Interventi |
MENSIO Federico Grazie Presidente, ma abbiamo già dibattuto ovviamente in Commissione di questa mozione. La nascita di questa mozione è venuta dal fatto che con l’emergenza Covid- 19, in questi primi quattro mesi, diciamo, più due che quattro, però, di chiusura di molte attività e del fatto che molte persone non si sono più spostate e hanno usufruito anche meno di servizi di ristorazione piuttosto che di servizi di somministrazione, o altri servizi che dopo andiamo a vedere, ha effettivamente ridotto la quantità di rifiuti prodotti in città. Questo dato ci era stato parzialmente illustrato da AMIAT in una Commissione, quando era stato, appunto, fatto il punto della situazione relativamente alla gestione dei rifiuti durante il periodo emergenziale, intorno a metà del mese di maggio. In quella data io chiesi... anzi, chiesi prima ai nostri uffici di avere il dato relativo ai primi quattro mesi, quindi da gennaio ad aprile, mi fu dato dai nostri uffici del Comune il dato fino a marzo e in quella sede AMIAT aveva dato un primo dato riferibile... con l’aggiunta di aprile, che era un dato provvisorio, che però poi ho ricevuto recentemente come dato definitivo. I dati ci dicono sostanzialmente che in questi primi quattro mesi, anche se la realtà ovviamente è decisamente molto più concentrata nel periodo marzo-aprile, con un deciso calo in aprile, un deciso calo di 11.000 tonnellate circa di rifiuti non differenziati; ovviamente anche il rifiuto differenziato è calato. La percentuale, invece, di differenziazione sostanzialmente è invece leggermente aumentata rispetto all’anno scorso; ecco, i dati sono riferiti, primo quadrimestre 2020, sul primo quadrimestre 2019, ed è un riferimento importante perché il Piano di lavoro previsto dal contratto di servizio stipulato tra Città e AMIAT, in modo particolare il Piano di lavoro che però la Commissione non ha visto, ma credo sia visionabile dietro richiesta, si riferisce ai quantitativi dell’anno precedente per, come dire, andare a verificare e fare le tariffe dell’anno successivo, quindi il confronto 2019- 2020 è stato fatto per questo. Dicevo, il confronto ci dice che nei primi quattro mesi, con ovviamente la stragrande concentrazione in marzo, soprattutto aprile, della riduzione della raccolta indifferenziata, quindi dei rifiuti solidi urbani che sono residui dalla raccolta differenziata, è di circa 11.000 tonnellate; 11.000 tonnellate che sostanzialmente non sono state portate all’impianto di TRM e quindi non sono state incenerite. Questo vuol dire, conti alla mano, quello che io ho scritto nella mozione, che, come ho detto, sbagliava relativamente di poco, di una cifra tendenzialmente intorno a 1.100.000/1.200.000. Questa è una cifra importante per la Città di Torino, cifra che, tra l’altro, appunto, è inserita nel Piano di lavoro, e quindi previsto nel contratto di servizio, che però sostanzialmente non è stata spesa da AMIAT per incenerire i rifiuti al Gerbido, e quindi ho ritenuto opportuno presentare questa mozione per chiedere alla Città, e nello specifico alla Giunta, di verificare con AMIAT la possibilità di rientro di questa cifra, ovvero di stornarla nei prossimi mesi, piuttosto che eventualmente sul 2020, ,di stornare questa cifra perché sostanzialmente sono soldi che non sono andati bruciati. Questo, tra l’altro, devo dire, si inserisce perfettamente nella linearità anche del programma del Movimento 5 Stelle di Torino, cioè la dimostrazione che la tariffa può scendere se si producono meno rifiuti perché non vengono inceneriti, la dimostrazione è quella che abbiamo tutti sotto gli occhi, che dovrebbe essere, tra l’altro, il primo punto di qualunque Amministrazione Comunale l’Italia. Anche la raccolta differenziata nel suo complesso è calata di quantitativi, quindi in generale sono stati prodotti meno rifiuti, e questo è positivo, ma essendo salita la percentuale di raccolta