Interventi |
TRESSO Francesco Sì, grazie Presidente. Mah, siamo già intervenuti numerose volte, ahimè, cercando di scongiurare quello che a modo mio di vedere è un atto improvvido voluto dalla Sindaca Appendino e oggi l’Assessora Leon che ci rendiconta, finora l’abbiamo sentita poco, ci ha ribadito paro paro lo stesso tipo di visione, peraltro anche affetta da alcuni errori perché quando l’Assessora Leon ci dice che le situazioni attuali di Bilancio portano automaticamente alla richiesta di commissariamento, questa è una profonda falsità, noi sappiamo bene che la Legge 367 prevede dei parametri che consentono in realtà di essere (incomprensibile) in maniera diversa, ma questo poi è un tecnicismo che in realtà va ben oltre quello che è il significato politico perché se si voleva scongiurare questa mossa, i modi per farlo c’erano anche ricorrendo insomma a delle possibilità di darsi ancora del tempo e di valutare bene le conseguenze di quest’atto, conseguenze che il collega Napoli dice essere assolutamente non gravose dal punto di vista della gestione, gestione che, ricordiamolo però collega Napoli, non è di un’azienda privata perché non possiamo confondere quella che sia la gestione, la condizione di un ente lirico e quindi di una Fondazione che si regge con altri criteri rispetto a un’azienda privata; io credo che lei, abbia pazienza Consigliere Napoli, nonostante insomma la simpatia che ci lega, però credo che non abbia contezza di quella che è la reale situazione a livello nazionale perché nessuna fondazione, nessun teatro che sia entrato nel perimetro della cosiddetta “Legge Bray” è poi riuscito a risanare i propri debiti, e non esistono fondazioni di diritto privato, ovvero teatri che non abbiano avuto a seguito di un commissariamento conseguenze occupazionali in termini di tagli e retribuzioni da parte dei Commissari, ma giustamente, perché il Commissario fa il suo dovere. Il Commissario è chiamato a risanare dei conti secondo logiche che sono quelle prettamente contabili e quindi non è che deve occuparsi poi di come raggiungere questi obiettivi, lui deve raggiungere quegli obiettivi, poi la parte politica a quel punto lì non ha mica più modo di contrattare, lui ha delle valutazioni da fare e quindi insomma... è questo che invece è l’elemento forte e grave dal punto di vista politico, che la Città delega ad un terzo la possibilità di portare avanti le politiche culturali e di salvare un Teatro con tutto quello che abbondantemente ed esaustivamente hanno già detto chi mi ha preceduto, in particolare la Consigliera Patriarca, rispetto alla necessità di valorizzare un ente lirico come questo per il significato profondo e intrinseco che nutre per la Città di Torino. Ricordo ancora che il Teatro Regio è costituito... di fatto sono i lavoratori del Regio che sono il nostro Teatro, Teatro che ha una valenza regionale, per cui la salvaguardia anche di questa situazione ha una valenza molto importante. Dare mandato a un Commissario, intanto si riduce in prima persona allo stesso sovrintendente Schwarz che il collega Napoli ha richiamato invece come persona molto valida, ma ricordiamolo che il Sovrintendente Schwarz a seguito del siluramento di Graziosi è stato scelto, selezionato sulla base di un concorso che prevedeva la possibilità e la competenza richiesta in termini di attuare un piano di risanamento che era quello appunto (incomprensibile) predisposto dal dottor (incomprensibile), e dopo alcuni mesi noi pensiamo che evidentemente il nuovo Sovrintendente che era stato, come dico, selezionato proprio per mettere in atto quel Piano, non era evidentemente all’altezza; allora non è che dopo riteniamo che invece sia la persona più valevole e più insomma che dobbiamo tenerlo anche con altre funzioni. Ci sono un po’ di elementi che non tornano proprio tutti così linearmente, mi sembra che ci sia stato al solito un atteggiamento piuttosto ondivago di mancanza di chiarezza e che comunque ahimè porta a delle conseguenze che probabilmente sono state sottovalutate, io credo sostanzialmente, perché già in un ente che ahimè è gravato da una situazione anche sotto il profilo delle indagini che sono in corso e che non lo mettono proprio in grande spolvero e in grande vetrina, ma un ente commissariato è comunque un ente che di fatto perde in termini di visibilità e quindi, ribadiamolo ancora una volta, è un qualcosa che lede all’immagine della Città stessa che intrinsecamente è legata sotto il profilo culturale a un ente di questa rilevanza. Quindi io ancora una volta, ma l’abbiamo già detto abbondantemente quando abbiamo cercato di scongiurare ancora questa possibilità con degli atti che poi non sono stati votati per la scelta che giustamente alcuni Consiglieri hanno fatto secondo la loro intenzione, però poi bisogna prendersi delle responsabilità, vedremo quali saranno le conseguenze ma, ribadisco, a livello nazionale non è assolutamente vero che non ci siano mai state delle conseguenze, tutt’altro, e credo che si possano abbondantemente documentare queste situazioni. Grazie, Presidente. |