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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 29 Giugno 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 14
INTERPELLANZA 2020-01316
"QUALE FUTURO PER IL TEATRO REGIO?" PRESENTATA IN DATA 12 GIUGNO 2020 - PRIMA FIRMATARIA PATRIARCA.
Interventi
SICARI Francesco (Presidente)
Passerei quindi adesso all’interpellanza generale meccanografico n. 202001316/002
presentata dalla Consigliera Patriarca che ha come oggetto:

“Quale futuro per il Teatro Regio?”

SICARI Francesco (Presidente)
Risponde l’Assessora Leon. Assessora, è collegata?

LEON Francesca Paola (Assessora)
Sì, sono collegata. Mi sentite?

SICARI Francesco (Presidente)
Sì, la sento. Prego.

LEON Francesca Paola (Assessora)
Gentile Presidente, gentili Consiglieri e gentili Consigliere, torniamo oggi sul Teatro
Regio e rispondiamo all’interpellanza che segue le comunicazioni dell’8 giugno e la
trattazione approfondita di tre mozioni sottoposte all’approvazione del Consiglio
Comunale lunedì scorso. Come più volte comunicato e ribadito dalla Sindaca, la crisi
del Teatro Regio ha radici lontane e la situazione patrimoniale, finanziaria ed
economica andata peggiorando negli anni, nonostante i contributi straordinari e le
anticipazioni di contributo finalizzate a tenere in equilibrio il bilancio di gestione negli
ultimi cinque anni e la redazione di un Piano di sviluppo e una sempre maggiore
attenzione ai costi e ai ricavi. Non ritorno qui a spiegare nuovamente la situazione di
bilancio di gestione dell’esposizione debitoria, della crisi di liquidità e di esposizione
finanziaria. Il Bilancio consuntivo 2019, come è stato detto, è in fase di verifica da parte
della società di revisione e del Collegio dei Revisori, certamente la perdita di Bilancio
sarà di 2,5 milioni, soglia che porta automaticamente al commissariamento dell’Ente.
Come già detto nello scorso Consiglio, risanare il Teatro con strumenti ordinari è
risultato impossibile, il Piano di sviluppo aveva questo scopo, pur con la
consapevolezza del pesante fardello del debito e della crisi di liquidità e
dell’esposizione finanziaria. Se il Teatro non avvia un profondo percorso di
risanamento, cosa possibile solo con mezzi straordinari, non si fanno neanche gli
interessi dei lavoratori. Il Teatro deve procedere a ristrutturare il debito del 2018, il
debito ammontava a 27,7 milioni, ripatrimonializzare la Fondazione, riorganizzare la
Fondazione con la redazione di una nuova pianta organica, un organigramma che
razionalizzi l’attuale struttura che presenta lacune nelle linee gerarchiche e di reporting
con una revisione dei processi produttivi e la riorganizzazione dell’attività gestionale e
amministrativa con l’introduzione del controllo di gestione, tuttora assente, e dare avvio
ai lavori di adeguamento della macchina scenica del Teatro, condizione indispensabile
per garantire la qualità delle rappresentazioni per cui il Ministero, come già è stato
detto, ha stanziato 8,5 milioni. In tutte le interlocuzioni con il Ministero per i Beni e le
Attività Culturali l’Amministrazione ha sempre sottolineato l’imprescindibile necessità
di tutelare i lavoratori e di salvaguardare i posti di lavoro, anche al fine di salvaguardate
la qualità artistica del Teatro. La tutela del livello occupazionale del Teatro è la nostra
prima preoccupazione, soprattutto in momento economico e sociale come quello che
stiamo vivendo; un segnale in questo senso è stato colto dai lavoratori con la firma
giovedì scorso dell’accordo di prossimità proposto ai sindacati dal Sovrintendente in
accordo con la Sindaca che ha consentito il rinnovo dei contratti a tempo determinato
fino alla fine della stagione. Guardate che non è solo evidente a noi l’importanza del
Teatro Regio, è chiaro anche ai vertici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la
volontà comune è dare fondamenta solide al Regio perché possa esprimere al meglio la
propria capacità creativa e di motore culturale del nostro territorio e del nostro Paese.
Quasi la totalità delle fondazioni lirico - sinfoniche sono in Legge Bray, alcune sono
state commissariate, alcune con risultati positivi e altre meno; tutto dipenderà dalla
volontà comune di raggiungere un nuovo equilibrio su cui questa Amministrazione sarà
impegnata anche con l’arrivo del Commissario, un equilibrio che possa resistere nel
tempo dando così garanzie in primo luogo ai lavoratori e alle lavoratrici del Teatro.
L’Amministrazione vuole un Teatro di qualità attrattivo per il pubblico e per gli artisti,
un luogo dove la Città si possa ritrovare, un luogo vivo, dinamico, in relazione con la
Città e con il mondo, ma per fare questo occorre costruire su nuove fondamenta. Perché
il Teatro Regio possa puntare alla qualità artistica ha bisogno di interventi strutturali,
interventi presenti anche nel Piano di sviluppo che non siamo riusciti a portare a termine
fino in fondo, abbiamo raggiunto alcuni risultati ma non sufficienti. Il fardello del
debito e della situazione economico - finanziaria e organizzativa sono troppo pesanti,
così come la crisi di liquidità, nonostante la Città peraltro abbia migliorato molto la sua
capacità di liquidazione dei contributi. Occorre un atto di responsabilità, come è già
stato detto in precedenti interventi, per non lasciare a chi verrà dopo di noi la situazione
di oggi. Occorre ripatrimonializzare la Fonazione, ristrutturare il debito, garantire
liquidità, attuare il piano legato agli investimenti, perché chi verrà dopo di noi trovi una
situazione migliore e una prospettiva concreta di rilancio del Teatro.

SICARI Francesco (Presidente)
Credo abbia concluso l’Assessora il suo intervento. Iniziamo con gli interventi dei
Consiglieri, ho la Consigliera Patriarca, prego.

