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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 29 Giugno 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 14
INTERPELLANZA 2020-01316
"QUALE FUTURO PER IL TEATRO REGIO?" PRESENTATA IN DATA 12 GIUGNO 2020 - PRIMA FIRMATARIA PATRIARCA.
Interventi
GIOVARA Massimo
Grazie a lei, Presidente, prenderò molto meno. Sì, ha ragione il mio collega Napolitano,
qui si stanno ripetendo le stesse cose, la democrazia è bella per questo, perché ognuno
può dire la sua, confrontandosi o meno con i dati, peraltro. Ci è stato detto che noi non
abbiamo fatto niente e che nell’ambito culturale abbiamo lasciato dei disastri. È molto
dura sorridere di fronte ad una battuta del genere, è molto dura, perché, quando siamo
arrivati, come ha già ricordato ad esempio Enzo Napolitano, abbiamo trovato per
esempio il Virtual Reality & Multimedia Park con 20 milioni di buco ed è quella la
politica che si richiede in questo momento, si richiede di riempire, di ricapitalizzare con
soldi dei cittadini, enti che hanno problemi finanziari strutturali, così com’è stato fatto
lo stesso dalla forza politica di Opposizione, che ha parlato qualche minuto fa, con il
Comune di Torino. Io ricordo quando a noi operatori dicevano che per pagare la nostra
spesa corrente si aprivano dei mutui, quindi gli esperti di gestione dei soldi dei cittadini
ci danno dei consigli, vogliamo seguirli? Io non lo so. È stato detto, appunto, che noi
non abbiamo fatto nulla per gli enti culturali, li abbiamo lasciati in situazioni disastrate.
Quest’affermazione è lontana dai dati, purtroppo, si può sicuramente affermare una
bugia, ma è lontana dai dati, è stata fatta da persone che non li conoscono, non li
leggono o, se li hanno letti, preferiscono mentire. Infatti, i teatri partecipati come lo
Stabile, come il Teatro Piemonte Europa e come la Casa del Teatro Ragazzi e Giovani,
sotto l’Amministrazione Appendino ha raggiunto dei punteggi più elevati di quelli che
aveva prima nei confronti del FUS, ma questo forse i nostri competitor o, spero di no,
futuri alleati, non lo sanno. Cosa dire, le battaglie vere stanno da un’altra parte, le
battaglie vere stanno nel richiedere insieme, se siete sinceri ed onesti intellettualmente,
un aumento strutturale del FUS, come chiede Jurij Ferrini, uno dei nostri registi
eccellenti sulla Città di Torino. Forse voi sapete che attualmente il FUS equivale allo
0,02% di un punto percentuale del prodotto interno lordo. Coloro che hanno governato
questo Paese per 20 anni questa battaglia non l’hanno mai fatta, o almeno a mia
conoscenza di operatore, non ho mai sentito di equiparare l’Italia alla Francia su questo
tema, mentre in quest’Aula l’ho sentito fare pochi minuti fa. Ecco, equipariamo l’Italia
alla Francia sugli investimenti nazionali sulla cultura e questo ci permetterebbe di non
dover decidere dove investire, se con i più deboli o con i più forti, cosa che, invece,
costantemente dobbiamo fare, perché le Amministrazioni locali devono decidere e
tendenzialmente decidono di dare soldi dei cittadini alle grandi strutture, è questo quello
che fanno, e questo impedisce ai piccoli e medi di crescere e questo ci impedisce di
avere un futuro più ricco, quello che i nostri figli meriterebbero. Tutte queste riflessioni
forse sono troppo alte per chi continua ancora oggi a cavalcare battaglie di retroguardia
per poter semplicemente, forse, domani, avere un punto in percentuale in più sui
risultati elettorali, questo tema a me per fortuna non riguarda. Allora, io vi richiamo alla
vostra serietà, se volete davvero fare una battaglia per la cultura, facciamola insieme sul
serio, facciamo un ordine del giorno, in cui chiediamo compattamente, visto che siamo
anche insieme al Governo, un aumento del Fondo Unico dello Spettacolo, che vada a
garantire non soltanto le fondazioni liriche, ma anche i piccoli teatri di prosa, anche le
piccole realtà del tessuto cittadino, che ai grandi fondi non hanno accesso, a quei
lavoratori che non hanno diritto alla cassa integrazione, a quei lavoratori che, anche
quando non prendono un euro, continuano a produrre cultura per tutti e per i nostri
cittadini. Grazie, Presidente.

GIOVARA Massimo
Signor Presidente, io sento continuamente in questo Consiglio, quando si parla di Teatro
Regio, parlare di indagati. Ecco, se questo è l’andazzo, io consiglio a chi parla di
indagati di smetterla, perché gli indagati…

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