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DI MARTINO Antonietta (Assessora) Ci sono. DI MARTINO Antonietta (Assessora) Grazie, Presidente. L’interpellanza ripropone il tema della ripartenza delle attività didattiche in presenza con le questioni della manutenzione degli spazi, già trattato lunedì scorso in Consiglio come interpellanza generale. Per quanto riguarda le domande 1 e 2, nella programmazione e gestione della fase della ripresa, le scuole e la città hanno definito le modalità di rapporto e collaborazione nel rispetto dei rispettivi obblighi ma con una modalità dialogica e un’azione sinergica che è fondamentale nella situazione inedita che stiamo affrontando. La definizione del nuovo assetto organizzativo nelle singole scuole, comprendente orari, gruppi di studenti, modalità di gestione del servizio, come utilizzare gli spazi interni o esterni disponibili e la loro rimodulazione, è di competenza delle singole autonomie scolastiche sulla base delle indicazioni contenute nel documento prodotto dal comitato tecnico-scientifico, rese note recentissimamente, il 28 maggio scorso, che è la cornice in cui verrà inserito il piano complessivo della riapertura che sarà prodotto dalla task force del Ministero dell’Istruzione e che è in corso di elaborazione. In proposito, l’articolo 231 del Decreto Rilancio ha incrementato il fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche, che viene quindi erogato direttamente alle scuole in 331 milioni complessivi, che sono destinati anche all’adattamento degli spazi interni ed esterni e la loro dotazione allo svolgimento dell’attività didattica in condizioni di sicurezza. Le scuole hanno anche l’obbligo, ai sensi dell’articolo 18 comma 3 del Decreto Legislativo 81-08, di richiedere all’ente proprietario gli interventi strutturali e di manutenzione necessari per assicurare la sicurezza dei locali. Sul fronte dell’Ente Comunale gli obblighi di legge riguardano la fornitura dei locali e degli arredi, l’esecuzione degli interventi strutturali e di manutenzione ordinaria e straordinaria, il servizio di ristorazione scolastica, il trasporto e l’assistenza specialistica agli alunni disabili. Quindi i Comuni contribuiscono alla definizione del progetto complessivo della ripresa delle attività delle singole scuole nell’ambito di queste competenze. Per quanto riguarda gli interventi di manutenzione, oltre ai cantieri di manutenzione straordinaria, alla fine del lockdown sono potuti ripartire quattro cantieri di manutenzione ordinaria già programmati nelle rispettive 4 macroaree della città, nord, sud, est ed ovest, e sono consegnati inoltre i cantieri di manutenzione ordinaria, bilancio 2020-2021, con i quali si proseguirà con le lavorazioni derivanti dalle varie richieste espresse dalle scuole. Questi interventi di manutenzione già programmati e successivi sono utili alla ripartenza a settembre perché aumentano le funzionalità e potranno rendere agibili spazi che, in attesa dell’intervento, sono stati temporaneamente chiusi. Il Decreto Rilancio ha previsto fondi anche per gli interventi di edilizia scolastica dei Comuni tramite l’incremento di 30 milioni del fondo unico per l’anno 2020; nel frattempo, la Città, di suo, sta predisponendo l’incremento dei fondi che tradizionalmente sono assegnati direttamente alle scuole per la piccola manutenzione e degli stanziamenti per la manutenzione ordinaria, che è quella che più serve in questo momento per le esigenze di riapertura a settembre, fermo restando la prosecuzione dei cantieri con le ristrutturazioni di manutenzione straordinaria. Sulle nuove esigenze di spazi nella riunione della Conferenza delle Autonomie Scolastiche, dato che gli spazi aggiuntivi potranno essere utilizzati dalle scuole solo se saranno certe di avere un organico di insegnanti e di personale ATA adeguato a gestirli e dato che non tutte le scuole hanno le stesse esigenze, essendoci strutture con anche il doppio degli spazi rispetto alle classi e altre con necessità, si è stabilito, come percorso di collaborazione sostenibile per scuole e Comune, che nel corso del mese di giugno, in apposite commissioni interne, le scuole determineranno, per quanto possibile in mancanza del quadro completo a livello nazionale, le nuove esigenze, sia di manutenzione, che di spazi, e parallelamente l’Amministrazione Comunale fisserà le priorità di intervento e la loro attuazione, fermo restando la ricerca e valutazione di nuovi spazi e la prosecuzione della manutenzione già programmata. Le commissioni interne scolastiche si avvarranno del supporto di un tecnico dell’edilizia scolastica, un tecnico della ristorazione scolastica e i referenti delle Circoscrizioni. Per eventuali problematiche inerenti gli alunni disabili è disponibile al confronto il Disability Manager della Città di Torino. È bene ricordare che per poter usare uno spazio ad uso scolastico occorre che siano rispettati i vincoli normativi in vigore in materia che ne disciplinano e ne regolamentano l’uso, vincoli che riguardano il rispetto della normativa antincendio e le caratteristiche edilizie e igienico-sanitarie. Allievi e studenti, soprattutto i più piccoli, non si possono mettere dappertutto, meno che mai nelle strutture dismesse perché non agibili, nelle caserme o strutture simili, com’è indicato nell’interpellanza, a meno di ristrutturazioni pesanti che richiederebbero anni per la loro realizzazione e non servirebbero per la gestione contingente. L’Ufficio Patrimonio ha indicato come utilizzabili le strutture di via Rubino e via Negarville. Altre due strutture di proprietà del Comune sono in valutazione tecnica per poterle mettere a disposizione in tutto o in parte delle scuole. Prego? DI MARTINO Antonietta (Assessora) Sì, credo ancora 30 secondi. Altre disponibilità sono assicurate dal Politecnico di Torino, previa valutazione che è in corso, mentre l’Università degli Studi di Torino confermerà più avanti la propria offerta. Per quanto riguarda i temi posti dalle domande 3 e 4 condivido con i Consiglieri e gli interpellanti che sono domande importanti, che le famiglie e il tessuto sociale della città si pongono, in relazione alla preoccupazione di riduzione dell’orario di frequenza scolastica e dell’uso degli spazi scolastici. Gli interpellanti sanno anche che sono temi che coinvolgono chi ai livelli più alti della politica devono prendere decisioni e chi poi dovrà attuarle, in primis le autonomie scolastiche e i Comuni. I Comuni, tramite i loro rappresentanti di ANCI, non mancano di far sentire la loro voce su temi della ripresa, facendo presente che le decisioni dovranno avere il carattere della fattibilità e della sostenibilità e sapendo che, pur con tutta la migliore azione e disponibilità, né il Comune può triplicare gli spazi, né le scuole possono assumere e triplicare il personale scolastico se non gli viene assegnato nell’organico. Grazie, Presidente. |