PATRIARCA Lorenza
Buongiorno Presidente, buongiorno Assessora. Vede, io non condivido questa lettura,
ovviamente ognuno ha le sue posizioni, ma io ci tengo a sottolineare che visto che è la
terza volta in meno di un mese che discutiamo di Teatro Regio in Consiglio Comunale,
è evidente l’importanza che questo tema ha per la Città, che sono contenta di sentire che
voi condividete, importanza in un momento in cui l’emergenza coronavirus
monopolizza il dibattito politico e noi invece parliamo giustamente di Teatro Regio. Già
nel 2016 una relazione della Corte dei Conti aveva messo in evidenza la debolezza
strutturale degli enti lirici e aveva scritto, cito testualmente: “I fondi modesti erogati con
ritardo da parte degli enti fondatori, una partecipazione dei privati e degli sponsor
ancora troppo limitata, ricavi da biglietterie e abbonamenti in genere modesti, segno di
una non efficiente attività di promozione; oneri strutturali eccessivi, soprattutto quelli
per il personale.” Si tratta di una debolezza a cui il nostro Teatro purtroppo non fa
eccezione, come lei stessa ci ha spiegato in aula, ci ha spiegato la Sindaca in Aula lo
scorso 8 giugno, dichiarando che la richiesta di commissariamento era un automatismo
e oggi lei, Assessora, lo ripete, legato al deficit del Bilancio consuntivo del 2019 in
rapporto al patrimonio disponibile dell’Ente, un Bilancio consuntivo che peraltro non è
ancora stato approvato. Un deficit che le fonti sindacali però smentiscono, almeno per
quest’anno, perché ci hanno detto che il risparmio complessivo per l’anno in corso sugli
stipendi dei dipendenti messi in cassa integrazione e sulle mancate spese per le
rappresentazioni, anche a fronte dei mancati incassi, dovrebbe essere di oltre 5 milioni
di euro, il doppio quindi del disavanzo annunciato. Si tratta di un’informazione che
senz’altro non deve essere sfuggita né a lei, Assessora, né alla Sindaca perché la
Sindaca stessa dopo aver invocato l’automatismo in Aula l’8 di questo mese con un
passaggio logico poi incomprensibile ha poi dichiarato che si trattava di una sua scelta
di responsabilità per rilanciare il Teatro, per risolvere i problemi strutturali che lei non
era riuscita a gestire, la stessa posizione che lei ci ha illustrato poc’anzi. Ho sentito dire
la volta scorsa, settimana scorsa in quest’Aula che il Commissario è una fortuna per il
Teatro, che porterà nuovi finanziamenti, l’ho sentito dichiarare da lei ed è stato scritto
anche in un atto votato in questo consesso, che non ci sarebbero stati tagli a livello
occupazionale, che non ci saranno tagli a livello occupazionale, neppure le retribuzioni
ai dipendenti; faccio presente che non so come sia possibile garantire queste promesse,
visto che il Commissario come tutti ben sappiamo non può essere certo vincolato a
quanto gli chiederemo noi come Amministrazione comunale, e senz’altro per esempio il
tema del numero dei lavoratori con contratto a tempo determinato rimane un tema
importante, per esempio tutte le persone che si occupano in questo momento della
didattica sono tutte con contratto a tempo determinato. Quindi per esempio su questo
settore che invece in questo momento potrebbe essere fortemente rilanciato sul tema
della ripartenza delle scuole, il Teatro si troverebbe in qualche modo scoperto. Ecco
perché ritengo necessario ricordare ancora una volta che la scelta del commissariamento
del Regio è un errore, un errore che rischia di portare a un declassamento del nostro
Teatro, un declino da cui poi sarà difficile risollevarsi, quindi la lettura è
diametralmente opposta rispetto alla sua; una situazione che rischia di mettere in
discussione anche la vocazione turistica e culturale della nostra Città che fa fatica a
decollare, e che si alimenta di occasioni e di eventi oltre che di luoghi della cultura
come ben tutti sappiamo e lei ha ribadito. Gli esperti ci dicono che un euro investito
nella buona gestione di un teatro ha una ricaduta di 4 euro sul territorio, perché le
persone che arrivano in città per assistere ad uno spettacolo e si spostano, se spendono,
e quindi c’è una ricaduta generale. Si tratta di qualcosa che sanno bene nel resto
d’Europa, per cui per esempio in Francia dove i teatri lirici hanno circa il 90% di
finanziamenti statali, l’Opera di Parigi incassa 100 milioni di euro all’anno di contributi
ed è gestito direttamente dal Ministero della Cultura; in Germania i teatri sono quasi
interamente finanziati dallo Stato, in Austria l’Opera di Vienna riceve 85 milioni ogni
anno e potremo andare avanti di questo passo. In Italia la Scala di Milano, e quindi il
Teatro lirico più famoso al Mondo, riceve dallo Stato meno di 28 milioni e sappiamo
quanto poco riceva il nostro Teatro Regio. Per questo io, noi le chiediamo di
immaginare quale futuro immaginiate, ecco, per il nostro Teatro lirico, e sottolineo la
parola “nostro” perché si tratta di un gioiello che ha sempre rappresentato l’ambizione
della nostra Città, che pensava in grande e che nel 1740, quando Torino era la capitale
di uno staterello regionale, veniva inaugurato con 2.500 posti a sedere. Quindi non
abbandonate il nostro Teatro e con esso Torino a un probabile declassamento,
cominciando a versare quanto la Città...

SICARI Francesco (Presidente)
La invito a concludere.

PATRIARCA Lorenza
Sì, mi sto avviando alla conclusione, e sollecitando la Regione a fare lo stesso;
rivendicate la storia e l’eccellenza del Teatro Regio a Roma chiedendo finanziamenti
invece del commissariamento.
Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Vicecapogruppo Pollicino, ne ha facoltà per cinque minuti.

POLLICINO Marina
Grazie Presidente, in realtà ho poco da aggiungere a quanto puntualmente detto dalla
Consigliera che mi ha preceduta. Nel mio intervento di lunedì scorso nella sala
virtuale..., nella virtuale Sala Rossa a qualcuno della Maggioranza appariva ingeneroso
il concetto di gettare la spugna che io ho espresso in merito alla vicenda della gestione
del Teatro Regio; in verità, non volendo infierire ho usato una metafora che si addice al
pugile suonato, ma l’espressione più efficace in ambito politico sarebbe che la Sindaca,
come dicono gli americani, ha dato un bel calcio al barattolo per sottrarsi a qualsiasi
verifica, infatti, non ha voluto cercare altre vie per non evidenziare ancor di più il
fallimento di una politica culturale che in questi anni ha dimostrato i suoi limiti, ancor
prima nella scelta dei suoi protagonisti. In tal modo, la vicenda del Regio va silenziata,
persino nel coinvolgimento delle fondazioni per cui ora, cambiando sport, incomincia
un bel palleggio dal fondo campo fra due contendenti che vogliono la stessa cosa e che
aspettano solo il cambio palla sotto l’occhio vigile del giudice arbitro Franceschini,
forse perché i due contendenti al prossimo torneo giocheranno nella stessa squadra.
Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Capogruppo Lo Russo, ne ha facoltà per cinque minuti.

