Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Quindi possiamo procedere con l'interpellanza generale, meccanografico n. 202001361/002 presentata dalla Consigliera Montalbano e sottoscritta da altri Consiglieri che ha come oggetto: “L'ennesimo calvario anagrafico” SICARI Francesco (Presidente) Risponde l'Assessore Rolando. ROLANDO Sergio (Assessore) Buongiorno, Presidente. Buongiorno, Consiglieri. L’interpellanza in oggetto pone sette domande che riguardano quanto è avvenuto nel periodo contraddistinto dalla emergenza pandemica. Inizio dalla prima. “Per quale motivo l’Amministrazione e gli uffici competenti non abbiano ampliato e sviluppato un servizio al cittadino di call center attivo, con operatori preposti per ottemperare al servizio necessario ed essenziale di informazione e prenotazione del servizio anagrafico, utilizzando i dipendenti delle sedi anagrafiche chiuse al pubblico, dotandoli degli strumenti tecnologici e dei sistemi informatici necessari”. È stato dedicato al servizio di call center tutto il personale idoneo principalmente costituitosi (audio disturbato) ancora chiuso al pubblico (audio disturbato) alla fine del lockdown, dopo quasi tre mesi di sostanziale la sostituzione dell’attività ordinaria sono stati tuttavia, com’era prevedibile, in numero largamente superiore a qualsiasi possibilità di gestione efficace con i mezzi a disposizione (audio disturbato) il contesto (audio disturbato). Per conto quanto riguarda le prenotazioni il servizio gestito dai centralini di Palazzo Civico (audio disturbato) riconducibile in via remota ha dovuto fare i conti con la limitazione delle postazioni operative imposte dalle norme emergenziali sul distanziamento sul luogo di lavoro. Man mano che hanno poi riaperto le sedi anagrafiche (audio disturbato) non è più stato possibile contare sul supporto assicurato dagli sportellisti delle sedi precedentemente chiuse. Tra l’altro già prima dell’emergenza Covid-19 era stato impostato un progetto di riorganizzazione complessiva del call center, che però presuppone tempi operativi non compatibili con un’attivazione immediata per fornire risposta all’emergenza e l’emergenza è quella post inizio del Covid, non quella prima, eh. “Come l’Amministrazione intende ottemperare agli arretrati del carico di lavoro”, (audio disturbato) dei cittadini considerando che ci avviciniamo al periodo estivo e quindi (incomprensibile). La situazione agli sportelli come rilegge giustamente la Consigliera Montalbano, interpellante, era già particolarmente difficile prima dell’emergenza Covid, sia sul fronte dello stato dei servizi, cito solo alcuni casi quali i pensionamento in Quota 100, difficoltà nella lavorazione delle carte di identità elettroniche, solo da poco superate, le criticità di una normalizzazione di alcuni processi operativi, presenza ridotta di dipendenti in ragione di varie tipologie di permessi confluiti, sia sul fronte della domanda dei servizi, cittadini ancora poco propensi all’utilizzo di mezzi telematici, accesso agli uffici in giorni e orari di punta. Come noto, i primi tre giorni della settimana sono connotati da un afflusso normalmente più del doppio degli ultimi due giorni. Con l’emergenza Covid si è purtroppo interrotto quel circolo virtuoso che stava evidentemente prendendo forza nei mesi di gennaio e di febbraio grazie alla linee di intervento studiate dai servizi civici per fronteggiare le attività in corso. A parte queste doverose premesse, la risposta più autentica è che nell’immediato non sarà ovviamente possibile, se non in modo marginale, contare sull’inserimento di nuove risorse assunte e su una loro tempestiva formazione, non su forti interventi dei processi, né sul recupero di efficienza, sicuramente perseguibili, ma non in tempi brevi. Sottolineo però che le procedure concorsuali non sono più sospese, dal mese di luglio inizieranno i primi percorsi concorsuali, ovviamente limitati ai numeri in questione, perché quando si hanno dei numeri difficilmente accessibili, queste procedure andranno per forza (audio disturbato), non solo per la Città di Torino, ma per tutto il Mondo. L’intervento straordinario possibile oggi è l’utilizzo di forza lavoro volontaria e fortemente motivata proveniente in modo preponderante da altre divisioni della città, da formare celermente ed utilizzare sino allo smaltimento delle pratiche arretrate. Per questo è previsto il coinvolgimento di tutti i direttori al fine di favorire la massima collaborazione in termini di (audio disturbato). Gli incontri già programmati anche con le diverse sigle sindacali definiranno inoltre eventuali aspetti di natura contrattuale. La soluzione qui descritta appare perseguibile oggi e costituisce anche una risposta gestionale compatibile con le capacità. In attesa delle risorse aggiuntive (audio disturbato) confermo che sono in corso altri interventi, i primi (audio disturbato) ai cittadini su dichiarazioni sostitutive di atti notori (audio disturbato), servizio che non ha ancora avuto effetti altisonanti, ma che alleggerirà di molto chi (audio disturbato) Per i servizi formativi si sta procedendo come già evidenziato nella ristrutturazione del call center. Si sta valutando di abilitare personale e postazione (audio disturbato) Servizi Civici (audio disturbato). Si sta cercando di aumentare le tipologie di certificati emessi dalle edicole e di articolare convenzioni per consentire il rilascio di (audio disturbato). È intenzione dell’Amministrazione aumentare i mediatori culturali, confermare i lavoratore interinali in scadenza da utilizzare in particolar modo per implementare il personale (audio disturbato). Tuttavia se le nuove risorse assunte, sia di ruolo, che interinali, non saranno adeguate, stiamo studiando l’adozione di misure specifiche a garantire. Promuoveremo, inoltre, con campagne ad hoc, tutti i canali alternativi, anche informatici. A fronte di quanto detto nelle previste aperture straordinarie degli sportelli garantiremo oltre alla copertura (audio disturbato) la migliore gestione del flusso presso la sede anagrafica centrale, presso le anagrafi decentrate (audio disturbato). Poiché la terza domanda richiedeva quando si intenda riaprire tutte le sedi anagrafiche, questa domanda è collegata alla seconda, dà conto che ad oggi sono riaperte tutte le sedi anagrafiche della Città con l’eccezione di solo due sedi, via Leoncavallo e piazza Astengo, la cui riapertura non è oggi possibile per assoluta carenza di personale, tra cui i responsabili. In