Interventi |
ARTESIO Eleonora La ringrazio. Da quello che ho capito, nell’inquadramento generale, che l’Assessore ha ritenuto di dare, non sono state sospese le procedure di trasferimento dovute alle dichiarazioni di esubero; cioè, sostanzialmente, come credo sia corretto, perché fa parte dei diritti contrattuali, si dà corso ai trasferimenti di carattere volontario, ma quei trasferimenti che volontari non sono, ma sono indotti da scelte terze dell’Amministrazione - e in questi casi non di perdenti posto per calo demografico, bensì di perdenti posto, in ragione di un provvedimento di riorganizzazione dell’Ente - a questi trasferimenti si dà corso. Ora, a me sembra che siamo di fronte alla irragionevolezza. I genitori di Torino, frequentanti dei nidi e delle scuole per l’infanzia, hanno ricevuto una lettera del Direttore dei Servizi Educativi con la quale si comunicava il grande interesse della Città nel seguire e accompagnare le linee guida nazionali per la riapertura del Comparto scuole per l’infanzia, ma, al momento, non si era in grado di fornire garanzie di carattere organizzativo puntuali. Quindi, la Città sta lavorando, ma non sta ancora dicendo alle famiglie quale sarà il modello organizzativo. Contemporaneamente, apprendiamo, e io apprezzo, che la Città ritiene, con una Variazione di Bilancio, di investire nei Servizi Educativi con una dotazione straordinaria, e io penso sia legata alla implementazione degli organici, necessari ad accompagnare i piccoli gruppi, che saranno conseguenti alle linee guida nazionali, e, mentre, quindi, si deve andare nella direzione di una riorganizzazione e di un ampliamento del rapporto numerico, si procede a sottrarre, cioè a sottrarre quelle figure educative a cui i bambini di quelle sezioni… perché, ovviamente, le sezioni ridotte hanno coinvolto i nuovi iscritti, ma rimescolano, riorganizzano i tempi, i compagni, le relazioni anche di quelli che persistono nelle sezioni preesistenti. Perché si deve sottrarre loro, per un provvedimento dell’Amministrazione, la relazione educativa con la persona e le persone con le quali hanno già frequentato uno o due anni di scuola per l’infanzia, proprio nell’anno in cui dovranno i bambini, le famiglie, gli educatori e gli insegnanti affrontare un cambiamento sicuramente imprevisto, sicuramente complesso e difficile? Mi pare un atteggiamento, francamente, irragionevole. |