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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 6 Luglio 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 15
INTERPELLANZA 2020-01361
"L'ENNESIMO CALVARIO ANAGRAFICO" PRESENTATA IN DATA 18 GIUGNO 2020 - PRIMA FIRMATARIA MONTALBANO.
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Quindi possiamo procedere con l'interpellanza generale, meccanografico
n. 202001361/002 presentata dalla Consigliera Montalbano e sottoscritta da altri
Consiglieri che ha come oggetto:

“L'ennesimo calvario anagrafico”

SICARI Francesco (Presidente)
Risponde l'Assessore Rolando.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Buongiorno, Presidente. Buongiorno, Consiglieri. L’interpellanza in oggetto pone sette
domande che riguardano quanto è avvenuto nel periodo contraddistinto dalla emergenza
pandemica. Inizio dalla prima. “Per quale motivo l’Amministrazione e gli uffici
competenti non abbiano ampliato e sviluppato un servizio al cittadino di call center
attivo, con operatori preposti per ottemperare al servizio necessario ed essenziale di
informazione e prenotazione del servizio anagrafico, utilizzando i dipendenti delle sedi
anagrafiche chiuse al pubblico, dotandoli degli strumenti tecnologici e dei sistemi
informatici necessari”. È stato dedicato al servizio di call center tutto il personale idoneo
principalmente costituitosi (audio disturbato) ancora chiuso al pubblico (audio
disturbato) alla fine del lockdown, dopo quasi tre mesi di sostanziale la sostituzione
dell’attività ordinaria sono stati tuttavia, com’era prevedibile, in numero largamente
superiore a qualsiasi possibilità di gestione efficace con i mezzi a disposizione (audio
disturbato) il contesto (audio disturbato). Per conto quanto riguarda le prenotazioni il
servizio gestito dai centralini di Palazzo Civico (audio disturbato) riconducibile in via
remota ha dovuto fare i conti con la limitazione delle postazioni operative imposte dalle
norme emergenziali sul distanziamento sul luogo di lavoro. Man mano che hanno poi
riaperto le sedi anagrafiche (audio disturbato) non è più stato possibile contare sul
supporto assicurato dagli sportellisti delle sedi precedentemente chiuse. Tra l’altro già
prima dell’emergenza Covid-19 era stato impostato un progetto di riorganizzazione
complessiva del call center, che però presuppone tempi operativi non compatibili con
un’attivazione immediata per fornire risposta all’emergenza e l’emergenza è quella post
inizio del Covid, non quella prima, eh. “Come l’Amministrazione intende ottemperare
agli arretrati del carico di lavoro”, (audio disturbato) dei cittadini considerando che ci
avviciniamo al periodo estivo e quindi (incomprensibile). La situazione agli sportelli
come rilegge giustamente la Consigliera Montalbano, interpellante, era già
particolarmente difficile prima dell’emergenza Covid, sia sul fronte dello stato dei
servizi, cito solo alcuni casi quali i pensionamento in Quota 100, difficoltà nella
lavorazione delle carte di identità elettroniche, solo da poco superate, le criticità di una
normalizzazione di alcuni processi operativi, presenza ridotta di dipendenti in ragione di
varie tipologie di permessi confluiti, sia sul fronte della domanda dei servizi, cittadini
ancora poco propensi all’utilizzo di mezzi telematici, accesso agli uffici in giorni e orari
di punta. Come noto, i primi tre giorni della settimana sono connotati da un afflusso
normalmente più del doppio degli ultimi due giorni. Con l’emergenza Covid si è
purtroppo interrotto quel circolo virtuoso che stava evidentemente prendendo forza nei
mesi di gennaio e di febbraio grazie alla linee di intervento studiate dai servizi civici per
fronteggiare le attività in corso. A parte queste doverose premesse, la risposta più
autentica è che nell’immediato non sarà ovviamente possibile, se non in modo
marginale, contare sull’inserimento di nuove risorse assunte e su una loro tempestiva
formazione, non su forti interventi dei processi, né sul recupero di efficienza,
sicuramente perseguibili, ma non in tempi brevi. Sottolineo però che le procedure
concorsuali non sono più sospese, dal mese di luglio inizieranno i primi percorsi
concorsuali, ovviamente limitati ai numeri in questione, perché quando si hanno dei
numeri difficilmente accessibili, queste procedure andranno per forza (audio disturbato),
non solo per la Città di Torino, ma per tutto il Mondo. L’intervento straordinario
possibile oggi è l’utilizzo di forza lavoro volontaria e fortemente motivata proveniente
in modo preponderante da altre divisioni della città, da formare celermente ed utilizzare
sino allo smaltimento delle pratiche arretrate. Per questo è previsto il coinvolgimento di
tutti i direttori al fine di favorire la massima collaborazione in termini di (audio
disturbato). Gli incontri già programmati anche con le diverse sigle sindacali
definiranno inoltre eventuali aspetti di natura contrattuale. La soluzione qui descritta
appare perseguibile oggi e costituisce anche una risposta gestionale compatibile con le
capacità. In attesa delle risorse aggiuntive (audio disturbato) confermo che sono in corso
altri interventi, i primi (audio disturbato) ai cittadini su dichiarazioni sostitutive di atti
notori (audio disturbato), servizio che non ha ancora avuto effetti altisonanti, ma che
alleggerirà di molto chi (audio disturbato) Per i servizi formativi si sta procedendo come
già evidenziato nella ristrutturazione del call center. Si sta valutando di abilitare
personale e postazione (audio disturbato) Servizi Civici (audio disturbato). Si sta
cercando di aumentare le tipologie di certificati emessi dalle edicole e di articolare
convenzioni per consentire il rilascio di (audio disturbato). È intenzione
dell’Amministrazione aumentare i mediatori culturali, confermare i lavoratore interinali
in scadenza da utilizzare in particolar modo per implementare il personale (audio
disturbato). Tuttavia se le nuove risorse assunte, sia di ruolo, che interinali, non saranno
adeguate, stiamo studiando l’adozione di misure specifiche a garantire. Promuoveremo,
inoltre, con campagne ad hoc, tutti i canali alternativi, anche informatici. A fronte di
quanto detto nelle previste aperture straordinarie degli sportelli garantiremo oltre alla
copertura (audio disturbato) la migliore gestione del flusso presso la sede anagrafica
centrale, presso le anagrafi decentrate (audio disturbato). Poiché la terza domanda
richiedeva quando si intenda riaprire tutte le sedi anagrafiche, questa domanda è