tali due sedi erano rimasti in servizio effettivo due soli dipendenti di fascia C. La sede di piazza Astengo peraltro necessita per essere riportata in sicurezza di alcuni interventi indifferibili (audio disturbato) la nuova sede di via De Sanctis non operativa fino al lockdown, che non era neanche previsto dal piano pre Covid. La quarta domanda chiede quante sono le prenotazioni in atto fino al momento del lockdown quindi sospese per il rinnovo della carta d’identità, in particolar modo quelle in scadenza prima del 31 gennaio 2020. Gli appuntamenti prenotati da recuperare a (audio disturbato) ammontavano a fine lockdown per carte a (audio disturbato). “Quante pratiche si riescono a smaltire giornalmente presso la (audio disturbato). Quotidianamente per quanto riguarda l’attività (audio disturbato). Nella sede centrale vengono evasi 50 appuntamenti per certificazioni, dichiarazioni sostitutive di atto di notorietà, autentiche di firma e copie; 50 appuntamenti per carte d’identità elettroniche urgenti, poi 48 (audio disturbato) tramite l’agenda ministeriale. A seconda della presenza in servizio inoltre ci sono 30-40 appuntamenti per iscrizioni anagrafiche e cambi di indirizzo. Inoltre vengono emesse circa 30 carte di identità elettroniche a cittadini non prenotati con urgenza e documentate e numerosi certificati ogni volta che l’afflusso di persone al servizio lo consenta. Infine la sede anagrafica centrale gestisce anche le pratiche di iscrizione anagrafica e il cambio di indirizzo degli atti in modalità telematica, TorinoFacile o e-mail. Quotidianamente vengono gestite 30 iscrizioni e 50 cambi di indirizzo da personale in smart working (audio disturbato) al momento i tempi di evasione della pratica sono di circa 7-10 giorni per le richieste inviate tramite TorinoFacile e 20-25 giorni per quelle inviate tramite e-mail. Durante il periodo di lockdown in cui gli sportelli erano inattivi, salvo che per le urgenze motivate (audio disturbato), e questo lo dicevano le varie circolari e provvedimenti prefettizi e altri, le pratiche venivano evase in giornata se pervenute tramite TorinoFacile ed entro una settimana se inviate via email. La sede centrale gestisce anche altre attività anagrafiche che non prevedono attività di sportello, ma che comunque (audio disturbato) di definizione (audio disturbato) d’identità, cancellazione, integrazione entro cinque giorni lavorativi, iscrizione all’AIRE, verifiche anagrafiche per enti pubblici e autorità di (audio disturbato) rilascio del nullaosta ai cittadini residenti a Torino da parte di (audio disturbato), controlli anagrafici (audio disturbato) di cittadinanza ed altre. Tutto ciò rende complesso individuare personale anagrafico da destinare nella sua attività ordinaria per la gestione degli sportelli. Sesta domanda: “A chi è stata affidata la mansione di controllo e la gestione di possibili conflittualità all’esterno dell’anagrafe centrale”. Oltre agli operatori all’esterno sono presenti presidi di Polizia Municipale, volontari della Protezione Civile, nonché mediatori culturali. Settima domanda: “Se è stato eseguito censimento rispetto a tutte le pratiche anagrafiche rimaste in sospeso a causa del lockdown”. È stato eseguito il censimento e l’avanzamento è costantemente monitorato. I problemi principali con impatto diretto sugli sportelli anagrafici a fine lockdown riguardavano appuntamenti tra due tipologie per carte d’identità elettroniche prenotate tramite (audio disturbato), 11.600 recuperi complessivi da effettuare su tutte le anagrafiche. Grazie alla graduale riapertura delle sedi questo numero sta attivamente scendendo. In alcune sedi prevediamo il completo recupero entro fine luglio, peraltro il cui numero quotidiano di appuntamenti era più alto, i tempi saranno un po’ più lunghi, salvo l’intervento per attuare un piano di recupero in un orario straordinario. Per l’iscrizione anagrafica nel sede decentrate (audio disturbato) saranno tutti recuperati entro fine luglio. A partire da metà luglio alcune sedi potranno già rendere disponibili nuovi appuntamenti. Durante il periodo di lockdown molti cittadini sono stati supportati telefonicamente dal personale delle sedi anagrafiche per l’invio della pratica tramite e- mail, gestita quindi prima della effettiva riapertura. Concludo con una fatto che attualmente non è stato preso in esame dalle domande poste dagli interpellanti, tra pochi giorni dovremo affrontare un problema che sono le elezioni previste per il 20 e il 21 con delle problematiche che saranno ad incrementare per il problema Covid-19 le attuali problematiche logistiche. Se il percorso di recupero iniziato a gennaio è stato…, (incomprensibile) positivo prima del Covid, l’attuale situazione, come per altre realtà simili, interrotto dall’emergenza sanitaria pandemica con rilevanti effetti anche nel periodo di ripresa delle attività, basta immaginarsi in questi giorni o vedere i numerosi articoli e le situazioni fisiche presenti all’Agenzia delle Entrate, all’INPS da alcuni giorni, alla Sanità da mesi, alle Poste, che sono e sono tutti i problemi molto più semplici perché alle Poste si va per (incomprensibile) essenzialmente, non per altri. Recentemente il problema delle autostrade per i lavori non fatti quando non si potevano fare. Nei prossimi mesi saranno richieste misure straordinarie (audio disturbato). Infine il blocco dei concorsi attuato con riferimento soprattutto a quella ingenerata numerosità dei partecipanti non ha consentito prima, non consentirà oggi risposte in termini adeguati, però cercheremo di fare tutto il possibile per trovare la normalità nei tempi alla quale sta lavorando la task force da alcuni giorni che è messa a disposizione. In più gli uffici ovviamente si stanno dando da fare nel tempo, anche alla luce di cambiamenti che potranno essere fatti, come ho detto prima, per recuperare alcune situazioni. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Ringrazio per la risposta, Assessore Rolando. Mi dispiace che non tutti siano riusciti a sentire al meglio, probabilmente abbiamo tutti connessioni differenti. Adesso procediamo con gli interventi, la prima iscritta a parlare è la Consigliera Montalbano, che ne ha facoltà per cinque minuti. MONTALBANO Deborah Sì, grazie, Presidente. Ma, allora, Assessore, io sono quasi due anni che in base al momento più critico che puntualmente viene fuori nel disservizio delle sedi anagrafiche ci troviamo in Consiglio Comunale mi sento dire che la situazione in un paio di mesi rientrerà. Oggi mi ha dato alcune risposte che mi lasciano davvero alquanto allibita. Il primo punto, adesso glieli leggo io i punti: “Per quale motivo l'Amministrazione e gli uffici competenti non abbiamo ampliato e sviluppato un servizio al cittadino di call center attivo”. Lei mi ha detto che durante il lockdown e anche a seguito tutto il personale è stato dirottato e impegnato su questo servizio. Ora, Assessore, visto che mi sa che oggi le calza un po' male, io quando ricevo le segnalazioni ho questa brutta abitudine di verificare le questioni e quindi le stesse segnalazioni e poi magari scrivere un atto. Io ho provato per più giorni, più giorni a contattare i vari numeri del call center, che sono ben due, e poi come ricordava anche lei c'è anche la possibilità di scrivere una mail. Ma il servizio di call center sostanzialmente era per coloro che non avevano una rete internet o comunque non disponevano di una rete internet, né a casa e né, insomma, anche fuori casa. Sostanzialmente io chiamando il call center avrei voluto parlare con un operatore, guardi, gli avrei fatto anche alcune domande, magari chiedendo anche a loro che tipo di difficoltà stessero incontrando, ma ho sempre solo ascoltato delle voci registrate che mi rimandavano o al sito ministeriale, oppure chiamando il sito ministeriale mi rimandavano su un altro numero di call center, sempre per chi non avesse la rete internet, o per informazioni e mi ritrovavo un'altra voce registrata che mi diceva che il servizio era sospeso. Da qui il primo punto dell'interpellanza. Quindi quando lei mi dice che tutto il personale è stato dirottato su questo servizio, io le dico che sta mentendo. Allora: “Come l'Amministrazione intenda ottemperare agli arretrati del carico di lavoro” adesso, mi scusi, lei qui mi risponde che il carico di lavoro è responsabilità della carenza di personale. Ma Santo di un Dio, ma chi ha deciso, mi scusi, in questa Amministrazione di rispondere a una fuoriuscita di 1.200 unità di personale con 438 assunzioni. L'ho deciso io, Assessore? O lo ha deciso lei o lo avete deciso voi? Perché quando voi avete preso questa decisione io mi ricordo molto bene le mie dichiarazioni e mi ero presentata molto critica perché non è che uno basta che faccio un po' due conti, rimettere un terzo in circolazione del personale quando hai una fuoriuscita di tre volte tanto è normale che la conseguenza diretta poi è che non ti tengono i servizi. Quindi lei oggi non mi può venire a giustificare il disservizio sulla carenza di personale perché è lei che decide, è lei che ha deciso tra l'altro come Assessore al Bilancio di metterci la faccia anche su questa posizione e di portarla avanti. Quindi sono io che le chiedo a lei adesso come interveniamo per mantenere un minimo di servizio decente al cittadino? Questo io le devo chiedere, lei su questo mi deve rispondere. Allora, terzo punto, va bene, “Quando si riapriranno tutte le sedi”, io questo atto l’ho protocollato diverse settimane fa, abbiamo due sedi che non possono essere riaperte e perché: perché manca il personale. Quindi di nuovo qui adesso è lei che mi deve rispondere, come possiamo riaprire tutte le sedi per far fronte al carico e all'arretrato di lavoro che ci troviamo a dover gestire, di certo non per responsabilità di qualche Consigliere Comunale di Minoranza. Ora il quarto punto a me è quello che, devo dire, mi preme anche in maniera particolare, perché sia a mezzo stampa, ma sia anche qui cioè sostanzialmente una delle risposte che date è quella che attendiamo la proroga, della validità del documento, straordinaria. Ma, attenzione, perché la proroga del documento valido parte dal 31 gennaio. Se noi avevamo già un arretrato importante e imponente come quello che ci ha snocciolato qualche minuto fa io mi chiedo: ma tutte quelle persone che avevano il documento scaduto prima del 31 gennaio 2020 e che magari avevano già prenotato e avevo una prenotazione che poi a seguito del Covid è stata rimandata, cosa gli diciamo, che il documento sarà valido comunque? No, non sarà valido comunque. Stiamo valutando di dare priorità a quelle persone? Attraverso un censimento abbiamo individuato quanti casi di questo tipo abbiamo? Io non ho sentito alcuna risposta, alcuna risposta. Mi parla del censimento, ma il censimento quando lo avete iniziato? Due-tre settimane fa? Allora, davvero, davvero, il mio giudizio su questa situazione è impietoso, impietoso. Io davvero non so più cosa dire ai cittadini che ci contattano, davvero non so più cosa dire e non credo proprio che noi entro fine luglio riusciremo a rientrare su tutto l’arretrato. SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. MONTALBANO Deborah Sì, concludo, Presidente. Noi qui abbiamo 300.000 pratiche arretrate, cioè siete in una situazione allucinante come servizio civico. Cosa si intende fare? Perché nel concreto non ho sentito una risposta valida. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio. Procediamo con gli interventi, ho il Capogruppo Lo Russo Prego, ne ha facoltà per cinque minuti. LO RUSSO Stefano Grazie, Presidente. Assessore Rolando, io confesso…, faccio una confessione personale: quando la sua predecessora, la attuale mai così tanto rimpianta Pisano abbandonò la Città di Torino per andare addirittura al Governo, le fu affidato dalla Sindaca un compito piuttosto gravoso, che mai come in questi quattro anni si è dimostrato tale, nel senso che Torino, per la carità, è vero che ha tanti problemi, però oggettivamente io credo che si sia valicato un confine che oggettivamente io spero che almeno sull’oggettività ha delle situazioni di talmente elevata patologia che forse una riflessione autocritica sarebbe utile anche ascoltarla ogni tanto, perché vede, in qualunque azienda e comunque la procedura di rilascio di una carta d'identità o di una dichiarazione sostitutiva di atto notorio è un processo a tutti gli effetti, in qualche modo assimilabile a un processo aziendale, a un certo momento il management, cioè chi governa la macchina, preso atto che l'azienda non funziona, adotta delle contromisure. Ora qui si è arrivati a dei ritardi che sono oggettivamente offensivi per i cittadini di Torino, ma per chiunque, per chiunque ha minimamente contezza di una situazione in cui nel 2020 ormai i tempi di attesa per una carta d'identità sono dell'ordine dei 6-8 mesi, come minimo. E questa cosa è una cosa che oggettivamente ha da finire. Ora io la invito caldamente, Assessore