Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Possiamo passare adesso al punto 14 del nostro Ordine dei Lavori, la mozione n. mecc. 202000299/002, che ha come oggetto: “Un sì per l’acqua pubblica” SICARI Francesco (Presidente) E’ stata presentata in data 28 gennaio, prima firmataria Albano, alla quale lascio subito la parola per l’illustrazione. Prego, Consigliera Albano, ne ha facoltà. ALBANO Daniela Grazie, Presidente. Il Gruppo di Maggioranza del Movimento 5 Stelle ha voluto presentare questa mozione per riportare in seno al Consiglio Comunale la discussione su questo tema fondamentale. Il percorso iniziato all’inizio del mandato, in particolare con la delibera approvata nel 2017, che chiedeva appunto l’istituzione... la trasformazione di SMAT in azienda consortile e contestualmente anche di approfondire il tema istituendo, appunto, un gruppo di lavoro che potesse analizzare la fattibilità della trasformazione, è arrivato a questo punto a conclusione. In seguito a quella mozione, è nata una discussione, appunto, in Assemblea di Soci SMAT, portata all’attenzione dal Comune di Torino; l’Assemblea dei Soci ha dibattuto l’argomento, ritenendo opportuno incaricare, appunto, l’azienda di assegnare ad alcuni esperti di svolgere appunto uno studio comparativo tra il modello di S.p.A. a capitale pubblico in house e quello dell’azienda speciale consortile. Lo studio comparativo è stato consegnato ai Soci di SMAT il 5 novembre 2019 e quindi è stato possibile, in questo arco di tempo, per tutti i Consigli Comunali, che in qualche modo rappresentano la parte politica, appunto, dei Soci, dell’azienda, prendere visione del documento e analizzarlo nelle varie parti. Adesso è importante, appunto, che sia la politica a dare le indicazioni, indicare quella che deve essere la strada, perché lo studio che è stato presentato non ha presentato alcun elemento ostativo particolare per la trasformazione, anzi, ha demandato, appunto, la responsabilità alla politica, dicendo che la scelta se trasformare l’azienda in azienda consortile o mantenere comunque una società, sì, a capitale pubblico, che però comunque continui a fare utili sulla gestione del Servizio Idrico Integrato, appunto, questa scelta di trasformare o mantenere l’attuale assetto societario sia soltanto ed esclusivamente nelle mani della politica. Quindi, quello che noi vogliamo, adesso, in questo momento, con la proposta di questa discussione in seno al Consiglio Comunale, che è poi l’organo politico che dovrà dare l’indirizzo al rappresentante in Giunta, della Giunta del Comune di Torino, nell’Assemblea dei Soci SMAT, di votare o sostenere una certa posizione, è l’organo politico che deve in questo momento esprimersi. La scelta ormai è semplice, nel senso che vedremo quali sono le forze politiche, chi all’interno di questo consesso politico si prenderà la responsabilità di non ottemperare a quanto chiesto dai cittadini con il Referendum del 2011, che hanno richiesto chiaramente... i risultati del referendum sono stati chiari e palesi, i cittadini hanno chiesto di far sì che le aziende che gestiscono il Servizio Idrico Integrato per i Comuni devono essere aziende che non lucrano sulla gestione di questo servizio, quindi evitare qualsiasi tipo di lucro sull’acqua. Sappiamo benissimo che una società per azioni è una società che opera, invece, a fin di lucro perché una società per azioni è una società finalizzata ad aumentare, appunto, ad ottenere degli utili per la propria azienda. Quindi, adesso vedremo, adesso nel corso del dibattito ovviamente ci sarà il dibattito in cui ci verranno raccontate diciamo un po' le stesse cose: l’azienda è già pubblica perché comunque il capitale è in mano ai Comuni, abbiamo comunque l’ATO3 che gestisce e dovrebbe essere quell’organismo che da indirizzo all’azienda e quindi comunque la gestione rimane in mano pubblica, però in realtà quello che chiedeva il Referendum era ben altra cosa, ovvero, di togliere gli utili dalla gestione dell’acqua e del Servizio Idrico e l’unico modo per farlo e per eliminare gli utili dalla gestione del Servizio Idrico, e quindi ottemperare alle richieste dei cittadini attraverso il referendum del 2011, è la trasformazione da azienda S.p.A. in azienda consortile. Questo rimetterebbe veramente la gestione dell’acqua nelle mani e nella responsabilità dei Comuni e di conseguenza dei cittadini, quindi è importante in questo momento riuscire a capire quali saranno le scelte fatte in seno a questo consesso politico, quali saranno le indicazioni che i diversi partiti politici daranno a questa Giunta comunale, se vogliamo ottemperare al referendum quindi ascoltare le richieste dei cittadini oppure evitarlo di farlo e mantenere l’assetto societario così com’è. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Consigliera Albano. Sulle mozioni i tempi di intervento sono cinque minuti quando si interviene per primi e tre minuti tutti gli altri interventi per quanto riguarda i Gruppi. Quindi, adesso andando con ordine sulla mozione siamo nella discussione, è segnato il Capogruppo Lo Russo che può intervenire per cinque minuti. Prego. LO RUSSO Stefano Grazie, Presidente. Siamo all’ennesima discussione proposta dal Movimento 5 Stelle relativamente alla trasformazione della SMAT in una società consortile. SMAT è tutto fuorché un’azienda non pubblica. Correttamente la collega Albano deve riconoscere, lo ammette lei stessa, che in realtà sia la programmazione degli investimenti nell’ambito dell’ATO3 proposta dall’ATO appunto che è un’organizzazione di Enti locali, sia il soggetto gestore di questi interventi che è quello che costruisce il piano di investimenti, che è quello che li sviluppa, che fa le gare, fa gli appalti, controlla la qualità, è tutta pubblica, è evidente che rende questa discussione completamente fuori tempo e fuori scala. La tariffa del Servizio Idrico Integrato, perché di questo stiamo parlando, in realtà è una tariffa che viene deliberata da soggetti pubblici, allora se il problema non fosse, se il problema fosse veramente quello di non fare utili sull’acqua, come viene detto, bisognerebbe che la Sindaca Appendino quando va in assemblea dei soci di SMAT non chiedesse la distribuzione del dividendo, banalmente, e proponesse di tenere quel dividendo in azienda per fare investimenti, investimenti di cui la nostra rete acquedottistica e fognaria ha straordinario bisogno perché non è efficiente ed efficace come potrebbe potenzialmente essere qualora ci fossero ulteriori risorse economiche. Noi siamo considerati un’eccellenza internazionale, non solo nazionale nell’ambito della gestione del Servizio Idrico Integrato e SMAT S.p.A. rappresenta, davvero, da tantissimi anni, fin dalla sua fondazione, una delle aziende in assoluto più sane, più solide e che lavora meglio nell’ambito dei Servizi Pubblici Locali. Riteniamo che quando modificammo lo statuto di SMAT nel 2012, proprio anche sulla spinta referendaria, introducendo dei quorum di modifica statutaria enormi sia in termini di quote, sia in termini di teste e di fatto abbiamo reso non vendibile a nessuno la società SMAT S.p.A. e non è un caso e infatti SMAT S.p.A. continua a rimanere pubblica e che non esce dal novero dell’aziende pubbliche. Troviamo, e concludo, un pochino suggestivo e surreale che ci sia quest’attenzione spasmodica alla trasformazione di SMAT in società consortile, peraltro sono stati spesi denari pubblici lì, invece, nelle consulenze, invece colleghi del Movimento 5 Stelle, i soldi, invece, lì va bene spenderli, no se diventano utili sull’acqua no, però se li usiamo per pagare le consulenze per toglierci lo sfizio per… quelle, invece, sono soldi meno pubblici quelli lì? No, sono soldi pubblici esattamente come gli altri, ma tutta sta attenzione ad esempio a IREN che non nell’ ATO di Torino, ma in Liguria gestisce con la… IREN è una quotata in borsa e quindi lavora (incomprensibile) privato, gestisce il Servizio Idrico Integrato, ma dove l’avete messa, perché queste mozioni, guardate che ovviamente avete la Maggioranza per approvarle, quindi ve le approverete noi ovviamente siamo sempre stati contrari, continuiamo ad essere contrari alla trasformazione di SMAT in società consortile, oggettivamente è un pochino strabica. Allora volete fare davvero la battaglia della vita, andate a prendere le aziende dalla Città di Torino direttamente quotate… nella Città di Torino sono private che fanno quel mestiere lì, invece, vi accanite sistematicamente, fate spendere soldi ai contribuenti, soldi ricavati dal bilancio SMAT nell’ambito del Servizio Idrico Integrato per fare degli studi che dicono delle cose che erano palesemente ovvie già prima di farli e di fatto fregandovene altamente di quella che è l’opinione generalizzata degli altri Comuni e invece attraverso