Interventi |
SCANDEREBECH Federica Sempre presente, Presidente. SCANDEREBECH Federica Presidente, ma chiedo se volesse intervenire anche l’Assessora Schellino, perché non ho capito, prima… SCANDEREBECH Federica No, Presidente, lo chiedevo a lei, nel senso che volevo capire se la risposta fosse completa e l’avesse data in toto l’Assessore Giusta. Ho capito di sì, quindi, perfetto, era questa la domanda che ponevo a lei, Presidente. Bene, Presidente e Assessore, intanto voglio ringraziare tutti per questa discussione utile perché, a parer mio, una forte comunicazione su questo tema andava fatta. Voglio far presente che l’11 aprile a Collegno e a Grugliasco i Sindaci hanno fatto una distribuzione di mascherine per le persone sorde. Vi è un’azienda a Grugliasco che ha iniziato a produrre le medesime mascherine, che sono poi state donate a livello volontaristico a chi ne ha fatto richiesta. Secondo me, con responsabilità, bisogna fare la propria parte per una ricetta per vivere tutti meglio e per non lasciare isolate le persone sorde in questo drammatico momento. Infatti, questa mascherina sarebbe un servizio di accessibilità completa per poter leggere il labiale e per non isolare nessuno. Dal 9 maggio, ad esempio, il Comune di Pietrasanta ha distribuito mascherine trasparenti per i non udenti, per i loro familiari, per i dipendenti pubblici, il personale sanitario e tutti coloro che sono in contatto quotidianamente con queste persone. Anche in questo caso sono state distribuite previa, ovviamente, anche richiesta. Quindi siamo stati messi a conoscenza del fatto che Torino Solidale volontariamente abbia iniziato una produzione e sono molto contenta di questo. Spero che con oggi anche l’Assessorato possa fare una forte comunicazione per dire che si è iniziato a pensare anche a Torino a questa esigenza. Certo che 50 mascherine su un intero Comune mi sembra un po’ irrisorio. Voglio far presente anche che, come si dibatteva lo scorso lunedì, il Comune di Torino è il datore di lavoro ad esempio dei Servizi Sociali che si interfacciano quotidianamente con le persone non udenti. Dobbiamo noi come Comune di Torino, come datori di lavoro di questi servizi interni nostri, dotare questi servizi della possibilità di poter comunicare con queste persone anche con i dispositivi di protezione come quelli ad esempio trasparenti. Se ovviamente l’Assessore poi vuole tutta la documentazione della scorsa interpellanza, io sono a disposizione per renderla pubblica, ma comunque ci sono i verbali anche del Consiglio Comunale facilmente reperibili. Quindi io credo che il Comune più che altro debba farsi tramite di un’esigenza che esiste e predisporre la giusta comunicazione mirata sul tema. Non mi ritengo soddisfatta del fatto che si sia iniziato solo da qualche giorno a prendere in considerazione questo problema, quando invece dei Comuni, che, in questo caso, sono stati ben più virtuosi - addirittura quelli di Collegno e di Grugliasco, a noi molto vicini -, già dall’11 aprile avevano affrontato questa tematica. Mi dispiace, però, per fortuna, è un buon inizio di una buona pratica e sono del parere che se ne debbano dotare appunto non solo le persone, in questo caso, che hanno delle problematiche di udito, ma anche tutti coloro che nei servizi ad esempio che il Comune mette a disposizione, le circondano e hanno quotidianamente rapporti fisici con loro. Quindi il Comune in realtà può e deve, come datore di lavoro, far sì che i nostri servizi siano accessibili, anche in questo caso, con queste mascherine trasparenti. Ho terminato, Presidente. |