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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 6 Luglio 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 3
INTERPELLANZA 2020-01144
"APPLICAZIONE DELLA SENTENZA DELLA CORTE DI CASSAZIONE SUI DERIVATI AL COMUNE DI TORINO" PRESENTATA IN DATA 20 MAGGIO 2020 - PRIMA FIRMATARIA ARTESIO.
Interventi
ARTESIO Eleonora
Artesio è presente.

ARTESIO Eleonora
Grazie. Perché possiamo essere compresi, sia l'Assessore, sia io, da parte di chi ci
ascolta, la questione di cui stiamo parlando è una questione essenziale relativamente alla
possibilità di contenere le conseguenze del debito del Comune di Torino e il vincolo dei
nostri bilanci al servizio del debito piuttosto che alle priorità di servizi e prestazioni.
Cosa dice la sentenza delle sezioni unite civili della Corte di Cassazione che ho voluto
richiamare: è che come sentenza ha dato ragione al Comune di Cattolica che ricorreva
contro la BNL e quindi ha disposto la nullità dei contratti di derivati che il Comune
aveva a suo tempo sottoscritti. Dice una cosa fondamentale: che nella risposta
dell'Assessore vede il nostro Comune assimilabile alla situazione del Comune di
Cattolica. La necessità di approvazione, da parte del Consiglio Comunale, dei contratti
derivati e in caso di mancanza, mancanza di tale approvazione, la loro nullità. Questo
nella risposta dell'Assessore che ci riferisce che i contratti sono stati approvati dalla
Giunta e proseguiti con determine dirigenziali, alcuni di questi, uno di questi sono
andata a rivedere il contratto tra Dexia Crediop e il Comune di Torino del 12 aprile
2006, dove nel preambolo si dice: con riferimento alle intese in esecuzione della
delibera consiliare di approvazione del Bilancio della successiva delibera di Giunta e
della determina dirigenziale. Ma cosa dice sempre la sentenza, che le singole delibere di
accensione dovevano essere assunte dal Consiglio Comunale in quanto prevedono spese
che impegneranno i bilanci per gli esercizi successivi e che la sola delibera di indirizzo
posta in atto, attraverso gli atti generali di approvazione dei bilanci, non è sufficiente a
considerare che il Consiglio Comunale abbia potuto accompagnare questa materia
decisionale su specifiche voci di spesa in modo consapevole. Allora, la questione che io
pongo è una questione che potrebbe avere delle conseguenze importantissime sotto il
profilo della migliore stabilità economica del Comune di Torino, ma il mio ricordarlo in
forma pubblica anche attraverso questa interpellanza introduce un principio di
responsabilità in capo in primo luogo alla Sindaca e alla Giunta, ma anche a tutti noi che
diventiamo consapevoli di questo pronunciamento che fa giurisprudenza ed è il fatto che
se non lo si era allora, al momento stipula dei derivati, ma lo sia ora consapevoli che
oltre ad essere queste condizioni finanziarie divenute dei capi oggettivi nella agibilità
della finanza degli Enti Locali e risultare del tutto svantaggiosi rispetto a quelli che sono
i tassi ordinari di interesse in atto in altre condizioni di contrazione di mutui, se noi lo
diventiamo consapevoli, che oltre a essere dannosi sul piano finanziario, possono anche
essere ritenuti non corretti sul piano formale e in quanto tale essere considerati nulli, il
non muovere iniziativa da parte dell'Ente Pubblico significa anche non porsi in una
condizione di autotutela, di autotutela di sé dal punto di vista formale e giuridico e di
tutela di tutti noi cittadini di Torino che subiamo le conseguenze di un Bilancio
fortemente condizionato al servizio del debito. Quindi io chiedo che questa interpellanza
con le procedure formali che farò immediatamente avere alla Presidenza del Consiglio
vada in discussione in Commissione. In quella Commissione auspico che gli uffici
incaricati, ho letto la nota di risposta scritta dell’Assessore, che sostituiscono il famoso
Advisor che si voleva cercare prima per essere aiutati nel rileggere la tematica della
finanza derivata, che per quella occasione gli uffici abbiano tutti gli elementi di
valutazione da fornire al Consiglio e che il Consiglio possa esprimere questa volta
consapevolmente un indirizzo affinché il Comune di Torino possa seguire le orme di
questa sentenza in collegamento con situazioni analoghe degli altri Comuni
preferibilmente perché diventa, oltre che un fatto tecnico, anche un importante fatto
politico. Grazie.

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