collegata alla seconda, dà conto che ad oggi sono riaperte tutte le sedi anagrafiche della
Città con l’eccezione di solo due sedi, via Leoncavallo e piazza Astengo, la cui
riapertura non è oggi possibile per assoluta carenza di personale, tra cui i responsabili.
In tali due sedi erano rimasti in servizio effettivo due soli dipendenti di fascia C. La
sede di piazza Astengo peraltro necessita per essere riportata in sicurezza di alcuni
interventi indifferibili (audio disturbato) la nuova sede di via De Sanctis non operativa
fino al lockdown, che non era neanche previsto dal piano pre Covid. La quarta domanda
chiede quante sono le prenotazioni in atto fino al momento del lockdown quindi sospese
per il rinnovo della carta d’identità, in particolar modo quelle in scadenza prima del
31 gennaio 2020. Gli appuntamenti prenotati da recuperare a (audio disturbato)
ammontavano a fine lockdown per carte a (audio disturbato). “Quante pratiche si
riescono a smaltire giornalmente presso la (audio disturbato). Quotidianamente per
quanto riguarda l’attività (audio disturbato). Nella sede centrale vengono evasi 50
appuntamenti per certificazioni, dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, autentiche
di firma e copie; 50 appuntamenti per carte d’identità elettroniche urgenti, poi 48 (audio
disturbato) tramite l’agenda ministeriale. A seconda della presenza in servizio inoltre ci
sono 30-40 appuntamenti per iscrizioni anagrafiche e cambi di indirizzo. Inoltre
vengono emesse circa 30 carte di identità elettroniche a cittadini non prenotati con
urgenza e documentate e numerosi certificati ogni volta che l’afflusso di persone al
servizio lo consenta. Infine la sede anagrafica centrale gestisce anche le pratiche di
iscrizione anagrafica e il cambio di indirizzo degli atti in modalità telematica,
TorinoFacile o e-mail. Quotidianamente vengono gestite 30 iscrizioni e 50 cambi di
indirizzo da personale in smart working (audio disturbato) al momento i tempi di
evasione della pratica sono di circa 7-10 giorni per le richieste inviate tramite
TorinoFacile e 20-25 giorni per quelle inviate tramite e-mail. Durante il periodo di
lockdown in cui gli sportelli erano inattivi, salvo che per le urgenze motivate (audio
disturbato), e questo lo dicevano le varie circolari e provvedimenti prefettizi e altri, le
pratiche venivano evase in giornata se pervenute tramite TorinoFacile ed entro una
settimana se inviate via email. La sede centrale gestisce anche altre attività anagrafiche
che non prevedono attività di sportello, ma che comunque (audio disturbato) di
definizione (audio disturbato) d’identità, cancellazione, integrazione entro cinque giorni
lavorativi, iscrizione all’AIRE, verifiche anagrafiche per enti pubblici e autorità di
(audio disturbato) rilascio del nullaosta ai cittadini residenti a Torino da parte di (audio
disturbato), controlli anagrafici (audio disturbato) di cittadinanza ed altre. Tutto ciò
rende complesso individuare personale anagrafico da destinare nella sua attività
ordinaria per la gestione degli sportelli. Sesta domanda: “A chi è stata affidata la
mansione di controllo e la gestione di possibili conflittualità all’esterno dell’anagrafe
centrale”. Oltre agli operatori all’esterno sono presenti presidi di Polizia Municipale,
volontari della Protezione Civile, nonché mediatori culturali. Settima domanda: “Se è
stato eseguito censimento rispetto a tutte le pratiche anagrafiche rimaste in sospeso a
causa del lockdown”. È stato eseguito il censimento e l’avanzamento è costantemente
monitorato. I problemi principali con impatto diretto sugli sportelli anagrafici a fine
lockdown riguardavano appuntamenti tra due tipologie per carte d’identità elettroniche
prenotate tramite (audio disturbato), 11.600 recuperi complessivi da effettuare su tutte le
anagrafiche. Grazie alla graduale riapertura delle sedi questo numero sta attivamente
scendendo. In alcune sedi prevediamo il completo recupero entro fine luglio, peraltro il
cui numero quotidiano di appuntamenti era più alto, i tempi saranno un po’ più lunghi,
salvo l’intervento per attuare un piano di recupero in un orario straordinario. Per
l’iscrizione anagrafica nel sede decentrate (audio disturbato) saranno tutti recuperati
entro fine luglio. A partire da metà luglio alcune sedi potranno già rendere disponibili
nuovi appuntamenti. Durante il periodo di lockdown molti cittadini sono stati supportati
telefonicamente dal personale delle sedi anagrafiche per l’invio della pratica tramite e-
mail, gestita quindi prima della effettiva riapertura. Concludo con una fatto che
attualmente non è stato preso in esame dalle domande poste dagli interpellanti, tra pochi
giorni dovremo affrontare un problema che sono le elezioni previste per il 20 e il 21 con
delle problematiche che saranno ad incrementare per il problema Covid-19 le attuali
problematiche logistiche. Se il percorso di recupero iniziato a gennaio è stato…,
(incomprensibile) positivo prima del Covid, l’attuale situazione, come per altre realtà
simili, interrotto dall’emergenza sanitaria pandemica con rilevanti effetti anche nel
periodo di ripresa delle attività, basta immaginarsi in questi giorni o vedere i numerosi
articoli e le situazioni fisiche presenti all’Agenzia delle Entrate, all’INPS da alcuni
giorni, alla Sanità da mesi, alle Poste, che sono e sono tutti i problemi molto più
semplici perché alle Poste si va per (incomprensibile) essenzialmente, non per altri.
Recentemente il problema delle autostrade per i lavori non fatti quando non si potevano
fare. Nei prossimi mesi saranno richieste misure straordinarie (audio disturbato). Infine
il blocco dei concorsi attuato con riferimento soprattutto a quella ingenerata numerosità
dei partecipanti non ha consentito prima, non consentirà oggi risposte in termini
adeguati, però cercheremo di fare tutto il possibile per trovare la normalità nei tempi
alla quale sta lavorando la task force da alcuni giorni che è messa a disposizione. In più
gli uffici ovviamente si stanno dando da fare nel tempo, anche alla luce di cambiamenti
che potranno essere fatti, come ho detto prima, per recuperare alcune situazioni. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Ringrazio per la risposta, Assessore Rolando. Mi dispiace che non tutti siano riusciti a
sentire al meglio, probabilmente abbiamo tutti connessioni differenti. Adesso
procediamo con gli interventi, la prima iscritta a parlare è la Consigliera Montalbano,
che ne ha facoltà per cinque minuti.