LO RUSSO Stefano
Grazie Presidente e grazie Assessora Leon. Alcune puntualizzazioni che secondo me
sono doverose: noi, molte cose le ha già dette la collega Patriarca, riteniamo un errore
madornale aver avviato le condizioni perché il Teatro Regio venga commissariato, e
questa cosa non ha responsabili ignoti, la prima responsabilità di questa situazione è in
capo alla Sindaca Appendino che nella duplice veste di Sindaca e di Presidente della
Fondazione da oltre quattro anni aveva e ha avuto tutte le condizioni per introdurre
elementi di correzione di rotta, cosa che non sono capitate se non nell’espressione più
deteriore del termine. Sono trascorsi più di 800 giorni da quando impose a forza il suo
Sovrintendente Graziosi costringendo alle dimissioni due Consiglieri di
Amministrazione, fatto unico nella storia del Regio, e difendendo in Consiglio
Comunale, al di là di ogni ragionevolezza, la figura di questo Sovrintendente, che
avrebbe dovuto mettere in campo le azioni previste da un Piano di sviluppo definito in
questi termini, che anche qua era evidente e peraltro le critiche del mondo culturale, non
solo interne al Regio, erano estremamente chiare, non stava in piedi. Salvo poi
precipitosamente correggere il tiro, ha provato in realtà fino all’ultimo a confermare
Graziosi e poi si è dovuta arrendere all’evidenza e poi ad abbandonare la nave al suo
destino, un destino che è quello del commissariamento. Dov’è che deriva un po’ di
scoramento e anche un po’ di rabbia? È che quando la Sindaca ha voluto occuparsi delle
cose, le cose le ha anche ottenute e i protagonisti peraltro sono sempre gli stessi. Io
ricordo piuttosto nitidamente quando la Sindaca Appendino ha chiesto e ottenuto
garanzie per 5 milioni di euro a fondo perduto, in assenza oltretutto di garanzie da parte
della Città, da parte del Ministro Franceschini, per la questione Cavallerizza, il che ha
fatto bene a farlo, ha fatto bene a chiederlo, noi abbiamo più e più volte insistito perché
la Sindaca chiedesse i fondi anche per ristrutturare Torino Esposizioni, non ci risulta sia
stato ancora fatto. Quindi in realtà la geometria è stata piuttosto variabile: dove
interessava alla Sindaca, la Sindaca si è mossa a livello governativo e ha ottenuto quello
che giustamente lei - l’avrebbe probabilmente fatto anche un altro Sindaco ma diamole
atto, è lei il Sindaco e l’ha fatto lei - ha ottenuto i fondi, penso alla Cavallerizza, 5
milioni di euro; dove di fatto invece non..., diciamo così, non ha dimostrato tutto questo
interesse e questa attenzione alla problematica ha lasciato andare la nave. Il problema
però adesso si pone ed è un problema piuttosto serio, perché al di là di tutte le garanzie
che anche meritoriamente, come dire, in atti che davvero diventano pleonastici la Città
in qualche modo assume la Città - cioè voi del Movimento 5 Stelle assumete - sapete
benissimo di..., voi mentite sapendo di mentire perché non ci saranno le condizioni per
intervenire in alcun modo sulle cose che vengono dette, se non attraverso sollecitazioni
politiche, però la scelta di andare verso il commissariamento significa automaticamente
spogliarsi di ogni tipo di intervento. Allora, noi siamo ancora convinti en ribadiamo il
nostro ultimo appello nonostante lunedì scorso il Movimento 5 Stelle con l’aiuto
determinante di Forza Italia in questa partita assolutamente filogrillina, caso credo
unico, ci sarebbe anche piaciuto capire perché Forza Italia, il partito di Berlusconi si
schiera col partito di Di Maio sul Regio, avete respinto la nostra proposta che prevedeva
di sospendere questa procedura, rimettersi attorno a un tavolo e invocare non tanto il
commissariamento ministeriale ma il Ministro per cercare di capire col Ministro se
effettivamente si poteva fare qualcosa. non l’avete voluto, ci avete per l’ennesima volta
preso a schiaffi anche con affermazioni piuttosto offensive sotto il profilo se vogliamo
politico, per non trascendere in quello personale, continuiamo a ribadire la nostra
posizione politica, noi riteniamo un errore strategico e riteniamo che questo errore
strategico purtroppo si riverbererà non solo sui lavoratori ma in generale sul comparto
culturale di questa Città che proprio intorno al Teatro Regio ha visto davvero tante cose
ben fatte in questa città e ha reso questa Città una Città migliore. Dopo la vostra
esperienza, non è il Regio l’unica cosa che avete toccato rovinandola, credo che sarà
una Città più povera, più piccola e sotto il profilo culturale certamente meno attrattiva.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio. Prego, Capogruppo Napoli, ne ha facoltà per cinque minuti.

NAPOLI Osvaldo
Grazie Presidente. Dico la verità che non sarei intervenuto, però ascoltando le ultime
parole del collega Lo Russo mi ha obbligato. Io devo dire che Forza Italia non si è
schierata con il Movimento 5 Stelle, Forza Italia si è schierata col buonsenso, e si è
schierata contro le fake news per quanto riguarda il personale. Io lo ripeto: chi dice che
il personale subirà, dice delle bugie. Ho voluto fare l’esempio nell’occasione
precedente, nel Consiglio Comunale precedente per dire come in un ente pubblico
qualsiasi tipo di Comune che viene commissariato, non ho mai visto da parte del
Commissario che arriva licenziare una sola persona; ed aggiungo anche che la garanzia
di mantenere Schwarz alla direzione artistica del Regio è una sicurezza per il personale,
quindi è sbagliato dire questo secondo me, poi ognuno ha le sue idee, ma, ripeto, quindi
non è un problema di mettere in Minoranza il Sindaco, io metto in Minoranza - io nel
senso Forza Italia - contro la volontà di metterla solo politicamente, non per il problema
reale che è nato, sono due cose diverse. Allora, io invecchiando le separo, io ritengo che
il buonsenso superi invece l’appartenenza politica. Allora, la sicurezza del personale
c’è, ed aggiungo anche, lo dico all’amico e collega Lo Russo, e lo ripeto, vorrei sapere
io se per caso qualcuno di noi avesse un’azienda che ogni anno perde 2 milioni e mezzo
un’azienda che ad oggi ha 30 milioni di debiti, un’azienda che ha completamente la
mancanza di liquidità ed un’azienda che esula, e lo ripeto di nuovo, in questo momento
indagini della Magistratura che mi auguro finisca tutto bene, se un imprenditori
qualsiasi di buonsenso manterrebbe quest’azienda e andrebbe avanti se non
commissariarla oppure se metterla non in fallimento - non ve lo auguro - ma certamente
con dei dati che sono estremamente negativi; qualsiasi persona che in Consiglio
Comunale avesse un’azienda di questo genere non pensa di metterla in
un’amministrazione controllata? E ripeto, 2 milioni e mezzo ogni anno, 30 milioni di
debiti, mancanza di liquidità, la Magistratura. Scusate, ma c’entra la politica in questo?
Io separo, io non metto in Minoranza fine a se stesso il Sindaco soltanto per metterlo in
Minoranza, no mi dispiace, non è nella mia cultura, la metto in Minoranza sotto
l’aspetto politico, ma davanti a un caso come questo, e ripeto, i numeri sono impietosi
senza nessuna possibilità di essere variati. Ed aggiungo una cosa, e ci tengo anche sotto
l’aspetto culturale mio personale: io credo che Giovara di una cosa abbia ragione,
quando è arrivato questo Graziosi, giusto o sbagliato, uso questo nel senso buono del
termine, giusto o sbagliato che sia, non vi sono dubbi che un certo tipo di società si è
ribellata già contro ancor prima che iniziasse il lavoro; se poi ha fatto dei problemi, la
Magistratura farà quello che deve avere, ma parliamoci chiaro, non gli si è dato tempo
nemmeno di lavorare che lo si è ammazzato in termini di immagine e in termini di
politica. Piaccia o non piaccia, questa è stata la realtà. Detto questo, ho detto alcune
cose che ritengo abbastanza importanti al collega Lo Russo, del perché della decisione
di Forza Italia, è una decisione impietosa, ripeto, con dei numeri che qualsiasi persona
che regge un’azienda porterebbe i libri in Tribunale, però non prendiamo in giro il
personale e non mettiamo terrore al personale perché questo non corrisponde a verità. Il
piano per quanto riguarda la programmazione esiste, il Direttore c’è e non va via per
quanto ne so io, a questo punto la tranquillità dei lavoratori è la prima cosa a cui io
personalmente tengo e, contrariamente a quanto si dice, questi lavoratori continueranno
a lavorare certamente facendo il loro dovere come fanno tutti, ma non mettiamo del
terrorismo perché a mio giudizio è un errore gravissimo specialmente in un momento
delicato come questo. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Capogruppo Napoli. Ho ora il Capogruppo Tresso. Prego, ne ha facoltà per
cinque minuti.

