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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 22 Giugno 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 25
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2020-01332
RINEGOZIAZIONE EMISSIONI OBBLIGAZIONARIE IT0001413027 PER UN AMMONTARE DI EURO 79.966.483,87 E IT0003201669 PER UN AMMONTARE DI EURO 14.010.326,88 CON DEXIA-CREDIOP S.P.A.. Sicari, Rolando
Interventi
ROLANDO Sergio (Assessore)
Grazie, Presidente. Allora, come ho già avuto modo di raccontare brevemente in
Capigruppo, ma migliorerò un po’ l’esposizione, questa delibera nasce nell’ambito di
tutte le iniziative che le città di rilevanti dimensioni hanno iniziato con la messa a punto
di due decreti, in ultimo il Decreto Rilancio. Noi da marzo abbiamo fatto un’operazione
di sensibilizzazione tramite ANCI, noi grandi città, soprattutto (incomprensibile)
indebitate, per fare in modo che l’operazione di spostamento del debito in quota
capitale, cosa che è abbastanza normale nell’economia esterna, fosse anche un’attività
vista e prevista dai decreti (incomprensibile). Nell’ambito di questa iniziativa,
ricorderete che l’ABI ha firmato una convenzione che riguarda i mutui, l’ha firmata con
ANCI e UPI, e successivamente questa convenzione poi è stata protratta proprio per gli
Enti Locali mentre ancora non si aveva notizia di come sarebbe stato il Decreto
Rilancio; con la nascita del Decreto Rilancio e l’articolo 113, comma 1 e comma 2, nel
comma 1 si parla dei mutui e si parla dell’accordo con ABI, comma 2 allarga il discorso
anche ad altre operazioni, non solo mutui. Noi avevamo iniziato a contattare tutti gli
istituti, ovviamente con l’obiettivo di non tanto rinegoziare, che era il tema soprattutto
tipico di CDP, ma con l’obiettivo di spostare le quote capitali in un anno, e quindi di
non gravare il 2020 che sarebbe stato un anno appesantito dall’effetto che avrebbe avuto
sull’economia normale il Covid, abbiamo iniziato a parlare con le varie banche che
avevano mutui in atto con noi e tra queste, abbiamo scritto anche... mi pare il Decreto
esce intorno al 20 marzo, in quei giorni, noi in quei giorni avevamo già scritto a tutte le
banche, con un po’ di stupore nostro Dexia ci scrive mi pare in data... a fine maggio e
poi a inizio giugno precisando che fra le sue operazioni di finanziamento con la Città
avrebbe immesso anche due bond, due bond che sono dei Buoni Ordinari Comunali
previsti dalla normativa dell’epoca e in specie chi ha (incomprensibile) questa materia è,
se non ricordo male... solo un attimo... la Legge 724 del ’94 che ha allargato la
possibilità che era dello Stato, quella dei buoni ordinari dello Stato, i BOT, anche agli
altri enti previsti dalla Costituzione, quindi alla Regione, ai Comuni e anche alle
Province. Nel 1999-2000 scopriamo... sapevamo che ci sono state due emissioni di bond
probabilmente per finanziare investimenti del periodo, perché solo a questo scopo si può
intervenire con questa tipologia, perché poi non dimentichiamoci che i BOC, i BOT
sono in realtà delle obbligazioni, esattamente come le obbligazioni che ci sono nel
mercato privato-pubblico, hanno delle caratteristiche, hanno dei tassi di riferimento
molto diversi, e poi hanno questo vincolo degli investimenti, che è un’altra
caratteristica, e poi hanno una facilitazione, come tutti i titoli di Stato paragonabili, che
hanno un’aliquota fiscale ridotta rispetto alla tassazione. Allora, Dexia ci scrive e ci dice
che ha tra le mani, appunto, due emissioni obbligazionarie per un ammontare che poi
vediamo, che hanno però una scadenza che è il 17 giugno; allora la Giunta prima fa una
