Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Ci sono altri interventi da parte dei Consiglieri? Prego, Consigliera Artesio, ne ha facoltà per cinque minuti. Artesio, non la sento. ARTESIO Eleonora Presidente, mi sente adesso? SICARI Francesco (Presidente) Sì, prego. Sì, la sento. ARTESIO Eleonora Io molto brevemente volevo svolgere un’osservazione. Io assumo il contenuto di ciascun atto per quello che propone, quindi sono lontanissima dalle osservazioni relative alla continuità della linea politica del Movimento 5 Stelle dalla campagna elettorale alla gestione di governo della Città. Penso che la questione che qui viene posta abbia semplicemente, dal mio punto di vista, questo livello di interesse. Presumibilmente, ma anche per dare merito alle relazioni che l’Assessore Pironti nel tempo ha svolto sull’organizzazione della gestione dei fondi ministeriali di sostegno al fabbisogno alimentare si sia agito, in quel momento, nelle condizioni date. Contestualmente, mi rendo conto che le osservazioni che il collega Carretto e la collega Albano hanno sviluppato fanno riferimento alla necessità di un mantenimento dei legami di prossimità e della robustezza del tessuto commerciale di prossimità, che è un interesse, non solo di carattere economico-commerciale, ma anche legato all’idea di rete territoriale, di sviluppo di prossimità, che personalmente ritengo sia un elemento di qualificazione urbana. Ogni ragionamento che viene svolto a sostegno di questa rete e di questa dimensione di economia di prossimità, mi trova favorevole. Sono contemporaneamente a segnalare ai colleghi, che pongono la questione nei termini in cui l’ho sentita porre oggi, vale a dire grandi esercizi e grande distribuzione commerciale, sono a segnalare che esiste, ponendo questa questione - e sono stata con quella parte del Consiglio Comunale contraria ad autorizzare nuove localizzazioni di grandi e medie distribuzioni commerciali - che esiste tutta una tematica del lavoro nel terziario, della contrattazione sindacale di quel comparto, dell’inquadramento salariale di quei lavoratori, dell’esposizione ai turni di lavoro serali e festivi di quei lavoratori, che a me egualmente interessa. Allora, io in questa mozione non voglio scorgere altro che la ricerca di strumenti che la Giunta valuterà, perché la mozione formula indirizzi, la Giunta vedrà se potrà darvi esecuzione, un indirizzo, dicevo, volto a sostenere l’economia di prossimità. Quindi, libera da ogni valutazione sulla continuità politica e sulla coerenza politica, e quanto questa sia coerente nel gruppo o incoerente nella Giunta, non mi interessa, se non per i ragionamenti che di volta in volta cerco di esporre verso questo Consiglio, il contenuto puro e semplice di questa mozione mi ritrova d’accordo. Quindi, sono con questo anche ad accomunare la dichiarazione di voto favorevole. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie, Capogruppo Artesio. Recupero subito l’intervento del Presidente Napolitano. Prego. NAPOLITANO Vincenzo Grazie, Presidente. dunque, io intervengo con un po’ di tristezza, con un po’ di imbarazzo. La tristezza è dovuta al fatto che quest’argomento è stato trattato più volte in Commissione, chiarito più volte, tra l’altro, da parte del nostro Assessore che si ritrova di nuovo oggi qui a ripetere dei dati precisi su come si sono svolte le cose, credo per la sesta, settima o forse addirittura l’ottava volta. Quindi, questo è l’imbarazzo. La tristezza un po’ perché questa discussione mi riporta, ci riporta a dei giorni piuttosto bui e tristi. Direi che i punti fondamentali di questa discussione diventano due: la lotta alla grande distribuzione, senza se e senza ma, e la povertà, la cosa di cui mi sembra che, poco si sia, o forse niente, si sia tenuto conto in quest’atto purtroppo. Perché, vede, Presidente, ovviamente, noi del Movimento 5 Stelle siamo tutti a favore del piccolo commercio, del commercio di prossimità; alla campagna elettorale ho partecipato anch’io e la sostengo tuttora. Ci sono dei periodi storici da tenere in considerazione e quello che stiamo vivendo è sicuramente particolare ed inedito, quindi va bene tutto, ma fare una guerra di religione adesso forse è sbagliato. Cioè, fare una crociata sulla grande distribuzione, benché tra l’altro i dati che ci sono stati più volte esposti dicono che quei soldi sono finiti comunque