TRESSO Francesco
Sì, grazie Presidente. Mah, siamo già intervenuti numerose volte, ahimè, cercando di
scongiurare quello che a modo mio di vedere è un atto improvvido voluto dalla Sindaca
Appendino e oggi l’Assessora Leon che ci rendiconta, finora l’abbiamo sentita poco, ci
ha ribadito paro paro lo stesso tipo di visione, peraltro anche affetta da alcuni errori
perché quando l’Assessora Leon ci dice che le situazioni attuali di Bilancio portano
automaticamente alla richiesta di commissariamento, questa è una profonda falsità, noi
sappiamo bene che la Legge 367 prevede dei parametri che consentono in realtà di
essere (incomprensibile) in maniera diversa, ma questo poi è un tecnicismo che in realtà
va ben oltre quello che è il significato politico perché se si voleva scongiurare questa
mossa, i modi per farlo c’erano anche ricorrendo insomma a delle possibilità di darsi
ancora del tempo e di valutare bene le conseguenze di quest’atto, conseguenze che il
collega Napoli dice essere assolutamente non gravose dal punto di vista della gestione,
gestione che, ricordiamolo però collega Napoli, non è di un’azienda privata perché non
possiamo confondere quella che sia la gestione, la condizione di un ente lirico e quindi
di una Fondazione che si regge con altri criteri rispetto a un’azienda privata; io credo
che lei, abbia pazienza Consigliere Napoli, nonostante insomma la simpatia che ci lega,
però credo che non abbia contezza di quella che è la reale situazione a livello nazionale
perché nessuna fondazione, nessun teatro che sia entrato nel perimetro della cosiddetta
“Legge Bray” è poi riuscito a risanare i propri debiti, e non esistono fondazioni di diritto
privato, ovvero teatri che non abbiano avuto a seguito di un commissariamento
conseguenze occupazionali in termini di tagli e retribuzioni da parte dei Commissari,
ma giustamente, perché il Commissario fa il suo dovere. Il Commissario è chiamato a
risanare dei conti secondo logiche che sono quelle prettamente contabili e quindi non è
che deve occuparsi poi di come raggiungere questi obiettivi, lui deve raggiungere quegli
obiettivi, poi la parte politica a quel punto lì non ha mica più modo di contrattare, lui ha
delle valutazioni da fare e quindi insomma... è questo che invece è l’elemento forte e
grave dal punto di vista politico, che la Città delega ad un terzo la possibilità di portare
avanti le politiche culturali e di salvare un Teatro con tutto quello che abbondantemente
ed esaustivamente hanno già detto chi mi ha preceduto, in particolare la Consigliera
Patriarca, rispetto alla necessità di valorizzare un ente lirico come questo per il
significato profondo e intrinseco che nutre per la Città di Torino. Ricordo ancora che il
Teatro Regio è costituito... di fatto sono i lavoratori del Regio che sono il nostro Teatro,
Teatro che ha una valenza regionale, per cui la salvaguardia anche di questa situazione
ha una valenza molto importante. Dare mandato a un Commissario, intanto si riduce in
prima persona allo stesso sovrintendente Schwarz che il collega Napoli ha richiamato
invece come persona molto valida, ma ricordiamolo che il Sovrintendente Schwarz a
seguito del siluramento di Graziosi è stato scelto, selezionato sulla base di un concorso
che prevedeva la possibilità e la competenza richiesta in termini di attuare un piano di
risanamento che era quello appunto (incomprensibile) predisposto dal dottor
(incomprensibile), e dopo alcuni mesi noi pensiamo che evidentemente il nuovo
Sovrintendente che era stato, come dico, selezionato proprio per mettere in atto quel
Piano, non era evidentemente all’altezza; allora non è che dopo riteniamo che invece sia
la persona più valevole e più insomma che dobbiamo tenerlo anche con altre funzioni.
Ci sono un po’ di elementi che non tornano proprio tutti così linearmente, mi sembra
che ci sia stato al solito un atteggiamento piuttosto ondivago di mancanza di chiarezza e
che comunque ahimè porta a delle conseguenze che probabilmente sono state
sottovalutate, io credo sostanzialmente, perché già in un ente che ahimè è gravato da
una situazione anche sotto il profilo delle indagini che sono in corso e che non lo
mettono proprio in grande spolvero e in grande vetrina, ma un ente commissariato è
comunque un ente che di fatto perde in termini di visibilità e quindi, ribadiamolo ancora
una volta, è un qualcosa che lede all’immagine della Città stessa che intrinsecamente è
legata sotto il profilo culturale a un ente di questa rilevanza. Quindi io ancora una volta,
ma l’abbiamo già detto abbondantemente quando abbiamo cercato di scongiurare ancora
questa possibilità con degli atti che poi non sono stati votati per la scelta che
giustamente alcuni Consiglieri hanno fatto secondo la loro intenzione, però poi bisogna
prendersi delle responsabilità, vedremo quali saranno le conseguenze ma, ribadisco, a
livello nazionale non è assolutamente vero che non ci siano mai state delle conseguenze,
tutt’altro, e credo che si possano abbondantemente documentare queste situazioni.
Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Ho adesso il Consigliere Napolitano.