MONTALBANO Deborah
Sì, grazie, Presidente. Ma, allora, Assessore, io sono quasi due anni che in base al
momento più critico che puntualmente viene fuori nel disservizio delle sedi anagrafiche
ci troviamo in Consiglio Comunale mi sento dire che la situazione in un paio di mesi
rientrerà. Oggi mi ha dato alcune risposte che mi lasciano davvero alquanto allibita. Il
primo punto, adesso glieli leggo io i punti: “Per quale motivo l'Amministrazione e gli
uffici competenti non abbiamo ampliato e sviluppato un servizio al cittadino di call
center attivo”. Lei mi ha detto che durante il lockdown e anche a seguito tutto il
personale è stato dirottato e impegnato su questo servizio. Ora, Assessore, visto che mi
sa che oggi le calza un po' male, io quando ricevo le segnalazioni ho questa brutta
abitudine di verificare le questioni e quindi le stesse segnalazioni e poi magari scrivere
un atto. Io ho provato per più giorni, più giorni a contattare i vari numeri del call center,
che sono ben due, e poi come ricordava anche lei c'è anche la possibilità di scrivere una
mail. Ma il servizio di call center sostanzialmente era per coloro che non avevano una
rete internet o comunque non disponevano di una rete internet, né a casa e né, insomma,
anche fuori casa. Sostanzialmente io chiamando il call center avrei voluto parlare con un
operatore, guardi, gli avrei fatto anche alcune domande, magari chiedendo anche a loro
che tipo di difficoltà stessero incontrando, ma ho sempre solo ascoltato delle voci
registrate che mi rimandavano o al sito ministeriale, oppure chiamando il sito
ministeriale mi rimandavano su un altro numero di call center, sempre per chi non
avesse la rete internet, o per informazioni e mi ritrovavo un'altra voce registrata che mi
diceva che il servizio era sospeso. Da qui il primo punto dell'interpellanza. Quindi
quando lei mi dice che tutto il personale è stato dirottato su questo servizio, io le dico
che sta mentendo. Allora: “Come l'Amministrazione intenda ottemperare agli arretrati
del carico di lavoro” adesso, mi scusi, lei qui mi risponde che il carico di lavoro è
responsabilità della carenza di personale. Ma Santo di un Dio, ma chi ha deciso, mi
scusi, in questa Amministrazione di rispondere a una fuoriuscita di 1.200 unità di
personale con 438 assunzioni. L'ho deciso io, Assessore? O lo ha deciso lei o lo avete
deciso voi? Perché quando voi avete preso questa decisione io mi ricordo molto bene le
mie dichiarazioni e mi ero presentata molto critica perché non è che uno basta che
faccio un po' due conti, rimettere un terzo in circolazione del personale quando hai una
fuoriuscita di tre volte tanto è normale che la conseguenza diretta poi è che non ti
tengono i servizi. Quindi lei oggi non mi può venire a giustificare il disservizio sulla
carenza di personale perché è lei che decide, è lei che ha deciso tra l'altro come
Assessore al Bilancio di metterci la faccia anche su questa posizione e di portarla avanti.
Quindi sono io che le chiedo a lei adesso come interveniamo per mantenere un minimo
di servizio decente al cittadino? Questo io le devo chiedere, lei su questo mi deve
rispondere. Allora, terzo punto, va bene, “Quando si riapriranno tutte le sedi”, io questo
atto l’ho protocollato diverse settimane fa, abbiamo due sedi che non possono essere
riaperte e perché: perché manca il personale. Quindi di nuovo qui adesso è lei che mi
deve rispondere, come possiamo riaprire tutte le sedi per far fronte al carico e
all'arretrato di lavoro che ci troviamo a dover gestire, di certo non per responsabilità di
qualche Consigliere Comunale di Minoranza. Ora il quarto punto a me è quello che,
devo dire, mi preme anche in maniera particolare, perché sia a mezzo stampa, ma sia
anche qui cioè sostanzialmente una delle risposte che date è quella che attendiamo la
proroga, della validità del documento, straordinaria. Ma, attenzione, perché la proroga
del documento valido parte dal 31 gennaio. Se noi avevamo già un arretrato importante
e imponente come quello che ci ha snocciolato qualche minuto fa io mi chiedo: ma tutte
quelle persone che avevano il documento scaduto prima del 31 gennaio 2020 e che
magari avevano già prenotato e avevo una prenotazione che poi a seguito del Covid è
stata rimandata, cosa gli diciamo, che il documento sarà valido comunque? No, non sarà
valido comunque. Stiamo valutando di dare priorità a quelle persone? Attraverso un
censimento abbiamo individuato quanti casi di questo tipo abbiamo? Io non ho sentito
alcuna risposta, alcuna risposta. Mi parla del censimento, ma il censimento quando lo
avete iniziato? Due-tre settimane fa? Allora, davvero, davvero, il mio giudizio su questa
situazione è impietoso, impietoso. Io davvero non so più cosa dire ai cittadini che ci
contattano, davvero non so più cosa dire e non credo proprio che noi entro fine luglio
riusciremo a rientrare su tutto l’arretrato.

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

MONTALBANO Deborah
Sì, concludo, Presidente. Noi qui abbiamo 300.000 pratiche arretrate, cioè siete in una
situazione allucinante come servizio civico. Cosa si intende fare? Perché nel concreto
non ho sentito una risposta valida.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio. Procediamo con gli interventi, ho il Capogruppo Lo Russo Prego, ne ha
facoltà per cinque minuti.

