Interventi |
CURATELLA Cataldo Sì, grazie Presidente. Guardi, io avevo cofirmato gli emendamenti presentati dalla Consigliera Artesio, appunto perché non erano emendamenti di tipo ostruzionistico, ma emendamenti di merito per poter aprire la discussione sul merito di una delibera che svende un servizio pubblico, le Farmacie Comunali, e quindi mi ritrovo in questo momento..., mi viene tolta la possibilità (come direbbe qualche Consigliere) mi viene tolto il diritto a poter fare politica con uno strumento meramente tecnico, come ha detto adesso il dottor Ferrari. Io capisco che dal punto di vista tecnico magari non ci siano dei punti, ma qua si tratta di politica, viene sottratta alla discussione politica la possibilità di poter affrontare questa discussione in modo completamente diverso, si andrà alla fine a dire: “Okay, si vota “sì” a quello che è stato deciso in Giunta” svendendo completamente, senza possibilità che il Consiglio possa intervenire politicamente su questa delibera. Quindi praticamente diventa inutile essere Consiglieri a questo punto, ci viene privata la possibilità di fare politica. Grazie. CURATELLA Cataldo Sì, grazie Presidente. Io sono un po’ dispiaciuto per quello che sta accadendo, sono dispiaciuto perché io capisco che ci sia una certa difficoltà ad affrontare determinate tematiche e soprattutto ci sia una qualche difficoltà anche a cercare di porsi in modo diverso da quello a cui si è abituati, cercare anche di chiedere che l’indirizzo politico torni in mano al Consiglio e che il Consiglio non diventi, come ormai è diventato da 4 anni a questa parte, un semplice ratificatore di scelte fatte altrove, ne abbiamo discusso anche in altri termini; ed è un peccato che si arrivi ad una mozione dove vengono messi insieme due categorie di emendamenti, non vogliamo chiamarli “ostruzionistici” perché qualcuno ha letto la Treccani e quindi sa che cosa significa ostruzionistico e nel nostro regolamento non c’è questa parola, va bene; parliamo di due tipologie di emendamenti: uno lo cito, ma perché li ha presentati lui, quelli del Vicepresidente Lavolta, dove va a modificare, a chiedere di sostituire una parola con un sinonimo, a fare delle abbreviazioni di tipo diverso che sono quelle a cui normalmente siamo sempre stati abituati, e che abbiamo sempre definito come emendamenti ostruzionistici; in confronto ad un numero decisamente inferiore rispetto ai circa 430 del Vicepresidente Lavolta, quelli presentati dalla Consigliera Artesio che ho cofirmato, che sono all’incirca una trentina, dove si entra nello specifico, richiede ad esempio che si tenga conto dell’art. 23 dello Statuto che la Capogruppo che mi ha preceduto, la Consigliera Artesio, ha già nominato; che si fa presente la gestione che si è avuta negli ultimi 10 anni, ad esempio l’esercizio del 2018 si è chiuso con un attivo di un milione di euro; quindi che entra un po’ nel merito e cerca di fare in modo che il Consiglio possa discutere, punto per punto, di un modo diverso di fare, di andare... un diverso indirizzo politico da dare. Questo è un peccato perché si sta perdendo un’occasione; la politica alla fine non deve essere purtroppo, come qualcuno pensa... si decide e decidiamo noi, abbiamo la forza dei numeri e quindi possiamo decidere. Dovrebbe essere, soprattutto era quello l’intento che si voleva portare nel Comune di Torino nel 2016, la possibilità di potersi confrontare sugli argomenti e non arrivare a un “noi” contro “voi”, loro, noi, Maggioranza contro Minoranza, ma arrivare a un discorso di condivisione, condivisione di politica, poter andare insieme, ragionare e modificare, non arrivare ad una situazione, come siamo arrivati ad oggi, in cui c’è chi pensa di tenere la ragione e gli altri invece hanno torto e viceversa, ma cercare di arrivare a delle posizioni comuni, ma soprattutto arrivarci nell’ente che da TUEL, dalla normativa, visto che qualcuno è molto bravo, molto ligio alla normativa, è l’ente che deve dare l’indirizzo, e in questo momento noi ci troviamo - l’ha già citato qualcuno prima di me - in una situazione in cui siamo in fase di discussione di una mozione che accorpa degli emendamenti, compresi degli emendamenti che volevano aprire un dibattito politico sull’importanza di detenere ancora, anche se non sono più 51% ma sono circa il 20%, di quote nelle Farmacie Comunali, non ci viene consentito, ma soprattutto indipendentemente dal fatto che ci è consentita o meno la discussione nel merito degli emendamenti e quindi di come la delibera potrebbe essere modificata, la Giunta ormai non solo ha già deciso, ma ha già reso operativo e tra quatto giorni si chiude la manifestazione di interesse che è già operativa da almeno una settimana; quindi questa discussione in Consiglio comunale è soltanto un modo per ratificare delle scelte fatte altrove, scelte di tipo tecnico che sono perfettamente accettabili ma che dovrebbero essere successive alle scelte di tipo politico. La politica dovrebbe venire prima delle scelte tecniche, invece qui la scelta tecnica è stata fatta, è stata già fatta la manifestazione di interesse, e poi si fa solo una ratifica che deve essere fatta dal Consiglio comunale perché sennò quella direzione non si potrebbe prendere senza il Consiglio comunale che va in tal senso, ed è la prima volta credo che succeda nel Comune di Torino da quando esiste il regolamento nell’attuale versione, in cui si presenta una mozione di accorpamento andando ad accorpare tutta una serie di... CURATELLA Cataldo Concludo Presidente, in cui si arriva ad accorpare tutta una serie di emendamenti, mi riferisco in questo caso a quelli della Capogruppo Artesio, che non erano: sostituire “art” con “articolo” o la “barra” col “trattino”, il “mese 7” con “luglio”, ma andavano a discutere nel merito delle situazioni. Mi dispiace perché oggi credo che sia palese che la politica a Torino non è confrontarsi, arrivare a conclusioni, a scelte politiche, ma ... CURATELLA Cataldo … (voci sovrapposte) le scelte della Giunta. Bisogna solo essere degli “Yes men”. Grazie, concludo. |