NAPOLITANO Vincenzo
Grazie, Presidente. In realtà neanche io volevo intervenire oggi perché... non so, sentire
ripetere all’infinito delle bugie, visto che qualcuno qui ha parlato di mentire, di dire
bugie con la speranza che prima o poi diventino verità... non so, è stucchevole, io credo
che veramente i cittadini ormai questa cosa qua l’abbiano capita, l’abbiano imparata e
che vedere un partito che ha perso le elezioni probabilmente per questo motivo,
continuare con la stessa strategia mi lascia perplesso, non so, mi lascia un po’ così. Io
oggi h un déjà-vu, continuo a sentir ripetere le solite cose..., mi aspettavo a ‘sto punto
che qualcuno, visto che si è ripreso un po’ il discorso della settimana scorsa nell’ultima
seduta che tra l’altro era il 22 giugno, il giorno seguente di quella che era la festa della
musica, dove per giorni il web è stato investito da un hashtag che era
“festasenzamusica”, un problema che coinvolge migliaia di lavoratori, che sabato hanno
manifestato a Roma, se qualcuno se n’è accorto, e che coinvolgono tutti, gli operatori
del mondo dello spettacolo, ma di questo continuo a non sentirne parlare come non
sento parlare, speravo che qualcuno oggi mi dicesse perché fino a giugno del 2019,
quindi neanche un anno fa, proprio due Deputati del PD avevano chiesto il
commissariamento del Regio, questa cosa che adesso sembra una bestemmia, una cosa
che equivale a licenziamento e a chiudere un Teatro, mentre in realtà stiamo cercando
disperatamente di salvarlo, è stato fatto tantissimo in questi ultimi anni, anche se non è
stato sufficiente, e l’obiettivo per noi rimane quello, cioè comunque salvare e ridare
forza a un Teatro che merita ovviamente di tornare prima o poi al suo pregio di una
volta. Un’altra cosa che non capisco è come mai adesso questi..., oggi vengono a
parlarci di esperti che danno cifre, cioè un euro su 4, eccetera, quando governavano -
perché hanno governato per 20 anni questa Città - questi esperti non li hanno consultati
e il debito continuava a crescere, ma non solo per il Regio eh, perché comunque il loro
strano e schizofrenico concetto dell’investire sulla cultura, cioè... non so, fa sì che
abbiano fatto per esempio 20 milioni di buco nel virtual reality per esempio come...
così, come sono iniziati i debiti del Regio che portano ad oggi a questo tentativo
disperato di salvarlo. Sento parlare di paragoni con altri Stati, con la Francia che ha un
senso, un rispetto per la cultura che noi veramente... purtroppo siamo lontani anni luce,
ma non solo, loro non pensano solo al teatro principale, loro alla cultura ci pensano a
360° quindi anche di..., speravo che magari questi esempi così virtuosi fossero presi in
considerazione anche negli anni passati. Che dire? Cioè... non lo so. Siete davvero
preoccupati per i lavoratori o è la solita ipocrisia per far vedere cose che hanno solo un
tornaconto elettorale? Cioè, se siete veramente preoccupati per i lavoratori dello
spettacolo allora vi voglio vedere nelle piazze, nelle piazze insieme a tutti quelli che
stanno protestando proprio in questi giorni, a tutti i miei colleghi che non hanno un
lavoro da febbraio, da marzo, che non ce l’avranno probabilmente ancora per un anno,
ma che non vengono presi in considerazione mentre si inizia già preventivamente a
difendere chi un lavoro grazie al cielo ce l’ha ancora, chi grazie al cielo, giustamente, ha
delle tutele e non poche, così, in nome del... boh non lo so, del fatto che noi siamo brutti
e cattivi e che vogliamo chiudere un Teatro e licenziare tutti. Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Consigliere Napolitano. Adesso ho il Capogruppo Petrarulo. Prego, ne ha
facoltà per cinque minuti Capogruppo.

PETRARULO Raffaele
Perfetto, buongiorno a tutti, mi scuso per il ritardo, non di quest’interpellanza ma del
Consiglio, problemi familiari. Per educazione bisogna anche sempre dirlo. Mah, io sul
Regio, lo dico subito, l’abbiamo già fatto nella scorsa settimana, c’erano tre mozioni se
ve le ricordate e l’interpellanza le riprende, ma naturalmente, dove nelle tre mozioni
c’era quell’emendamento che una buona fetta dei Consiglieri - ma andate a leggere chi
li ha votati - aveva capito qual era il senso di tutto questo. A parte l’aria fritta, a parte le
parole, a parte trovare tutti i soldi che si vogliono stampandoli, prendendoli, mettendoli,
chi parla di libri in Tribunale, chi parla di poter andare avanti lo stesso, c’è un codice
della crisi, c’è un Codice Civile che detta le norme e le leggi, non è che qui possiamo
interpretarle, quindi una Fondazione può restare aperta, una S.r.l. può fallire, una ditta
individuale può avere i debiti, uno può evadere l’IVA per 100.000,00 euro; ci sono delle
normative e delle leggi che vanno rispettate. Attenzione, però: sulla Fondazione del
Teatro Regio il sottoscritto è stato molto serio e molto limpido, che non è che possiamo
dare la colpa a uno, all’altro o all’altro, c’è una concertazione di soci fondatori partner
che se vogliono che i dipendenti rimangono e il Teatro Regio resti un’eccellenza a
Torino, debbono mettere mano al portafoglio e avere degli impegni certi, non forse, non
può metterli solamente il Comune, non può metterli solamente il socio A, la
Fondazione, la compagnia, Giovanni, Michele e chicchessia. Quindi la concertazione di
quell’emendamento che, lo rileggo e lo ripeto: “Richiedendo anche ai soci fondatori e/o
partner la disponibilità di impegnarsi per iscritto per l’anno corrente alla copertura delle
risorse necessarie alla continuazione dell’attività del Teatro Regio di Torino”, era
chiarissima. Su due mozioni bocciate è passata, col voto dei 5 Stelle ci mancherebbe,
quindi bisogna dare anche atto alla Sindaca Appendino e chi ha votato. L’altra mozione
non è passata, cioè non è stata presentata e quindi non c’è questo. Ma siccome la
politica è fatta di cose concrete, lo dico oggi qua nel Consiglio Comunale perché
siccome non si può parlare di fare o dire, sto mandando adesso tramite la Segretaria,
presso il Consiglio Comunale, una richiesta - e lo dico all’amico... al Presidente Lubatti
che starà nel Consiglio Comunale - una richiesta di immediata convocazione della
Commissione Controllo e Gestione con audizione del Presidente e/o uno dei CdA, con
audizione del Presidente e/o uno del Collegio dei Revisori perché ci venga detto che
cosa succede e quali sono i conti perché qui si parla di 2, 3, 4 milioni, 10, 6, cioè quello
che sia. Voglio capire non dai giornali, non dalle cose riportate dall’amico Fritz o
dall’amico Schwarz o da chiunque esso sia, cosa è successo e cosa sta succedendo oltre
ai giornali, perché sui dipendenti non si può scherzare. Se poi qualcuno ha sbagliato nei
conti e se qualcun altro ha fatto delle cose che non dovevano essere fatte, ci sono
naturalmente gli enti preposti per fare le indagini, no? Abbiamo una Procura della
Repubblica che può indagare e controllare, abbiamo una Procura della Corte dei Conti
che nomina, la Corte dei Conti nomina uno dei Revisori all’interno del collegio del
Teatro Regio, ricordiamocelo questo; quindi andiamo a fare questo. All’amico Lubatti
che è collegato nel Consiglio io chiedo, la sto mandando adesso la mail quindi tra un
po’ la firmo perché io non sono uno che parla e poi non le faccio le cose, chiedo che
venga convocata immediatamente questa Commissione di Controllo di Gestione, siamo
ancora nei tempi per poter porre rimedio se i soci fondatori partner hanno voglia di
mettersi veramente a un tavolo e poterlo fare con un piano serio di risanamento, con un
piano serio che preservi il Teatro Regio, che non faccia diventare Torino serie B o serie
C di quello che è già (incomprensibile) altre cose. Quindi chiudo il mio discorso molto
intelligentemente ringraziando chi ha presentato l’interpellanza generale perché stiamo
di nuovo riparlando di una cosa che sta a cuore a Torino, che è il Teatro Regio,
un’eccellenza per quello che riguarda Torino e l’Italia, un’eccellenza per quelli che sono
questi poveri dipendenti, io li chiamo “poveri” non per i soldi ma per quello che danno
per la nostra Città, che noi stiamo qui a discutere chi deve mettere i soldi, li devono
mettere tutti i soci partner fondatori, perché è un'eccellenza, naturalmente dovendo
andare a fare riguardo e controllo sui conti che ci sono all’interno dell’ente, perché delle
due l’una, io ho letto il parere del Revisore dei Conti del 2018, i conti erano a posto,
c’era un utile eh, che è successo dall’01/01/2019 in avanti? Come mai è successo questo
disavanzo? Lasciando perdere l’emergenza coronavirus, che quella è un’emergenza che
non porta delle penalità se non finanziarie nei confronti di chi gestisce un ente, che
sennò tutte le aziende sarebbero tutte in Tribunale domani. Vediamo questo, ma l’amico
Presidente Lubatti spero che mi risponda anche in questo Consiglio Comunale
prendendo l’impegno serio, subito e immediato - la sto mandando adesso la mail - di
convocare la Commissione di Controllo e Gestione con il Teatro Regio; poi chi viene,
viene e chi non viene poi non ci venga a prendere in giro che è stata colpa di uno o
dell’altro, gli assenti - lo dice Petrarulo - salvo giustificati motivi di salute, hanno
sempre torto. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei, Capogruppo Petrarulo. Io adesso ho iscritto a parlare il Consigliere
Curatella, prego, ne ha facoltà.