Rolando, a valutare se queste considerazioni critiche che le stiamo muovendo peraltro non da soli, che certamente molto in maniera più garbata possibile io la inviterei davvero una volta, le suggerirei di non farsi riconoscere come Assessore all’Anagrafe a farsi un giro in via della Consolata fuori a chiedere ai cittadini cosa ne pensano di come state gestendo il Comune di Torino e questo al di là delle classifiche di gradimento che escono sui giornali. Ci sono delle cose che sono oggettivamente servizi essenziali. Rilasciare una carta d’identità, Assessore Rolando, glielo dicevano già quando c'era la Pisano al posto suo non è una gentile concessione che il Comune di Torino fa al cittadino, è un preciso dovere civico, è una delle funzioni essenziali di un Comune. Io capisco che voi siate in difficoltà, non capisco, sono un pochino meno indulgente sul fatto che continuate ad evocare per ogni cosa questa questione del Covid perché se andiamo a vedere che cosa succede senza andare tanto lontano, ma banalmente nei Comuni che confinano con Torino, ci rendiamo conto che i servizi anagrafici sono, forse anche per ragioni storiche, c'è stata più attenzione, più cura, più sensibilità a erogare questi servizi, incommensurabilmente migliori rispetto a quelli di Torino e non è che il Covid c'è stato a Torino, non c'è stato a Nichelino, Moncalieri, o a Beinasco, o a Settimo, le posso garantire che la pandemia c'è stata anche in quei Comuni e non è che lì si parla di Comuni con 50 abitanti, perché si parla di centri che hanno ovviamente decine di migliaia di residenti. Quindi io la invito caldamente, Assessore Rolando, provi a chiedere come viene risolto il problema ai Sindaci dei Comuni confinanti con Torino perché davvero la sua risposta di oggi, che di fatto è una non risposta, lascia davvero interdetti. L'ultimo invito che mi sento di rivolgerle, avendo firmato questa interpellanza generale, è davvero provare ogni tanto ad ascoltare che cosa le viene detto dai cittadini, alle volte ci sono dei piccoli suggerimenti anche pratici, diciamo che tutto sommato alle volte la gestione delle code, soprattutto in un momento in cui stiamo andando verso il caldo, le persone possono essere anche un po' più nervose e infastidite, potrebbe diventare effettivamente un problema. Allora provi ogni tanto anche ad ascoltare qualche piccolo consiglio, qualche piccolo suggerimento, è evidente che il problema dell'anagrafe lo si risolve solo ed esclusivamente se lei che ha le tre deleghe fondamentali, cioè Bilancio, Personale e Anagrafe, mette mano all'organizzazione della macchina comunale e provvedere in tal senso. È inutile evocare altri tipi di virus o pandemie, il problema è un problema di macchina, di manico, se il manico non funziona in un'azienda o in un’Amministrazione, questi sono i risultati. Ora, se io ho detto solo cose sbagliate, lei le prenda, le cestini e le metta dove vuole, ma veramente nell'interesse delle persone, abbiamo avuto un sacco di persone che per ragioni di lutti sono in attesa di documenti, non riescono a fare successioni, sono bloccati in banca, cioè io davvero faccio appello alla sua ragionevolezza, non di amministratore grillino, faccio appello alla sua ragionevolezza di uomo delle istituzioni per mettersi davvero nell'ottica di risolvere queste problematiche non più tollerabili. SICARI Francesco (Presidente) Ringrazio il Capogruppo Lo Russo. Adesso il Capogruppo Petrarulo. Prego, ne ha facoltà per cinque minuti. PETRARULO Raffaele Grazie, Presidente. Iniziamo su una cosa, leggiamo un attimo due cose, così capiamo perché l'anagrafe è importante, no? “L'anagrafe” lo leggo, così capiamo tutti, perché sennò sembrerebbe che l’anagrafe sia un posto in cui si va tanto per passare il tempo. “L'anagrafe, dal greco “anagraphè” registrazione e iscrizione della popolazione residente, ha funzione di registrare nominativamente secondo determinati caratteri naturali e sociali gli abitanti residenti in un Comune, sia come singoli, sia come componenti di una famiglia o come componenti di una convivenza, nonché le successive variazioni che si verificano nella popolazione stessa. Le anagrafi sono il risultato di due componenti: da una parte l'adempimento degli organi anagrafici degli uffici comunali, dall'altro adempimento degli obblighi dei singoli cittadini. Solo dall'adempimento scrupoloso ed immediato di detti obblighi nasce la regolare tenuta delle anagrafi”, ripeto, “nasce la regolare tenuta delle anagrafi, le quali in ogni momento devono rispecchiare la reale situazione di fatto. Quindi l'attività anagrafica costituisce la base per numerosi altri servizi pubblici, quali: quello elettorale, scolastico, tributario, di leva, assistenziale, che attingono alla fonte anagrafica per le notizie necessarie”. La fonte è il Ministero dell’Interno, Direzione Centrale per i Servizi demografici. Detto questo, chi è stato attento, chi se lo andrà a sentire, capisce l'importanza di avere un’anagrafe in tempo reale aggiornata per i Tributi, Servizi scolastici, Servizi elettorali. Ha detto bene l’Assessore Rolando, il 20 ci dovrebbero essere le elezioni, (incomprensibile), le elezioni, il referendum e altro, forse. Però il problema è un altro: a parte che, faccio un inciso, ma questo sarà un ordine del giorno che andrò immediatamente a proporre, che quello che non è pensabile e possibile che oggi noi veniamo a sapere che nella Circoscrizione 6 di Torino, dove io abito, ma non è questo un discorso di Cicero pro domo proprio, avendo TorinoFacile sottoscritto, ci mancherebbe, ci siano due suoi dipendenti sull’anagrafe come quella di via Leoncavallo che ha un bacino d'utenza in Barriera di Milano che è uno dei più grandi di tutto Torino quasi e che piazza Astengo apre perché non c'è personale, cioè la zona di Torino, come al solito, ho fatto l’interpellanza di piazza Crispi, vi ricordate, di sicuro dal 2000 sempre peggio, e noi sempre peggio andiamo a finire anche su settore decentrato delle anagrafi. Non mi interessa se c'è da rimodernarla, è nuova l’anagrafe di via Leoncavallo, attenzione, eh, è un palazzo dei più recenti, mi sembra strano che abbiamo già dei problemi anche già lì, c'è qualcosa che non quadra, ma va appurato, va verificato, ci mancherebbe e lì avremo tempo per farlo, quindi, Assessore, ci saremo. Ma non condivido e su questo il Capogruppo Lo Russo non ha torto, ma chi dirige, chi verifica, chi è a capo di un settore qualsiasi esso sia, deve, non dovrebbe spostare, prendere, finanziare e