Interventi |
GRIPPO Maria Grazia Grazie, Presidente. Intanto facciamo un pochino di storico. Il Consiglio Comunale arriva ad affrontare il tema dell’Imposta di Soggiorno solamente al termine del lockdown e in uno stato avanzato della cosiddetta Fase 2 della pandemia da Covid-19. In questi mesi difficili, mi permetta di dire, drammatici, il comparto alberghiero e turistico ricettivo è stato per lo più messo in attesa dell’istituzione, nonostante le incessanti richieste di aiuto della categoria per alleviare le perdite subite in termini di fatturato. Alle nostre richieste la Giunta, l’ho sempre detto, e questo è stato l’interlocuzione che ci ha interessato in questi mesi, che i vincoli e le criticità di bilancio impedivano al Comune di rispondere in modo mirato a quel grido di allarme. Io oggi mi permetto di rilevare che forse c’era la possibilità di un’attenzione in più che non sarebbe costata nulla, penso a com’è stata costruita la delibera sulle sospensioni e le esenzioni relative alla COSAP e alla CIMP, una delibera che per gli albergatori alla fine si è rivelata temporaneamente ininfluente e in concreto parzialmente inapplicabile, cosa di cui spero si potrà parlare in una Commissione dedicata al più presto. Voglio poi ricordare che nessuna disposizione specifica, ad esempio, è stata pensata per gli alberghi, nemmeno nella recente delibera sull’occupazione straordinaria del suolo pubblico e invece, volendo, questo si poteva fare e anche gli atti della Sindaca che correttamente erano diretti a posticipare il versamento dell’Imposta di Soggiorno relativa al primo trimestre, per lasciare giustamente alle imprese un margine di liquidità, sono stati atti emanati a meno di 24 ore dall’ultimo giorno utile per onorare il debito e questo ha reso quasi impossibile la comunicazione alle aziende, tant’è vero che del milione di euro atteso, nelle casse del Comune un terzo è stato comunque versato. Quando, nelle settimane scorse, l’Assessore Sacco è venuto ad illustrarci la Fase 2 del commercio, ci aveva assicurato che ci sarebbe stata la Fase 2 del turismo. Ecco, io credo che il Consiglio Comunale oggi possa prendersi la responsabilità, ma se vogliamo anche l’orgoglio, di avviare questa Fase 2 e di non limitarsi ad adeguare, pur nella necessità che ci ricordava l’Assessore Rolando, che comunque ringrazio per avere atteso di approfondire le proposte che io ho fatto, dicevo, pur nella necessità di adeguare il Regolamento 349, possiamo evitare di limitarci a questo adeguamento, ricordando comunque che il Decreto è un Decreto che ancora non è stato convertito in Legge, ed è il Decreto Rilancio, in particolare all’articolo 180 e che comunque potrebbe anche uscire stravolto dai due rami del Parlamento. Purtroppo, in termini di opportunità, la possibilità da parte del Consiglio Comunale di deliberare sull’esito dell’applicazione dell’Imposta di Soggiorno, almeno nel primo trimestre è sfumata, è sfumata nonostante la Sindaca avesse messo nero su bianco nella sua ordinanza del 14 aprile l’impegno a portare in Consiglio Comunale la questione. Quindi, dal momento che sul primo trimestre non si può più incidere, io penso che sui tre restanti, oltre che sul prossimo futuro, sia bene che esercitiamo una sovranità che vada oltre la ratifica di decisioni che sono già state prese in altri contesti. Ed è proprio qui che si inseriscono le proposte che io e altri colleghi e colleghe a cui rivolgo il mio ringraziamento, abbiamo depositato, proposte che considero utili soprattutto ad offrire una prospettiva che tenga insieme passato, presente e futuro dell’applicazione dell’Imposta di Soggiorno nel nostro territorio. Innanzitutto con un emendamento chiediamo di certificare, nella narrativa della delibera, l’esistenza di una direttiva sindacale, datata 14 maggio, con cui sono state temporaneamente sospese le azioni di recupero delle somme ancora non riversate al Comune, a titolo di Imposta di Soggiorno e relative proprio a quel primo trimestre su cui non possiamo più intervenire, perché io credo che correggere quella mozione vada, non solo a vantaggio della trasparenza, che è un faro per una Pubblica Amministrazione, ma che vada anche a tutela dei destinatari del provvedimento e il perché ce lo dice la Sindaca stessa nelle premesse di quel documento, di quell’ordinanza, premesse che lo stesso emendamento numero 1 propone di richiamare all’interno della delibera. Scrive, infatti, la Sindaca, nella sua direttiva, che le attività ricettive