LO RUSSO Stefano
Grazie, Presidente. Assessore Rolando, io confesso…, faccio una confessione
personale: quando la sua predecessora, la attuale mai così tanto rimpianta Pisano
abbandonò la Città di Torino per andare addirittura al Governo, le fu affidato dalla
Sindaca un compito piuttosto gravoso, che mai come in questi quattro anni si è
dimostrato tale, nel senso che Torino, per la carità, è vero che ha tanti problemi, però
oggettivamente io credo che si sia valicato un confine che oggettivamente io spero che
almeno sull’oggettività ha delle situazioni di talmente elevata patologia che forse una
riflessione autocritica sarebbe utile anche ascoltarla ogni tanto, perché vede, in
qualunque azienda e comunque la procedura di rilascio di una carta d'identità o di una
dichiarazione sostitutiva di atto notorio è un processo a tutti gli effetti, in qualche modo
assimilabile a un processo aziendale, a un certo momento il management, cioè chi
governa la macchina, preso atto che l'azienda non funziona, adotta delle contromisure.
Ora qui si è arrivati a dei ritardi che sono oggettivamente offensivi per i cittadini di
Torino, ma per chiunque, per chiunque ha minimamente contezza di una situazione in
cui nel 2020 ormai i tempi di attesa per una carta d'identità sono dell'ordine dei 6-8
mesi, come minimo. E questa cosa è una cosa che oggettivamente ha da finire. Ora io la
invito caldamente, Assessore Rolando, a valutare se queste considerazioni critiche che
le stiamo muovendo peraltro non da soli, che certamente molto in maniera più garbata
possibile io la inviterei davvero una volta, le suggerirei di non farsi riconoscere come
Assessore all’Anagrafe a farsi un giro in via della Consolata fuori a chiedere ai cittadini
cosa ne pensano di come state gestendo il Comune di Torino e questo al di là delle
classifiche di gradimento che escono sui giornali. Ci sono delle cose che sono
oggettivamente servizi essenziali. Rilasciare una carta d’identità, Assessore Rolando,
glielo dicevano già quando c'era la Pisano al posto suo non è una gentile concessione
che il Comune di Torino fa al cittadino, è un preciso dovere civico, è una delle funzioni
essenziali di un Comune. Io capisco che voi siate in difficoltà, non capisco, sono un
pochino meno indulgente sul fatto che continuate ad evocare per ogni cosa questa
questione del Covid perché se andiamo a vedere che cosa succede senza andare tanto
lontano, ma banalmente nei Comuni che confinano con Torino, ci rendiamo conto che i
servizi anagrafici sono, forse anche per ragioni storiche, c'è stata più attenzione, più
cura, più sensibilità a erogare questi servizi, incommensurabilmente migliori rispetto a
quelli di Torino e non è che il Covid c'è stato a Torino, non c'è stato a Nichelino,
Moncalieri, o a Beinasco, o a Settimo, le posso garantire che la pandemia c'è stata anche
in quei Comuni e non è che lì si parla di Comuni con 50 abitanti, perché si parla di
centri che hanno ovviamente decine di migliaia di residenti. Quindi io la invito
caldamente, Assessore Rolando, provi a chiedere come viene risolto il problema ai
Sindaci dei Comuni confinanti con Torino perché davvero la sua risposta di oggi, che di
fatto è una non risposta, lascia davvero interdetti. L'ultimo invito che mi sento di
rivolgerle, avendo firmato questa interpellanza generale, è davvero provare ogni tanto
ad ascoltare che cosa le viene detto dai cittadini, alle volte ci sono dei piccoli
suggerimenti anche pratici, diciamo che tutto sommato alle volte la gestione delle code,
soprattutto in un momento in cui stiamo andando verso il caldo, le persone possono
essere anche un po' più nervose e infastidite, potrebbe diventare effettivamente un
problema. Allora provi ogni tanto anche ad ascoltare qualche piccolo consiglio, qualche
piccolo suggerimento, è evidente che il problema dell'anagrafe lo si risolve solo ed
esclusivamente se lei che ha le tre deleghe fondamentali, cioè Bilancio, Personale e
Anagrafe, mette mano all'organizzazione della macchina comunale e provvedere in tal
senso. È inutile evocare altri tipi di virus o pandemie, il problema è un problema di
macchina, di manico, se il manico non funziona in un'azienda o in un’Amministrazione,
questi sono i risultati. Ora, se io ho detto solo cose sbagliate, lei le prenda, le cestini e le
metta dove vuole, ma veramente nell'interesse delle persone, abbiamo avuto un sacco di
persone che per ragioni di lutti sono in attesa di documenti, non riescono a fare
successioni, sono bloccati in banca, cioè io davvero faccio appello alla sua
ragionevolezza, non di amministratore grillino, faccio appello alla sua ragionevolezza di
uomo delle istituzioni per mettersi davvero nell'ottica di risolvere queste problematiche
non più tollerabili.

SICARI Francesco (Presidente)
Ringrazio il Capogruppo Lo Russo. Adesso il Capogruppo Petrarulo. Prego, ne ha
facoltà per cinque minuti.

PETRARULO Raffaele
Grazie, Presidente. Iniziamo su una cosa, leggiamo un attimo due cose, così capiamo
perché l'anagrafe è importante, no? “L'anagrafe” lo leggo, così capiamo tutti, perché
sennò sembrerebbe che l’anagrafe sia un posto in cui si va tanto per passare il tempo.
“L'anagrafe, dal greco “anagraphè” registrazione e iscrizione della popolazione
residente, ha funzione di registrare nominativamente secondo determinati caratteri
naturali e sociali gli abitanti residenti in un Comune, sia come singoli, sia come
componenti di una famiglia o come componenti di una convivenza, nonché le
successive variazioni che si verificano nella popolazione stessa. Le anagrafi sono il
risultato di due componenti: da una parte l'adempimento degli organi anagrafici degli
uffici comunali, dall'altro adempimento degli obblighi dei singoli cittadini. Solo
dall'adempimento scrupoloso ed immediato di detti obblighi nasce la regolare tenuta
delle anagrafi”, ripeto, “nasce la regolare tenuta delle anagrafi, le quali in ogni momento
devono rispecchiare la reale situazione di fatto. Quindi l'attività anagrafica costituisce la
base per numerosi altri servizi pubblici, quali: quello elettorale, scolastico, tributario, di
leva, assistenziale, che attingono alla fonte anagrafica per le notizie necessarie”. La
fonte è il Ministero dell’Interno, Direzione Centrale per i Servizi demografici. Detto
questo, chi è stato attento, chi se lo andrà a sentire, capisce l'importanza di avere
un’anagrafe in tempo reale aggiornata per i Tributi, Servizi scolastici, Servizi elettorali.
Ha detto bene l’Assessore Rolando, il 20 ci dovrebbero essere le elezioni,
(incomprensibile), le elezioni, il referendum e altro, forse. Però il problema è un altro: a
parte che, faccio un inciso, ma questo sarà un ordine del giorno che andrò
immediatamente a proporre, che quello che non è pensabile e possibile che oggi noi
veniamo a sapere che nella Circoscrizione 6 di Torino, dove io abito, ma non è questo
un discorso di Cicero pro domo proprio, avendo TorinoFacile sottoscritto, ci
mancherebbe, ci siano due suoi dipendenti sull’anagrafe come quella di via Leoncavallo
che ha un bacino d'utenza in Barriera di Milano che è uno dei più grandi di tutto Torino
quasi e che piazza Astengo apre perché non c'è personale, cioè la zona di Torino, come
al solito, ho fatto l’interpellanza di piazza Crispi, vi ricordate, di sicuro dal 2000 sempre
peggio, e noi sempre peggio andiamo a finire anche su settore decentrato delle anagrafi.
Non mi interessa se c'è da rimodernarla, è nuova l’anagrafe di via Leoncavallo,
attenzione, eh, è un palazzo dei più recenti, mi sembra strano che abbiamo già dei
problemi anche già lì, c'è qualcosa che non quadra, ma va appurato, va verificato, ci
mancherebbe e lì avremo tempo per farlo, quindi, Assessore, ci saremo. Ma non
condivido e su questo il Capogruppo Lo Russo non ha torto, ma chi dirige, chi verifica,
chi è a capo di un settore qualsiasi esso sia, deve, non dovrebbe spostare, prendere,
finanziare e andare naturalmente a far sì che questo servizio sia efficiente e funzionale,
ma non perché sia bello agli altri che funzioni, perché l’anagrafe dà le carte d’identità e
c’è gente che le ha prenotate, è stata riprenota e non l’ha potuta fare. C’è il servizio
online, molti mi direte questo. Ho avuto da parte di un cittadino, ma più di uno, non solo
che sono saltate le prenotazioni sulle carte di identità elettroniche, non è stato più
richiamato, è vero che dovevano richiamare, ha fatto il cambio di residenza e mancava
un documento e poi lo rinvii e poi lo riannulli e poi lo rinvii. Allora, va tutto bene la
telematica e ci mancherebbe, sono d’accordo andare sulla telematica, ma il servizio
anagrafico deve funzionare. Come? Emergenza Covid? Non devo insegnarvelo io, no?
Io penso che ci sia una questione di tempi e metodi, l’abbiamo studiato un po’ tutti a
scuola, chi ha fatto un po’ di scuole lo sa, è logico che se io voglio fare un servizio
anagrafico con tre ore con quattro persone, ne faccio 12 di carte d’identità, giusto? Dico
una buttata, no? Ma se io voglio fare un servizio e devo farlo efficiente posso
concentrare sull’anagrafe centrale in un orario che sia anche serale e preserale, dando il
giusto corrispettivo naturalmente ai dipendenti, ci mancherebbe, qui non è che qualcuno
è più furbo, ma nel privato i dipendenti lavorano e sono pagati. Non vedo perché nel
pubblico i dipendenti, e ne abbiamo gente che ha voglia di fare e valida, tantissima nel
Comune Torino, può anche fare e vedere se si trova, non è che qui quando c'è da fare
qualcosa lo fanno gli altri e noi facciamo qualcos’altro, siamo in emergenza, perfetto,
quindi l'apertura anziché dalle 8 alle 14 la sposti dalle 8 alle 20 di sera, non è mica un
problema, no?