la gestione operativa di SMAT S.p.A. si sono, di fatto, anche progressivamente liberati di un onere che ben prima dell’arrivo della legge 36 della legge Galli che poi ancora della legge 13 regionale del ’97 che è la legge che ha messo, ha definito gli ATO e che ha definito in qualche modo l’ambito territoriale operativo avevano le gestione comunale di acquedotti separata da quella fognaria. Allora, siccome questa questione ha una storia lunga che bisognerebbe ricostruire in maniera corretta e puntuale, storia che voi dimenticate clamorosamente, ed è del tutto evidente che quindi la mozione che fate, correttamente, la Consigliera Albano ha detto una cosa giusta: è giusto che la politica si esprima, allora visto che è giusto che la politica si esprima, io mi esprimo con grande franchezza: noi siamo contrari alla trasformazione di SMAT in società consortile. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio, Capogruppo Lo Russo. Adesso io avrei il Presidente Mensio che ne ha facoltà per cinque minuti intervenendo nella discussione come primo membro del suo Gruppo. Prego. MENSIO Federico Ma io sarò molto molto più breve nel senso che ricordo solo che se SMAT fosse in effetti tutta pubblica, in realtà la possiamo considerare una società in house, non avrebbe neanche una quota di un’altra società privata che è la CIDIU S.p.A. mentre a oggi mi risulta che ancora il 10% circa sia in mano alla CIDIU S.p.A. che qualcuno mi dirà è pubblica, ma di nuovo in CIDIU S.p.A. ci sono partecipazioni di una società privata che è AMIAT che mi diranno che è pubblica, ma ricordo che AMIAT è partecipata con l’80% da IREN S.p.A. che è pubblica mi ricorderanno, quindi questo gioco continue scatole cinesi io continuo a non comprenderlo. Io considero una società pubblica quando l’intero capitale è in mano pubblica se no parliamo di società in house e mi sta anche bene, ma questa non è la fattispecie di AMIAT, scusate di SMAT. Detto ciò, io condivido assolutamente il pensiero della prima firmataria Albano, non si deve, come dire, confondere quello che è una gestione da quello che è una società di capitali piuttosto che una società pubblica, sono due cose diverse, sappiamo che la narrazione costante di qualcuno è: “Ah, ma non, appunto, la società va bene così com’è perché è gestita bene”, nulla vieta che la società continui ad essere gestita in modo efficace e efficiente come ci si augurerebbe da tutte le società pubbliche, non cito Alitalia per non dire altro, anzi la cito per non dire appunto altre società che negli anni sono state pubbliche a tutti gli effetti e ne abbiamo visto i risultati, purtroppo io ritengo che la società pubblica debba essere gestita bene come una società privata, SMAT sicuramente non ha lavorato male, io questo non l’ho mai detto, tuttavia ritengo che l’idea che non si debba fare rimunerazione sull’acqua, io lo sostengo e credo che lo sosteniamo tutti noi del Gruppo Movimento 5 Stelle. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Presidente Mensio. Adesso l’intervento del Capogruppo Morano al quale lascio subito la parola. Prego, Capogruppo Morano. MORANO Alberto Sì, io onestamente fatico a capire questa volta, fatico a capire perché una delle poche se non l’unica società pubblica della Città di Torino che funziona bene, che produce utili che vengono utilizzati in parte per finanziare il Comune di Torino, in parte vengono reinvestiti a servizio del programma di sviluppo della società, che è ben gestita da anni, che è un modello riconosciuto a livello nazionale, che è finanziabile, e finanziata a livello internazionale, che ha un rating positivo, perché tutto questo debba finire, non riesco a capire perché il Movimento 5 Stelle sia sempre preso da questa (incomprensibile) per cui quello che funziona semplicemente perché non risponde alla loro visione ideologica deve essere smantellata, questo proprio non lo comprendo. Voterò contro a questa mozione. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio. Adesso proseguiamo con l’intervento del Vicepresidente Lavolta. Prego, ne ha facoltà. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) Grazie, Presidente. Voterò no a questa mozione per tre motivi, oltre tutti quelli che abbiamo già dibattuto nel corso del tempo. Il primo, qualche settimana fa CIDIU S.p.A., che è la società che integra molti Comuni dell’area Ovest della Città di Torino, ha deliberato, cioè si è già espressa rispetto all’ipotesi di trasformazione e ha già dichiarato che qualora l’assemblea, il prossimo non mi ricordo quando, il prossimo giugno, riunitasi, dovesse mai deliberare la trasformazione della società, i Comuni interessati da CIDIU servizi, e sono tanti, rappresentano più del 10% della società, usciranno dalla società SMAT S.p.A.; ricordo a me stesso che uno dei vantaggi maggiori di questa società è che nel corso del tempo è riuscita a convincere e ad aggregare nel più importante Servizio Idrico Integrato d’Italia più di 292 Comuni, vuol dire che questa mozione avrebbe come primo effetto quello di condizionare l’assemblea per frammentare l’unità faticosamente conquistata da 292 Comuni. Secondo motivo, proprio questa scelta, cioè l’uscita dalla compagine societaria di tutti questi Comuni che pesano per il 10% vorrebbe dire che la società SMAT S.p.A. dovrebbe rifondere loro, cioè rifondere la società CIDIU servizi con 30.000.000 di euro, vuol dire che avremmo un primo danno economico di una società quale SMAT di 30.000.000 di euro; segnalo che questi 30.000.000 di euro si andrebbero ad aggiungere alle perdite dovute dall’emergenza Covid che sono stimabili, al momento, in un 10% almeno degli utili di fine anno. Terzo ed ultimo motivo, io sono particolarmente convinto che questo atto rappresenti in qualche modo il fallimento di un’opzione che fin dal primo giorno la forza politica di Maggioranza ha cercato di imporre e alla fine di questo mandato mi risulta abbastanza tardivo e soprattutto evocativo della incapacità di poter perseguire, di voler perseguire fino in fondo quell’obiettivo e quindi ha un valore squisitamente strumentale e utile, si intenda legittimamente, semplicemente ad affrontare la prossima campagna elettorale. Siccome però qui noi abbiamo ancora una responsabilità amministrativa che è orientata alla gestione, alla tenuta dei servizi che come abbiamo detto nella discussione precedente potrebbero e potranno essere compromessi, io non voterò a favore di un atto che potrebbe compromettere i servizi erogati da una delle migliori società d’Italia. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio. Adesso ho segnato il Capogruppo Tresso, ne ha facoltà per cinque minuti. Prego. TRESSO Francesco Sì, grazie Presidente. Sono molto preoccupato io dall’esito di una serie di mozioni perché io non credo che realmente ci sia contezza di cosa comporti l’attuazione di quello che dalla mozione viene chiesto, peraltro appunto, arriva a chiusura di legislatura quando è stata ampiamente sollecitata già dall’inizio, ma sempre con una volontà da parte della Maggioranza che forse non era poi così corrisposta da parte dell’Amministrazione. Il punto che si chiede è se, che mi chiedo personalmente se valutare (incomprensibile) necessaria questa trasformazione della natura giuridica di SMAT per garantire quelli che sono i principi di intendere l’acqua come un bene che debba anche a sua volta garantire dei principi di equità e di solidarietà. Io ricordo che, per quanto riguarda il rinvestimento degli utili perché ovviamente, come giustamente ha ricordato la collega Albano, la Consigliera Albano, SMAT S.p.A. quindi in quanto tale la struttura giuridica di una S.p.A. è finalizzata a produrre degli utili, però ricordiamo che la convenzione tra i soci SMAT, redatta secondo ex art. 30 del TUEL, ribadisce che l’utile annuale al netto della riserva legale prodotta da SMAT viene ripartito secondo una quota massima del 20% per la promozione di attività di tutela ambientale, con particolare riferimento alla risorsa idrica, e la restante quota minima dell’80% a riserva dell’azienda a sostegno del piano economico finanziario, ovviamente questo in base, diciamo, secondo il perimetro di azione che l’ATO stesso che è l’Autorità d’Ambito deve definire sulle priorità d’intervento. Allora, questo sistema ci ricorda quello che è il principio alla base di una struttura di questo genere, cioè che il compito primario di SMAT è riuscire a dare un servizio efficiente e questo quindi non è pagare il costo dell’acqua, ma è pagare il costo dell’infrastruttura che serve tanto per l’adduzione che poi per lo smaltimento e non per nulla anche del mantenimento di un certo tipo di equilibrio sotto il profilo, diciamo, ecologico tant’è che si dice che il 20% è a favore di promozione della tutela ambientale. Allora, io mi chiedo