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GIOVARA Massimo È con grande rammarico e delusione che vedo che, come sempre, quando si parla di un problema in Italia, diventiamo tutti automaticamente esperti. Ebbene, io faccio il contrario. Io non sono affatto esperto, anche se molti di voi sanno che mi sono occupato di questo problema. Vi invito a leggere un articolo della Gabanelli, in cui si parla dei problemi della lirica italiana, per avere un contesto un po’ più chiaro. Nel ’96 gli Enti Lirici erano così indebitati che dovevano fallire tutti, poi li salvò una riforma, la riforma Melandri. Ora, cosa ha fatto, invece, quest’Amministrazione? Io ve lo ricordo a tutti. C’era ancora il Sovrintendente Vergnano e abbiamo presentato una mozione di 15 pagine per far salire il Regio ad un livello superiore, al pari di Santa Cecilia e della Scala, che la Gabanelli cita come un Ente che si regge sulle proprie gambe, la Scala, l’unico Ente che si regge sulle proprie gambe in Italia. Abbiamo presentato questa mozione e ci è stato detto che, anche se la legge permetteva al Regio di salire di livello, quella legge era stata scritta su due enti lirici, era stata scritta ad ente liricum, quindi era inutile fare questo sforzo. E quindi già da subito abbiamo avuto delle resistenze rispetto a questo tema, dopodiché il Sovrintendente Vergnano si è dimesso con un anno di anticipo e, dopo che si è dimesso, magicamente abbiamo scoperto che l’Ente Lirico era in grave sofferenza economica, aveva dei debiti giganteschi. Ne abbiamo sentito parlare. Il debito del Regio ammonta esattamente al Bilancio della Cultura della Città di Torino, più o meno 20 e passa milioni, 20 e passa milioni, tra cui ci sono anche i soldi che mettiamo dentro al Regio tra questi 20 e passa milioni. Per il resto della Cultura rimane qualche centinaio di migliaia di euro. Io sono assolutamente d’accordo sulla tutela dei lavoratori, sono d’accordo sulla tutela di tutti i lavoratori dello spettacolo ed una forza di Sinistra o di Centro Sinistra, dovrebbe essere d’accordo anche lei sulla tutela di tutti i lavoratori dello spettacolo. Per quanto riguarda questo, abbiamo fatto anche delle Commissioni, dedicate al tema, proprio durante il lockdown Covid ed in questa Commissione è risultato, ad esempio, che i sindacati nella prosa non esistono, non parliamo dei piccoli club e di altri gruppi. Abbiamo visto sindacati molto agguerriti, abbiamo anche visto che ci sono dei lavoratori, probabilmente la maggior parte all’interno del Regio, che erano favorevoli ad un Piano di sviluppo che è scaturito da una mozione, perché quel Piano di sviluppo, scritto da un professionista, che ha avuto interlocuzioni con tutti i lavoratori del Regio, è stato scritto anche accogliendo diverse delle istanze che erano state presentate in questa mozione. Uscendo dalla questione giudiziaria, perché qualcuno ha cercato anche di collegare, anzi molti di voi avete cercato di collegare la vicenda giudiziaria con il commissariamento, perché è un gioco facilissimo, è un gioco da romanziere, è bellissimo, soprattutto quando si è in campagna elettorale, collegare le due cose, perché è molto facile far credere alle persone che ci ascoltano che sia quello il collegamento, io andrei a vedere che cosa ha fatto in un anno William Graziosi. GIOVARA Massimo Non è ancora arrivato in giudizio, ed io fare attenzione a chi è indagato ad attaccarlo, perché ci sono anche altri indagati, il precedente Sovrintendente è stato indagato per questioni di sicurezza, ci sono state delle persone finite in ospedale, dopo avvertimenti. Allora, io concludo dicendo che forse, prima di parlare e di strumentalizzare questa vicenda, bisognerebbe fare come ha fatto, ad esempio, il mio collega Ricca, dire lavoriamo insieme per tutelare i livelli occupazionali ed il futuro vero del Regio, non il futuro di un Ente che continuerà ad avere bisogno di milioni che comunque per forza finiscono negli interessi bancari e che comunque per forza vengono sottratti ad altre realtà culturali. Concludo dicendo che sono state le Fondazioni private a dire basta, non possiamo più mettere questi soldi, perché il Comune di Torino, come sapete tutti, è in grave sofferenza finanziaria. GIOVARA Massimo Grazie, ho concluso, Presidente. Ho finito. |