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

PETRARULO Raffaele
Sì, chiudo. Si può fare anche il sabato, cioè se c’è domanda occorre dare una risposta.
Se invece la risposta è quella che: “Provvederemo, faremo, vedremo”, noi non stiamo
dando una risposta, stiamo dando la solita presa per il bip a chi ci ascolta e ai cittadini
che hanno bisogno. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Ho adesso la Consigliera Patriarca, ne ha facoltà cinque minuti.

PATRIARCA Lorenza
Grazie, Presidente. Credo anche userò meno del tempo previsto. Volevo solo
sottolineare che sia appunto continua il dibattito in Consiglio Comunale, ma soprattutto
sugli organi di stampa, sembrerebbe evidenziare che la situazione non è quella descritta,
secondo l'Assessore il problema non esiste, il problema sembra risolto, ma ancora
venerdì ho letto sul giornale appunto la descrizione di una giornata infernale
all'Anagrafe centrale, ecco. Allora probabilmente non è risolto. La capacità, la vivibilità
di un…, la capacità, l’efficienza di una città si vede soprattutto dalla qualità dei servizi
offerti e i servizi anagrafici sono fondamentali per il cittadino, sono essenziali per il
cittadino. Quindi pensare di avere un sistema inefficiente proprio in questo settore dopo
che i problemi sono stati sollevati, credo che sono mesi e mesi che discutiamo di questo
problema e non averlo ancora risolto effettivamente fa pensare sulla qualità delle
risposte che sono state trovate o sono state offerte. Se si va sul sito, ci sono delle
indicazioni, si prevede che ci sia un servizio di prenotazione, mi chiedo come mai allora
se questo servizio non funziona, come mai si continua a leggere di code, di persone che
dopo ore di attesa devono lasciare la propria postazione, insomma, abbandonano ogni
speranza. Ecco, io mi chiedo qual è il vero (audio disturbato). Io non ho non ho dubbi
che l'Assessore ci abbia fatto un quadro che è stato riferito dai suoi uffici, ma forse
qualcosa non funziona, o c’è qualcuno che si diverte a raccontare situazioni non vere,
sia sugli organi di stampa, sia scrivendo lettere, sia chiamando direttamente noi, oppure
il sistema non funziona perché i funzionari o le persone, i collaboratori più stretti
dell'Assessore non gli riferiscono qual è la vera situazione. Sicuramente quello che è
vero è che forse occorre andare a fare una verifica e trovare delle soluzioni differenti
perché quelle che finora sono state trovate probabilmente non funzionano.

SICARI Francesco (Presidente)
Adesso la Consigliera Scanderebech. Prego, Consigliera Scanderebech, ne ha facoltà
per cinque minuti.

