Interventi |
GIOVARA Massimo Grazie a lei, Presidente, prenderò molto meno. Sì, ha ragione il mio collega Napolitano, qui si stanno ripetendo le stesse cose, la democrazia è bella per questo, perché ognuno può dire la sua, confrontandosi o meno con i dati, peraltro. Ci è stato detto che noi non abbiamo fatto niente e che nell’ambito culturale abbiamo lasciato dei disastri. È molto dura sorridere di fronte ad una battuta del genere, è molto dura, perché, quando siamo arrivati, come ha già ricordato ad esempio Enzo Napolitano, abbiamo trovato per esempio il Virtual Reality & Multimedia Park con 20 milioni di buco ed è quella la politica che si richiede in questo momento, si richiede di riempire, di ricapitalizzare con soldi dei cittadini, enti che hanno problemi finanziari strutturali, così com’è stato fatto lo stesso dalla forza politica di Opposizione, che ha parlato qualche minuto fa, con il Comune di Torino. Io ricordo quando a noi operatori dicevano che per pagare la nostra spesa corrente si aprivano dei mutui, quindi gli esperti di gestione dei soldi dei cittadini ci danno dei consigli, vogliamo seguirli? Io non lo so. È stato detto, appunto, che noi non abbiamo fatto nulla per gli enti culturali, li abbiamo lasciati in situazioni disastrate. Quest’affermazione è lontana dai dati, purtroppo, si può sicuramente affermare una bugia, ma è lontana dai dati, è stata fatta da persone che non li conoscono, non li leggono o, se li hanno letti, preferiscono mentire. Infatti, i teatri partecipati come lo Stabile, come il Teatro Piemonte Europa e come la Casa del Teatro Ragazzi e Giovani, sotto l’Amministrazione Appendino ha raggiunto dei punteggi più elevati di quelli che aveva prima nei confronti del FUS, ma questo forse i nostri competitor o, spero di no, futuri alleati, non lo sanno. Cosa dire, le battaglie vere stanno da un’altra parte, le battaglie vere stanno nel richiedere insieme, se siete sinceri ed onesti intellettualmente, un aumento strutturale del FUS, come chiede Jurij Ferrini, uno dei nostri registi eccellenti sulla Città di Torino. Forse voi sapete che attualmente il FUS equivale allo 0,02% di un punto percentuale del prodotto interno lordo. Coloro che hanno governato questo Paese per 20 anni questa battaglia non l’hanno mai fatta, o almeno a mia conoscenza di operatore, non ho mai sentito di equiparare l’Italia alla Francia su questo tema, mentre in quest’Aula l’ho sentito fare pochi minuti fa. Ecco, equipariamo l’Italia alla Francia sugli investimenti nazionali sulla cultura e questo ci permetterebbe di non dover decidere dove investire, se con i più deboli o con i più forti, cosa che, invece, costantemente dobbiamo fare, perché le Amministrazioni locali devono decidere e tendenzialmente decidono di dare soldi dei cittadini alle grandi strutture, è questo quello che fanno, e questo impedisce ai piccoli e medi di crescere e questo ci impedisce di avere un futuro più ricco, quello che i nostri figli meriterebbero. Tutte queste riflessioni forse sono troppo alte per chi continua ancora oggi a cavalcare battaglie di retroguardia per poter semplicemente, forse, domani, avere un punto in percentuale in più sui risultati elettorali, questo tema a me per fortuna non riguarda. Allora, io vi richiamo alla vostra serietà, se volete davvero fare una battaglia per la cultura, facciamola insieme sul serio, facciamo un ordine del giorno, in cui chiediamo compattamente, visto che siamo anche insieme al Governo, un aumento del Fondo Unico dello Spettacolo, che vada a garantire non soltanto le fondazioni liriche, ma anche i piccoli teatri di prosa, anche le piccole realtà del tessuto cittadino, che ai grandi fondi non hanno accesso, a quei lavoratori che non hanno diritto alla cassa integrazione, a quei lavoratori che, anche quando non prendono un euro, continuano a produrre cultura per tutti e per i nostri cittadini. Grazie, Presidente. GIOVARA Massimo Signor Presidente, io sento continuamente in questo Consiglio, quando si parla di Teatro Regio, parlare di indagati. Ecco, se questo è l’andazzo, io consiglio a chi parla di indagati di smetterla, perché gli indagati… |