Interventi |
TRESSO Francesco Grazie Presidente. Anch’io, mi perdoni, non attacco la telecamera solo per problemi di mancanza di banda, temo. Il mio intervento sarà tra gli ultimi, quindi ovviamente molte cose sono state dette. Trovo anche io che sia necessario un po’ un richiamo alla coerenza da parte degli interventi della Maggioranza che mi hanno preceduto, e anche io trovo che sia un po’ curioso, perlomeno, parlare di tempo perso in anni che risalgono al 2015, quando questo refrain di dire “Abbiamo trovato una responsabilità e in base a quella abbiamo dovuto pagare una conseguenza, o comunque abbiamo dovuto rifare tutto”, forse da parte di chi ha passato effettivamente parecchio tempo a decidere se fosse proprio necessario, ricordo il post anche di alcuni Consiglieri che si chiedevano se fosse proprio necessaria quest’opera, se fosse quello strumento giusto con cui riconnettere parte della città, ricordiamo anche la retorica delle periferie che molto aveva occupato lo spazio della campagna elettorale del Movimento 5 Stelle; quindi devo dire che a valle di quell’intervento che, come ha richiamato il Consigliere Carretta, aveva effettivamente chiamato alle armi tutti quanti compattamente, era stata un’azione necessaria proprio per rischiare non tanto di perdere 10 milioni che sarebbero stati comunque una perdita importante, ma proprio per non perdere quel piede messo con forza a dire: “Questo è un progetto strategico per la città di Torino e questo deve essere un progetto forte a livello nazionale sul Trasporto Pubblico Locale”. Rinunciando a quello, si sarebbe rinunciato definitivamente a dire che era un obiettivo per la città, e quindi su quello io richiamo, forse, una responsabilità che è stata effettivamente condivisa, peccato che poi questa condivisione di responsabilità non sia stata poi più richiesta in tutti i passaggi successivi. Noi abbiamo assistito un po’ ad una banderuola di decisioni che andavano dal partenariato pubblico-privato, poi al finanziamento completamente pubblico, a poi alla scelta: “allora passiamo sicuramente a dare la precedenza alla realizzazione del tratto (incomprensibile)”, tutte decisioni prese in sede di Maggioranza consiliare senza confrontarsi. Ecco, forse prima di parlare di débat public chiedo a chi mi ha preceduto negli interventi di farsi un attimo di studio di cosa sia un débat public, che ha delle sue regole abbastanza precise e ci sono delle... insomma, in letteratura c’è parecchio su quello, quindi consiglierei davvero di andare a leggere cos’è un débat public, e non sono certo 10 Commissioni consiliari che possono dire: “Allora abbiamo fatto un débat public”; 10 Commissioni consiliari in cui a stento si riusciva a star dietro a capire quali fossero le linee scelte dall’Amministrazione e che ancora oggi si fatica ad avere una certa trasparenza e nitidezza di percorso, perché le richieste di alcune scelte, sicuramente più sotto il profilo tecnico, ma che inevitabilmente condizionano poi i passi successivi, sono scelte che a questo punto assumono davvero una connotazione anche di tipo politico perché così devono essere, giova ricordare come, non so - anche una memoria che abbiamo molto vivida - come uno può avvalersi dei migliori tecnici e dei migliori virologi in questa situazione, ma poi la scelta deve essere fatta dalla Politica, non deve essere lasciata ai tecnici; quindi è chiaro che ci vuole tutta la competenza dell’expertise che ci dica quali sono le alternative sotto il profilo tecnico ma poi la Politica deve saper fare le proprie scelte. In questo senso mi sembra molto importante, io ringrazio ancora il collega Lubatti per il richiamo che ha fatto e mi sembra giustissimo e sacrosanto richiamare che un intervento come quello della Metropolitana che è un investimento molto pesante sul territorio, non solo sulla città di Torino, ma sul territorio è proprio lo strumento e la visione necessaria per capire e concepire cosa voglia dire un Trasporto Pubblico Locale che vede nell’intermodalità e nella possibilità di realizzare quindi un sistema promiscuo che consenta di andare anche in un’ottica di quelli che se vogliamo sono poi gli obiettivi del millennio, quindi di andare ad alleggerire tutto un traffico di tipo diverso e su cui bisogna quindi pretendere di poter fare degli investimenti ed avere un interlocutore - penso al Governo - che sia deciso e assolutamente netto su queste scelte. Peccato che, appunto, sono scelte che non sono state sufficientemente condivise. Credo che il fatto di voler comprendere già nella fase di progettazione definitiva lo sfiocco Tabacchi- Pescarito sia una scelta politica di nuovo importante. Io ho presentato un atto che è quasi un emendamento, a quello del Consigliere Lubatti, in cui chiedevo per esempio di rivisitare anche la soppressione di una fermata tra Barca e Bertolla perché ritengo che anche questa sia una doverosa necessità di venire incontro a quelle che sono delle realtà più locali che hanno bisogno, invece, per rifunzionalizzare quel territorio, di avere una maggiore distribuzione delle fermate, o comunque che venga giustificata. Quindi ci sono delle scelte che devono essere condivise, quello sì, è un débat public, ma non quello che veniva ricordato dall’ex Assessore Urbanistica che diceva: “Sceglieremo coi cittadini dove fare le fermate”, quella è una demagogia inutile, completamente inutile. Si sa che le scelte hanno un profilo tecnico e poi la politica deve fare le sue valutazioni e le sue capacità di indirizzo, cosa che mi sembra non sia proprio avvenuto in questo caso, quindi tutto sommato trovo che invece l’interpellanza avesse tutta la sua ragione d’essere, avesse la necessità di dichiarare con urgenza che bisogna fare alcuni tipi di considerazioni e non credo che le 10 Commissioni ad oggi eseguite ci abbiano dato questa chiarezza di visione, spero invece che ci sarà modo al più presto di avere ulteriori confronti in sede di Commissione, proprio sulla natura di questa interpellanza generale, e poter capire se l’Amministrazione sta prendendo delle scelte, visti i tempi che ormai sono strettissimi e anche proprio per dire - penso che sia anche necessario da parte di una Consiliatura che va a chiudersi - “Chiudiamo lasciando un indirizzo ben preciso e ben netto”, non questo livello un pochino più... come dire, nebuloso che oggi contraddistingue questa scelta. Grazie. |