SCANDEREBECH Federica
Sì, grazie, Presidente. In realtà non sarei intervenuta, sono stata sollecitata dalla
Consigliera Montalbano e anche dall'ultima Consigliera che è intervenuta, la collega
Patriarca, in quanto già discutevo una settimana fa un’interpellanza proprio a riguardo
della situazione delle sedi, della nostra sede anagrafica e anche della situazione dei
matrimoni civili che stiamo accumulando, attese su attese. Io ho una personale
testimonianza che ho già lasciato a verbale la scorsa settimana, ma rilascio volentieri a
verbale anche questa settimana, nello scorso mese di novembre prenotavo tramite il sito
del Ministero un appuntamento all'anagrafe, mi veniva dato nel mese di marzo. Nel
mese di marzo venivo contattata dal call center dell'anagrafe dicando chiaramente che
per il lockdown veniva sospeso l'appuntamento. Chiedevo informazioni nel merito per
sapere come fare a riavere un nuovo appuntamento, mi veniva comunicato che sarei
stata ricontattata in qualche maniera per avere una priorità e riavere l'appuntamento.
Nulla è avvenuto, quindi chiaramente è ovvio che le tante persone, come la sottoscritta
che si sono ritrovate a dover rinnovare la carta d'identità e non hanno avuto
informazioni, si sono o riversate a telefonare ai call center, oppure direttamente in
anagrafe per capire come si dovessero comportare. Sollecitavo nuovamente tramite un
mail, perché comunque tramite call center non c'era modo di prendere linea, sollecitato
tramite una mail chiedendo come mi dovessi comportare. Mi veniva risposto che andava
rifissato un appuntamento sul sito del Ministero, quindi venivo rimandata nuovamente
sul sito del Ministero degli Interni a rifissare l'appuntamento. Rifisso l’appuntamento, la
prima data utile era il 28 di agosto. Quindi la mia testimonianza è la testimonianza di
uno dei tanti cittadini torinesi che si trovano da novembre dell'anno scorso ad avere
finalmente un appuntamento a fine agosto, quindi sono mesi e mesi in cui un cittadino
aspetta di avere la propria carta d'identità. Chiaramente poi dal momento in cui uno si
reca all'anagrafe, Consigliera Montalbano, come ben lei potrà sapere, chiaramente non
viene consegnato subito il documento, quindi passeranno ancora alcune settimane,
ottimisticamente parlando. Quella cittadina di nome Scanderebech ha impiegato 10 mesi
per avere fisicamente una carta d'identità. Che cosa fare? Io già lo proponevo lo scorso
lunedì e mi sorprende il fatto che l'Assessore non abbia, a distanza di una settimana,
dato una risposta diversa da quella che dava lo scorso lunedì, allora siamo in una
situazione emergenziale dove ci sono code lunghe di attesa per documenti sia di carte di
identità, ma sia di altri documenti perché dobbiamo ricordare che l'anagrafe non
funziona solo come un servizio per avere esclusivamente le carte d'identità, allora per
favore il mio consiglio è quello di almeno in questo momento in un periodo, per un
periodo breve, di uno, due, tre mesi, quattro, incrementare il personale anagrafico
spostando provvisoriamente da qualche altra sede comunale che magari in questo
momento, soprattutto anche per via di diverse vicissitudini dovute al Covid, hanno
magari meno pratiche burocratiche da smaltire che possono essere impiegate
nell’immediato. Altra proposta è quella sicuramente di far sì che direttamente quel call
center che aveva chiamato tutte le persone che avevano prenotato all'epoca richiami
tutte le persone e rifissi gli appuntamenti onde evitare che vi siano code inimmaginabili
all'ingresso delle anagrafi per avere solamente delle informazioni, oppure per rifissare
un appuntamento. Quindi secondo me in maniera molto facile degli interventi incisivi
possono essere assolutamente fatti, non penso che sia complicato ad esempio
riprevedere che quel call center, che quel ragazzo che ha telefonato con, tra l'altro, molta
sollecitudine possa ricontattare nuovamente per rifissare e dare anche una priorità agli
appuntamenti che sono saltati. Concludo, Presidente, dicendo che appunto secondo me
una valutazione anche sul personale anziché solo dire: “Ne abbiamo troppo poco”,
potrebbe essere una valutazione ottimista e in positivo. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Consigliere Curatella, cinque minuti anche per lei.

CURATELLA Cataldo
Grazie, Presidente. Allora, ringrazio l'Assessore per la risposta, però qui ci troviamo per
l'ennesima volta a discutere di una emergenza strutturale dell'anagrafe peggiorata,
aggravata dall'emergenza Covid da cui faticosamente stiamo uscendo. Noi abbiamo
discusso più volte del tema dell'anagrafe. Mediamente l'anagrafe in un anno fra tutte le
pratiche, non solo carta d'identità, smaltisce un numero pari a 250.000 pratiche.
L’Assessore ha indicato che attualmente il ritardo è di 11.600. A me risultano dei
numeri diversi perché affrontando la questione, cercando di capire, a me risulta che
l’arretrato, almeno aggiornato a una settimana fa delle pratiche delle anagrafi di Torino
è 20.000 pratiche all'incirca, unità più, unità meno, quindi siamo a circa il doppio
rispetto a quanto detto dall’Assessore. Vorrei capire perché andando a verificare le
pratiche risulta essere in numero superiore rispetto a quelle dichiarate innanzitutto e
quindi siamo intorno a quasi un 10% delle pratiche gestite annualmente dall’anagrafe
con un ritardo che non è più quattro mesi, tre mesi, come discutevamo qualche mese fa
prima dell’emergenza Covid, ma ormai andiamo tranquillamente sugli otto mesi, anche
perché durante l'emergenza non solo le anagrafi decentrate chiuse, ad oggi mi risulta si
stia correndo per cercare di aprirne qualcuna o almeno qualche sportelo, ma manchi
ancora per tutte le anagrafi decentrate, almeno le informazioni che ho io, tutta la
documentazione agli atti che permette di riaprirle, tutti i documenti di valutazione rischi,
i protocolli di sicurezza da seguire, i protocolli di igienizzazione. Manca tutta una
documentazione necessaria per poter aprire le anagrafi decentrate ed è necessario aprirle
perché io capisco che si debba andare sul refrain dopo sei mesi, ancora, stiamo andando
sull’edicole. Peccato che, come ci è stato detto più volte, per aumentare le pratiche da
fare alle edicole è necessaria una normativa nazionale, perché tutta…, almeno questo c'è
stato dichiarato qualche mese fa in Commissione, tutte le pratiche che era possibile
smaltire nelle edicole erano state già spostate, quindi sono rimaste nelle anagrafi,
almeno per la maggior parte dei casi pratiche che non possono essere smaltite
diversamente che non rivolgendosi all’anagrafe centrale o in quella decentrata. Allora io
mi chiedo come mai non siano state aumentate ad oggi il personale in presenza, quali
azioni, quali motivi abbiano portato al blocco delle attività nel senso che, mi spiego
meglio, c'è stato il lockdown, quindi sono stati chiusi tutti gli uffici, come mai ad oggi,
o almeno a una settimana fa, l'ultimo dato aggiornato che ho io, tutta la
documentazione, tutte le attività necessarie per aprire le decentrate non è ancora stata
predisposta, firmata, valutata, in modo tale da garantire l'operatività? Lo smart working
va bene, ma ci sono delle attività come quelle anagrafiche in cui è necessaria l’attività in
presenza, aumentando eventualmente, e secondo me in questo caso è fondamentale, il
numero di sportelli decentrati. Era settembre del 2017 quando all’allora Assessore
Pisano indicavamo che era necessario aumentare il numero degli sportelli
specializzandoli in particolare per quello che riguardava le carte d'identità. Niente da
fare, dobbiamo fare l'innovazione, Città dell'innovazione Torino, però ci troviamo con
code infinite in dieci mesi. Io capisco che adesso si voglia andare e dire: “Faremo il
bando interno per spostare”. Ricordiamoci che era stato fatto già un bando
dall’Assessore Pisano un anno e mezzo fa, due anni fa, ma a cui non aveva risposto
praticamente nessuno, perché quando ormai la situazione è degenerata, come
attualmente nelle anagrafi in cui sembra mancare completamente il controllo della
situazione, quale dipendente volontariamente accetta, sceglie, si propone per spostarsi
verso le anagrafi? Bisogna un può modificare la situazione e modificarla alla base,
aumentando il numero di uffici, riducendo quindi le pratiche per dipendente, creando un
ambiente completamente diverso, che non è certamente solo facendo la ristrutturazione,
che oltretutto vedremo quali altri problemi creerà perché l'Anagrafe centrale nel
momento in cui partiranno i lavori di ristrutturazione, quelli di cui abbiamo discusso
anche qualche tempo fa, probabilmente dovrà ridurre le attività su sportello. Cosa
succederà in quel caso? Ci sarà un ulteriore aumento dell'attività? Credo che sia
opportuno, visto che con un’interpellanza generale alcune tematiche non si riescono a
sviscerare nel dettaglio, fare quanto prima una Commissione sul tema anagrafi per fare
un aggiornamento perché gli ultimi aggiornamenti che mi risulta siano stati fatti in
Controllo di Gestione erano di settembre. Quindi ho finito, ho concluso, Presidente,
credo sia opportuno un aggiornamento per dire cosa si vuol farse con la anagrafi
decentrate e a che punto sia tutta la documentazione perché ad oggi non mi risulta
ancora molta di questa documentazione predisposta. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a le. Adesso ho il Capogruppo Tresso. Prego, ne ha facoltà per cinque minuti.

