Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Procediamo con l’altra richiesta di comunicazioni pervenuta dalla Capogruppo Sganga, che chiedeva comunicazioni in merito a: “Celebrazioni ed eventi previsti per San Giovanni”. Alla comunicazione dovrebbe rispondere l’Assessore Pironti. È collegato, Assessore Pironti? PIRONTI Marco (Assessore) Buongiorno Presidente, mi sente? SICARI Francesco (Presidente) Sì, la sento un po’ bassa. PIRONTI Marco (Assessore) Adesso? SICARI Francesco (Presidente) Decisamente meglio. Prego per la risposta, Assessore. PIRONTI Marco (Assessore) Sì, buongiorno a tutti e buongiorno Presidente. Parto da una riflessione: quando mi sono insediato quasi un anno fa, delle cinque domande che erano state poste, previste nella prima conferenza stampa, due di queste furono proprio su San Giovanni e lì toccai con mano quanto questo evento fosse importante per la nostra Città e soprattutto legato anche alla declinazione un po’ particolare che questa Amministrazione aveva dato negli anni, e quindi era un obiettivo primario quello di sviluppare anche quest’anno un evento che potesse essere simbolico e significativo sotto vari aspetti. Ovviamente, il lavoro cominciò già in epoche non sospette, dopodiché a marzo sappiamo bene tutti cosa purtroppo è successo; il mese di aprile quindi abbiamo cercato di immaginare cosa si potesse fare, ed eravamo davanti a un bivio sostanzialmente, quello di aspettare che la tempesta passasse o immaginare alla luce di un nuovo scenario una nuova soluzione, una nuova proposizione, ed è un po’ quello che abbiamo cercato di fare. SICARI Francesco (Presidente) Assessore, le chiedo di avvicinare leggermente il microfono, perché i Consiglieri la sentono bassa. PIRONTI Marco (Assessore) Mi sente meglio? Io più di così non... SICARI Francesco (Presidente) Così si sente un pochino ancora più forte, meglio di prima sicuramente. Vada avanti e valutiamo nel mentre, prego. PIRONTI Marco (Assessore) Sì, provo anche ad alzare la voce, quindi eravamo davanti appunto, come dicevo, a questo bivio, quello di... sperare che tutto passasse o che in qualche modo si potesse proporre qualcosa di diverso, ma che non fosse in minus, cioè non fosse un accontentarsi data la situazione emergenziale di un qualcosa aspettando tempi migliori. Ne abbiamo discusso, abbiamo immaginato diversi scenari e l’idea che abbiamo identificato e subito proposto è stata quella di, nel momento in cui la piazza diventava fisicamente più stretta perché le limitazioni la rendono fisicamente più stretta, l’idea è stata quella di allargare la piazza, allargarla in maniera virtuale; abbiamo quella sera stessa, quando abbiamo messo a fuoco questa possibilità, contattato altre due città che con Torino in quel momento stavano condividendo la stessa opportunità o problema, a seconda di come la si potesse vedere, la festività dello stesso Santo Patrono. Abbiamo sentito l’Amministrazione di Genova, abbiamo sentito l’Amministrazione di Firenze, entrambe città che condividono con noi il San Giovanni come Santo Patrono, e abbiamo trovato subito un forte interesse e una forte convergenza, e qui abbiamo anche casualmente messo a fuoco un grande primo messaggio che abbiamo voluto dare quest’anno con San Giovanni: se ci pensate bene, le tre città sono amministrate oggi dai tre colori politici prevalenti nel nostro Paese, con loro abbiamo trovato subito convergenza e su questo abbiamo cominciato a lavorare, un messaggio che i progetti estremamente ambiziosi, perché in due mesi è stato progetto molto complesso, ma progetti di reale impatto e progetti di valore debbano andare oltre quelli che sono gli schieramenti o le idee politiche differenti, soprattutto in questa fase, una fase di responsabilità in cui all’Amministrazione è richiesto di andare oltre per effettivamente affrontare problemi rilevanti o necessità rilevanti dei propri territori. L’abbiamo condiviso appunto con queste tre città e da allora è cominciato a procedere questo effetto di convergenza, abbiamo creato dei tavoli di lavoro, dei gruppi di lavoro che hanno portato un po’ all’evento che oggi vi stiamo raccontando e vi portiamo in condivisione. Nasce appunto quest’idea di San Giovanni per tre, cioè tre città che mettono insieme non solo i propri pezzi determinanti ma ne definiscono anche una progettualità comune, l’idea infatti non era quella solo di mettere a fattor comune l’enorme patrimonio culturale e artistico che queste tre città