delibera per la proroga della scadenza dal 17 giugno al 30 giugno, se no avremmo avuto
dei grandi problemi a perfezionare questi atti, e poi fa la delibera che sottopone al
Consiglio, che è quella di cui stiamo trattando e che contiene (incomprensibile). In
questa delibera ci sono due emissioni di BOC, una che vale 14 milioni e rotti, e l’altra
80 milioni, 79... (incomprensibile). Su questo tema ovviamente Dexia ci manifesta la
sua disponibilità a spostare la quota capitale di un anno rispetto alla scadenza, siccome
mi pare le due scadenze sono una 2031, quella più significativa, e l’altra 2021, le sposta
di un anno, quindi (incomprensibile). Ovviamente nascono tutte le valutazioni al
riguardo, perché spostare queste cose, siccome una ha un tasso variabile e una un tasso
fisso, dobbiamo incaricare la società che ci segue di fare una valutazione della
differenza finanziaria se no non potremmo stipulare una convenzione del genere; poi
ovviamente vengono richiesti i pareri di competenza perché andando in Consiglio, ma
anche se non andiamo in Consiglio, ci va il parere del Collegio, si fanno tutte le
valutazioni al riguardo e, siccome... solo per dare un’immagine complessiva del tutto, a
fine giugno se tutte le attività di spostamento della quota capitale e di rinegoziazione
che riguarda solo Cassa Depositi e Prestiti per un ammontare già deliberato di 5 milioni,
4.562.000, comporterebbero uno spostamento di soldi dal 2020 all’ultima data in
scadenza di quest’operazione di 52 milioni, noi abbiamo attivato tutte le possibilità,
tutte le valutazioni per arrivare ad ottenere questo risultato. Questo vuol dire recuperare
già da solo un quarto/un quinto del disavanzo teorico da Covid che dovremmo avere. La
valutazione di Finance Active è allegata, c’è la perizia, la valutazione del Collegio dei
Revisori. Infine c’è anche un tema, siccome da adesso, essendo un tasso variabile, il
tasso definitivo dell’operazione sarà fissato in un momento prima dello spostamento,
quindi presumibilmente fra il 27, il 26, 27 e 30 di giugno, noi ovviamente ci siamo
riservati l’opzione che qualora non fosse mantenuta, ai sensi della Legge 41,
l’operazione di equilibrio finanziario rispetto a prima, ci siamo riservati la facoltà di non
(incomprensibile). Devo ancora raccontare che (incomprensibile) sono state vagliate
attentamente, è stato valutato l’adeguamento all’ammontare dello stock, che non ha
incidenza sugli anni che vengono a liberarsi, e poi è stata inserita quest’operazione di
verifica dell’informazione dei tassi, che ci consente di decidere. Una piccola
osservazione: il fatto di aver scoperto chi aveva in mano i nostri BOC, che è
un’operazione normale, perché i BOC quando sono collocati nel primo mercato, e
questo vuol dire ’99-2000, lì sono comprati dalle maggiori istituzioni finanziarie, poi da
allora a oggi - dal ’99 al 2000 - siccome può dipendere che le fluttuazioni che ci sono in
Borsa consentano a qualcuno di acquisirle dai primi compratori, si hanno delle
transazioni nel secondo mercato; quando capitano queste cose, non è che poi
(incomprensibile) se sono in mano a una banca, la banca li cede al Monte Titoli per
l’operazione di cash, quindi per incassare gli interessi e le quote capitali, e quindi da
quel momento in poi sfugge a ogni emittente chi può avere in mano i BOC, i bond o i
BOT, e quindi vanno in qualche modo inseguiti, noi casualmente abbiamo saputo che
Dexia (incomprensibile) li aveva e abbiamo approfittato di questa scelta che ha fatto
Dexia di concederci quest’operazione.

ROLANDO Sergio (Assessore)
Ho finito. Chiedo scusa se sono stato troppo prolisso e ringrazio i Consiglieri...

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