TRESSO Francesco
Sì, grazie Presidente. Mah, io intervengo per ultimo, credo, e quindi già molte cose sono
state dette dai colleghi che mi hanno preceduto. Mi limito anch’io a constatare che, vede
Assessore Rolando, le risposte che lei ci dà non danno garanzie del fatto che
l’Amministrazione abbia effettivamente preso in carico il problema e stia cercando delle
soluzioni fattuali; lei ci rappresenta un quadro che ha ovviamente delle situazioni di
oggettiva difficoltà, ma tutte le misure che sono messe in essere non sembrano dire che
si vuole far fronte in maniera corretta. Io capisco che questo tipo di problema, quello
delle anagrafi, non è stato prioritario di questa Amministrazione, diciamocelo; guardi, io
ho presentato una mozione che pure è stata votata all’unanimità penso più di tre anni e
mezzo fa che riguardava la rimodulazione degli orari degli uffici dell’anagrafe, io ho
preso ad esempio altre città italiane come Roma, come Bologna e ancora altre in cui per
esempio c’erano spazi di sportello anche nel pomeriggio, ovviamente rimodulando il
monte ore diciamo dei singoli addetti a quelle funzioni, l’Amministrazione non se n’è
voluta far carico nonostante ci fosse un’espressione del Consiglio anche unanime;
dopodiché è intervenuto il problema che è ben noto dell’introduzione della carta di
identità elettronica, delle code a cui abbiamo assistito, delle ripetute volontà di
potenziare il sistema, ma poi di fatto mai arrivando, appunto anche i bandi che sono stati
citati interni, ma è tutta una questione meramente di volontà politica di dare delle
priorità e quindi anche allocando le risorse e lei in qualità delle sue deleghe questo
dovrebbe ben saperlo. Sappiamo bene che le indennità previste per gli addetti delle
anagrafi sono molto molto basse e non rendono certo appetibile quel tipo di funzione
che comunque, ricordiamolo, è una funzione anche delicata di sportello, di interfaccia
col pubblico, che richiede anche delle capacità di relazione che non sono proprio di
tutti; però è ovvio che qui o si investe su questo tipo di servizio se si ritiene che
l’anagrafe sia un problema centrale. Io ho ancora delle persone che mi hanno detto nel
weekend che hanno cercato di prenotare, gli è stato risposto bellamente al telefono:
“Dobbiamo fare la carta di identità ma non ha un passaporto nel frattempo?”, ma certo
che tutti ci possiamo arrangiare in qualche misura, però capisce che questo non è un
modo di dare risposta ai cittadini che hanno bisogno di poter svolgere delle funzioni.
Quindi, anche le risposte che lei ci dà oggi, per esempio che rispetto al call center sia
stato utilizzato tutto il personale idoneo, ma cosa vuol dire “tutto il personale idoneo?”
Ci dice quante unità e soprattutto evidentemente non era sufficiente se l’orario del call
center è stato ulteriormente ridotto e reso disponibile solo 4 ore la mattina, peraltro in
orari in cui... neanche 4 ore, di fatto sono 3 ore e mezza, in orari in cui tra l’altro la
gente lavora e quindi non ha tutta la possibilità anche di dedicare energie a poter fare
questo tipo di attività, ripetendo più volte il numero perché è sempre occupato.
Evidentemente quindi non c’è proprio stata la volontà di dare delle risposte, però è un
po’ triste constatarlo adesso, a distanza di tutti questi anni, e vedendo che
evidentemente... non so, non si ritiene che questo dia sufficiente evidenza politica di
vetrina, ma di fatto non viene considerato un servizi essenziale per i cittadini. Questo è
un po’ il fatto. Io ho riposto ancora un’interpellanza, l’avevo presentata poche settimane
fa, sull’accesso di via Giulio, anche questo è stato una vergogna perché era l’unica
anagrafe rimasta aperta durante il lockdown e si è creato un loop abbastanza
sconveniente in cui la gente andava a chiedere informazioni, dicevano di fare un
Numero Verde ma il Numero Verde li rimandava ad andare sul posto a chiedere
informazioni. Insomma, sono tutte poche attenzioni a questo sistema, a questo servizio
che denotano proprio come evidentemente è considerato un problema di serie B, un
problema tutto sommato da lasciar andare avanti, in qualche modo poi la gente si
arrangia. Io credo che davvero, Assessore, nelle sue funzioni lei dovrebbe dire se c’è
una volontà precisa, però ci dia delle risposte anche in termini di investimento che
l’Amministrazione vuole fare. Ad oggi tutto questo non è assolutamente stato visto, non
è stato assolutamente comunicato.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio, Capogruppo Tresso. Adesso si è iscritto il Consigliere Mensio. Prego, ne
ha facoltà per cinque minuti.

