Interventi |
FERRERO Viviana (Vicepresidente) Passo all’interpellanza successiva, si tratta della n. mecc. 202000807/002, che ha come titolo: “Emergenza Coronavirus: la Sindaca conosce le sue funzioni?” FERRERO Viviana (Vicepresidente) È stata presentata in data 5 marzo del 2020, il primo firmatario è il Consigliere Tresso, a cui seguono la Consigliera Patriarca e il Consigliere Magliano. Risponde la Sindaca Appendino a questo quesito per i cinque minuti. Grazie. APPENDINO Chiara (Sindaca) Grazie, Presidente. Devo dire che questa interpellanza mi ha un po’ stupito, perché, vado a memoria, ma, se non ricordo male, il tema era stato affrontato dalla sottoscritta, peraltro in Conferenza dei Capigruppo, poco dopo il fatto citato. Comunque rispondo per le questioni che sono state poste. Al punto 1): “Perché la Sindaca non ha ritenuto di adottare provvedimenti urgenti validi su tutto il territorio”, eccetera, con la delibera del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020, per gli effetti dell’articolo 7, comma 1, lettera C - ovviamente c’è molta normativa, quindi, Presidente, farò pervenire ai Consiglieri la risposta che sto leggendo direttamente -, con la delibera del Consiglio dei Ministri del 31 gennaio 2020, per gli effetti dell’articolo 7, comma 1, lettera C, e dell’articolo 24, comma 1, del Decreto Legislativo 2 gennaio 2018, è stato dichiarato per 6 mesi, dalla data del presente provvedimento, lo stato di emergenza, in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili. La citata delibera prevede che, essendo stato dichiarato uno stato di emergenza nazionale, per l’attuazione degli interventi di cui all’articolo 25, comma 2, lettera A e B, del Decreto Legislativo 2 gennaio 2018, numero 1, da effettuare nella vigenza dello stato di emergenza, si provvede con ordinanza emanata dal Capo del Dipartimento della Protezione Civile in deroga a ogni disposizione vigente e nel rispetto dei principi generali dell’ordinamento giuridico, nei limiti delle risorse di cui al comma 3. Si evidenzia inoltre che anche i successivi Decreti Legge emanati dal Governo hanno ulteriormente ribadito che i Sindaci non possono adottare, a pena di efficacia, ordinanze contingibili e urgenti dirette a fronteggiare le emergenze in contrasto con le misure statali, né eccedendo i limiti n oggetto (si veda, ad esempio, l’articolo 3 del D.L. 19 del 25 marzo 2020 e seguenti). Risulta evidente che, in mancanza di indicazione a livello nazionale e regionale, come peraltro citato nell’interpellanza del Consigliere, sarebbe potuto essere quantomeno discutibile in quella circostanza un eventuale provvedimento di ordinanza sindacale. Per quanto riguarda il punto 2), si è trattato e si tratta di un’emergenza nazionale di tipo sanitario e pertanto i provvedimenti vengono adottati a livello nazionale e regionale. Si ribadisce, quindi, quanto ho appena detto al punto 1). Per quanto riguarda il punto 3), premesso che la manifestazione in oggetto veniva esaminata dal Tavolo tecnico, ovvero da tutti i Servizi tecnici in seduta comune, che esprimevano parere tecnico positivo, rispetto all’ora in cui veniva effettuata la manifestazione non vi erano indicazioni o divieti dell’autorità sanitaria e della Regione Piemonte. Lo stesso Decreto Legge numero 6 del 23 febbraio 2020 prevedeva alcune misure solo per quei Comuni o in quelle aree nelle quali risultava positiva almeno una persona per la quale non si conoscesse la fonte di trasmissione, o comunque nei quali fosse un caso riconducibile ad una persona proveniente da un’area già interessata dal contagio del citato virus, e Torino non rientrava allora in quella situazione. Per quanto riguarda il punto 4), premesso che si è trattato di un’emergenza nuova, che mai si era presentata, il nostro Piano attualmente vigente prevede che, se c’è una manifestazione in un’emergenza di tipo sanitario a rilevante impatto locale, venga attivato il C.O.C. ed il Volontariato con funzione di supporto ed informazione alla popolazione. Nel corso della revisione dell’attuale Piano di Protezione Civile si terrà conto anche di questo ulteriore fatto, il fattore di rischio, negli eventi a rilevante impatto locale nelle emergenze di carattere sanitario. Grazie, Presidente. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Grazie alla Sindaca Appendino. Passo la parola al Consigliere Tresso. TRESSO Francesco Sì, grazie, Presidente. Io ringrazio la Sindaca per la risposta che ci ha fornito. È chiaro che è un’interpellanza che è un po’ datata, perché io l’avevo presentata il 5 marzo, stiamo riferendoci a un evento che è avvenuto, cos’è, il 23 febbraio? Insomma, sono quasi quattro mesi. Io credo che sia innegabile che la situazione era di difficile valutazione, stavamo attraversando... eravamo nelle fasi ancora prodromiche di un’emergenza che si stava manifestando in tutta la sua gravità e giustamente, come ci ricorda la Sindaca, erano già stati emanati, in data 30 gennaio, dei decreti a livello nazionale. Come giustamente la Sindaca ci ricorda, questi ovviamente sono sovraordinati a quelle che altri tipi di normative allocano come competenze del Sindaco e soprattutto tendono a non contrastare con indicazioni, appunto, di tipo sovraordinato. In questo senso io mi riferivo al fatto che non fossero connotati alcuni elementi di contrasto con le indicazioni date dal livello governativo, anzi, mi sembra che proprio l’atteggiamento della Sindaca stessa di essersi, quindi, personalmente interessata, io ho avuto un’interlocuzione anche con la Presidente della VI Circoscrizione, Carlotta Salerno, così come i responsabili del Comitato Falchera, hanno avuto da parte della Sindaca e da parte dell’Assessore Unia delle manifestazioni di preoccupazioni e di interesse, che tutto sommato mi sembrano state anche più che adeguate, nel momento in cui loro stessi si sono fatti carico di telefonare per sapere e di sollecitare una riflessione attenta se fosse il caso o meno di proseguire con la programmazione del Carnevale, così come era stato valutato, anzi, da quanto mi è stato riferito a voce, cercando di sollecitare una presa di posizione nel senso di evitare di svolgere la manifestazione. A me sembra che, da questo punto di vista, anche i responsabili locali, confrontandosi anche, come dico, con la Presidente, abbiano assunto un atteggiamento estremamente responsabile, dicendo: “Non possiamo...”, era molto tardi anche per prendere quella decisione, “...rinunciare a quella che era la tradizionale parata...”, eccetera, “...ma rinunciamo invece alla situazione di maggiore assembramento”, che era quella prevista in piazza (incomprensibile). Però quello che invece ravviso essere abbastanza elemento grave è - su questo si era già parlato e continuo a dirlo - che forse questi elementi andavano trasmessi anche alla collaboratrice Cristina Seymandi, che viceversa ha avuto degli atteggiamenti assolutamente di contrasto, nel senso che - a me è stato fatto leggere anche i vari WhatsApp che sono stati circolati - lei ha insistito nel sottolineare il fatto che non c’erano delle disposizioni scritte da parte degli organi preposti, per cui si presumeva che si sarebbe potuto procedere con la manifestazione così come programmata. Questo mi sembra particolarmente grave, perché vuol dire non dare una interpretazione univoca, che, anzi, ha messo ulteriormente nelle mani dei responsabili del Comitato una scelta che è diventata particolarmente più complicata, proprio perché si è poi scelto di non fare i festeggiamenti in piazza Astengo, però questo invece era programmato. E allora cosa vuoi dire un’interpretazione del genere? Torniamo su un problema che è già stato più volte affrontato, di come forse certi collaboratori dovrebbero esimersi dal prendere posizioni che spettano solo e unicamente all’Amministrazione, non agli staffisti, questo dove essere molto chiaro. Ripeto che comunque anche da parte dell’Amministrazione, qualora le ordinanze e le possibilità di intervenire non erano assolutamente in contrasto con le indicazione a livello governativo o regionale, ma, anzi, erano nell’ottica di garantire una maggiore tutela e sicurezza nei confronti di quello che si stava per attraversare, dell’incombenza che si stava verificando, forse un maggiore coordinamento a livello cittadino, che non lasciasse quindi delle interpretazioni che potevano essere in carico ai singoli Comitati, quindi in maniera diversa, perché altre manifestazioni si sono svolte non molto lontane da Falchera, allora forse era meglio intervenire un poco tempestivamente, perché purtroppo la Protezione Civile questo richiede, di intervenire - come giustamente è stato fatto ricordare - convocando il C.O.C., ma alla fine il responsabile ultimo e unico è il Sindaco o la Sindaca ai termini di norma, e quindi bisognava intervenire forse nel dare un’interpretazione che fosse più compatta e non lasciasse adito poi a delle interpretazioni da parte dei singoli, perché questo - io credo - la Città deve fare, cioè riuscire a dare un’idea di maggiore definizione dei problemi e non lasciando quindi poi adito a possibili diversità sperequative di comportamento. Questo richiedo. Quindi io rimango dell’idea che si sarebbe potuto agire diversamente, proprio perché non era assolutamente in contrasto con quello che il Governo aveva detto, e soprattutto si potevano dare delle indicazioni un pochino più precise agli staffisti che avevano collaborato nell’organizzazione di quegli eventi, che rimangono staffisti e non sono un’espressione dell’Amministrazione. Grazie, Presidente. FERRERO Viviana (Vicepresidente) Sì, grazie, Consigliere Tresso. Io non credo che lei potesse nominare delle persone senza avvisarmi, comunque in ogni caso ognuno si assume le responsabilità dei propri interventi. |