dispongono, ma soprattutto quello di identificare progetti che nascessero con questa logica e fossero frutto di reale convergenza di progettualità in essere fra le tre città. Ovviamente quest’idea è partita da Torino, ha voluto dare un’impronta comunque innovativa e dove per noi innovativa non è innovazione tecnologica, lo è, per alcuni aspetti lo è ancora, ma la nostra idea era proprio di raccontare un paradigma diverso, innovativo sia per la fruizione di questa nuova forma di spettacolo, ma soprattutto anche i meccanismi di offerta, perché fra le varie industrie (incomprensibile) si parla oggi in estrema difficoltà, come più volte ne abbiamo discusso, quella dell’intrattenimento, dell’arte, della cultura nelle sue più ampie accezioni è quella che oggi ha non solo più sofferto, ma vede anche con più difficoltà quelle che possono essere le prossime evoluzioni, è uno scenario che, che ci piaccia o meno, che necessariamente dovrà essere diverso, e quindi richiede armi diverse (incomprensibile) che sarà un nuovo scenario. Tutto questo, questo nuovo progetto “San Giovanni x 3” visto che l’idea è nata a Torino, ha visto un grande riconoscimento del lavoro di questa Amministrazione localizzando all’interno della Mole il fulcro di tutto quest’evento, quindi la Mole, il nostro simbolo per eccellenza sarà la casa anche fisica di questo evento. Ovviamente il tutto andava organizzato e pensato per evitare qualsiasi rischio di assembramento, qualsiasi criticità che un qualsiasi evento pubblico potesse generare, e quindi tutto quello che abbiamo costruito all’interno della Mole, ma come vi racconterò più avanti anche all’esterno della stessa, è stata costruita e ci siamo preparati anche per gestire nella maniera più sicura, ovviamente quanto ad oggi si può immaginare, perché non volevamo solo rinchiudere l’evento anche su un canale mediatico che poi vi racconterò molto ampio, ma volevamo anche far toccare con mano ai nostri cittadini comunque un momento di festa, e questo l’abbiamo declinato con il coinvolgimento di tanti soggetti del territorio che più avanti andrò a (incomprensibile). Due mesi di lavoro impegnativo, di convergenza, di costruzione di contenuti, ogni contenuto di questo programma che abbiamo immaginato ha una sua ragione d’essere, ha un motivo e un messaggio che abbiamo, assieme alle altre città, voluto raccontare. Lo abbiamo costruito, lo abbiamo costruito con l’ambizione che potesse avere una rilevanza nazionale che, pur quando siamo partiti, non avevamo nessuna certezza, quindi da questo punto di vista non solo Torino ma anche le altre città hanno, come si dice, buttato il cuore oltre l’ostacolo immaginando uno scenario assolutamente non prevedibile, quindi che quest’evento per come lo stessimo costruendo potesse avere una rilevanza che andasse non solo oltre i confini delle nostre singole città, ma addirittura oltre i confini del territorio locale e quindi che avesse un impatto nazionale. L’abbiamo raccontato, abbiamo contattato diversi soggetti e abbiamo ottenuto l’apprezzamento del canale principale che è il mondo RAI del nostro territorio, abbiamo raccontato quest’evento che è stato apprezzato e portato alla possibilità di essere trasmesso in diretta nazionale non solo alle nostre città ma a tutti coloro che attraverso questo evento conosceranno un aspetto particolare di Torino (incomprensibile) è partita da noi, ma soprattutto anche delle altre città, quindi non solo proprio il paradigma che portasse a festeggiare San Giovanni di Torino anche ai cittadini di Firenze e quelli di Genova, ma che addirittura fosse una proposizione, una vetrina per chi probabilmente scoprirà che il Santo Patrono di queste tre città è lo stesso e questo ha avuto un momento di convergenza. Quindi la RAI ha accettato in prima battuta una media partner, quindi ci ha riconosciuto quest’evidenza, li abbiamo poi convinti a darci una rilevanza ben più ambiziosa che è quella su cui contavamo inizialmente, e questo evento sarà trasmesso in diretta nazionale sul canale RAI, Digitale Terrestre in chiaro e il canale RAI Premium, il canale 25, avrà uno streaming su RAI Play e poi una piattaforma che abbiamo costruito, www.sangiovannix3.it, che raccoglierà non solo l’evento clou che è la notte di San Giovanni, questo evento televisivo, ma anche una serie di contenuti che verranno messi a fattor comune con l’idea di creare una piattaforma che non solo raccontasse le tre città a San Giovanni, ma con l’enorme