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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 27 Luglio 2020 ore 12,00
Paragrafo n. 18

Comunicazioni della Sindaca su “Alienazione terreni Pian del Lot”.
Interventi
LAVOLTA Enzo (Vicepresidente)
È sorprendente la naturalezza con la quale l’Assessore all’Urbanistica della Città di
Torino trova naturale, appunto, che un luogo importante della nostra memoria collettiva
che ha visto trucidati 27 partigiani la mattina del 2 aprile del 1944 dalle truppe fasciste e
naziste, qui sulla collina torinese, diventi un agriturismo. L’ha detto in premessa
alzando le mani, riconoscendo che non c’è una responsabilità diretta
dell’Amministrazione perché questa vendita è avvenuta da parte della Città della Salute.
Omette, l’Assessore Iaria, che il 19 febbraio del 2017 il suo predecessore, l’Assessore
Montanari, quindi l’Assessore all’Urbanistica, aveva lì svolto un sopralluogo insieme
all’Associazione Nazionale Partigiani Italiani che proponevano un progetto alternativo
all’alienazione; omette in questa sede, l’Assessore Unia, che la Città di Torino era
direttamente coinvolta in un’attività di valorizzazione di quel luogo e di garanzia del
rispetto della memoria di quel luogo; e mi sorprende il fatto che lui si stupisca che io mi
son permesso di dire che quel luogo è stato svenduto perché la perizia aveva messo a
bando quel luogo ad un valore che è pari a 1.500.000 euro, questo soggetto privato che
se lo è aggiudicato l’ha portato a casa con poco più di 700.000 euro.
Allora, mi dispiaccio del fatto che nonostante l’appello dell’ANPI, che ringrazio
pubblicamente, unito tra l’altro all’adesione delle principali figure istituzionali della
città - dal Presidente del Museo Diffuso della Resistenza, all’Arcivescovo Nosiglia, solo
per citarne alcuni - questa Amministrazione dimostri che probabilmente quel luogo non
merita di appartenere a tutti. Io sono particolarmente curioso di sapere come questi
intendimenti, a fronte di un incontro che ci ha raccontato l’Amministrazione, come
questi intendimenti poi atterreranno concretamente all’interno di protocolli di intesa
piuttosto che atti amministrativi, come si formalizzeranno questi impegni da parte
dell’acquirente, Assessore Iaria? Quali saranno i vincoli e in quali condizioni
l’Amministrazione potrà porre dei vincoli dopo che invece ha rinunciato completamente
alla possibilità di evitare che quel luogo si potesse vendere? Mi sarei aspettato maggior
rispetto nei confronti dell’intera comunità; mi sarei aspettato maggior rispetto nei
confronti di un luogo che, tra l’altro, il 2 aprile di ogni anno la Sindaca con la sua
presenza celebra e commemora. Sono proprio curioso di sapere con quale faccia la
Sindaca Appendino il prossimo 2 aprile andrà a commemorare i 27 partigiani trucidati il
2 aprile del 1944 sulla collina torinese.
Mi dispiaccio anche del fatto che probabilmente questa discussione non è abbastanza
importante per meritare la presenza della Sindaca in Aula.

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