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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 8 Giugno 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 7
INTERPELLANZA 2020-00807
"EMERGENZA CORONAVIRUS: LA SINDACA CONOSCE LE SUE FUNZIONI?" PRESENTATA IN DATA 5 MARZO 2020 - PRIMO FIRMATARIO TRESSO.
Interventi
TRESSO Francesco
Sì, grazie, Presidente. Io ringrazio la Sindaca per la risposta che ci ha fornito. È chiaro
che è un’interpellanza che è un po’ datata, perché io l’avevo presentata il 5 marzo,
stiamo riferendoci a un evento che è avvenuto, cos’è, il 23 febbraio? Insomma, sono
quasi quattro mesi. Io credo che sia innegabile che la situazione era di difficile
valutazione, stavamo attraversando... eravamo nelle fasi ancora prodromiche di
un’emergenza che si stava manifestando in tutta la sua gravità e giustamente, come ci
ricorda la Sindaca, erano già stati emanati, in data 30 gennaio, dei decreti a livello
nazionale. Come giustamente la Sindaca ci ricorda, questi ovviamente sono
sovraordinati a quelle che altri tipi di normative allocano come competenze del Sindaco
e soprattutto tendono a non contrastare con indicazioni, appunto, di tipo sovraordinato.
In questo senso io mi riferivo al fatto che non fossero connotati alcuni elementi di
contrasto con le indicazioni date dal livello governativo, anzi, mi sembra che proprio
l’atteggiamento della Sindaca stessa di essersi, quindi, personalmente interessata, io ho
avuto un’interlocuzione anche con la Presidente della VI Circoscrizione, Carlotta
Salerno, così come i responsabili del Comitato Falchera, hanno avuto da parte della
Sindaca e da parte dell’Assessore Unia delle manifestazioni di preoccupazioni e di
interesse, che tutto sommato mi sembrano state anche più che adeguate, nel momento in
cui loro stessi si sono fatti carico di telefonare per sapere e di sollecitare una riflessione
attenta se fosse il caso o meno di proseguire con la programmazione del Carnevale, così
come era stato valutato, anzi, da quanto mi è stato riferito a voce, cercando di sollecitare
una presa di posizione nel senso di evitare di svolgere la manifestazione. A me sembra
che, da questo punto di vista, anche i responsabili locali, confrontandosi anche, come
dico, con la Presidente, abbiano assunto un atteggiamento estremamente responsabile,
dicendo: “Non possiamo...”, era molto tardi anche per prendere quella decisione,
“...rinunciare a quella che era la tradizionale parata...”, eccetera, “...ma rinunciamo
invece alla situazione di maggiore assembramento”, che era quella prevista in piazza
(incomprensibile). Però quello che invece ravviso essere abbastanza elemento grave è -
su questo si era già parlato e continuo a dirlo - che forse questi elementi andavano
trasmessi anche alla collaboratrice Cristina Seymandi, che viceversa ha avuto degli
atteggiamenti assolutamente di contrasto, nel senso che - a me è stato fatto leggere
anche i vari WhatsApp che sono stati circolati - lei ha insistito nel sottolineare il fatto
che non c’erano delle disposizioni scritte da parte degli organi preposti, per cui si
presumeva che si sarebbe potuto procedere con la manifestazione così come
programmata. Questo mi sembra particolarmente grave, perché vuol dire non dare una
interpretazione univoca, che, anzi, ha messo ulteriormente nelle mani dei responsabili
del Comitato una scelta che è diventata particolarmente più complicata, proprio perché
si è poi scelto di non fare i festeggiamenti in piazza Astengo, però questo invece era
programmato. E allora cosa vuoi dire un’interpretazione del genere? Torniamo su un
problema che è già stato più volte affrontato, di come forse certi collaboratori
dovrebbero esimersi dal prendere posizioni che spettano solo e unicamente
all’Amministrazione, non agli staffisti, questo dove essere molto chiaro. Ripeto che
comunque anche da parte dell’Amministrazione, qualora le ordinanze e le possibilità di
intervenire non erano assolutamente in contrasto con le indicazione a livello
governativo o regionale, ma, anzi, erano nell’ottica di garantire una maggiore tutela e
sicurezza nei confronti di quello che si stava per attraversare, dell’incombenza che si
stava verificando, forse un maggiore coordinamento a livello cittadino, che non
lasciasse quindi delle interpretazioni che potevano essere in carico ai singoli Comitati,
quindi in maniera diversa, perché altre manifestazioni si sono svolte non molto lontane
da Falchera, allora forse era meglio intervenire un poco tempestivamente, perché
purtroppo la Protezione Civile questo richiede, di intervenire - come giustamente è stato
fatto ricordare - convocando il C.O.C., ma alla fine il responsabile ultimo e unico è il
Sindaco o la Sindaca ai termini di norma, e quindi bisognava intervenire forse nel dare
un’interpretazione che fosse più compatta e non lasciasse adito poi a delle
interpretazioni da parte dei singoli, perché questo - io credo - la Città deve fare, cioè
riuscire a dare un’idea di maggiore definizione dei problemi e non lasciando quindi poi
adito a possibili diversità sperequative di comportamento. Questo richiedo.
Quindi io rimango dell’idea che si sarebbe potuto agire diversamente, proprio perché
non era assolutamente in contrasto con quello che il Governo aveva detto, e soprattutto
si potevano dare delle indicazioni un pochino più precise agli staffisti che avevano
collaborato nell’organizzazione di quegli eventi, che rimangono staffisti e non sono
un’espressione dell’Amministrazione. Grazie, Presidente.

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