differenziata - seppur di poco -, ricordo che abbiamo anche i corrispettivi che vengono forniti dai consorzi a titolo ulteriore di compensazione della raccolta differenziata. Stante questo, c’è poi l’aspetto relativo all’abrogazione di un articolo della Legge... dell’articolo 16 della Legge Regionale del 2002, la n. 24, da parte della Legge 1/2018, che prevedeva un contributo straordinario da parte di TRM ai Comuni sede di impianto, che è stato cancellato e che non vale più a partire da metà del 2018; quindi da metà del 2018, tutto il 2019 e circa tutto il 2020 sono circa altri 1,4 milioni indicativi. A questo ovviamente si dovrebbero aggiungere - ma non li ho ancora - i dati di maggio e verificheremo sul minor conferimento TRM, insomma, cubiamo circa, tra tutto, 2 milioni e mezzo di euro, euro più, euro meno; soldi che, appunto, se recuperati, potrebbero andare ad integrare delle agevolazioni che sono previste dalla legge, agevolazioni che però devono stare al di fuori della tariffa; agevolazioni che, come ho scritto nelle premesse dell’atto, dovrebbero andare a quelle attività che sono rimaste effettivamente chiuse, ferme per questi due mesi, e nello specifico ho dato delle indicazioni che non sono assolutamente esaustive, come ho scritto tra l’altro negli emendamenti, cioè a titolo esemplificativo abbiamo i bar, i ristoranti, gli alberghi, le pensioni, scuole di danza, gli spazi per attività sportive, le piccole attività culturali, gli enti (incomprensibile) promozione sociale. Tra l’altro, io ringrazio di questo la Consigliera Grippo, che era intervenuta in Commissione, quando presentai la mozione e relativamente, appunto, ad alberghi, pensioni o attività similari, e accolgo anche ovviamente il subemendamento della Consigliera Scanderebech, che fa riferimento a discoteche, ne abbiamo discusso non più tardi della settimana scorsa proprio di questo tema. Ecco, se si riuscisse a dare anche indicazione alla Giunta di tener conto di queste attività, è perché ovviamente quella cifra che si dovrebbe poter recuperare non andrebbe a coprire tantissime agevolazioni, ma queste sono le attività che tra l’altro la stessa ARERA in una delibera riconosce il fatto di avere delle agevolazioni in tal senso per quelle attività che sono rimaste chiuse in toto o parzialmente, queste sono le attività principali; poi io mi auguro che, appunto, la Giunta, quando intavolerà il discorso con l’ente gestore del ciclo rifiuti, trovi poi effettivamente quali sono le attività da agevolare in tal senso, perché attività chiuse che non hanno prodotto rifiuti, solo ovviamente sulla parte variabile della tariffa, hanno il diritto di vedersi riconosciuto almeno un piccolo storno da questo punto di vista. Aspettiamo i dati di maggio. Devo anche aggiungere che però ARERA, nel frattempo, ha presentato anche una richiesta di pareri in merito ai maggiori oneri che, secondo alcune società o in generale società di raccolta rifiuti, hanno dovuto sostenere le stesse per la messa in sicurezza degli operatori e dei mezzi durante il periodo di raccolta, che fortunatamente, ovviamente, non si è mai fermata. Quindi, queste sono sostanzialmente le indicazioni. È importante che ci si attivi abbastanza in fretta in tal senso, credo che ci sia il tempo per farlo, avendo la settimana scorsa votato lo slittamento delle scadenze TARI; io credo che questo sarebbe veramente un bel segnale ed è un segnale che secondo me è importante dare anche proprio per quell’ottica che dicevo prima, cioè di riconoscere il fatto che si paga in base a quello che si produce. Abbiamo prodotto tutti insieme di meno, cerchiamo di dare in uno spirito solidaristico quest’agevolazione a chi effettivamente ha avuto meno produzione o zero produzione, ma ha avuto anche zero o meno introiti, per andare proprio su quella direzione di produrre meno rifiuti tutti quanti. Grazie. MENSIO Federico (Incomprensibile). |