Interventi |
TRESSO Francesco Sì, grazie, Presidente. Io ringrazio la Sindaca per la risposta che ci ha fornito. È chiaro che è un’interpellanza che è un po’ datata, perché io l’avevo presentata il 5 marzo, stiamo riferendoci a un evento che è avvenuto, cos’è, il 23 febbraio? Insomma, sono quasi quattro mesi. Io credo che sia innegabile che la situazione era di difficile valutazione, stavamo attraversando... eravamo nelle fasi ancora prodromiche di un’emergenza che si stava manifestando in tutta la sua gravità e giustamente, come ci ricorda la Sindaca, erano già stati emanati, in data 30 gennaio, dei decreti a livello nazionale. Come giustamente la Sindaca ci ricorda, questi ovviamente sono sovraordinati a quelle che altri tipi di normative allocano come competenze del Sindaco e soprattutto tendono a non contrastare con indicazioni, appunto, di tipo sovraordinato. In questo senso io mi riferivo al fatto che non fossero connotati alcuni elementi di contrasto con le indicazioni date dal livello governativo, anzi, mi sembra che proprio l’atteggiamento della Sindaca stessa di essersi, quindi, personalmente interessata, io ho avuto un’interlocuzione anche con la Presidente della VI Circoscrizione, Carlotta Salerno, così come i responsabili del Comitato Falchera, hanno avuto da parte della Sindaca e da parte dell’Assessore Unia delle manifestazioni di preoccupazioni e di interesse, che tutto sommato mi sembrano state anche più che adeguate, nel momento in cui loro stessi si sono fatti carico di telefonare per sapere e di sollecitare una riflessione attenta se fosse il caso o meno di proseguire con la programmazione del Carnevale, così come era stato valutato, anzi, da quanto mi è stato riferito a voce, cercando di sollecitare una presa di posizione nel senso di evitare di svolgere la manifestazione. A me sembra che, da questo punto di vista, anche i responsabili locali, confrontandosi anche, come dico, con la Presidente, abbiano assunto un atteggiamento estremamente responsabile, dicendo: “Non possiamo...”, era molto tardi anche per prendere quella decisione, “...rinunciare a quella che era la tradizionale parata...”, eccetera, “...ma rinunciamo invece alla situazione di maggiore assembramento”, che era quella prevista in piazza (incomprensibile). Però quello che invece ravviso essere abbastanza elemento grave è - su questo si era già parlato e continuo a dirlo - che forse questi elementi andavano trasmessi anche alla collaboratrice Cristina Seymandi, che viceversa ha avuto degli atteggiamenti assolutamente di contrasto, nel senso che - a me è stato fatto leggere anche i vari WhatsApp che sono stati circolati - lei ha insistito nel sottolineare il fatto che non c’erano delle disposizioni scritte da parte degli organi preposti, per cui si presumeva che si sarebbe potuto procedere con la manifestazione così come programmata. Questo mi sembra particolarmente grave, perché vuol dire non dare una interpretazione univoca, che, anzi, ha messo ulteriormente nelle mani dei responsabili del Comitato una scelta che è diventata particolarmente più complicata, proprio perché si è poi scelto di non fare i festeggiamenti in piazza Astengo, però questo invece era programmato. E allora cosa vuoi dire un’interpretazione del genere? Torniamo su un problema che è già stato più volte affrontato, di come forse certi collaboratori dovrebbero esimersi dal prendere posizioni che spettano solo e unicamente all’Amministrazione, non agli staffisti, questo dove essere molto chiaro. Ripeto che comunque anche da parte dell’Amministrazione, qualora le ordinanze e le possibilità di intervenire non erano assolutamente in contrasto con le indicazione a livello governativo o regionale, ma, anzi, erano nell’ottica di garantire una maggiore tutela e sicurezza nei confronti di quello che si stava per attraversare, dell’incombenza che si stava verificando, forse un maggiore coordinamento a livello cittadino, che non lasciasse quindi delle interpretazioni che potevano essere in carico ai singoli Comitati, quindi in maniera diversa, perché altre manifestazioni si sono svolte non molto lontane da Falchera, allora forse era meglio intervenire un poco tempestivamente, perché purtroppo la Protezione Civile questo richiede, di intervenire - come giustamente è stato fatto ricordare - convocando il C.O.C., ma alla fine il responsabile ultimo e unico è il Sindaco o la Sindaca ai termini di norma, e quindi bisognava intervenire forse nel dare un’interpretazione che fosse più compatta e non lasciasse adito poi a delle interpretazioni da parte dei singoli, perché questo - io credo - la Città deve fare, cioè riuscire a dare un’idea di maggiore definizione dei problemi e non lasciando quindi poi adito a possibili diversità sperequative di comportamento. Questo richiedo. Quindi io rimango dell’idea che si sarebbe potuto agire diversamente, proprio perché non era assolutamente in contrasto con quello che il Governo aveva detto, e soprattutto si potevano dare delle indicazioni un pochino più precise agli staffisti che avevano collaborato nell’organizzazione di quegli eventi, che rimangono staffisti e non sono un’espressione dell’Amministrazione. Grazie, Presidente. |