andare naturalmente a far sì che questo servizio sia efficiente e funzionale, ma non perché sia bello agli altri che funzioni, perché l’anagrafe dà le carte d’identità e c’è gente che le ha prenotate, è stata riprenota e non l’ha potuta fare. C’è il servizio online, molti mi direte questo. Ho avuto da parte di un cittadino, ma più di uno, non solo che sono saltate le prenotazioni sulle carte di identità elettroniche, non è stato più richiamato, è vero che dovevano richiamare, ha fatto il cambio di residenza e mancava un documento e poi lo rinvii e poi lo riannulli e poi lo rinvii. Allora, va tutto bene la telematica e ci mancherebbe, sono d’accordo andare sulla telematica, ma il servizio anagrafico deve funzionare. Come? Emergenza Covid? Non devo insegnarvelo io, no? Io penso che ci sia una questione di tempi e metodi, l’abbiamo studiato un po’ tutti a scuola, chi ha fatto un po’ di scuole lo sa, è logico che se io voglio fare un servizio anagrafico con tre ore con quattro persone, ne faccio 12 di carte d’identità, giusto? Dico una buttata, no? Ma se io voglio fare un servizio e devo farlo efficiente posso concentrare sull’anagrafe centrale in un orario che sia anche serale e preserale, dando il giusto corrispettivo naturalmente ai dipendenti, ci mancherebbe, qui non è che qualcuno è più furbo, ma nel privato i dipendenti lavorano e sono pagati. Non vedo perché nel pubblico i dipendenti, e ne abbiamo gente che ha voglia di fare e valida, tantissima nel Comune Torino, può anche fare e vedere se si trova, non è che qui quando c'è da fare qualcosa lo fanno gli altri e noi facciamo qualcos’altro, siamo in emergenza, perfetto, quindi l'apertura anziché dalle 8 alle 14 la sposti dalle 8 alle 20 di sera, non è mica un problema, no? SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. PETRARULO Raffaele Sì, chiudo. Si può fare anche il sabato, cioè se c’è domanda occorre dare una risposta. Se invece la risposta è quella che: “Provvederemo, faremo, vedremo”, noi non stiamo dando una risposta, stiamo dando la solita presa per il bip a chi ci ascolta e ai cittadini che hanno bisogno. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Ho adesso la Consigliera Patriarca, ne ha facoltà cinque minuti. PATRIARCA Lorenza Grazie, Presidente. Credo anche userò meno del tempo previsto. Volevo solo sottolineare che sia appunto continua il dibattito in Consiglio Comunale, ma soprattutto sugli organi di stampa, sembrerebbe evidenziare che la situazione non è quella descritta, secondo l'Assessore il problema non esiste, il problema sembra risolto, ma ancora venerdì ho letto sul giornale appunto la descrizione di una giornata infernale all'Anagrafe centrale, ecco. Allora probabilmente non è risolto. La capacità, la vivibilità di un…, la capacità, l’efficienza di una città si vede soprattutto dalla qualità dei servizi offerti e i servizi anagrafici sono fondamentali per il cittadino, sono essenziali per il cittadino. Quindi pensare di avere un sistema inefficiente proprio in questo settore dopo che i problemi sono stati sollevati, credo che sono mesi e mesi che discutiamo di questo problema e non averlo ancora risolto effettivamente fa pensare sulla qualità delle risposte che sono state trovate o sono state offerte. Se si va sul sito, ci sono delle indicazioni, si prevede che ci sia un servizio di prenotazione, mi chiedo come mai allora se questo servizio non funziona, come mai si continua a leggere di code, di persone che dopo ore di attesa devono lasciare la propria postazione, insomma, abbandonano ogni speranza. Ecco, io mi chiedo qual è il vero (audio disturbato). Io non ho non ho dubbi che l'Assessore ci abbia fatto un quadro che è stato riferito dai suoi uffici, ma forse qualcosa non funziona, o c’è qualcuno che si diverte a raccontare situazioni non vere, sia sugli organi di stampa, sia scrivendo lettere, sia chiamando direttamente noi, oppure il sistema non funziona perché i funzionari o le persone, i collaboratori più stretti dell'Assessore non gli riferiscono qual è la vera situazione. Sicuramente quello che è vero è che forse occorre andare a fare una verifica e trovare delle soluzioni differenti perché quelle che finora sono state trovate probabilmente non funzionano. SICARI Francesco (Presidente) Adesso la Consigliera Scanderebech. Prego, Consigliera Scanderebech, ne ha facoltà per cinque minuti. SCANDEREBECH Federica Sì, grazie, Presidente. In realtà non sarei intervenuta, sono stata sollecitata dalla Consigliera Montalbano e anche dall'ultima Consigliera che è intervenuta, la collega Patriarca, in quanto già discutevo una settimana fa un’interpellanza proprio a riguardo della situazione delle sedi, della nostra sede anagrafica e anche della situazione dei matrimoni civili che stiamo accumulando, attese su attese. Io ho una personale testimonianza che ho già lasciato a verbale la scorsa settimana, ma rilascio volentieri a verbale anche questa settimana, nello scorso mese di novembre prenotavo tramite il sito del Ministero un appuntamento all'anagrafe, mi veniva dato nel mese di marzo. Nel mese di marzo venivo contattata dal call center dell'anagrafe dicando chiaramente che per il lockdown veniva sospeso l'appuntamento. Chiedevo informazioni nel merito per sapere come fare a riavere un nuovo appuntamento, mi veniva comunicato che sarei stata ricontattata in qualche maniera per avere una priorità e riavere l'appuntamento. Nulla è avvenuto, quindi chiaramente è ovvio che le tante persone, come la sottoscritta che si sono ritrovate a dover rinnovare la carta d'identità e non hanno avuto informazioni, si sono o riversate a telefonare ai call center, oppure direttamente in anagrafe per capire come si dovessero comportare. Sollecitavo nuovamente tramite un mail, perché comunque tramite call center non c'era modo di prendere linea, sollecitato tramite una mail chiedendo come mi dovessi comportare. Mi veniva risposto che andava rifissato un appuntamento sul sito del Ministero, quindi venivo rimandata nuovamente sul sito del Ministero degli Interni a rifissare l'appuntamento. Rifisso l’appuntamento, la prima data utile era il 28 di agosto. Quindi la mia testimonianza è la testimonianza di uno dei tanti cittadini torinesi che si trovano da novembre dell'anno scorso ad avere finalmente un appuntamento a fine agosto, quindi sono mesi e mesi in cui un cittadino aspetta di avere la propria carta d'identità. Chiaramente poi dal momento in cui uno si reca all'anagrafe, Consigliera Montalbano, come