aspetto importante al di là del quantum che è un quantum molto rilevante nel nostro territorio, e che è una manovra di lungo respiro, parliamo al di là della fase iniziale, la fase di startup, sono previsti almeno cinque anni con un finanziamento annuo stimato in circa 80 milioni di euro. Cosa vuol dire? Che si dà stabilità, quando si fa ricerca e si fa ricerca in questi ambiti la cosa più difficile è farla con un arco temporale limitato, questi cinque anni al di là della fase appunto di creazione di questo Centro vuol dire anche per i ricercatori, per chi lavorerà in questo progetto avere una visione tale da non solo identificare i veri (incomprensibile) tecnologiche ma avere anche il tempo di applicarle, che è quello il secondo obiettivo di questo centro, quindi quel trasferimento tecnologico che sarà una parte importante, quello che abbiamo raccontato è che questo trasferimento tecnologico non deve essere solo un trasferimento tecnologico per le imprese che lavorano, ma anche e soprattutto per le persone che in quelle imprese andranno a lavorare. Qual è la vera sfida? Non è solo quella di gestire questo finanziamento a livello governativo, ma essere in grado anche di aggiungere un pezzo, aggiungere un pezzo importante che è anche poi il vero termometro della bontà di queste iniziative, cioè di essere in grado di gestire questo finanziamento governativo ma anche di attrarre capitali privati e pubblici, nazionali e internazionali, quella sarà la vera sfida, la sfida più importante, cioè essere valutati affidabili nel lungo periodo tali da acquisire e mettere a fattor comune finanziamenti in ottica di finanza vera e propria ma anche in ottica di capitale umano e capitale tecnologico, perché questo? Perché un'altra componente importante di questo percorso sarà la sfida sulle infrastrutture. A fronte di questo istituto di ricerca, questo istituto focalizzato sull'ambito di sviluppo di nuove conoscenze, questo percorso dovrà essere supportato da una importante politica di investimento di infrastrutture ed è questo che dovrà vedere fortemente impegnato anche il capitale privato che su Torino ha già dei progetti per come ne abbiamo già parlato precedentemente, ma ne avrà di qui in avanti anche ulteriori progetti di investimento. Tutto questo avrà una grossa richiesta di azione efficace ma anche in tempi ristretti, già questa settimana convocheremo una riunione con tutti i partner che abbiamo in qualche modo già coinvolto ma che adesso in questa fase di applicazione reale dovranno essere... dovranno partecipare al disegno di questo nuovo progetto e la sua realizzazione, perché poi il rischio in questi ambiti è quello di avere tempi troppo lunghi, chiaramente non sono solo dettati dalla nostra azione ma anche dal coordinamento che avremo con i Ministeri coinvolti, ma sicuramente Torino dovrà fare un'azione non solo efficace ma anche tempestiva, perché quello che sarà il vero vincolo di tutto questo è quello di non perdere un nuovo stream di investimenti che vede altri Paesi internazionali, in Europa e non solo, già attivi su questo ambito da tempi precedenti ai nostri, quindi la vera sfida anche qui è quella di recuperare un ritardo, e questo progetto va in quella direzione, quella di rappresentare per la Città di Torino e per l'intero Paese una sfida importante in ambito internazionale. Qual è un altro aspetto importante e particolare e differenziante di questo progetto? Che non parliamo solo di investimento che toccherà Torino, Torino avrà una parte fondamentale, si stimano 80 milioni di euro l'anno ma anche circa 1000 persone a regime su questo nuovo istituto, ma una parte di queste persone saranno in coordinamento anche con altre sedi, cosa vuol dire? Che Torino non sarà solo un hub di competenze, ma sarà anche un hub di coordinamento con tutto ciò che in ambito di ricerca applicata verrà fatto in Italia, ed è questo un po' il grande ruolo di responsabilità che a Torino è stato riconosciuto, quello di non essere solo soggetto di sviluppo di nuove competenze e di nuove conoscenze ma anche di coordinamento di quello che verrà fatto al di fuori dei confini nazionali. Leggevo in questi giorni che questa partita in qualche modo è legata ad un piano corretto di organizzazione delle politiche nazionali, si è parlato del Tribunale dei Brevetti, anche qui volevo fare un piccolo approfondimento e una piccola riflessione: si è detto a un certo punto che Torino tiferà per Milano, qui non è questione di tifo o di