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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 8 Giugno 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 13
INTERPELLANZA 2020-01181
"LINEA 2 DELLA METROPOLITANA: A CHE PUNTO SIAMO" PRESENTATA IN DATA 25 MAGGIO 2020 - PRIMO FIRMATARIO LO RUSSO.
Interventi
LO RUSSO Stefano
Grazie, Presidente. Purtroppo, come immaginavamo, le risposte sono evasive e in alcuni
casi confermano le ragioni per cui abbiamo presentato questa interpellanza generale.
Sono evasive perché in realtà non fanno chiarezza rispetto a un punto che è cruciale ed è
dirimente ed è contenuto in uno dei quesiti posti, e cioè chi decide la tecnologia, perché
arriverà un momento, cara Assessora Lapietra, che sostanzialmente andrà messa una
parola... un punto e una fine a questa manfrina su cui ormai avete tenuta inchiodata la
Città da quattro anni, e questo punto riguarda, appunto, il tema di che tipo di tecnologia,
se automatica o con conducente, verrà ad essere sviluppata, perché per avere i
finanziamenti, come ben sappiamo, anzi, per poterli ottenere realmente, non solamente
in termini di competenza, serve un progetto che sia immediatamente cantierabile, e
perché sia immediatamente cantierabile questi elementi vanno definiti, vanno definiti
prima. Non è chiaro assolutamente cosa avete in mente di fare. Lei oggi ha letto molto
rap... ha fatto una grande filippica generale sulle solite cose con cui ci riempie la testa,
poi però in un certo modo è andata molto veloce su un passaggio, che riguarda il ruolo
di Infra.To, che dovrà definire - ho preso un appunto - il progetto definitivo e c’è la
parola: “Nonché la decisione...” parla di parcheggi, parla di interconnessioni e poi parla
di sistema. Ecco, è un po’ ambigua questa cosa. Siccome non abbiamo ancora ben
capito, o meglio, facciamo finta di non capire qual è il disegno che c’è in testa,
ribadiamo quella che è la nostra posizione: la nostra posizione è quella che sarebbe utile
che questo processo di discussione su tutta una serie di elementi di Linea 2, ivi compresi
gli elementi che stanno richiedendo i Sindaci della zona Nord, di cui mi rendo conto la
difficoltà politica in cui vi site trovati in questo momento, ma questo è un dato oggettivo
che c’è, avvengano alla luce del sole, non nelle segrete stanze dei suoi uffici o degli
uffici della Sindaca, perché qui si giocano appalti da miliardi di euro, miliardi di euro, e
quindi è bene che i riflettori siano piuttosto accesi, perché su queste cose qua si giocano
non solamente i destini della Città, ma si giocano anche legittimi interessi da parte di
operatori economici che giustamente vedono intorno a questa infrastruttura un elemento
importante anche di sviluppo. Il ruolo di Cassa Depositi e Prestiti in questo quadro è
quantomeno ambiguo, cara Assessora Lapietra, ma soprattutto cara silente Sindaca
Appendino, perché Cassa Depositi e Prestiti non è un’opera pia. Cassa Depositi e
Prestiti è un’organizzazione controllata dallo Stato, che eroga del denaro ad interesse,
quindi lo fa pagare questo denaro, non è che ce lo dà gratis, e che non si capisce per
quale ragione entra in gioco nella misura in cui vengono definiti paletti e parametri
piuttosto delicati nella fase di predisposizione del progetto, e ci sarebbe piaciuto, anche
qui, che, come dire, ci fosse stato un maggior grado di trasparenza, perché è ovvio, ed
era provocatoria la domanda relativamente al fatto che questa cosa qua non pregiudica
l’eventuale gara d’appalto per il finanziamento da parte di Cassa Depositi e Prestiti,
però non si capisce chi sono questi famosi ingegneri di Cassa Depositi e Prestiti che
affiancano i nostri ingegneri per definire, tra l’altro non si a ben che cosa, perché mi
permetto di contraddirla, è tutto fuorché vero quello che ha detto lei e che cioè una
tecnologia vale l’altra e che le opere civili sono equivalenti. Le faccio un esempio
banale: la tanto vituperata Amministrazione procedente, quando introdusse l’avvio della
progettazione, stabilì un parametro, come scelta politica, e cioè che sui vagoni della
Metropolitana della Linea 2 potessero salire le biciclette, le sembrerà strano, ma
l’abbiamo fatto noi questo elemento. Quella roba lì è una scelta politica che è piuttosto
importante per quello che riguarda la nostra visione di che cosa deve servire anche la
Linea 2, cioè di essere un asse che può interconnettere anche la mobilità ciclabile, che fa
una bella differenza. Quindi non è vero che è tutto uguale, come ha detto lei, anzi,
proprio il contrario. Allora perché - e arrivo al sesto punto dell’interpellanza -
chiediamo che di queste cose si discuta non nelle segrete stanze al buio, ma che si
discuta in Consiglio Comunale e alla luce del sole? Perché, a differenza di tanti altri, noi
non abbiamo nessun problema a dire esattamente come la pensiamo e, molto
pubblicamente, molto... con grande trasparenza, anche discutere delle diverse questioni
che intercorrono rispetto a questa questione di Linea 2.
Ultimi due telegrammi relativi a una sollecitazione che ci permettiamo di fare a lei, e se
la recapita anche alla sua Sindaca ci fa una cortesia: sono in arrivo importanti risorse
ulteriori, da parte dell’Unione Europea, per quello che riguarda lo sviluppo del nostro
Paese. Non sarebbe male se... - e in questo senso ci rendiamo fin d’ora disponibili,
quindi, anche a sostenere un’eventuale azione di questo tipo - diciamo così, che invece
di caricare di ulteriori 600, 800 milioni di euro di debiti i nostri cittadini, cittadini di
Torino per realizzare la futura Linea 2, chiedessimo un’integrazione di questi fondi per
il Comune di Torino proprio su Linea 2, nell’ottica della mobilità sostenibile. Come
sempre Appendino smentisce categoricamente quello afferma in Aula, lo ha fatto su
Pasquaretta, lo ha fatto su Graziosi, lo fa anche su Linea 2. Da questo punto di vista non
ci stupisce, quindi, che la famosa delibera di indirizzo, da cosa abbiamo capito, non
arriverà in Consiglio Comunale, perché l’accordo di programma in Variante Urbanistica
- si definisce così ai sensi del TUEL, del Testo Unico degli Enti Locali - arriva a valle di
un atto adottato dalla Giunta Comunale, che il Consiglio Comunale è chiamato a
ratificare, non a predisporre. Quindi non si chiama “delibera di indirizzo”, cara Sindaca
Appendino, si chiama “ratifica da parte del Consiglio Comunale”. Noi non avevamo
dubbi che, come dire, lei prende degli impegni e li scrive sulla sabbia, così come non
avevamo dubbi che, come dire, non ama circondarsi di personaggi all’altezza del ruolo
che in qualche modo ricopre. Invece avremmo avuto, in questo senso sì, l’auspicio e la
speranza che almeno questa volta avrebbe, come dire, smentito se stessa.

LO RUSSO Stefano
Purtroppo, come sempre capita, come è sempre capitato, anche questa volta continua a
non smentire se stessa.

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