in gran parte nell’arco di pochissimi chilometri da chi ha ricevuto questi buoni. E poi c’è da dire che la questione del commercio di prossimità è da pensare in maniera totale. Qui stiamo parlando degli unici commercianti che hanno potuto lavorare in quella situazione. Molti non hanno potuto lavorare, hanno riaperto da pochissimo, molti non potranno neanche riaprire e quelli che hanno riaperto hanno dovuto riaprire con enormi limitazioni, che andranno avanti per un sacco di tempo. Quindi, diventa forse ancora più imbarazzante dire che chi è stato forse più fortunato degli altri debba ancora ricevere dei rimborsi per dei soldi che fondamentalmente non ha mai tirato fuori, ma ha avuto semplicemente dei minori ricavi. Quindi, anzi, devo dire, con molto, o poco, o niente, si è buttato, si è potuto buttare in un piatto molto ricco di 4.250.000 euro. Quindi, non so, io farei attenzione in questo momento a fare delle guerre di religione, anche perché spesso le guerre di religione uccidono. Quindi, in un momento dove bisognerebbe pensare alla povertà, soprattutto alla povertà delle persone, perché comunque i buoni spesa sono nati per poter sfamare delle famiglie che erano già in difficoltà o che di colpo si sono ritrovati nel buio totale. Quindi, stiamo parlando di qualcosa, che tra l’altro ha funzionato benissimo, una cosa per il quale io mi complimento ancora con l’Assessorato, perché dovevano arrivare in maniera urgente questi soldi e così è successo, se n’è potuto usufruire, ne hanno usufruito nel miglior modo che hanno potuto, perché comunque quando sei in enorme difficoltà i soldi cerchi di spenderli nel modo più utile per poter sfamare magari una famiglia numerosa, e quindi forse non è questo il momento di pensare se li hai spesi nel piccolo negozio o nel franchising o nel discount. Questo non per difendere la grande distribuzione, ma per difendere chi ha la pancia vuota e che noi con la pancia piena non riusciamo assolutamente a comprendere. Io il primo giorno che ho messo i piedi in Sala Rossa ho detto che il cittadino per me avrebbe avuto la priorità sempre e comunque, prima ancora dei miei principi. Ecco, questa è una delle situazioni dove i miei principi li metto da parte e penso alla povertà e a chi ha dovuto affrontare un terribile momento che, spero ed auguro, abbia potuto superare anche grazie a quest’intervento. Ho concluso. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Adesso ho la Vicepresidente Ferrero. Prego, ne ha facoltà. Ha tre minuti. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Grazie, Presidente. Io credo che questa mozione proponga un’impostazione politica basata sul valore del negozio sotto casa, che fa parte di un concetto dove il negozio sotto casa è proprio nel posto dove si irraggia in qualche modo, dove si sa chi ha e chi non ha anche bisogno. Il concetto di solidarietà è anche un concetto di negozio che fa parte di una rete. Il valore del commercio di prossimità è un valore di controllo delle filiere, di produzione. Io lo dico perché io non sono in accordo con l’intervento precedente. Padre Zanotelli diceva che chi compra, vota. Ecco, io credo che da dove compriamo stabiliamo un modello di mondo, un modello di mondo che è riassumibile in una modalità di produzione, di valore del lavoro, di vicinanza o lontananza delle merci prodotte, perché le merci più sono lontane e più hanno bisogno di trasporti. Il grande commercio ora punta sul piccolo, lo sappiamo, i grandi centri commerciali sono in passivo, la rete di distribuzione, la GDO, punta sul piccolino locale, sempre però inserito in quella produzione e in quella vendita legata alle grandi multinazionali. Allora, il tentativo di riequilibrio, cioè noi non ci dobbiamo confondere, si è agito in emergenza, io non voglio neanche porre delle critiche, ma questo è un atto che cerca di riequilibrare e di ribadire quel valore di tutela di un tipo di commercio che noi auspichiamo e speriamo di poter ancora sostenere. Il tentativo di equilibrio è la salvaguardia del locale. Io non ho tristezza, ma ho sicuramente consapevolezza che le filiere di produzione vadano in qualche modo sostenute e vadano in qualche modo incentivate. Noi abbiamo perso delle intere filiere in Piemonte, non dobbiamo neanche dimenticarlo, dobbiamo comunque pensare che ogni volta che si compra qualcosa si vota un modello di mondo, questo