Interventi |
MENSIO Federico Grazie, Presidente. Io, un po’ in coda a quanto diceva la Consigliera Grippo, ritengo che questa misura presa dalla Giunta sia una misura assolutamente corretta, proprio per venie incontro alle necessità, diciamo, di contabile di cassa di alcune realtà, non in ultimo, anzi in primis, anche le utenze domestiche, quindi le famiglie, ma soprattutto le utenze non domestiche, che hanno vissuto un momento di stop e quindi, come ricordava la Consigliera Grippo, l’ARERA, applicando il principio di chi più inquina più paga, giustamente fa notare che chi non ha lavorato o chi non ha potuto produrre non ha sostanzialmente neanche teoricamente prodotto rifiuti. Devo anche dire che la delibera di ARERA citata mette le condizioni tali per cui ci sono dei calcoli da fare, delle prospettive di riduzione ed esenzioni, che sono previste dalla legge, ma che devono essere trovate, lo ribadisco, all’interno dell’applicazione della tariffa che il Comune di Torino redige sulla base di quello che è il contratto di servizio, il piano di lavoro con AMIAT S.p.A. del Gruppo IREN. Questo è, ovviamente il punto, cioè nel senso che l’agenzia per la regolazione dei servizi, in questo caso dei rifiuti, dà delle indicazioni, fermo restando, però, lo dice esplicitamente quella che è la decisione del Comune e la decisione del Comune a questo punto si potrebbe tradurre in una ridiscussione del contratto di servizio al piano di lavoro, soprattutto con AMIAT, perché i servizi comunque, vale la pena ricordarlo che sono considerati in modo forfettario e sono comunque stati svolti, per cui il servizio di raccolta rifiuti, piuttosto che altri servizi che AMIAT svolge per la Città sono stati effettuati comunque, quello che potrebbe essere crollato, cosa che è stata dimostrata, è la produzione effettiva dei rifiuti, da parte di tutte le utenze. Il problema è andare a individuare la differenza tra utenze non domestiche e utenze domestiche sulla produzione dei rifiuti, questo non so se e quanto sia in grado AMIAT di poterlo fare, perché il calcolo proposto da ARERA in quella determina si basa proprio sulla produzione delle utenze non domestiche, quindi in un’ottica di tariffazione puntuale. Detto questo, è auspicabile, io l’ho provato a tradurre in una mozione che mi auguro, se riusciamo a discutere oggi bene, se no spero di farlo al più presto, appunto di andare in un’ottica di quei maggiori risparmi che non sono dovuti sostanzialmente ad una non produzione di rifiuti e quindi in un loro non incenerimento, si traduca sostanzialmente in un’agevolazione che, ricordo, non è una riduzione esenzione, come prevista dalla norma, che deve essere trovata all’interno di una tariffa, ma ad un’ulteriore cosa aggiuntiva che deve essere trovata al di fuori della tariffa. Quei soldi che sostanzialmente potrebbero essere stati risparmiati, dico potrebbero, perché non abbiamo contezza di quanto sia stato usato, perché ARERA il 26 maggio ha anche messo i paletti per le aziende e i Comuni dicendo: guardate che ci sono costi maggiori per le aziende che hanno dovuto sanificare i mezzi, mettere i DPI a disposizione degli operatori per poter raccogliere, eccetera, eccetera. Quindi, bisogna vedere anche queste compensazioni come arrivano, perché da una parte si dice riduciamola, esentiamo che non ha prodotto, ma poi dall’altra parte si dice, sì però le aziende hanno speso di più per fornire il servizio, quindi dovete riconoscergli questo di più. E quindi, bisogna vedere come si compensano queste cose. Però quella è un’agevolazione che noi potremmo fare sulla base dei dati in questo momento, appunto, stimati. Quindi, io sono abbastanza, credo di parlare a nome di tutta la Maggioranza, e non solo forse, felice che si possano procrastinare un po’ queste scadenze, sicuramente l’invito che ha fatto l’Assessore io lo accolgo, cioè chi avesse la possibilità, perché per sua fortuna è riuscito a lavorare, a mantenere, come dire, vivo il flusso di cassa personale, aziendale o familiare, cerchi di venire incontro comunque alle necessità del Comune che con la tariffa non solo ci paga un’azienda, che è AMIAT, e ovviamente, però, chiedo in contemporanea alla Giunta di aprire una discussione con AMIAT o con IREN, come tra l’altro stanno facendo altri Comuni d’Italia, sulla revisione di quello che è stato il servizio in questi mesi e sulla raccolta rifiuti, perché oggettivamene lì dei ripensamenti, quantomeno temporanei, emergenziali, chiamiamoli così, vanno fatto. Sul futuro poi si deciderà e si vedrà. Grazie. |