sono destinatarie di provvedimenti di sostegno affrontati dallo Stato la cui operatività ha registrato significativi ritardi e cita, a titolo di esempio, la cassaintegrazione e i prestiti con garanzie dello Stato. Continua poi dicendo che si ravvisa l’opportunità di facilitare, per quanto possibile, gli investimenti necessari ad assicurare la riapertura, in particolare per l’approntamento delle misure necessarie alla corretta gestione della prevenzione del contagio tra gli addetti alle attività e tra gli ospiti. Ora, sul quadro ci troviamo tutti d’accordo e per questa ragione che io ho voluto leggere le parole della Sindaca, e credo che nella fotografia ci sia anche un minimo di accordo sulla previsione futura, cioè sul fatto che probabilmente il 2020 sarà ricordato come l’annus horribilis del turismo torinese, un anno in cui non più la crescita, ma la sopravvivenza è ‘obiettivo certificato dai nostri operatori. Dalla Regione e dal Governo qualche misura di sostegno è già stata messa in campo, ma il grosso della partita deve essere ancora giocato. Io credo che se lo giocheranno innanzitutto gli imprenditori che, da un lato dovranno riorientare l’offerta, e dall’altro dovranno dimostrarsi più che mai competitivi. Sono loro che alle prese con questa grossa sfida ci hanno detto che su una piazza come Torino l’Imposta di Soggiorno è diventata nei fatti parte integrante della tariffa alberghiera, nonostante loro siano solamente gli incaricati della riscossione, però nella relazione con il cliente l’imposta, loro ci dicono, ci spiegano, ed è stato spiegato anche al tavolo tecnico, l’imposta è percepita come un costo fisso che condiziona la determinazione del prezzo, soprattutto laddove la clientela è rappresentata dalle famiglie. Immaginiamo un costo medio di 3 euro pro capite per notte, su un nucleo familiare di 3 persone che non si trattiene una notte sola il conto è presto fatto. Perciò io credo che in tempi di eccezionale crisi sia dovere dell’Amministrazione Pubblica, che sceglie di applicare quell’imposta, perché, ricordiamolo, è una facoltà che il Governo dà ai Comuni l’applicazione dell’Imposta di Soggiorno e non un obbligo, credo, dicevo, che sia dovere dell’Amministrazione Pubblica, che sceglie di applicare quell’imposta, interrogarsi su come quanto e quando alleggerire il peso, perché, per partecipare a quella strategia di sopravvivenza che citavo prima, sopravvivenza delle aziende e per sostenerla, se è vero, come anche io credo e come scrive la Sindaca nella sua ordinanza di aprile che in vista degli appuntamenti internazionali programmati a partire dal prossimo anno, per la Città sia essenziale non solo mantenere, ma rafforzare l’offerta ricettiva e di certo non sarà con l’abito stretto dei gabellieri, Presidente, che contribuiremo a realizzare quel rafforzamento, possiamo e dobbiamo investirci. Ecco perché con i restanti emendamenti, io, le colleghe, i colleghi, proponiamo di destinare parte dei risparmi ottenuti con la sospensione della quota capitale dei mutui per non applicare l’imposta almeno a luglio, agosto e settembre, scegliendo in questo modo di accompagnare la ripresa e di facilitare quel difficile lavoro che attende i nostri imprenditori, ricordando anche che nel frattempo al Comune dovrebbero arrivare le risorse che lo stesso articolo 180 del Decreto Rilancio e stiamo cercando di applicarlo con la modifica regolamentare di oggi, ha messo a disposizione, a titolo di ristoro, seppure parziale, per i mancati incassi proprio dell’Imposta di Soggiorno. Quindi, si sono aperti diversi spazi di manovra ed io ritengo che tutti gli spazi vadano utilizzati e che questi spazi vadano utilizzati per tempo. Ed è proprio il fattore tempo che mi ha indotto, Presidente, a presentare anche una mozione di accompagnamento, una mozione che ha ricevuto le firme anche di altri colleghi e che chiede che al tavolo tecnico istituito dall’ stesso Regolamento 349, quello che ricordavo, il tavolo tecnico che ricordava l’Assessore Rolando, si comincia a ragionare fin da subito e con una cadenza regolare rispetto ad un’ipotesi di rimodulazione a ribasso dell’imposta, almeno per l’anno 2021 e le ragioni sono quelle che ho già detto prima, sostanzialmente sintetizzabili in incentivare chi sceglie Torino come meta, soprattutto le famiglie, ed insieme aumentare il margine di trattativa in capo alle nostre aziende che, lo voglio ripetere a chiare lettere, Presidente, nei prossimi mesi si giocheranno la salvezza. Grazie. |