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ARTESIO Eleonora Presente. ARTESIO Eleonora Grazie. La domanda era semplice, la risposta è stata molto diffusa e poco puntuale. La domanda semplice era la seguente: “La Città di Torino concorre per la competenza formativa alla definizione della qualifica e dell’individuazione delle graduatorie del personale che rientra nelle competenze di OSS” e questo già la dice lunga sul fatto che il Comune di Torino ha un ruolo diretto relativamente a tutte le tematiche del socio- assistenziale, lo dico rispetto a coloro che ritengano che il Comune non sia parte in causa rispetto alla tematica delle RSA. Durante la condizione della pandemia, abbiamo avuto delle criticità rilevanti nel comparto sanitario ospedaliero, laddove era necessaria, tanto la competenza clinica medico-infermieristica e la competenza socio-sanitaria del personale OSS, tant’è che sono state autorizzate anche le assunzioni di personale in formazione. Nelle situazioni di RSA, a conseguenza delle condizioni di quarantena dei lavoratori dipendenti e a conseguenza delle esigenze di maggiore tutela, sicurezza e distanziamento delle persone malate ricoverate nelle RSA, l’organico del personale OSS è risultato ampiamente insufficiente e i soggetti gestori delle stesse RSA si sono trovati in significativa difficoltà al reclutamento del personale con questa qualifica, ancorché il D.G.R. Regionale avesse autorizzato anche l’assunzione di personale in formazione. La domanda era molto puntuale: “A fronte della verifica evidente del significativo ruolo professionale del personale OSS - ne avessimo avuto bisogno la manifestazione che si è svolta alcuni giorni fa in piazza Castello ha reso anche pubblicamente evidente quanto diffusa sia questa professione, quanto significativa sia e altrettanto quanto sia sottovalutata -, a fronte di questa situazione, l’Amministrazione Comunale, che pure converge sulla formazione, che pure converge nel concorso, almeno per la partecipazione economica, alla gestione delle RSA per i soggetti incapienti, che pure converge alle tematiche di tutela della salute delle persone non autosufficienti e disabili gravissimi, si è resa disponibile, si è fatta parte diligente nel rendere disponibili, nei confronti dei soggetti che erano in difficoltà, vuoi le ASL, vuoi le RSA, a rendere disponibile le competenze professionali che, nel tempo, anche con contributi europei e regionali aveva contribuito a formare, selezionare e rendere quindi abili a quella delicata funzione? La risposta è stata che lo si è fatto attraverso le agenzie interinali che hanno fatto da ponte tra le varie graduatorie attive e le domande dei datori di lavoro e che comunque le persone erano in gran parte impiegate, in quanto il lavoro gravoso rende da un lato appetibile per ciascun datore di lavoro trovare delle graduatorie attive, dall’altro queste stesse persone troverebbero facile occupazione, ma il lavoro è significativamente sottoposto a burnout. Resta ancora da definire tutto il parametro su cui direi che il Comune non può essere esente, del minutaggio, delle condizioni organizzative del lavoro, del riconoscimento economico con diverse situazioni di inquadramento salariale della figura stessa. A me pare che come sempre il Comune di Torino abbia atteso, abbia atteso che qualcuno chiedesse, abbia atteso che qualcun altro si attivasse. Non ritengo che la risposta sia nel merito soddisfacente, ma non mi aspetto nemmeno che rimandandolo in Commissione possa esserci una soddisfazione maggiore. Quindi io ritengo esaurito questo determinato argomento, non ritengo affatto esaurito il tema complessivo della definizione di questo profilo, della considerazione che riceve sia sotto gli inquadramenti normativi, sia da parte delle committenze e ritengo quindi che il Comune di Torino, volendo, avrebbe molto da dire sulla qualità assistenziale che si traduce anche in queste figure professionali che dobbiamo garantire alle persone malate, siano esse ricoverate in ospedale, siano essere ricoverate in RSA. Grazie, ho finito. |