ben lei potrà sapere, chiaramente non viene consegnato subito il documento, quindi passeranno ancora alcune settimane, ottimisticamente parlando. Quella cittadina di nome Scanderebech ha impiegato 10 mesi per avere fisicamente una carta d'identità. Che cosa fare? Io già lo proponevo lo scorso lunedì e mi sorprende il fatto che l'Assessore non abbia, a distanza di una settimana, dato una risposta diversa da quella che dava lo scorso lunedì, allora siamo in una situazione emergenziale dove ci sono code lunghe di attesa per documenti sia di carte di identità, ma sia di altri documenti perché dobbiamo ricordare che l'anagrafe non funziona solo come un servizio per avere esclusivamente le carte d'identità, allora per favore il mio consiglio è quello di almeno in questo momento in un periodo, per un periodo breve, di uno, due, tre mesi, quattro, incrementare il personale anagrafico spostando provvisoriamente da qualche altra sede comunale che magari in questo momento, soprattutto anche per via di diverse vicissitudini dovute al Covid, hanno magari meno pratiche burocratiche da smaltire che possono essere impiegate nell’immediato. Altra proposta è quella sicuramente di far sì che direttamente quel call center che aveva chiamato tutte le persone che avevano prenotato all'epoca richiami tutte le persone e rifissi gli appuntamenti onde evitare che vi siano code inimmaginabili all'ingresso delle anagrafi per avere solamente delle informazioni, oppure per rifissare un appuntamento. Quindi secondo me in maniera molto facile degli interventi incisivi possono essere assolutamente fatti, non penso che sia complicato ad esempio riprevedere che quel call center, che quel ragazzo che ha telefonato con, tra l'altro, molta sollecitudine possa ricontattare nuovamente per rifissare e dare anche una priorità agli appuntamenti che sono saltati. Concludo, Presidente, dicendo che appunto secondo me una valutazione anche sul personale anziché solo dire: “Ne abbiamo troppo poco”, potrebbe essere una valutazione ottimista e in positivo. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Prego, Consigliere Curatella, cinque minuti anche per lei. CURATELLA Cataldo Grazie, Presidente. Allora, ringrazio l'Assessore per la risposta, però qui ci troviamo per l'ennesima volta a discutere di una emergenza strutturale dell'anagrafe peggiorata, aggravata dall'emergenza Covid da cui faticosamente stiamo uscendo. Noi abbiamo discusso più volte del tema dell'anagrafe. Mediamente l'anagrafe in un anno fra tutte le pratiche, non solo carta d'identità, smaltisce un numero pari a 250.000 pratiche. L’Assessore ha indicato che attualmente il ritardo è di 11.600. A me risultano dei numeri diversi perché affrontando la questione, cercando di capire, a me risulta che l’arretrato, almeno aggiornato a una settimana fa delle pratiche delle anagrafi di Torino è 20.000 pratiche all'incirca, unità più, unità meno, quindi siamo a circa il doppio rispetto a quanto detto dall’Assessore. Vorrei capire perché andando a verificare le pratiche risulta essere in numero superiore rispetto a quelle dichiarate innanzitutto e quindi siamo intorno a quasi un 10% delle pratiche gestite annualmente dall’anagrafe con un ritardo che non è più quattro mesi, tre mesi, come discutevamo qualche mese fa prima dell’emergenza Covid, ma ormai andiamo tranquillamente sugli otto mesi, anche perché durante l'emergenza non solo le anagrafi decentrate chiuse, ad oggi mi risulta si stia correndo per cercare di aprirne qualcuna o almeno qualche sportelo, ma manchi ancora per tutte le anagrafi decentrate, almeno le informazioni che ho io, tutta la documentazione agli atti che permette di riaprirle, tutti i documenti di valutazione rischi, i protocolli di sicurezza da seguire, i protocolli di igienizzazione. Manca tutta una documentazione necessaria per poter aprire le anagrafi decentrate ed è necessario aprirle perché io capisco che si debba andare sul refrain dopo sei mesi, ancora, stiamo andando sull’edicole. Peccato che, come ci è stato detto più volte, per aumentare le pratiche da fare alle edicole è necessaria una normativa nazionale, perché tutta…, almeno questo c'è stato dichiarato qualche mese fa in Commissione, tutte le pratiche che era possibile smaltire nelle edicole erano state già spostate, quindi sono rimaste nelle anagrafi, almeno per la maggior parte dei casi pratiche che non possono essere smaltite diversamente che non rivolgendosi all’anagrafe centrale o in quella decentrata. Allora io mi chiedo come mai non siano state aumentate ad oggi il personale in presenza, quali azioni, quali motivi abbiano portato al blocco delle attività nel senso che, mi spiego meglio, c'è stato il lockdown, quindi sono stati chiusi tutti gli uffici, come mai ad oggi, o almeno a una settimana fa, l'ultimo dato aggiornato che ho io, tutta la documentazione, tutte le attività necessarie per aprire le decentrate non è ancora stata predisposta, firmata, valutata, in modo tale da garantire l'operatività? Lo smart working va bene, ma ci sono delle attività come quelle anagrafiche in cui è necessaria l’attività in presenza, aumentando eventualmente, e secondo me in questo caso è fondamentale, il numero di sportelli decentrati. Era settembre del 2017 quando all’allora Assessore Pisano indicavamo che era necessario aumentare il numero degli sportelli specializzandoli in particolare per quello che riguardava le carte d'identità. Niente da fare, dobbiamo fare l'innovazione, Città dell'innovazione Torino, però ci troviamo con code infinite in dieci mesi. Io capisco che adesso si voglia andare e dire: “Faremo il bando interno per spostare”. Ricordiamoci che era stato fatto già un bando dall’Assessore Pisano un anno e mezzo fa, due anni fa, ma a cui non aveva risposto praticamente nessuno, perché quando ormai la situazione è degenerata, come attualmente nelle anagrafi in cui sembra mancare completamente il controllo della situazione, quale dipendente volontariamente accetta, sceglie, si propone per spostarsi verso le anagrafi? Bisogna un può modificare la situazione e modificarla alla base, aumentando il numero di uffici, riducendo quindi le pratiche per dipendente, creando un ambiente completamente diverso, che non è certamente solo facendo la ristrutturazione, che oltretutto vedremo quali altri problemi creerà perché l'Anagrafe centrale nel momento in cui partiranno i lavori di ristrutturazione, quelli di cui abbiamo discusso anche qualche tempo fa, probabilmente dovrà ridurre le attività su sportello. Cosa succederà in quel caso? Ci sarà un ulteriore aumento dell'attività? Credo che sia opportuno, visto che con un’interpellanza generale alcune tematiche non si riescono a sviscerare nel dettaglio, fare quanto prima una Commissione sul tema anagrafi per fare un aggiornamento perché gli ultimi aggiornamenti che mi risulta siano stati fatti in Controllo di Gestione erano di settembre. Quindi ho finito, ho concluso, Presidente, credo sia opportuno un aggiornamento per dire cosa si vuol farse con la anagrafi decentrate e a che punto sia tutta la documentazione perché ad oggi non mi risulta ancora molta di questa documentazione predisposta. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a le. Adesso ho il Capogruppo Tresso. Prego, ne ha facoltà per cinque minuti. TRESSO Francesco Sì, grazie Presidente. Mah, io intervengo per ultimo, credo, e quindi già molte cose sono state dette dai colleghi che mi hanno preceduto. Mi limito anch’io a constatare che, vede Assessore Rolando, le risposte che lei ci dà non danno garanzie del fatto che l’Amministrazione abbia effettivamente preso in carico il problema e stia cercando delle soluzioni fattuali; lei ci rappresenta un quadro che ha ovviamente delle situazioni di oggettiva difficoltà, ma tutte le misure che sono messe in essere non sembrano dire che si vuole far fronte in maniera corretta. Io capisco che questo tipo di problema, quello delle anagrafi, non è stato prioritario di questa Amministrazione, diciamocelo; guardi, io ho presentato una mozione che pure è stata votata all’unanimità penso più di tre anni e mezzo fa che riguardava la rimodulazione degli orari degli uffici dell’anagrafe, io ho preso ad esempio altre città italiane come Roma, come Bologna e ancora altre in cui per esempio c’erano spazi di sportello anche nel pomeriggio, ovviamente rimodulando il monte ore diciamo dei singoli addetti a quelle funzioni, l’Amministrazione non se n’è voluta far carico nonostante ci fosse un’espressione del Consiglio anche unanime; dopodiché è intervenuto il problema che è ben noto dell’introduzione della carta di identità elettronica, delle code a cui abbiamo assistito, delle ripetute volontà di potenziare il sistema, ma poi di fatto mai arrivando, appunto anche i bandi che sono stati citati interni, ma è tutta una questione meramente di volontà politica di dare delle priorità e quindi anche allocando le risorse e lei in qualità delle sue deleghe questo dovrebbe ben saperlo. Sappiamo bene che le indennità previste per gli addetti delle anagrafi sono molto molto basse e non rendono certo appetibile quel tipo di funzione che comunque, ricordiamolo, è una funzione anche delicata di sportello, di interfaccia col pubblico, che richiede anche delle capacità di relazione che non sono proprio di tutti; però è ovvio che qui o si investe su questo tipo di servizio se si ritiene che l’anagrafe sia un problema centrale. Io ho ancora delle persone che mi hanno detto nel weekend che hanno cercato di prenotare, gli è stato risposto bellamente al telefono: “Dobbiamo fare la carta di identità ma non ha un passaporto nel frattempo?”, ma certo che tutti ci possiamo arrangiare in qualche misura, però capisce che questo non è un modo di dare risposta ai cittadini che hanno bisogno di poter svolgere delle funzioni. Quindi, anche le risposte che lei ci dà oggi, per esempio che rispetto al call center sia stato utilizzato tutto il personale idoneo, ma cosa vuol dire “tutto il personale idoneo?” Ci dice quante unità e soprattutto evidentemente non era sufficiente se l’orario del call center è stato ulteriormente ridotto e reso disponibile solo 4 ore la mattina, peraltro in orari in cui... neanche 4 ore, di fatto sono 3 ore e mezza, in orari in cui tra l’altro la gente lavora e quindi non ha tutta la possibilità anche di dedicare energie a poter fare questo tipo di attività, ripetendo più volte il numero perché è sempre occupato. Evidentemente quindi non c’è proprio stata la volontà di dare delle risposte, però è un po’ triste constatarlo adesso, a distanza di tutti questi anni, e vedendo che evidentemente... non so, non si ritiene che questo dia sufficiente evidenza politica di vetrina, ma di fatto non viene considerato un servizi essenziale per i cittadini. Questo è un po’ il fatto. Io ho riposto ancora un’interpellanza, l’avevo presentata poche settimane fa, sull’accesso di via Giulio, anche questo è stato una vergogna perché era l’unica anagrafe rimasta aperta durante il lockdown e si è creato un loop abbastanza sconveniente in cui la gente andava a chiedere informazioni, dicevano di fare un Numero Verde ma il Numero Verde li rimandava ad andare sul posto a chiedere informazioni. Insomma, sono tutte poche attenzioni a questo sistema, a questo servizio che denotano proprio come evidentemente è considerato un problema di serie B, un problema tutto sommato da lasciar andare avanti, in qualche modo poi la gente si arrangia. Io credo che davvero, Assessore, nelle sue funzioni lei dovrebbe dire se c’è una volontà precisa, però ci dia delle risposte anche in termini di investimento che l’Amministrazione vuole fare. Ad oggi tutto questo non è assolutamente stato visto, non è stato assolutamente comunicato. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio, Capogruppo Tresso. Adesso si è iscritto il Consigliere Mensio. Prego, ne ha facoltà per cinque minuti. MENSIO Federico Grazie Presidente, ma io non intendo scendere in polemica, entrare in polemica né con la Giunta né tantomeno con i Consiglieri di Minoranza che hanno finora espresso tutta una serie di problematiche; devo dire che anch’io in questi giorni ho avuto notizia, almeno da una o due persone, della difficoltà oggettiva riguardante però solo ed esclusivamente il rilascio della carta di identità elettronica nel contattare il call center telefonico. Purtroppo io su questo devo far notare solo una cosa per cui credo che senza tanti sforzi di possa assolutamente intervenire, perché nelle mail che sono arrivate a queste persone, dove sostanzialmente si rimanda alla pagina del sito comunale per appunto eventualmente riprendere un appuntamento, ecco su queste pagine c’è scritto che si può prendere appuntamento solo in forma telefonica, tra l’altro indicando un numero di telefono che, come è stato detto e mi è anche stato riferito, praticamente non si riesce ad ottenere risposta da un operatore, ma al di là di questo sono indicati tre orari diversi, in un posto è indicato