CURATELLA Cataldo
Grazie, Presidente. Io prendo sempre la stessa questione che ho posto già da qualche
settimana e a cui non si riceve risposta, che nell’interpellanza generale era anche
indicata. A fine dicembre 2019, durante la conferenza di fine anno, dove si presentavano
tutti gli obiettivi, tutto quello che era successo e si rappresentava anche la situazione
economica-finanziaria del Teatro Regio, durante la conferenza stampa la Sindaca
Appendino ha rassicurato che il Bilancio 2019 si chiudeva in pareggio, la parte dei fondi
ministeriali si era riusciti a coprire tutto quanto. Dopodiché scoppia la pandemia, mesi
in cui in tutte le volte che se n’è discusso comunque nei messaggi che sono stati lanciati,
ma mi è stato fatto presente che c’era al 2019, quindi non per effetto della pandemia,
quindi che nel 2019 era successo qualcosa che impediva di chiudere in pareggio il
Bilancio e quindi non permettesse di andare avanti con la programmazione del Bilancio,
dopodiché, a meno di 24 dalla notizia dell’avvio delle indagini, quindi anche relativi
all’ex Graziosi, ad una degli artisti che era stato presentato dal Movimento 5 Stelle e che
era riuscito a fare carriera, erano stati denunciati, corruzione, con tutti quegli aspetti che
abbiamo visto, ecco che all’improvviso bisogna commissariare, no, il Bilancio 2019
dell’Ente non lo si riesce a chiudere in pareggio. Io non capisco cosa è successo in
relazione al 2019, perché sul 2020 mi è chiaro, mi è chiaro che ci sono stati problemi
legati alla pandemia, così come mi è chiaro, come ci hanno detto i sindacati in
Commissione, che non avendo fatto praticamente nessuna attività in smart working, ma
sono mandando delle repliche o opere di altri teatri, dal FUS si è risparmiato quale
milione di euro, se ricordo bene era intorno ai 3 milioni di euro, quindi bisogna capire
sul 2020 qual è stato l’impatto reale della pandemia, tenendo conto anche i minori costi.
Però sul 2019 non è chiaro questo, non è chiaro come all’improvviso, da essere in
pareggio, scatta l’indagine, c’entrerà o non c’entrerà nulla, non lo sappiamo, però 24 ore
dopo si commissaria a sorpresa di tutti. Questa decisione quando è nata? Non penso sia
nata quel giorno stesso, discutendo. In questi mesi, da fine dicembre, a quando c’è stata
la dichiarazione che si andava verso il commissariamento, quali interlocuzioni ci sono
state, tenendo conto che la Presidente della Fondazione è qualcuno che conosciamo, che
può anche, a livello della Città di Torino, agire? Quali azioni sono state fatte? Come si
tutelano i lavoratori? Si sarà valutato questo? Perché non si può dichiarare dalla mattina
alla sera il commissariamento e poi si vedrà cosa accadrà sui lavoratori. C’è stata
qualche valutazione, qualche discussione operata in questi mesi in cui si cercava di
capire cosa stava succedendo? Mi sembra di capire che sia nato tutto all’improvviso. Ci
mancano risposte. A fine 2019, diciamo, chiudiamo in pareggio il Bilancio, nessun tipo
di problema, la programmazione, tutto il nostro progetto, l’analisi che abbiamo fatto sul
Teatro Regio sta andando a buon fine, all’improvviso un’indagine e si commissaria.
C’entrerà nulla, c’entrerà qualcosa, non lo so, sta di fatto che in questo momento i
lavoratori non hanno risposte. Quindi, almeno capire quali sono i reali piani della Città
su quel Teatro o se semplicemente se ne vuole lavare le mani nell’ultimo anno. Grazie.

SICARI Francesco (Presidente)
La ringrazio. Adesso ho il Presidente Giovara che ne ha facoltà per cinque minuti.
Grazie.

GIOVARA Massimo
Grazie a lei, Presidente, prenderò molto meno. Sì, ha ragione il mio collega Napolitano,
qui si stanno ripetendo le stesse cose, la democrazia è bella per questo, perché ognuno
può dire la sua, confrontandosi o meno con i dati, peraltro. Ci è stato detto che noi non
abbiamo fatto niente e che nell’ambito culturale abbiamo lasciato dei disastri. È molto
dura sorridere di fronte ad una battuta del genere, è molto dura, perché, quando siamo
arrivati, come ha già ricordato ad esempio Enzo Napolitano, abbiamo trovato per
esempio il Virtual Reality & Multimedia Park con 20 milioni di buco ed è quella la
politica che si richiede in questo momento, si richiede di riempire, di ricapitalizzare con
soldi dei cittadini, enti che hanno problemi finanziari strutturali, così com’è stato fatto
lo stesso dalla forza politica di Opposizione, che ha parlato qualche minuto fa, con il
Comune di Torino. Io ricordo quando a noi operatori dicevano che per pagare la nostra
spesa corrente si aprivano dei mutui, quindi gli esperti di gestione dei soldi dei cittadini
ci danno dei consigli, vogliamo seguirli? Io non lo so. È stato detto, appunto, che noi
non abbiamo fatto nulla per gli enti culturali, li abbiamo lasciati in situazioni disastrate.
Quest’affermazione è lontana dai dati, purtroppo, si può sicuramente affermare una
bugia, ma è lontana dai dati, è stata fatta da persone che non li conoscono, non li
leggono o, se li hanno letti, preferiscono mentire. Infatti, i teatri partecipati come lo
Stabile, come il Teatro Piemonte Europa e come la Casa del Teatro Ragazzi e Giovani,
sotto l’Amministrazione Appendino ha raggiunto dei punteggi più elevati di quelli che
aveva prima nei confronti del FUS, ma questo forse i nostri competitor o, spero di no,
futuri alleati, non lo sanno. Cosa dire, le battaglie vere stanno da un’altra parte, le
battaglie vere stanno nel richiedere insieme, se siete sinceri ed onesti intellettualmente,
un aumento strutturale del FUS, come chiede Jurij Ferrini, uno dei nostri registi
eccellenti sulla Città di Torino. Forse voi sapete che attualmente il FUS equivale allo
0,02% di un punto percentuale del prodotto interno lordo. Coloro che hanno governato
questo Paese per 20 anni questa battaglia non l’hanno mai fatta, o almeno a mia
conoscenza di operatore, non ho mai sentito di equiparare l’Italia alla Francia su questo
tema, mentre in quest’Aula l’ho sentito fare pochi minuti fa. Ecco, equipariamo l’Italia
alla Francia sugli investimenti nazionali sulla cultura e questo ci permetterebbe di non
dover decidere dove investire, se con i più deboli o con i più forti, cosa che, invece,
costantemente dobbiamo fare, perché le Amministrazioni locali devono decidere e
tendenzialmente decidono di dare soldi dei cittadini alle grandi strutture, è questo quello
che fanno, e questo impedisce ai piccoli e medi di crescere e questo ci impedisce di
avere un futuro più ricco, quello che i nostri figli meriterebbero. Tutte queste riflessioni
forse sono troppo alte per chi continua ancora oggi a cavalcare battaglie di retroguardia
per poter semplicemente, forse, domani, avere un punto in percentuale in più sui
risultati elettorali, questo tema a me per fortuna non riguarda. Allora, io vi richiamo alla
vostra serietà, se volete davvero fare una battaglia per la cultura, facciamola insieme sul
serio, facciamo un ordine del giorno, in cui chiediamo compattamente, visto che siamo
anche insieme al Governo, un aumento del Fondo Unico dello Spettacolo, che vada a
garantire non soltanto le fondazioni liriche, ma anche i piccoli teatri di prosa, anche le
piccole realtà del tessuto cittadino, che ai grandi fondi non hanno accesso, a quei
lavoratori che non hanno diritto alla cassa integrazione, a quei lavoratori che, anche
quando non prendono un euro, continuano a produrre cultura per tutti e per i nostri
cittadini. Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Grazie a lei. Prego, Vicepresidente Ferrero. Ha facoltà per cinque minuti.

