Interventi |
RICCA Fabrizio Grazie, Presidente. Beh, come non dare ragione al Consigliere Capogruppo Napoli anche perché mi permetto di dire che è davvero sorprendente come in un breve atto così si possono sommare così tante inesattezze frutto di un misto di non conoscenza e violenza ideologica. Cominciamo da un breve ripasso di storia che credo non faccia male. I territori oggetti del Piano di pace di Trump non sono territori palestinesi, erano territori occupati dalla Giordania a seguito della guerra del 1948, che conquistati da Israele a seguito della vittoria nella guerra di difesa del 1967. Al contrario di quello che succede storicamente in tutte le guerre, Israele non ha annesso questi territori, ma li ha mantenuti oggetto di trattativa infatti da un punto di vista diplomatico sono chiamati i territori contesi, nessun trattato internazionale ha mai definito quei territori come palestinesi. A questo punto, chiarito primo errore alla base dell’inesatta e falsata ricostruzione della proposta della collega, passiamo al Piano Trump il quale intendo Presidente Trump rappresentava l'unico vero motivo della pioggia di critiche al Piano stesso, perché se guardiamo i contenuti dovrebbe essere chiamato Piano Rabin. Il Piano Trump ricalca infatti quasi perfettamente il disegno di Rabin per i territori e la valle del Giordano, i territori sono stati suddivisi in 3 zone: a) sotto l'autorità palestinese e vi si trovano tutte le città; b) sotto il controllo congiunto di Israele e ANP; c) sotto il controllo israeliano; questa suddivisione è stata firmata da Arafat. Nella zona c ci sono degli insediamenti israeliani circa 450.000 persone che i palestinesi hanno già dichiarato che non ammetteranno mai come loro possibili cittadini e su questo qualche discussione potremmo anche farla. Questi insediamenti sono perfettamente legali al contrario di quelli che sostiene la collega, proprio perché rispettano gli accordi di Oslo. Per quanto riguarda i trasferimenti forzati di popolazione verrebbe da sorridere se non ci fosse da piangere perché l'unico trasferimento forzato di massa è stato quello effettuato da Sharon nei confronti degli israeliani che vivevano nella Striscia di Gaza con gli effetti che tutti oggi noi ben conosciamo. Gaza è diventato una centrale del terrorismo in mano a una banda criminale legato ai Fratelli Musulmani Hamas. Detto questo precedente nessun Piano potrà né prevedere un trasferimento di massa degli israeliani che vivono nella zona c, infatti non lo prevede nessuna bozza di accordo che sia stata mai discussa. Israele quindi passerebbe dall'amministrazione civile e non militare come oggi e solo il 50% di quella zona c, insieme alla valle del Giordano una specie di autostrada contro eventuali invasioni arabe si arriva al 30% del territorio. Il 70% dei territori contesi viene destinato dal Piano americano al futuro Stato palestinese con finanziamenti di 50 miliardi di dollari e SOP territoriali che li vadano a compensare, in quattro anni dovranno (incomprensibile) sulla strada dei diritti umani e della democrazia. Di fronte quindi alla mora di menzogne riversate su questo Piano qual è l'accusa? Il Piano bloccherebbe il dialogo e il processo di pace che porti due Stati per due popoli? Forse questa critica andrebbe rivolta alla leadership palestinese che da tempo ha optato solo per quella macchina della propaganda estremamente redditizia per il ristretto gruppo di comando, molto meno per la popolazione palestinese mi verrebbe da dire che da anni non parlano con Israele, il Piano invece prevede proprio due Stati per due popoli e ripeto nessuna posizione di territorio che non si è già stata sancita dagli accordi di Oslo. Chi è che protesta in Israele? Guarda caso sono proprio i detti coloni che sostengono che questo Piano li lascerà isolati e in pericolo, insomma, proprio quell’estrema destra che secondo la male informata collega sarebbe al Governo in Israele, forse bisognerebbe capire come sono andate le ultime elezioni. Ovviamente tutti i soggetti ormai rilevanti ed esclusi da tempo dalle trattative serie per i numerosi scandali che hanno colpiti: Unione europea e ONU hanno protestato cercando così di ottenere visibilità, la realtà è solo una come già nelle passate e nelle prese di posizione dell'ONU e delle sue agenzie negare qualsiasi legittimità della storia ebraica in Israele. La leadership palestinese fonda il suo ostentato finanziamento su quelle bugie e per questo hanno rifiutato qualsiasi proposta di pace avanzata che fosse da Rabin, Peres, Barak, Olmert e Netanyahu. Io mi permetto di dire che c’è un nome per questo, si chiama antisemitismo e come ci ricorda anche l'ex Presidente della Repubblica Napolitano potete anche travestirlo antisionismo per dare una parvenza di legittimità politica al vostro odio, ma sempre antisemitismo rimane. Grazie, Presidente. |