perché non insistere sulla vigilanza di questa convenzione, sulla vigilanza di questo principio, perché lo si dice chiaramente che quindi le produzioni degli utili non possono essere finalizzati, tanto per essere chiari, a pagarsi le spese correnti da parte dei Comuni, devono essere così investite e io francamente credo che una struttura, una società che riesce a compendiare 292 Comuni, che ha oltre 2.000.000 di abitanti serviti, in un’orografia come quella del nostro territorio, quindi che è un territorio anche prossimo… In un’area metro montana, diciamo così, richiede degli investimenti molto ingenti, richiede manutenzione molto, diciamo, consistente anche dal punto di vista degli investimenti. Allora lavoriamo su quello, cioè cerchiamo di mantenere un livello di efficienze che comunque è riconosciuto anche da quanto sono le stime sulle multiutility che tutti hanno già richiamato negli interventi precedenti, preoccupiamoci di questo; ma avete veramente idea di cosa voglia dire andare a modificare questa incastellatura e cosa andiamo incontro anche sotto il profilo finanziario? SMAT è una società con un tasso di indebitamente elevato proprio per la sua stessa natura, sono stati contratti dei mutui per finanziare piani di sviluppo negli anni e ricordiamo anche le opere importanti: l’Acquedotto di Valle che alimenta 27 Comuni della Val di Susa, Alta e Bassa, ricordiamo il collettore mediano che tuttora è un progetto in corso per la raccolta delle acque meteoriche di Torino, sono altri 300.000.000 di euro, allora… è stato emesso un prestito obbligazionario quotato su una borsa irlandese per questo 835.000.000 di euro. Allora è chiaro che rimettere in discussione tutto, andare a ricontrattare le garanzie fideiussorie e le condizioni pattuite dai mutui ci rimetterebbe in una situazione finanziariamente disastrosa e sicuramente l’obiettivo che si vuole ottenere che è quello di…, in virtù di un aspetto direi proprio ideologico di mantenere l’acqua come Bene Comune avrebbe come contraltare il fatto di erogare un servizio peggiore e di aumentare i costi, questo è sicuro. Allora, io francamente non vedo davvero la volontà di continuare ad intestare questo tipo di battaglia quando invece la battaglia giusta ed equa sarebbe a dire: garantiamo che SMAT faccia il suo lavoro, faccia il suo lavoro che è quello di erogare un servizio, il migliore possibile e vi assicuro che c’è un sacco di lavoro, io ho lavorato per anni in questo settore, per continuare a mantenere ed efficientare al massimo questo tipo di erogazione di servizio, c’è bisogno di investire continuamente, è un prodotto che richiede investimenti frequenti e importanti e soprattutto si possono applicare tutta una serie di criteri che vanno a dare, come dicevo prima, un servizio perequativo nel senso che cerca davvero come già il Comune fa di non far pagare bollette per l’acqua potabile a tutta una seria di strutture, di associazioni che operano in un certo contesto, ovviamente di non fare pagare l’acqua ai non abbienti per tutta una serie di motivazioni, ma soprattutto potrebbero anche essere fattivamente investiti su operazione di mantenimento ecologico perché poi è questo, perché sappiamo che lo smaltimento va poi ad insistere su dei recettori che devono essere invece tutelati. Quindi, mi sembra che sarebbe molto più sana una battaglia fatta per mettere un po' il naso magari anche sui conti di SMAT per andare a vedere come effettivamente poi questi utili vengono finalizzati più che non intestarsi questa volontà di trasformazione giuridica che è una cosa complessa che non avrebbe l’esito che poi si vuole, cioè andrebbe solamente a peggiorare la situazione dal punto di vista del servizio erogato. Penso che si sia capito, voterò contrario a questa mozione. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio, Capogruppo Tresso. Adesso è iscritto il Consigliere Fornari, prego ne ha facoltà. FORNARI Antonio Sì, grazie Presidente. Io sinceramente ho trovato fuori luogo le minacce dei Comuni appartenenti a CIDIU, è una minaccia che veramente non comprendo, non so se poi le motivazioni sono veramente nel merito oppure arrivano da altre indicazioni dall’alto e non so bene da chi, perché dobbiamo dirlo chiaramente noi eravamo pronti a votare questa trasformazione già nel 2016, ma abbiamo aspettato perché, perché negli anni c’è stato un percorso anche con SMAT e con gli altri Comuni, è stato concordato uno studio, questo studio di tecnici esperti ha confermato che la trasformazione si può fare e quindi tutte le paure, le preoccupazioni che avevano precedentemente espresso i Comuni e altri esponenti sono state, diciamo, chiarite e quindi oramai il processo si può portare avanti e sinceramente non capisco perché ora alcuni Comuni minaccino di uscire o di bloccare questo processo che è un processo democratico e rispetta la volontà degli elettori del 2012 perché è veramente… E’ un po' il discorso che si faceva prima, nel 2012 abbiamo tutti votato convintamente quel referendum, abbiamo raccolto le firme e ora diciamo no abbiamo scherzato non si può più fare la trasformazione perché per motivazioni poi più delle volte pretestuose, abbiamo degli esempi sul nostro territorio e ne faccio due, due società consortili che abbiamo sul nostro territorio, il CAAT che gestisce il mercato Agro-Alimentare, il CSI che gestisce tutti i servizi informatici sul nostro territorio, sono due società consortili che ci sono da anni e funzionano, non vedo perché invece su SMAT non si possa fare questa trasformazione. Probabilmente io questo, secondo il mio parere, probabilmente perché alcuni Comuni vogliono continuare ad incassare questi utili che SMAT garantisce negli anni, perché l’unica motivazione, quindi questi Comuni vogliono continuare a prendere questi soldi da SMAT, però devono dire ai cittadini che quei soldi lì che loro prendono da SMAT, SMAT in un certo senso è obbligata a indebitarsi quindi a fare mutui oppure aumentare la tariffa oppure a non fare gli investimenti per ridurre la dispersione dell’acqua che è un bene prezioso e quindi bisogna dire ai cittadini la verità: questa trasformazione di SMAT non verrà votata o mi auguro che poi quando ci sarà poi la votazione, nei prossimi giorni, ci sia magari una redenzione davanti poi al voto e che ci sia poi la pressione dei cittadini per far rispettare il referendum, perché poi è quella la motivazione, rispettiamo quanto i cittadini ci hanno detto nel 2012 e abbiamo un attimo un minimo briciolo di coraggio e di rispetto per chi ci ha votato nelle istituzioni e ci chiede poi di portare avanti la volontà popolare. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Consigliere Fornari. Adesso procediamo con gli interventi è segnata la Capogruppo Artesio. Prego, ne ha facoltà. ARTESIO Eleonora Grazie. Non stupirà la mia dichiarazione di voto favorevole alla mozione che ha come prima firmataria la collega Albano perché ho accompagnato questa iniziativa del Consiglio Comunale nei confronti di SMAT fin dalle origini di questo mandato. Quello che volevo sottolineare non è di particolare complessità giuridico formale né è volta a confutare le tesi dei colleghi che sono intervenuti prima, è un ragionamento di assoluta semplicità. Io da un lato mi rendo conto che l’impulso che il Comune di Torino ha dato è un impulso che avrebbe dovuto corroborare e probabilmente sarebbe stato anche superfluo e complementare se si fosse completata la procedura di trasformazione a livello di legge nazionale del Servizio Idrico Integrato in gestione pubblica. Non mi sfugge, quindi, il fatto che la Città di Torino compia un atto significativo in un quadro normativo nazionale che ancora non ha completato il proprio percorso e non casualmente non lo ha completato perché esattamente le stesse resistenze che rintracciamo in questa discussione sono rinvenibili a livello nazionale. Tuttavia, proprio perché sono profondamente convinta del ruolo anche simbolico delle politiche pubbliche locali nei confronti degli orientamenti di carattere nazionale sono proprio convinta che si debba proseguire nel tracciato che è stato delineato fino a questo momento e che ci si debba misurare con i pronunciamenti dei comuni soci di SMAT relativamente alla traduzione fino in fondo degli esiti referendari sull’acqua pubblica. L’unica osservazione che mi permetto di fare sulle obiezioni che sono sin qui pervenute è la seguente: a ciascuna delle complessità, che sono state evidenziate dal gruppo di lavoro degli esperti, ci sono state, le abbiamo ricevute tutti come Consiglieri comunali, altrettante risposte rispetto alla praticabilità, invece, della soluzione, quindi se vi viene detto che il tema è sicuramente complesso non posso negarlo, che il tema sia impossibile, invece, lo confuto profondamente e quindi