valutazioni di parte. Una vittoria di Milano sarà anche una vittoria per Torino, ma soprattutto una sconfitta di Milano sarà una sconfitta per Torino, perché? Come in parte è stato detto, ma non in maniera così chiara, il Tribunale di cui si parla in cui ci sarà questa candidatura, quindi un progetto a venire, a fronte di un investimento sull'Istituto Nazionale per l'Intelligenza Artificiale che già il Paese ha deciso, quindi la proposta di candidare l'Italia e quindi la sede di Milano su questo ambito è una proposta che dovrà essere giocata e giocata bene a livello europeo, ma come abbiamo raccontato anche in questi mesi per giustificare e supportare la nostra candidatura, il tema del Tribunale dei Brevetti in realtà è una sezione, o meglio sono due sezioni: quella che l'Europa chiama "sezione C" e "sezione A", cosa vuol dire? Che le competenze di questo Tribunale sono in ambito di biofarma, il farmaceutico in generale, ma anche in ambito tecnologico. Sui dati che abbiamo proposto, che abbiamo argomentato, nel racconto che abbiamo fatto in questi mesi, è che il tema dei brevetti tocca sicuramente storicamente l'ambito del farma, ma tocca anche in maniera importante l'ambito tecnologico; una delle due sezioni del Tribunale di cui si parla è anche nell'ambito tecnologico, in prospettiva la partita dell'Intelligenza Artificiale avrà un impatto sul numero di brevetti, e quindi sulle eventuali conflittualità che un tribunale del genere dovrà gestire, con numeri esponenziali. Ve la banalizzo, ma tendenzialmente, a differenza del mondo del farma, la brevettualità sul mondo della tecnologia ha un effetto leva, cioè un effetto moltiplicatore perché tendenzialmente il brevetto va in questo ambito a tutelare non solo - chiamiamola la creazione dell'ingegno - ma anche le sue innumerevoli applicazioni, quindi un effetto moltiplicativo che potrà vedere Torino con un ruolo importante anche su questa partita nel momento in cui sul tema che l'Istituto Nazionale dell'Intelligenza Artificiale a Torino possa effettivamente consolidare, e in tempi brevi, quello che si è fatto. Ultima riflessione, e poi termino, è che ho letto anche che per commentare questo importante e fondamentale risultato acquisito in tempi brevissimi dalla nostra Città qualcuno ha anche detto: "Il futuro passa da Torino". In realtà la riflessione che abbiamo fatto, ed è quella che ci piacerebbe condividere con voi, è che più che passare da Torino abbiamo voluto che qui venisse creato quel futuro che stiamo immaginando. Qualcuno dice che il miglior modo di predire il futuro è crearlo, questo è un tentativo importante e forte della Città di avere un ruolo fondamentale e anche di indirizzo delle politiche nazionali in questo ambito, e qui l'ultimo richiamo è che è un'azione di sistema, è un'azione di sistema di lungo periodo, quindi che va oltre logiche che possono vedere schieramenti o (incomprensibile) di parte; è un'azione di sistema, abbiamo chiamato tutti i soggetti coinvolti e, vi ripeto, nonostante i tempi non lunghi e non semplici ha visto convergere importanti realtà sul nostro il territorio. È una sfida per tutti, ma è una sfida che non potevamo permetterci di non giocare e soprattutto non possiamo permetterci di sprecare per il nostro territorio. Grazie, Presidente. PIRONTI Marco (Assessore) Sì velocissimo, vado un po' per punti: la Consigliera Sganga diceva un'importante opportunità per i nostri studenti, io credo che il tema sia che per la prima volta questa partita può rappresentare per i nostri giovani l'eventuale uscita da Torino, ma che sia una scelta e non un obbligo; quello che mi piace sempre raccontare ai miei ragazzi in aula è: "scegliete voi dove andare a lavorare", in alcuni ambiti purtroppo Torino non è stata, non è più così attrattiva, questo può essere un elemento di scelta per i nostri nuovi laureati. Sul tema del TUB, Tresso e in parte Magliano, in realtà più che una partita politica sarà una partita di reali valori, il TUB è una partita tutta aperta e anche consolidare queste competenze in ambito di Intelligenza Artificiale può rappresentare una scelta non di opportunità ma una scelta perché qui ci sarà l'humus per attrarre eventuali sedi collegate ad una sede principale sul tema di questo tipo di tecnologia. Consigliere Lo Russo, è vero, è necessario guardare oltre ma anche non dimenticare le necessità contingenti. Ricordo che non più di due Giunte fa in ambito Anagrafe, ad esempio, è stata fatta una scelta coraggiosa da