FERRERO Viviana (Vicepresidente)
Grazie, Presidente. Io non mi riferisco a tutto un sistema culturale italiano, ma vorrei
riferirmi alla situazione degli Enti Lirici italiani, che sono fortemente in difficoltà, con
debiti enormi e il Regio, almeno in questa parte, è fanalino di coda. Io cito solo alcune
situazioni: il Maggio Musicale Fiorentino ha 59 milioni di debiti; l’Opera di Roma ne
ha anche lei 50 milioni; il San Carlo di Napoli ne ha 34, l’Arena di Verona ne ha 34.
Ora, il problema che commissariare è, nella maggior parte dei casi, non vogliamo
generalizzare, ma nella maggior parte dei casi è il contrario di valorizzare, perché il
commissariamento è delegare ad un esterno e se abbiamo fiducia nell’attuale
Commissario, se vogliamo lasciarlo lavorare, se abbiamo bisogno di una stretta anche
sui conti, allora la richiesta alle Fondazioni a me sembrava ancora una possibilità
importante di poter traghettare una situazione, ma nello stesso tempo di metterla anche
nella situazione di una certa stabilità. Anche io non ne faccio una questione di politica,
ma di lavoratori, lavoratori che sono tanti. Io continuo a ripetere questo numero, che in
qualche modo mi preoccupa, che non mi fa dormire la notte, che è quello dei 373
lavoratori di cui una parte, anche consistente, sono precari e il discorso va fatto, lo
ribadisco, che almeno questo discorso vada fatto anche a livello italiano, perché se il
metodi di risanamento che va verificato a livello italiano è il commissariamento, allora
utilizziamolo per tutti gli Enti Lirici e non solo su Torino, proprio perché Torino non
venga punita, perché il declassamento è possibile che non sia automatico, ma non è
neanche escluso che possa essere uno degli effetti che arriveranno sul Regio. Qui non è
una guerra tra lavoratori del mondo dello spettacolo, è che il declassamento è la peggior
situazione, a cui il Regio si dovrebbe trovare ad affrontare, il declassamento. E quindi io
credo che il Regio non sia il Regio, ma l’insieme di tutti i lavoratori, dai livelli più alti
ai livelli più bassi, ai livelli intermedi, a tutti quelli che concorrono a realizzare
comunque una situazione di grandissima eccellenza italiana, perché la lirica è eccellenza
italiana, riuscire in qualche modo a portare fuori il Regio da questa situazione di
sofferenza, certo, ma non con metodi che, come dico, siamo punitivi e che non lo siano
per gli altri Enti Lirici italiani, perché a questo punto noi ci troveremmo in una
situazione di debolezza rispetto agli altri Enti Lirici italiani. Questa è la mia richiesta,
che ancora una volta rivolgo a tutte le forze politiche, di provare e tentare, con i
Parlamentari piemontesi, a fare un discorso a livello nazionale, in modo da
contestualizzare questa situazione, che a questo punto diventa veramente drammatica,
perché commissariare non è un premio, riuscire in qualche modo a fare un discorso più
ampio, contestualizzare e, come dico, il mio intervento non è intervento contro la
Sindaca Appendino, ma contro il fatto che, nella sua funzione di persona che comunque
gestisce le varie anche fondazioni che concorrono, trovi la soluzione per non far
commissariare, proprio perché, come dicevo, siamo in una situazione non così
drammatica rispetto agli altri Enti Lirici. Siamo tutti in una stessa situazione, vada
trattata tutta questa situazione degli Enti Lirici con un’unica, secondo me, grande
riforma, che in qualche modo li metta in una situazione non sempre di grave
indebitamento e non sempre in grave assenza di liquidità. Grazie, Presidente.

SICARI Francesco (Presidente)
Prego, Consigliera Montalbano, ne ha facoltà cinque minuti.