MENSIO Federico
Grazie Presidente, ma io non intendo scendere in polemica, entrare in polemica né con
la Giunta né tantomeno con i Consiglieri di Minoranza che hanno finora espresso tutta
una serie di problematiche; devo dire che anch’io in questi giorni ho avuto notizia,
almeno da una o due persone, della difficoltà oggettiva riguardante però solo ed
esclusivamente il rilascio della carta di identità elettronica nel contattare il call center
telefonico. Purtroppo io su questo devo far notare solo una cosa per cui credo che senza
tanti sforzi di possa assolutamente intervenire, perché nelle mail che sono arrivate a
queste persone, dove sostanzialmente si rimanda alla pagina del sito comunale per
appunto eventualmente riprendere un appuntamento, ecco su queste pagine c’è scritto
che si può prendere appuntamento solo in forma telefonica, tra l’altro indicando un
numero di telefono che, come è stato detto e mi è anche stato riferito, praticamente non
si riesce ad ottenere risposta da un operatore, ma al di là di questo sono indicati tre orari
diversi, in un posto è indicato dal lunedì al venerdì dalle 09.00 alle 12.00, in un altro
posto è indicato dal lunedì al venerdì dalle 08.30 alle 15.30 e in un terzo posto è
indicato dalle 08.00 alle 18.00 dal lunedì al venerdì e dalle 08.00 alle 13.00 il sabato.
Non mi risulta che al sabato rispondano, e tantomeno il venerdì pomeriggio rispondano,
e anche l’orario 09.00-12.00 non mi sembra corretto. Siccome queste sono informazioni
che sono contenute su delle pagine internet, credo che sia abbastanza veloce e facile
metterle a posto, tra l’altro nella stessa pagina della carta d’identità elettronica c’è citato
appunto una volta 09.00-12.00 e 20 righe più in basso 08.30-15.30. Quindi io su questo
credo che l’intervento sia dovuto per mettere in condizioni chi eventualmente dovesse
prenotare d’urgenza, perché così c’è scritto, la carta d’identità elettronica, dare degli
orari corretti. L’altra cosa, e chiedo qui alla Giunta e ovviamente più all’Assessore
Rolando che ha questo ingrato compito di dover gestire questa situazione che
assolutamente si è acuita col periodo coronavirus, di verificare la possibilità anche di
fare delle richieste perché non abbiamo trovato in nessuna maniera la possibilità di fare
richiesta in modo elettronico, quindi o via... sostanzialmente via posta elettronica perché
non c’è più indicato, ma di mettere un modulo o qualcosa di modo che si possa far
richiesta anche in formato digitale e non solo al telefono, dove evidentemente non
rispondono, anche perché se i dipendenti correttamente stanno in smart working forse è
più facile che riescano a consultare un archivio elettronico che non rispondere ad un
telefono, e almeno su questo si potrebbe cominciare a dare delle risposte a chi ha
necessità di fare la carta di identità elettronica.
Detto questo, prendo atto che ci sono oggettivamente delle difficoltà acuite
assolutamente dal periodo emergenziale, ben venga che si sta andando in una direzione
di rientro della problematica, però a oggi questo è il problema, è che purtroppo le
scadenze prorogate, ricordo, valgono soltanto per gli spostamenti in Italia, ci sono delle
persone che hanno la necessità di doversi spostare all’estero anche solo per un
brevissimo periodo, anche solo per lavoro, da qui a poche settimane, specialmente nel
periodo di agosto, e questo è un problema perché le carte di identità scadute non
permettono di andare all’estero e in questo momento non si riesce, come c’è scritto lì,
richiedendo telefonicamente l’appuntamento, ad avere la carta di identità elettronica o
anche solo quella cartacea. Quindi io su questo chiedo un attimo un po’ più di
attenzione per cercare di capire il prima possibile come facilitare almeno le
prenotazioni, di quelle che sono di urgenza in scadenza per chi deve recarsi all’estero.
Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Consigliere Mensio. Io non ho altre richieste al momento di interventi da
parte di altri Consiglieri; quindi se nessun altro si iscrive per parlare, procediamo con la
replica da parte della Giunta. Assessore Rolando, può replicare, ne ha facoltà per cinque
minuti.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Ci metterò molto di meno, Presidente. Io (incomprensibile) per prima cosa, siccome ho
sentito degli accenni a dei dati, io intanto quando mi riferivo al ritardo
(incomprensibile) una domanda specifica dell’interpellante che chiedeva quali erano le
prenotazioni vigenti al 31 gennaio 2020, e queste erano (incomprensibile). Pregherei il
Consigliere che ha assunto l’informazione che erano 20.000 di farmi avere il dato
(incomprensibile). Io prevedo di inviare a tutti invece il dato, oggi, del recupero, del
dato da recuperare delle carte di identità, quindi lo manderò io agli uffici, quello che ho
oggi è il dato, non lo anticipo. Un’altra considerazione fatta riguardava il fatto che non
ci rendiamo conto che sia un problema, c’è un problema, non è che non ammettiamo
che c’è un problema, soltanto che questo problema ovviamente è stato in qualche modo
peggiorato dall’emergenza Covid, perché ho detto prima che a gennaio c’erano già dei
segnali di miglioramento; aggiungo un’informazione: adesso mi daranno... poi
comunicherò i dati delle persone, siccome la Consigliera interpellante ha parlato di
1.200 persone, 1.300/1.400 che andavano via nel triennio, io le farò avere il dato di
quante persone sono andate via nei due semestri, l’ultimo è del 2019 e quello del 2020,
e quante persone sono rientrate, che quello è il dato che conta non quello che
prevediamo nel triennio; 2) in 15 giorni che abbiamo ripreso l’attività completa, sono
stati smaltiti 2.000 documenti di ritardo, in ritardo oltre a quelli che facciamo
normalmente, in 15 giorni si è smaltito un ritardo di 2.000 documenti, non è detto che
teniamo questo ritmo, bisogna vedere cosa capiterà, eccetera, eccetera. Siccome mi è
stato detto anche che non abbiamo dato (incomprensibile) sul call center, quando sono
state chiuse le anagrafi decentrate, dieci persone sono andate al call center telefonico
che è costituito da una linea, e quindi può ingolfarsi e da una linea via mail, uno e uno,
quindi il dato c’è, queste persone lavoravano dalle 08.30 alle 15.30, oggi lavorano dalle
09.00 alle 12.00. Poi è stata data un’altra informazione che riguarda la carta di identità,
quando viene fatta e poi non arriva nonostante..., ci sono termini obbligatori
(incomprensibile) carta di identità elettronica viene rilasciato un documento con
fotografia al beneficiario, che se ne va con un documento, e dopo sei giorni arriva la
raccomandata con il documento. Poi, io di dati al momento non ne ho altri, ho dato
numerosi dati che erano relativi alle domande, e quindi quei dati lì posso farli vedere
perché rispondevano a domande precise; non ripeto quello che ho già detto, vedremo
anche di imparare da qualcun altro che magari è più bravo di noi, certamente fare delle
verifiche in città molto più piccole della nostra hanno certi limiti, noi dobbiamo
confrontarci con quelli che hanno problematiche simili alla nostra di dimensione, simile
alla nostra, tempi come i nostri, e poi non dimenticarci mai che probabilmente in questi
anni le priorità soprattutto nella sostituzione degli (incomprensibile) sono state attività
molto più sensibili, però noi vedremo adesso di far diventare sensibile, specialmente per
via dell’emergenza epidemiologica, anche questo settore. Per quanto riguarda il
concorso, il concorso purtroppo (incomprensibile).

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie per la replica, Assessore Rolando.
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