modello rimane l’economia locale che ha nella distribuzione, nella prossimità, nella capacità di intercettare quello che è l’agricoltura, qui nessuno dice la parola agricoltura, un fondamento importantissimo in un Paese come l’Italia. Ora, questo è un tentativo, io non dico che l’Assessore riuscirà a svolgere l’incarico che gli diamo, perché sicuramente non è facile, ma è anche vero che se noi non ribadiamo una volontà politica ed una differenziazione, l’abc, del considerare diversa la GDO, diversa dal negozio di prossimità, dal negozio di comunità, dai mercati, che sono di nuovo un’altra situazione, forse abbiamo perso un pochettino quello che sono tutti questi cicli di produzione che... SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Ho finito. Che vanno comunque almeno ripensati, perché dietro ai grandi supermercati, ma anche ai piccoli supermercati c’è tutta una filiera del lavoro che sotto tanti punti di vista va rivista. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Presidente Versaci. VERSACI Fabio Grazie, Presidente. Io mi ricollego un po’ a quello che diceva il collega Napolitano, visto che ne abbiamo anche discusso anche in Commissione. Come al solito, purtroppo, c’è qualcuno che confonde, confonde i momenti e le situazioni, confonde anche gli atti, perché in questo atto si parla precisamente di una situazione, di una situazione, come ha detto il Presidente Napolitano, di estrema emergenza. Non si sta parlando di piccola o media …, non è un atto che parla in generale di piccola e media distribuzione, si parla di un atto legato ai buoni spesa, com’è stato già detto prima, che erano stati dati alle persone che non avevano nulla. Non so se i miei colleghi di Maggioranza hanno parlato con qualcuno che ha ricevuto questi buoni e gli hanno provato a fare questi discorsi, perché va bene tutto, possiamo anche prenderci in giro. Io ho vissuto 25 anni in un quartiere dove di negozi di prossimità non ne avevo, quindi è inutile fare gli ipocriti e raccontare cose non vere e cose che non c’entrano niente l’una con l’altra. Fare il discorso sul piccolo commercio, di aiutare il piccolo commercio lo si può fare, ma non in questo modo, non su questo argomento, perché andatelo a raccontare a quelle persone che hanno preso 300 euro di buono, che avevano 3 o 4 figli - io qualcuno lo conosco - andateglielo a raccontare voi, voi andateglielo a raccontare a quelle persone lì, che dovevano spendere i soldi nel negozio di prossimità, che magari, per ovvi motivi, magari costava giusto un pochettino, un po’ di più di un discount che c’è nel proprio quartiere e, come ha detto giustamente il collega Napolitano prima, è facile parlare con la pancia piena, perché troppo facile. Quindi si stanno mischiando le due cose: si sta mischiando un discorso politico sull’aiutare i negozi di prossimità, con un altro, che c’erano persone che non avevano da mangiare, c’erano persone che non avevano da mangiare, che non avevano più niente, alcuni hanno perso il lavoro, non avevano più entrate. Noi stiamo qui a disquisire su un atto fatto in emergenza, più velocemente possibile, dopo 10 giorni, mi ricordo, o forse anche meno, sono stati distribuiti, le persone hanno potuto prendere questi buoni, andare a fare la spesa e mangiare e noi stiamo disquisendo sulla grande distribuzione o sulla piccola distribuzione, perché poi io vorrei vedere, io personalmente, io cerco in tutti i modi, il più possibile di andare ad aiutare il piccolo commerciante, ma non sempre riesco, perché io non sono un ipocrita, non racconto bugie. Ad esempio, nel periodo del lockdown molti negozi erano anche chiusi, mi sono trovato anche io ad andare nel piccolo Pam o andare in un altro posto, quindi non sono qui a fare la filippica filosofica in una situazione drammatica che non c’entra niente con la questione politica che è stata posta anche dalla Consigliera Ferrero prima di me, che non c’entra assolutamente niente. Stiamo parlando di un fatto che sono stati dati dei buoni per aiutare le persone in difficoltà. Che poi questi buoni siano stati più usati nella grande distribuzione mi può anche dispiacere a me, però non mischierei le cose, perché si fa confusione, si fa cattiva informazione. Quindi, per questo motivo, io personalmente voterò contro questa mozione. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio per il suo intervento. |