MONTALBANO Deborah
Grazie, Presidente. Allora, sostanzialmente, io, come ha detto già qualcuno prima di me,
non è il primo Consiglio Comunale che si affronta questa questione del possibile
commissariamento al Teatro Regio, io sono anche un po’ stanca di sentire alcune
narrative. Allora, sostanzialmente, non prendiamoci in giro, la prima voce di Bilancio,
che riguarda sia gli Enti pubblici, ma anche quelli privati, riguarda il personale. Non
possiamo pensare o permetterci di dire che, laddove noi abbiamo un commissariamento,
quindi un Ente autonomo, nominato dallo Stato che venga con lo scopo e l’obiettivo di
rimettere a posto i conti di quel Bilancio, non vada ad intaccare su quella che è la voce
più ampia di Bilancio, che è quella del personale. Allora, non possiamo garantire,
laddove questa Maggioranza decida di proseguire con questa decisione del
commissariamento, che il personale non verrà intaccato e lì abbiamo centinaia di
famiglie che, come (incomprensibile) i Consiglieri di Maggioranza, sicuramente in
questi ultimi mesi hanno vissuto già un momento molto difficile, e questa è la prima
falsità a cui vorrei mettere fine, perché non possiamo, non possiamo, noi che come Ente
comunale cittadino, laddove ci siamo trovati la Corte dei Conti con un Piano di rientro,
io ricordo molto bene, e lo può ricordare anche, (incomprensibile) il Consigliere
Napolitano della Maggioranza, non parlo a quello di Forza Italia, ma della
Maggioranza, quando ci siamo trovati all’interno di un meeting della prima ora in
Maggioranza l’Assessore Rolando, per mettere a posto il Bilancio del Comune di
Torino, ci diceva chiaramente che si sarebbe andati a toccare sulla parte del personale,
perché è la voce di capitolo più ampia, e questa è la prima questione. La seconda
questione che pongo è un’altra, ma scusatemi, ma noi possiamo a fine mandato, a
quattro anni di mandato, stabilire di commissariare un Ente pubblico, come quello del
Teatro Regio, quindi una realtà cittadina importantissima, con centinaia di famiglie a
seguito. Sapendo in primis che quest’iter del commissariamento sarà poi gestito da
un’altra Amministrazione. Io lo trovo non solo non onesto e non corretto, ma anche
disumano e a me poco interessa se altri Parlamentari del Partito Democratico in mesi
antecedenti avevano proposto il commissariamento. Allora, la politica che ha portato
avanti quest’Amministrazione è stata quella del Piano economico industriale di rientro,
non ha funzionato. Siamo arrivati ad un’inchiesta della Magistratura importante e
adesso sostanzialmente quello che io traduco è lavarsene completamente le mani e dire:
diamo via al commissariamento e ci penserà chi verrà dopo. Io lo trovo disumano, non
corretto ed assolutamente al di fuori delle prerogative che la politica dovrebbe avere nei
confronti di Enti pubblici, semipubblici o privati o comunque in generale, nei confronti
delle proprie realtà che rappresenta. Quindi, sono abbastanza nauseata da questa
narrativa, non dico abbastanza, di più, falsata, sulla questione che il personale non verrà
intaccato, perché sarà il primo a pagare pegno di questa scelta. Dopodiché, volete
andare avanti su questa strada, bene, però ve ne prendete la responsabilità e lo dite
chiaramente, non cerchiamo di fare i classici giochini dove diciamo: sì avverrà questo,
ma il personale non verrà intaccato. Se invece vogliamo fare un’altra operazione, che è
quella sicuramente di coinvolgere il Ministero preposto e anche il livello superiore e
quindi regionale e nazionale, allora lo facciamo e lo facciamo seriamente come quella
volta che la Sindaca ha avuto volontà di farlo sull’innovazione, penso su una serie di
altre questioni, che invece le stanno molto a cuore, ha fatto, aprendo i tavoli con i
Ministeri preposti. Di certo non si può rimandare alle Minoranze in Consiglio Comunale
a dare forza alla Maggioranza per fare questi tavoli nei confronti dei Ministeri proposti.
Possiamo anche farlo, vi appoggiamo, fate un ordine del giorno, ma fate fare i tavoli alla
Sindaca, cerchiamo di trovare le risorse, perché poi i soci possono mettere una parte,
possono anche partecipare, ma laddove c’è un progetto pubblico di rilancio, e cerchiamo
di non lasciare queste famiglie e tutto quello che è il sistema del Teatro Regio allo
sbando, nelle mani della prossima Amministrazione, che non sappiamo neanche chi
sarà, perché davvero non è disonesto, è disumano un atteggiamento così, disumano.

SICARI Francesco (Presidente)
Procediamo con gli interventi. Ho iscritta la Vicecapogruppo Foglietta. Prego, ne ha
facoltà.

FOGLIETTA Chiara
Grazie, Presidente. Sarò, brevissima. Io ho ascoltato con estrema attenzione l’intervento
dell’Assessora Leon, che per la prima volta oggi parla della Fondazione Teatro Regio.
L’ultima sua intervista, se non erro, era riguardo alla situazione, giovedì pomeriggio,
quando si venne a sapere della Procura che indagava sull’ex Sovrintendente. Bene che si
siano chiarite alcune cose. Io continuo a non capire quali azioni metterà in campo la
Città per evitare il commissariamento. Devo dire che su questo dovremmo lavorarci ed è
giusto che la Maggioranza chieda a tutto il Consiglio di lavorare in maniera corale.
Iniziate a scrivere pure degli atti e capiremo come lavorarci insieme. Un piccolo
appunto all’amico di Forza Italia, che è intervenuto oggi, che però mi lascia un po’
basita nel suo intervento per due questioni: la prima è che paragonare il
commissariamento di una Fondazione Lirica Sinfonica con quelli di un Ente Locale è
profondamente sbagliato, quindi invito tutti a leggersi bene l’ordinamento giuridico e
poi trarre delle conclusioni; la seconda che mi lascia molto sorpresa e che è stato
dichiarato a verbale che l’attuale Sovrintendente Schwarz diventerà il Direttore
Artistico. Sono contenta che queste cose vangano dette in Aula, quando, per quanto mi
riguarda, io ho fatto rassegna stampa e mi era parso di capire che la Sindaca l’aveva
proposto e che il Sovrintendente stava valutando l’opzione, evidentemente qualche
amico (incomprensibile) dà questa nomina al Sovrintendente Schwarz già per fatta.
Altra suggestione per quanto riguarda i licenziamenti. Nessuno sta dicendo qui, non lo
sta facendo il Gruppo del Partito Democratico, che il commissariamento porterà al
licenziamento dei 374 dipendenti della Fondazione. Chiaro è, e faccio un esempio, così,
anche chi l’ha specificato magari ne può avere contezza, per quanto riguarda l’Arena di
Verona, il commissariamento portò al licenziamento del corpo di ballo, il licenziamento
del corpo di ballo, quindi famiglie che si trovano in mezzo ad una strada. Per ultimo, io
mi scuso se purtroppo non lavoro nel mondo della cultura, nella vita mi occupo di altro,
sono ingegnere, però faccio politica da tanti anni, il mio compito è ascoltare le persone
che mi chiamano e capire come poterle aiutare. Rispondo alla provocazione di chi dice
che non siamo mai andati in piazza. Noi in piazza ci possiamo andare a testa alta, consci
del fatto di non avere promesso niente a nessuno e di non fare, a differenza di taluni, i
salvatori della patria.

SICARI Francesco (Presidente)
Perfetto. Io non ho altri interventi. Non ho altri Consiglieri che si sono iscritti per
intervenire nel merito della discussione, e quindi procediamo. Prego, Presidente Giovara
sull’Ordine dei Lavori, mi dica.

GIOVARA Massimo
Signor Presidente, io sento continuamente in questo Consiglio, quando si parla di Teatro
Regio, parlare di indagati. Ecco, se questo è l’andazzo, io consiglio a chi parla di
indagati di smetterla, perché gli indagati…

SICARI Francesco (Presidente)
Però non faccia sull’Ordine dei Lavori. Non è un Ordine dei Lavori, la pregherei di, e
pregherei tutti di intervenire sull’Ordine dei Lavori. Non ho altri. Prego, Consigliere...
No, no, niente fatto personale, non l’ha citata direttamente, non (incomprensibile) chi
stesse citando. Andiamo avanti con la richiesta alla Giunta se ritiene opportuno di dover
replicare. Assessora Leon, può replicare in questo momento la Giunta, prego.

LEON Francesca (Assessora)
Grazie. Solo una cosa specifica. Quello che è stato detto in passato e che continuiamo a
ribadire, è che in altri commissariamenti è successo che è stato riconfermato il
Sovrintendente che era in carica, non ho mai detto che abbiamo concordato con il
Ministero che era Schwarz, noi ce lo auguriamo, ma questa è una scelta che dovrà fare il
Commissario, ovviamente, nel momento in cui subentrerà, ma non ho mai dato
quest’informazione. Quello che ho detto, in precedenza, è che il Direttore Artistico o
comunque il Sovrintendente, potrà essere confermato dal Commissario, perché così è
successo in altre occasioni, in altri commissariamenti.

SICARI Francesco (Presidente)
Perfetto. Possiamo chiudere la trattazione allora dell’interpellanza generale.
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