sforzo fatto da tutti che avesse una cosiddetta “coda lunga”, cioè un oggetto che contenesse tutti questi contenuti anche molto specifici (incomprensibile) che possa essere una vetrina per eventualmente raccontare una Torino diversa, magari intercettare nuovi target, nuovi obiettivi di turismo, stiamo parlando di turismo di prossimità, magari far scoprire angoli particolari della nostra Città che possano giustificare il ritorno anche in periodi successivi di visite nella nostra Città. Ma non volevamo che fosse tutto rinchiuso nella Mole, come vi dicevo prima, e virtuale, ma volevamo che ci fosse anche qualcosa di più, qualcosa che toccasse il nostro territorio e potesse essere fruito fisicamente nella nostra Città, e ci saranno due momenti molto significativi come li abbiamo immaginati e (incomprensibile) per la prima volta un videomapping, una videoproiezione sulla Mole, in parte l’abbiamo già vista, in parte siamo abituati a vedere la nostra Mole come oggetto su cui raccontare e lanciare qualche messaggio, ma per la prima volta perché questo sarà un San Giovanni delle prime volte, come vi racconterò anche più avanti, però per la prima volta un videomapping su tutti e quattro i lati, quindi non solo su una facciata ma sulle quattro facciate perché volevamo che quest’evento guardasse tutti gli angoli della nostra Città e non solo una parte della stessa. Un videomapping che abbiamo caratterizzato per riprendere e rivalutare un percorso purtroppo interrottosi sul (incomprensibile), abbiamo creato questo videomapping costruito ad hoc, dinamico, quindi non sono delle immagini ma sono dei filmati costruiti con la collaborazione del Museo del Cinema che caratterizzeranno la nostra Mole, ma non solo il 24, sarà un regalo alla nostra Città per tutto il mese di luglio, quindi andremo avanti anche per il mese di luglio affinché questo, da un lato non creasse assembramento quel giorno, con l’ansia di vedere quest’evento il giorno di San Giovanni, ma un qualcosa che la nostra cittadinanza e, si spera, anche turisti nuovi scopriranno con quest’occasione un aspetto diverso di Torino, potranno godere di questo spettacolo per tutte le sere da San Giovanni in avanti fino a (incomprensibile), giorno del compleanno del Museo del Cinema e i famosi festeggiamenti del ventesimo anniversario del nostro museo che ha caratterizzato la nostra Città negli ultimi anni e che ha identificato una nicchia particolare, un messaggio particolare che la nostra Città ha costruito negli anni. Ma volevamo anche dare un altro messaggio di unione (incomprensibile) della Città, unendo il nord, il centro e il sud del nostro territorio. Abbiamo identificato tre punti importanti, anche storicamente importanti per la nostra Città, la Basilica di Superga, il Monte dei Cappuccini e il tetto del Lingotto e volevamo che questi tre punti fossero uniti da un fil rouge, un qualcosa che potesse essere fruito dalla nostra cittadinanza. Abbiamo ingaggiato un operatore (incomprensibile) forse dirà qualcosa, se tornate con la mente al 2003, cioè a due anni dalle Torri Gemelle, dall’11 settembre 2001, lì furono ricostruiti in ricordo di queste torri che furono abbattute in quell’evento drammatico queste due silhouettes con questi grandi fari che hanno sparato nel cielo questi fasci luminosi, quell’azienda è un’azienda italiana, un’azienda che nasce in Piemonte, i nostri fondatori sono (incomprensibile) che abbiamo contattato e abbiamo voluto che caratterizzassero questo momento non solo come celebrazione di un evento drammatico, ma soprattutto che fosse un momento di passaggio verso un nuovo scenario che stiamo cercando di (incomprensibile), ma volevamo che quella logica del San Giovanni delle prime volte, volevamo che Torino fosse la prima Città. Quest’azienda l’abbiamo intercettata perché loro stanno lavorando su un progetto altrettanto ambizioso nell’isola di Hart, a molti di voi probabilmente qualche immagine l’avete vista, l’isola di Hart è questo isolotto vicino al Bronx, parliamo di New York, che storicamente veniva usato per seppellire gli homeless, i senza dimora, nell’epoca del Covid - sapete bene come il Covid ha toccato in maniera profonda l’isola di New York - è stata riutilizzata tra virgolette per seppellire i numerosi morti Covid; stanno organizzando su quell’isola un evento diciamo luminoso per ricordare questo momento drammatico di quella città, verrà fatta nei prossimi mesi, noi volevamo che ci fosse questo momento di