Interventi |
LEON Francesca Paola (Assessora) Sì, sono collegata. Mi sentite? LEON Francesca Paola (Assessora) Gentile Presidente, gentili Consiglieri e gentili Consigliere, torniamo oggi sul Teatro Regio e rispondiamo all’interpellanza che segue le comunicazioni dell’8 giugno e la trattazione approfondita di tre mozioni sottoposte all’approvazione del Consiglio Comunale lunedì scorso. Come più volte comunicato e ribadito dalla Sindaca, la crisi del Teatro Regio ha radici lontane e la situazione patrimoniale, finanziaria ed economica andata peggiorando negli anni, nonostante i contributi straordinari e le anticipazioni di contributo finalizzate a tenere in equilibrio il bilancio di gestione negli ultimi cinque anni e la redazione di un Piano di sviluppo e una sempre maggiore attenzione ai costi e ai ricavi. Non ritorno qui a spiegare nuovamente la situazione di bilancio di gestione dell’esposizione debitoria, della crisi di liquidità e di esposizione finanziaria. Il Bilancio consuntivo 2019, come è stato detto, è in fase di verifica da parte della società di revisione e del Collegio dei Revisori, certamente la perdita di Bilancio sarà di 2,5 milioni, soglia che porta automaticamente al commissariamento dell’Ente. Come già detto nello scorso Consiglio, risanare il Teatro con strumenti ordinari è risultato impossibile, il Piano di sviluppo aveva questo scopo, pur con la consapevolezza del pesante fardello del debito e della crisi di liquidità e dell’esposizione finanziaria. Se il Teatro non avvia un profondo percorso di risanamento, cosa possibile solo con mezzi straordinari, non si fanno neanche gli interessi dei lavoratori. Il Teatro deve procedere a ristrutturare il debito del 2018, il debito ammontava a 27,7 milioni, ripatrimonializzare la Fondazione, riorganizzare la Fondazione con la redazione di una nuova pianta organica, un organigramma che razionalizzi l’attuale struttura che presenta lacune nelle linee gerarchiche e di reporting con una revisione dei processi produttivi e la riorganizzazione dell’attività gestionale e amministrativa con l’introduzione del controllo di gestione, tuttora assente, e dare avvio ai lavori di adeguamento della macchina scenica del Teatro, condizione indispensabile per garantire la qualità delle rappresentazioni per cui il Ministero, come già è stato detto, ha stanziato 8,5 milioni. In tutte le interlocuzioni con il Ministero per i Beni e le Attività Culturali l’Amministrazione ha sempre sottolineato l’imprescindibile necessità di tutelare i lavoratori e di salvaguardare i posti di lavoro, anche al fine di salvaguardate la qualità artistica del Teatro. La tutela del livello occupazionale del Teatro è la nostra prima preoccupazione, soprattutto in momento economico e sociale come quello che stiamo vivendo; un segnale in questo senso è stato colto dai lavoratori con la firma giovedì scorso dell’accordo di prossimità proposto ai sindacati dal Sovrintendente in accordo con la Sindaca che ha consentito il rinnovo dei contratti a tempo determinato fino alla fine della stagione. Guardate che non è solo evidente a noi l’importanza del Teatro Regio, è chiaro anche ai vertici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la volontà comune è dare fondamenta solide al Regio perché possa esprimere al meglio la propria capacità creativa e di motore culturale del nostro territorio e del nostro Paese. Quasi la totalità delle fondazioni lirico - sinfoniche sono in Legge Bray, alcune sono state commissariate, alcune con risultati positivi e altre meno; tutto dipenderà dalla volontà comune di raggiungere un nuovo equilibrio su cui questa Amministrazione sarà impegnata anche con l’arrivo del Commissario, un equilibrio che possa resistere nel tempo dando così garanzie in primo luogo ai lavoratori e alle lavoratrici del Teatro. L’Amministrazione vuole un Teatro di qualità attrattivo per il pubblico e per gli artisti, un luogo dove la Città si possa ritrovare, un luogo vivo, dinamico, in relazione con la Città e con il mondo, ma per fare questo occorre costruire su nuove fondamenta. Perché il Teatro Regio possa puntare alla qualità artistica ha bisogno di interventi strutturali, interventi presenti anche nel Piano di sviluppo che non siamo riusciti a portare a termine fino in fondo, abbiamo raggiunto alcuni risultati ma non sufficienti. Il fardello del debito e della situazione economico - finanziaria e organizzativa sono troppo pesanti, così come la crisi di liquidità, nonostante la Città peraltro abbia migliorato molto la sua capacità di liquidazione dei contributi. Occorre un atto di responsabilità, come è già stato detto in precedenti interventi, per non lasciare a chi verrà dopo di noi la situazione di oggi. Occorre ripatrimonializzare la Fonazione, ristrutturare il debito, garantire liquidità, attuare il piano legato agli investimenti, perché chi verrà dopo di noi trovi una situazione migliore e una prospettiva concreta di rilancio del Teatro. LEON Francesca (Assessora) Grazie. Solo una cosa specifica. Quello che è stato detto in passato e che continuiamo a ribadire, è che in altri commissariamenti è successo che è stato riconfermato il Sovrintendente che era in carica, non ho mai detto che abbiamo concordato con il Ministero che era Schwarz, noi ce lo auguriamo, ma questa è una scelta che dovrà fare il Commissario, ovviamente, nel momento in cui subentrerà, ma non ho mai dato quest’informazione. Quello che ho detto, in precedenza, è che il Direttore Artistico o comunque il Sovrintendente, potrà essere confermato dal Commissario, perché così è successo in altre occasioni, in altri commissariamenti. |