Interventi |
ARTESIO Eleonora Grazie. Io non ho mai lesinato, nelle vicende critiche, conseguenti alla chiusura del punto di emergenza di piazza d’Armi, le critiche all’operato dell’Assessora e all’insufficienza delle iniziative messe in atto. Vedo, però, nel riconoscimento di una oggettiva difficoltà e anche di un’inadeguatezza delle risposte, un’onestà intellettuale alla quale voglio dare credito. Credo che sia corretto il lavoro su scala metropolitana, penso che abbia una sua ragione d’essere, perché lo avevo peraltro praticato in tempi di responsabilità dell’Amministrazione Provinciale, e ho scoperto in quelle occasioni quanto sia possibile, condividendo esperienze e competenze con altre realtà territoriali, anche di altre dimensioni, immaginare delle modalità di intervento che siano più articolate su scala territoriale piccola, siano dimensionate maggiormente sui profili delle persone, e quindi più a misura delle esigenze individuali, e quindi possa essere un arricchimento reciproco. Io auspico che questo non sia visto come un modo esclusivamente per decongestionare la pressione, che inevitabilmente si esercita sulle grandi città, sulle città capoluogo, sulle città approdo dei grandi tracciati di mobilità e di trasferimento delle persone; se così fosse, evidentemente le altre Amministrazioni Comunali non troverebbero la disponibilità di intervenire in una situazione di soccorso e di condivisione rispetto ad una Città che, per sua natura, assorbe anche buona parte dei finanziamenti e degli atti di indirizzo di politiche europee, comunitarie e regionali. Voglio, invece, credere che sia una prospettiva con la quale concretamente misuriamo il livello reale della domanda espressa e di quella implicita, di quella famosa domanda che, diciamo sempre, non riusciamo a raggiungere perché è indisponibile ad ogni operazione di soccorso, ma che sia, quindi, l’esito di una coscienza sulla responsabilità delle Pubbliche Amministrazioni, intendendo con queste dalle competenze sanitarie a quelle socio-assistenziali, a quelle più specificamente assistenziali e di emergenza abitativa. Quindi immaginando che questo indirizzo possa dare adito ad un’intenzione politica concreta, ad una cooperazione tra Enti e anche all’individuazione di soluzioni tecniche, magari più articolate e diffuse di quelle che la Città fino a questo momento ha immaginato, e quindi a costruire davvero una solidità del tessuto delle risposte di primo intervento, io voterò a favore di questo atto di indirizzo. Grazie. |