rilancio, ricostruzione e di ricordo a Torino come prima Città, lo sarà il 24, ci sarà questo spettacolo luminoso con diversi momenti che toccherà questi tre punti simbolici della nostra città e in qualche modo interagiranno con il restante territorio. Voglio subito chiarire che sarà uno spettacolo la cui potenza, potete immaginare la potenza di questa tecnologia, sarà fruibile non solo da punti diversi della nostra Città anche molto lontani, ma soprattutto la vicinanza a questi punti rende meno efficace la fruizione di questo evento, quindi non ci sarà un motivo razionale per il quale i nostri cittadini dovranno avvicinarsi a queste ricostruzioni, anzi la visione di insieme sarà tanto più efficace quanto più lontano sarò da questi tre punti, tre punti panoramici, tre punti che potranno essere goduti anche da diversi punti della nostra Città, ma soprattutto da molto lontano, che era un po’ quell’obiettivo legato all’esigenza ovviamente di non creare occasioni di assembramento. Ma volevamo anche che fosse partecipato questo momento, paradossalmente se ci pensate, a differenza di tutti gli altri San Giovanni, quest’anno essere fisicamente in un luogo non dà più valore di fruizione rispetto agli altri, quindi volevamo che fosse diffusa dalle balere della periferia, ai negozi della periferia, fino ai dehors del centro. Abbiamo fatto tutta un’azione di sensibilizzazione con le associazioni di categoria - ASCOM, Confesercenti - abbiamo raccontato questo progetto che hanno accettato, hanno accettato con piacere, e hanno sostanzialmente condiviso l’idea di una notte bianca, negozi aperti, ma non negozi nel centro di Torino, negozi aperti in tutta la Città per chi ovviamente vorrà aderire all’iniziativa, avrà la forza e la voglia di partecipare a quest’evento per ridare vita a tutti gli angoli della nostra Città, perché la percezione e la fruizione di quest’evento sarà indipendente dal luogo fisico dove la si potrà avere. Ma abbiamo coinvolto anche i nostri musei cittadini, da quelli più conosciuti a quelli meno conosciuti, che saranno aperti fino alle 20.00, vogliamo che questo sia un ulteriore momento di condivisione e di ritorno alla partecipazione attiva di questa industria culturale che, vi ripeto, è tra quelle più colpite non solo fino ad oggi ma anche in prospettiva quella più difficile da immaginare, modalità nuove di (incomprensibile). Ovviamente, l’anno del Cinema era l’occasione per identificare e caratterizzare alcuni eventi, ma addirittura per convincere le altre città a convergere su questo tema, un esempio su (incomprensibile) tra i vari eventi che saranno oggetto di questa trasmissione televisiva sarà una ricostruzione del Carlo Felice di Genova, l’orchestra del Carlo Felice, e loro riprodurranno delle musiche legate ad Amarcord, quindi al tema cinema, proprio in quest’idea di progetto condiviso tra le città, quindi le città che condividono contenuti ed esperienze in un’idea di progetto comune. Ovviamente abbiamo voluto valorizzare le nostre specificità locali, e le abbiamo volute coinvolgere, e ringrazio qui, colgo l’occasione per ringraziare tutti i soggetti che con noi hanno voluto costruire questo evento, faccio alcuni esempi: un vetrina importante sarà per il Teatro Regio, ringrazio ancora il direttore Schwarz, il responsabile artistico Cascio perché quando abbiamo raccontato questa esperienza, l’hanno apprezzata, condivisa e hanno deciso con noi di partecipare, non voglio ovviamente anticipare una sorpresa che invito a vedere durante la notte del 24, ma ci sarà una riproduzione artistica... (voci sovrapposte). SICARI Francesco (Presidente) Assessore, le chiedo soltanto di potersi avviare in breve tempo alla conclusione. La ringrazio. PIRONTI Marco (Assessore) Sì. Ci sarà una riproduzione artistica e musicale molto atipica, 50 elementi che scoprirete poi dove suoneranno, con delle riprese altrettanto particolari, sarà anche questa la prima volta per il Teatro Regio; ma ci sarà il nostro Museo Egizio, una passeggiata del nostro direttore che racconterà un aspetto particolare dell’evento di San Giovanni, ma ovviamente - e poi magari sono disponibile ad ulteriori approfondimenti - ci saranno i droni, ci saranno i droni in stream che non abbiamo voluto abbandonare, una nuova partita che quest’Amministrazione ha voluto identificare Torino e rilanciare un messaggio di Torino particolare, ovviamente non potevamo farli volare come al solito sulle teste dei nostri cittadini, ma non