quest'Amministrazione: stanziati i primi 750.000 euro per rivedere il cuore del sistema dell'Anagrafe, NAO quello che tecnicamente viene chiamato NAO, un software che è datato oltre 10 anni, nasce oltre 10 anni fa e che da 10 anni si continua a mantenerlo e non si è avuto mai il coraggio di sostituirlo, ovviamente la sostituzione e l'investimento vuol dire sostenere il doppio del costo in quell'anno, beh questo l'abbiamo fatto almeno nel tentativo anche di non perdere quelle che sono le contingenze o le risposte efficaci per i nostri cittadini, ma ovviamente un'Amministrazione responsabile non può focalizzarsi non solo sulle contingenze, non solo sul futuro ma avere quel giusto compromesso, quel giusto equilibrio. Sul tema della localizzazione ovviamente stiamo partendo e stiamo valutando, condividiamo con voi solo una macro linea strategica, l'idea è non avere un centro unico concentrato ma avere un qualcosa che possa permeare il nostro territorio perché quello che abbiamo raccontato è - come vi dicevo inizialmente - non solo una ricerca ma un trasferimento tecnologico, quindi le teste pensanti all'interno di questo centro dovranno essere lì dove fisicamente questo sarà applicato, quindi nei vari distretti industriali che stiamo aiutando e sviluppando sul nostro territorio. (Incomprensibile) sugli atenei, fondamentali, sono richiamati dallo stesso MISE ma non potrebbero essere altrimenti; ma il tema vero, come vi dicevo, è la sfida di essere capaci di attrarre quegli investimenti, in particolare sulle infrastrutture. Considerate che è vero quello che si dice che 80 milioni rispetto alle partite globali sono pochi, ma c'è una partita importante a livello europeo, faccio un nome su tutti: GAIA X, questa macro partita sulle infrastrutture che vede l'Europa per la prima volta porsi il problema di infrastrutture proprietarie; eh beh, questo vuol dire lavorare in maniera, per la prima volta, come sistema Paese con un portafoglio di investimenti non banale su questa forte convergenza a livello europeo. Le ultime due riflessioni e poi termino: è corretto quello che dice la Consigliera Artesio sulla dicotomia spesso errata tra sviluppo e progresso, quello che questa tecnologia in qualche modo cerca di intercettare è quello che vede insieme questi due stream che è quello che normalmente si definisce come sviluppo sostenibile, un po' quella è la vera sfida che anche questo progetto grande per la nostra città e grande anche per il nostro Paese può intercettare; le faccio un esempio su tutti, Consigliera Artesio: quanto l'Intelligenza Artificiale è già attualmente applicata e presenta enorme applicazione nell'ambito della Sanità, pensare che questo non sia un tassello fondamentale per quello sviluppo sostenibile è oggettivamente difficile. È tutto da vedere, sarà nostra la capacità di intercettare questo stream in quest'idea di sviluppo sostenibile, un po' questa è la vera sfida che c'è dietro a questo tipo di iniziative. L'ultima riflessione, e poi mi taccio, è il richiamo che il Consigliere Magliano faceva al problema dell'etica. Ricordo che parlando con il player mondiale di guida autonoma quando allora con un ruolo universitario avevo fatto la classica domanda: "Ma la guida autonoma come fa a scegliere chi investire, dovesse essere davanti a un bivio?", questo signore mi rispose tranquillamente, disse: "It's not my business", cioè "Non è un mio problema, devi dirmelo tu". Questo centro deve andare anche in quell'ottica, una delle verticalizzazioni che abbiamo raccontato è l'etica nel mondo dell'AI, l'etica nel mondo dell'Intelligenza Artificiale, perché non è un problema tecnologico, spesso il problema è come quella tecnologia viene applicata e quali regole diamo; questo centro deve andare anche in quella direzione, con l'invito che giustamente facevate di non avere solo una focalizzazione tecnologica. La tecnologia in questo ambito è forse l'elemento meno complicato, e la capacità di applicarlo lì dove serve, perché l'Intelligenza Artificiale è un qualcosa che non va a sostituire ma va ad implementare la normale intelligenza, quindi è un amplificatore e non deve sostituire un certo modo di analizzare e vivere certi stream industriali. Questo è l'ulteriore elemento differenziante e l'aspetto che abbiamo chiamato nel nostro dossier di Digital Humanities, cioè la capacità di applicare quelle tecnologie all'aspetto delle discipline più umanistiche, beh questo è un ulteriore elemento che dovrà distinguere questo centro. |