Interventi |
LAVOLTA Enzo (Vicepresidente) È sorprendente la naturalezza con la quale l’Assessore all’Urbanistica della Città di Torino trova naturale, appunto, che un luogo importante della nostra memoria collettiva che ha visto trucidati 27 partigiani la mattina del 2 aprile del 1944 dalle truppe fasciste e naziste, qui sulla collina torinese, diventi un agriturismo. L’ha detto in premessa alzando le mani, riconoscendo che non c’è una responsabilità diretta dell’Amministrazione perché questa vendita è avvenuta da parte della Città della Salute. Omette, l’Assessore Iaria, che il 19 febbraio del 2017 il suo predecessore, l’Assessore Montanari, quindi l’Assessore all’Urbanistica, aveva lì svolto un sopralluogo insieme all’Associazione Nazionale Partigiani Italiani che proponevano un progetto alternativo all’alienazione; omette in questa sede, l’Assessore Unia, che la Città di Torino era direttamente coinvolta in un’attività di valorizzazione di quel luogo e di garanzia del rispetto della memoria di quel luogo; e mi sorprende il fatto che lui si stupisca che io mi son permesso di dire che quel luogo è stato svenduto perché la perizia aveva messo a bando quel luogo ad un valore che è pari a 1.500.000 euro, questo soggetto privato che se lo è aggiudicato l’ha portato a casa con poco più di 700.000 euro. Allora, mi dispiaccio del fatto che nonostante l’appello dell’ANPI, che ringrazio pubblicamente, unito tra l’altro all’adesione delle principali figure istituzionali della città - dal Presidente del Museo Diffuso della Resistenza, all’Arcivescovo Nosiglia, solo per citarne alcuni - questa Amministrazione dimostri che probabilmente quel luogo non merita di appartenere a tutti. Io sono particolarmente curioso di sapere come questi intendimenti, a fronte di un incontro che ci ha raccontato l’Amministrazione, come questi intendimenti poi atterreranno concretamente all’interno di protocolli di intesa piuttosto che atti amministrativi, come si formalizzeranno questi impegni da parte dell’acquirente, Assessore Iaria? Quali saranno i vincoli e in quali condizioni l’Amministrazione potrà porre dei vincoli dopo che invece ha rinunciato completamente alla possibilità di evitare che quel luogo si potesse vendere? Mi sarei aspettato maggior rispetto nei confronti dell’intera comunità; mi sarei aspettato maggior rispetto nei confronti di un luogo che, tra l’altro, il 2 aprile di ogni anno la Sindaca con la sua presenza celebra e commemora. Sono proprio curioso di sapere con quale faccia la Sindaca Appendino il prossimo 2 aprile andrà a commemorare i 27 partigiani trucidati il 2 aprile del 1944 sulla collina torinese. Mi dispiaccio anche del fatto che probabilmente questa discussione non è abbastanza importante per meritare la presenza della Sindaca in Aula. |