dal lunedì al venerdì dalle 09.00 alle 12.00, in un altro posto è indicato dal lunedì al venerdì dalle 08.30 alle 15.30 e in un terzo posto è indicato dalle 08.00 alle 18.00 dal lunedì al venerdì e dalle 08.00 alle 13.00 il sabato. Non mi risulta che al sabato rispondano, e tantomeno il venerdì pomeriggio rispondano, e anche l’orario 09.00-12.00 non mi sembra corretto. Siccome queste sono informazioni che sono contenute su delle pagine internet, credo che sia abbastanza veloce e facile metterle a posto, tra l’altro nella stessa pagina della carta d’identità elettronica c’è citato appunto una volta 09.00-12.00 e 20 righe più in basso 08.30-15.30. Quindi io su questo credo che l’intervento sia dovuto per mettere in condizioni chi eventualmente dovesse prenotare d’urgenza, perché così c’è scritto, la carta d’identità elettronica, dare degli orari corretti. L’altra cosa, e chiedo qui alla Giunta e ovviamente più all’Assessore Rolando che ha questo ingrato compito di dover gestire questa situazione che assolutamente si è acuita col periodo coronavirus, di verificare la possibilità anche di fare delle richieste perché non abbiamo trovato in nessuna maniera la possibilità di fare richiesta in modo elettronico, quindi o via... sostanzialmente via posta elettronica perché non c’è più indicato, ma di mettere un modulo o qualcosa di modo che si possa far richiesta anche in formato digitale e non solo al telefono, dove evidentemente non rispondono, anche perché se i dipendenti correttamente stanno in smart working forse è più facile che riescano a consultare un archivio elettronico che non rispondere ad un telefono, e almeno su questo si potrebbe cominciare a dare delle risposte a chi ha necessità di fare la carta di identità elettronica. Detto questo, prendo atto che ci sono oggettivamente delle difficoltà acuite assolutamente dal periodo emergenziale, ben venga che si sta andando in una direzione di rientro della problematica, però a oggi questo è il problema, è che purtroppo le scadenze prorogate, ricordo, valgono soltanto per gli spostamenti in Italia, ci sono delle persone che hanno la necessità di doversi spostare all’estero anche solo per un brevissimo periodo, anche solo per lavoro, da qui a poche settimane, specialmente nel periodo di agosto, e questo è un problema perché le carte di identità scadute non permettono di andare all’estero e in questo momento non si riesce, come c’è scritto lì, richiedendo telefonicamente l’appuntamento, ad avere la carta di identità elettronica o anche solo quella cartacea. Quindi io su questo chiedo un attimo un po’ più di attenzione per cercare di capire il prima possibile come facilitare almeno le prenotazioni, di quelle che sono di urgenza in scadenza per chi deve recarsi all’estero. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Consigliere Mensio. Io non ho altre richieste al momento di interventi da parte di altri Consiglieri; quindi se nessun altro si iscrive per parlare, procediamo con la replica da parte della Giunta. Assessore Rolando, può replicare, ne ha facoltà per cinque minuti. ROLANDO Sergio (Assessore) Ci metterò molto di meno, Presidente. Io (incomprensibile) per prima cosa, siccome ho sentito degli accenni a dei dati, io intanto quando mi riferivo al ritardo (incomprensibile) una domanda specifica dell’interpellante che chiedeva quali erano le prenotazioni vigenti al 31 gennaio 2020, e queste erano (incomprensibile). Pregherei il Consigliere che ha assunto l’informazione che erano 20.000 di farmi avere il dato (incomprensibile). Io prevedo di inviare a tutti invece il dato, oggi, del recupero, del dato da recuperare delle carte di identità, quindi lo manderò io agli uffici, quello che ho oggi è il dato, non lo anticipo. Un’altra considerazione fatta riguardava il fatto che non ci rendiamo conto che sia un problema, c’è un problema, non è che non ammettiamo che c’è un problema, soltanto che questo problema ovviamente è stato in qualche modo peggiorato dall’emergenza Covid, perché ho detto prima che a gennaio c’erano già dei segnali di miglioramento; aggiungo un’informazione: adesso mi daranno... poi comunicherò i dati delle persone, siccome la Consigliera interpellante ha parlato di 1.200 persone, 1.300/1.400 che andavano via nel triennio, io le farò avere il dato di quante persone sono andate via nei due semestri, l’ultimo è del 2019 e quello del 2020, e quante persone sono rientrate, che quello è il dato che conta non quello che prevediamo nel triennio; 2) in 15 giorni che abbiamo ripreso l’attività completa, sono stati smaltiti 2.000 documenti di ritardo, in ritardo oltre a quelli che facciamo normalmente, in 15 giorni si è smaltito un ritardo di 2.000 documenti, non è detto che teniamo questo ritmo, bisogna vedere cosa capiterà, eccetera, eccetera. Siccome mi è stato detto anche che non abbiamo dato (incomprensibile) sul call center, quando sono state chiuse le anagrafi decentrate, dieci persone sono andate al call center telefonico che è costituito da una linea, e quindi può ingolfarsi e da una linea via mail, uno e uno, quindi il dato c’è, queste persone lavoravano dalle 08.30 alle 15.30, oggi lavorano dalle 09.00 alle 12.00. Poi è stata data un’altra informazione che riguarda la carta di identità, quando viene fatta e poi non arriva nonostante..., ci sono termini obbligatori (incomprensibile) carta di identità elettronica viene rilasciato un documento con fotografia al beneficiario, che se ne va con un documento, e dopo sei giorni arriva la raccomandata con il documento. Poi, io di dati al momento non ne ho altri, ho dato numerosi dati che erano relativi alle domande, e quindi quei dati lì posso farli vedere perché rispondevano a domande precise; non ripeto quello che ho già detto, vedremo anche di imparare da qualcun altro che magari è più bravo di noi, certamente fare delle verifiche in città molto più piccole della nostra hanno certi limiti, noi dobbiamo confrontarci con quelli che hanno problematiche simili alla nostra di dimensione, simile alla nostra, tempi come i nostri, e poi non dimenticarci mai che probabilmente in questi anni le priorità soprattutto nella sostituzione degli (incomprensibile) sono state attività molto più sensibili, però noi vedremo adesso di far diventare sensibile, specialmente per via dell’emergenza epidemiologica, anche questo settore. Per quanto riguarda il concorso, il concorso purtroppo (incomprensibile). SICARI Francesco (Presidente) Grazie per la replica, Assessore Rolando. |