volevamo che fosse un minus, non volevamo abbassare l’asticella, anzi l’abbiamo alzata, quest’anno i droni voleranno indoor, voleranno all’interno della nostra Mole e se tutto andrà bene verranno ricordati come il record mondiale dei droni indoor. La precedente esperienza era legata ad un evento fatto a Londra che aveva visto il volo in contemporanea di 160 droni, quest’anno cercheremo di farne volare 200 con un ulteriore messaggio: non uno spettacolo tecnologico fine a se stesso ma uno spettacolo che riportasse l’uomo al centro dello scenario tecnologico, lo spettacolo dei droni non sarà solo uno spettacolo tecnologico ma ci sarà questo balletto virtuale tra i droni e corpo di danza di Torino Danza, insieme racconteranno un aspetto particolare della nostra Città. Per il momento mi taccio e sono disponibile ad eventuali approfondimenti. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio per questa lunga spiegazione, Assessore Pironti. Adesso procederei col dare la parola ai Consiglieri iscritti, il primo iscritto è il Consigliere Mensio. Ricordo che i Gruppi hanno a disposizione cinque minuti. Prego, Consigliere Mensio. MENSIO Federico Grazie, Presidente. Mah, io ringrazio ovviamente l’Assessore Pironti a nome, credo, del Gruppo e ovviamente ringrazio lui per ringraziare tutta la Giunta, la Sindaca in testa, e lo ringrazio a nome dei cittadini; io credo che quello che è stato fatto negli anni scorsi sia stato, pur con tanta caparbietà voluto da alcuni Consiglieri di Maggioranza, per non dire tutta la Maggioranza, con tanta caparbietà è stata una volontà che oggi ci dà la possibilità come Città di fare qualcosa di veramente innovativo in una situazione in cui non avremmo voluto trovarci, per carità, ma che appunto ci costringe o ci dà la possibilità di dimostrare che alcune scelte erano veramente di visione, visto che ci è stato detto che manca la visione, oggi quella visione nel bene e nel male si sta concretizzando. I nostalgici sicuramente ci saranno, come ci sono sempre, quelli che come i luddisti nel 1800 pensano che i fuochi d’artificio piuttosto che altri avvenimenti siano... come dire... quello che denota uno spettacolo della città e una festa della città. Ebbene, la festa è una festa, in quanto tale può essere declinata in mille maniere e questa è una delle maniere che la Città di Torino - ma non solo, devo dire - ha trovato per realizzare e dare spazio proprio a un momento di festa, pur nelle condizioni in cui ci troviamo. Non solo, ma chi per partito preso negli anni scorsi ovviamente tra la scelta dei droni che era assolutamente inappropriata, piuttosto che tante altre, ha sempre osteggiato le scelte di questa Città, della Maggioranza e della Giunta, oggi voglio vedere che cosa dice, mi piacerebbe vedere che cosa dice perché se fino all’anno scorso Torino era un unicum, adesso abbiamo altre due città che tra l’altro non sono governate dal Movimento 5 Stelle ma sono governate da altre Forze politiche, in particolare Firenze governata da un Sindaco del PD; se la scelta di fare questa festa condivisa, pur con tutte le limitazioni e pur con tutte le situazioni che abbiamo, darà quello che ci aspettiamo, cioè un grandissimo spettacolo, vorrei capire a chi diranno “grazie”, ecco, perché tanto sappiamo che si prenderanno il merito come hanno fatto altre volte su altri temi delle cose che non hanno fatto. Quello che io però veramente..., ringrazio ancora di più l’Assessore di due cose, e ovviamente la Giunta: uno è che questo spettacolo finalmente darà anche un posto nella televisione, nel grande spazio mediatico della televisione, in modo particolare di RAI Play che è una piattaforma prevalentemente digitale, alla Città di Torino, alle sue bellezze, non solo, ovviamente anche Firenze e Genova, ma soprattutto alla Città di Torino, le sue bellezze e le sue peculiarità; e, in secondo, lascerà un’eredità che vediamo se saranno in grado di smontare, perché ovviamente quando si arriva si vuole sempre smontare quello che hanno fatti gli altri, e nello specifico il videomapping sulla Mole, sui quattro lati, che se non ho capito male rimarrà patrimonio della Città per altri eventi. Quindi io sono molto, molto soddisfatto, sono contento, come altri credo di essere stato caparbio e deciso nel portare avanti alcune scelte perché oggi quelle scelte stanno ripagando gli sforzi fatti in tal senso. Ancora grazie, Assessore. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, adesso ho la Consigliera Scanderebech. Prego, ne ha facoltà. SCANDEREBECH Federica Sì, grazie Presidente. Ho fatto ufficiale richiesta di comunicazioni della Sindaca in Sala Rossa in merito alle procedure per la festa padronale di San Giovanni e alle modalità attraverso le quali si è giunti a scegliere una gestione francese dei droni che saranno presenti durante il ridotto spettacolo; purtroppo, la scorsa settimana non mi venivano concesse e invece le medesime vengono curiosamente date quest’oggi, singolare decisione Presidente, ma me ne farà una ragione. Da quando questa Amministrazione governa la nostra Città, ha sottratto ai cittadini anche le tradizioni e un momento così sentito come la festa patronale, mi aspettavo quest’oggi almeno che la Sindaca si assumesse - o l’Assessore - le proprie responsabilità nel dichiarare soprattutto in che maniera si sia arrivati aduna gestione francese dei poco amati droni, si passa da un’amarezza del Covid a una tristezza dei droni, anche ridotti e gestiti dai francesi e che nessuno potrà vedere perché dentro la Mole Antonelliana. Quanto si è speso nelle casse comunali e nelle sponsorizzazioni per questa festa che ci sarà? Anzi, questa non festa che ci sarà. Quanto si è speso per tutta la comunicazione, le bandiere addirittura, i manifesti e gli inviti? Non solo questa Amministrazione ci ha tolto i tradizionali e apprezzati fuochi visibili da tutte le parti della città, quest’anno ci toglie anche il farò e si arriva addirittura ad una festa online. In un momento così difficile della nostra città un vero festeggiamento e il ritorno dei fuochi poteva davvero ridare rilancio e fiducia in una ripresa con un nuovo entusiasmo per una reale ripartenza, oppure a questo punto, in questi termini decisi, si poteva evitare del tutto di affrontare spese e disporre un bando per le microimprese in difficoltà nella nostra città sarebbe stato ben più apprezzato con i soldi che verranno spesi. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Consigliera Scanderebech. Adesso ho segnato il Capogruppo Napoli. Prego, ne ha facoltà per cinque minuti. NAPOLI Osvaldo Presidente, io ho ascoltato con attenzione l’Assessore Pironti, ho ascoltato anche la collega Scanderebech e, debbo dire per esperienza da Sindaco, qualche volte anche i Comuni per determinate manifestazioni devono avere la capacità di investire anche se la situazione economica degli stessi Comuni è in difficoltà; però a me di tutto questo discorso, quello che tengo... anche perché riguarda un po’ la mia storia, beh io debbo dare atto che è ottimo il coinvolgimento di altre città. In questo momento c’è bisogno di unitarietà, e debbo dire anche che il Consigliere Mensio sono d’accordo quando dice, al di là dell’appartenenza politica, il coinvolgimento di Firenze e di Genova è certamente un coinvolgimento che in termine comunicativo - e per “comunicativo” intendo dire anche televisivo - io infatti sarò a Roma con altre cose, però ho detto ad alcuni miei, ai parenti e amici di guardare perché è estremamente interessante il coinvolgimento di altre città è certamente un fatto positivo, cerchiamo di mandare un messaggio di unitarietà in un momento certamente particolare. Il prossimo anno, al di là di chi ci sarà, che Amministrazione ci sarà, se posso dare un consiglio, e se ci sarà tempo, probabilmente qualcuno ci avrà pensato o non ci avrà pensato, la problematica vera a mio giudizio è ancora di un coinvolgimento di una città europea, avremmo la capacità di un coinvolgimento maggiore di una grande città europea, di storia specialmente, che cui unisca, sarà ancora - se chi arriverà dopo questa Amministrazione nel bene o nel male, a seconda di qualcuno e di come si possa guardare - penso che sia un buon consiglio almeno da parte mia, il coinvolgimento di una città europea. Credo che sarebbe un ulteriore passaggio di allargamento della presenza di Torino in un più ampio spazio comunicativo che avremmo bisogno di fare in maniera tale che ritornassero i turisti a Torino. Il coinvolgimento di una città esterna al nostro Paese, credo che questo potrebbe servire, è un consiglio che io do alla futura Amministrazione ma che ritengo già positivo il coinvolgimento di queste due città; quindi da quel lato lì debbo dire che, al di là di tutto e delle appartenenze politiche, ritengo questo un fatto positivo. