Interventi |
GIUSTA Marco (Assessore) Sì, grazie Presidente, io ringrazio tutte le Consigliere e i Consiglieri che sono intervenuti, è chiaro che il tema degli Operatori del Proprio Ingegno in rapporto con gli spazi sotto i portici principalmente e i rapporti con i commercianti non siano sempre idilliaci. Io ci tengo a sottolineare due cose: da un lato prima veniva fatto riferimento, diciamo così, all’utilizzo in alcuni casi forse improprio da parte di alcuni degli Operatori del Proprio Ingegno delle proprie attività, su questo ci tengo a sottolineare che sono gli stessi Operatori del Proprio Ingegno che sottolineano più volte e più volte l’importanza di avere al proprio interno solo operatori che facciano effettivamente creazione o trasformazione di beni e non altro, infatti anche negli anni si è pian piano iniziato a mettere un controllo ulteriore rispetto a queste segnalazioni. Dall’altra parte è chiaro anche da un punto di vista dei commercianti, io ci tengo a sottolineare soprattutto quello di via Po con cui comunque ci sono delle interlocuzioni aperte anche nel corso del tempo, mi ricordo ad esempio durante Natale, quando si è provveduto a fare una delibera di riassegnazione dei posti e quant’altro, in cui ci sono delle aperture e delle possibilità, ricordo ad esempio noi abbiamo sperimentato l’utilizzo di uno spazio in via Montebello dove pareva che non desse fastidio a nessuno tranne... se non sbaglio al Museo del Cinema, adesso andremo a rivedere se all’interno di quello spazio che era positivo per tutte le realtà si può provare ad andare a riutilizzare quello spazio lì o quant’altro. Riguardo a... diciamo così, una revisione complessiva dell’apparato delle postazioni degli OPI, è chiaro che pian piano stiamo cercando anche di andare in quella direzione, ci tengo a ricordare ad esempio tutto il piano di trasformazione e di recupero di tutti i portici di Torino che è iniziato proprio da via Po su istanza dell’Associazione commercianti e poi piano piano si sta espandendo a via Sacchi, via Nizza, via Cernaia ed altre realtà, questo potrebbe portare l’apertura di nuove situazioni e di nuove realtà. Chiaro anche però dall’altra parte, è importante che non si possono fare sperimentazioni così sulla pelle delle persone quando queste poi magari sopravvivono rispetto alla propria attività di Operatore del Proprio Ingegno e piazzarli in uno spazio che si vorrebbe riqualificare o su cui bisogna costruire un ulteriore passaggio vuol dire anche un po’ non dare atto al loro necessario bisogno. Sicuramente è una situazione complessa, è una situazione che stiamo provando a governare da un po’ di tempo a questa parte, e cercheremo di quanto più possibile riuscire a risolvere queste realtà. Ci tengo a sottolineare che questa delibera cita in maniera... diciamo così, a latere la questione della rassegnazione degli spazi perché il cuore della delibera è la possibilità appunto degli operatori di operare in sicurezza e l’esenzione dal pagamento di quanto avevano pagato precedentemente, e quindi è questo il motivo per cui ci siamo rivolti al Consiglio essendo una cosa straordinaria, mentre invece sull’interlocuzione costante che può anche non trovare sempre tutti d’accordo, questo lo facciamo all’interno delle delibere di Giunta per la riassegnazione degli spazi. |