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Capogruppo Napoli. Adesso ho iscritta la Capogruppo Sganga e il Consigliere Napolitano, al Gruppo 5 Stelle sono rimasti un minuto e 20 secondi, quindi siete avvisati. Prego, Capogruppo Sganga. SGANGA Valentina Grazie Presidente, cercherò di essere velocissima. Anche io mi unisco ai ringraziamenti soprattutto all’Assessore Pironti, questo programma pur nell’emergenza mi sembra ottimo e assolutamente innovativo come diceva poc’anzi il Consigliere Mensio; mi unisco anche a quello che ha detto il Capogruppo Napoli, l’unire le tre città è l’elemento davvero innovativo di quest’anno e quindi volevo chiedere all’Assessore Pironti se pensiamo di mantenerlo anche eventualmente per il prossimo anno, in modo tale da far sì che quella che è una festa patronale e una festa cittadina possa diventare un domani un evento nazionale che unisce più città, gli chiederei anche se può chiarire relativamente alla questione dei costi perché è una cosa che è molto sentita dalla Città e quindi credo sia utile spiegare quanto spende, o meglio quanto non spende la Città. SICARI Francesco (Presidente) Grazie, Capogruppo Sganga. Consigliere Napolitano, le sono rimasti 25 secondi, prego. NAPOLITANO Vincenzo Sarà un’impresa impossibile ma ci provo. Io (incomprensibile) il mio intervento, passo direttamente ai ringraziamenti e a dire che questo è veramente l’esempio di come si deve reagire quando si viene colpiti in maniera così dura come siamo stati colpiti tutti quanti dal Covid. Si è reagito, questo è l’esempio di come una città reagisce, come la città trasforma una festa cittadina in una festa che ha una visibilità nazionale e sicuramente si espanderà in Europa perché Torino sta dimostrando di essere una città sempre più (voci sovrapposte). SICARI Francesco (Presidente) Concluda. NAPOLITANO Vincenzo Concludo semplicemente... unendomi anche io alla domanda della spesa all’Assessore Pironti, ma semplicemente perché conosco la risposta perché ci sono delle delibere che ci avevano già anticipato quale sarebbe stata, perché ancora una volta Torino riesce a dare una cosa imponente con una spesa quasi a zero. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Non ho altri interventi da parte dei Consiglieri. Assessore Pironti può replicare, le chiedo di contenere il suo intervento in pochi minuti. La ringrazio. PIRONTI Marco (Assessore) Mi sente, Presidente? SICARI Francesco (Presidente) Sì, la sento. PIRONTI Marco (Assessore) Sì, volevo, se la Consigliera Scanderebech me lo consente, invertire le risposte partendo da Napoli, con il quale sono molto arrabbiato perché ci ha bruciato un’idea su cui avevamo lavo... cercato di lavorare, per tempi non ci siamo riusciti ma sicuramente in calendario (incomprensibile) è stato proprio un mapping di chi avesse lo stesso minimo comune multiplo, cioè San Giovanni, tra le varie città c’è Porto, la città portoghese con la quale abbiamo un ottimo rapporto, siamo in molti progetti insieme, che abbiamo contattato, non ci siamo riusciti nostro malgrado ma sicuramente è uno spunto su cui avevamo lavorato e siamo contenti che anche per Torino l’idea di questo progetto possa in qualche modo superare (incomprensibile) schieramenti politici con l’obiettivo che lei ha correttamente identificato, è stato il primo messaggio a cui abbiamo voluto lavorare, quello dell’unitarietà che è l’unico elemento dal quale non possiamo prescindere in questo momento, e quindi da un lato lo ringrazio, dall’altra parte (incomprensibile) per aver fatto sapere in giro quali fossero le nostre reali intenzioni, magari anche future. Sono d’accordo con il Consigliere Napoli perché è proprio questa la parte di coraggio che abbiamo voluto assumere, sicuramente quando ci sono questi tipi di situazioni si ha due scelte: o contenere i costi, o assumersi una responsabilità e un coraggio dell’investimento. Purtroppo, ed è qui il coinvolgimento con le associazioni di categorie con tutti i soggetti del territorio, volevamo non solo avere logiche di supporto in attesa di uscire da quest’emergenza, ma di un rilancio che potesse in qualche modo rappresentare un motivo di attrazione diversa, di conoscenza diversa del nostro territorio. E quindi è stata proprio questa Consigliere Napoli, la nostra idea che, mi permetta, coraggiosa in questo momento perché sicuramente è più semplice contenere i costi ma vuol dire limitare l’effetto del lungo periodo di un’azione della Pubblica Amministrazione. Torno invece alle sollecitazioni della Consigliera Scanderebech, parto dalla cosa che mi preme chiarire: in realtà, e non è un meccanismo nuovo, è quello che ha caratterizzato tutti questi eventi, e lo spiego anche ai cittadini che hanno oggi la voglia e la pazienza di ascoltarci, il meccanismo di ingaggio dei (incomprensibile), le aziende che decidono di offrire qualcosa alla Città, è perfettamente il contrario, cioè non siamo noi che scegliamo e magari diamo anche mandato e magari diamo anche dei soldi a dei soggetti terzi, ma, aperto questo bando, questa manifestazione di interesse, sono le singole aziende che, sposando la nostra idea, decidono (incomprensibile) dire qualcosa, dopodiché noi scegliamo le cose più opportune, più in linea con quella che è la nostra macroidea dell’evento. Il coinvolgimento dei francesi, non siamo noi ovviamente andati in Francia a sceglierli, ma è stata un’ulteriore prova di reazione e di reattività di una Pubblica Amministrazione; in realtà l’idea già ante Covid e anche poi successivamente era quella di continuare con partner storici, in questo caso parlando di droni parliamo di Intel, quindi di multinazionale americana che negli anni precedenti aveva in qualche modo condiviso quest’idea di progetto innovativo. Abbiamo cominciato con loro ma ad un certo punto ci hanno comunicato che, a causa del Covid, non potevano assicurarci fino all’ultimo il (incomprensibile) sia della tecnologia che delle persone, quindi abbiamo dovuto rivedere, in accordo anche con i nostri partner, chi in qualche modo potesse non farci perdere quello stream, quella logica di sviluppo e di connotazione tecnologica che avevamo cominciato negli anni precedenti. Non abbiamo coinvolto un’azienda francese, abbiamo coinvolto una startup francese leader mondiale che ha... e vi invito ad andare anche sul loro sito per curiosità, ha organizzato spettacoli in giro per il mondo con Amministrazioni tipo Dubai o El Faris, quindi eventi molto più complessi e molto più di impatto. Quando ci hanno offerto questi, abbiamo chiesto un’unica cosa: che quello che avrebbero fatto a Torino l’avrebbero fatto per la prima volta e che avrebbe lasciato il segno, ma non di per sé, non per la tecnologia di per sé, perché il vero messaggio che anche con questo evento volevamo confermare e confortare era quello che a Torino anche le cose impossibili si riescono a fare, ma soprattutto si riescono a fare in periodi estremamente complicati quali quello che stiamo vivendo. Quello che vi dicevo, l’asticella che non va abbassata, in questo momento è una cosa che non possiamo permetterci, dobbiamo in primis noi raccontare alle persone del nostro territorio e alle aziende del nostro territorio che non bisogna, come diceva Gandhi, aspettare che la tempesta finisca, ma bisogna imparare a ballare sotto la pioggia. Presidente, mi lasci solo qualche minuto (incomprensibile). SICARI Francesco (Presidente) Stiamo andando molto lunghi Assessore, le concedo altri due minuti e non di più. PIRONTI Marco (Assessore) Ha ragione. Sul discorso spese: già era tra le precondizioni, non potevamo..., sebbene il progetto è molto più complesso, molto più ampio e di maggiore impatto rispetto agli anni precedenti, non potevamo dare il messaggio di spendere anche solo quello che abbiamo speso negli anni precedenti, ricordo intorno ai 140.000,00 euro la spesa a carico del Comune; avevamo fatto una delibera in cui il mandato era al massimo 50.000,00 euro; oggi stiamo ancora condividendo gli ultimi costi con le altre Amministrazioni, dovremmo essere intorno ai 40, ed era questo l’altro messaggio che volevamo dare. L’invito ai fuochi, attenzione che qualsiasi evento che si fa in piazza poteva o creare un rischio di assembramento o, a maggior ragione, creare un rischio di selezione; fare un evento per pochi, come il farò in piazza Castello o anche i fuochi per pochi eletti, perché avremmo dovuto limitarne l’accesso, avrebbe comportato due effetti che abbiamo con coraggio voluto evitare: il primo, di fare una selezione, voleva essere uno spettacolo con la più ampia percezione, non con una limitazione (incomprensibile); la seconda è che questo avrebbe comportato, per la messa in sicurezza delle nostre piazze, un costo che la nostra Amministrazione non poteva permettersi in questo periodo. Grazie e mi scuso, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, la ringrazio per essersi contenuti nei due minuti che le ho dato per concludere. Diamo per discusse, allora, anche le comunicazioni che abbiamo appena trattato e iniziamo con il nostro Ordine dei Lavori. |