caso mai un Consiglio che voglia determinare la propria volontà si potrà misurare anche con le argomentazioni, che il rappresentate delegato della Sindaca fornirà in momento di assemblea, con le argomentazioni di segno opposto che sono state prodotte. Il tema che però qui mi pare ricorra e che io leggo sotto una luce, come dire, di grande vetustà politica è il seguente: cioè l’indifferenza dei mezzi rispetto alla determinazione dei fini. Sembra appunto ricorrere nel ragionamento di molti colleghi un tema che per decenni ha orientato moltissime scelte delle politiche pubbliche, quello per il quale l’importante è definire i fini, quindi se i fini sono pubblici non significativi sono le modalità e i mezzi che perseguono questi fini e dentro a questo racconto normalmente chi si propone di usare mezzi diversi da quelli pubblici sostiene che questa sia la modernità, che questa sia l’efficienza, che questa sia l’efficacia, quasi sempre negando persino la natura del principio, cioè che il principio per sé in quanto pubblico allora non possa essere efficiente, allora non possa essere efficace, allora non possa essere moderno. Perché dico che questo ragionamento dissociativo tra i fini e i mezzi, perché dal mio punto di vista i fini pubblici si perseguono con mezzi pubblici, perché ritengo che questo atteggiamento e questo concetto dissociativo, anche se si ammanta di un abito contemporaneo, profondamente vecchio? Perché stiamo arrivando alla prova dei fatti con la evidenza che quando i mezzi sono mezzi misti, confusi, che hanno modalità di composizione diverse dalle finalità originarie di composizione interna, di loro natura giuridica, di loro possibilità di diversi equilibri interni, poi alla fine anche i fini vengono sfocati e quando abbiamo avuto la prova provata di questa situazione? Ad esempio, anche recentemente quando mettendo molto in discussione la gestione pubblica di un bene pubblico, quale quello della tutela della salute ci siamo poi trovati a misurarci con modelli diversi di risposta, più o meno fragili, più o meno deboli e molto dipendenti dal governo pubblico delle situazioni che laddove aveva ceduto gli strumenti non riusciva neanche più a orientate il governo. Quindi, io sono proprio convinta che si debbano avere mezzi analoghi per fini analoghi e che se il fine è pubblico, anche i mezzi devono essere pubblici. Voto a favore della mozione. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio, Capogruppo Artesio. Adesso ho segnato il Consigliere Curatella. Prego, ne ha facoltà. CURATELLA Cataldo Grazie, Presidente. Allora, come diceva la Consigliera Artesio ci siamo recentemente, anche a valle di quello che è successo, e comunque ancora in divenire, ci siamo accorti che di alcune istanze che devono essere di tipo pubblico, il diritto alla salute e il diritto anche all’acqua e questo era stata chiarito con il Referendum del 2011 - ho sentito dire Referendum del 2012, va bene può capitare un anno di errore - però la cosa che non mi è chiara è: questa mozione è molto, qui nei suoi due punti è abbastanza diretta, dare mandato al rappresentate della Città per far diventare l’azienda SMAT di diritto pubblico. Perfetto la votiamo adesso perché entro il 1° giugno bisogna andare in assemblea dei soci a dirlo e comunque è una cosa che era già presente nel nostro programma elettorale. Una cosa che a me lascia basito e pone delle domande sul motivo, sulle ragioni per cui si arriva a questa mozione è che non più tardi del 9 ottobre 2017 questo Consiglio Comunale, alcuni Consiglieri non erano presenti perché sono arrivati dopo, per varie vicissitudine, questo Consiglio Comunale il 9 ottobre 2017 ha votato una delibera di iniziativa consiliare che prevedeva tre punti dell’”impegna” di dare mandato al rappresentante della Città di rendere pubblica SMAT, acqua pubblica e prevedeva anche, dopo, a valle delle modifiche dello Statuto, dopo aver reso SMAT di diritto pubblico, quindi una volta compiuta la trasformazione di dare avvio alle procedure amministrative per affinare la gestione del proprio Servizio Idrico alla suddetta azienda di diritto pubblico, era il quarto punto della parte deliberativa della delibera di iniziativa consiliare. Allora, la domanda che mi pongo io è questa, noi votiamo un atto di indirizzo alla Giunta quando il Consiglio Comunale, già tre anni fa, ha votato una delibera che impegnava, era deliberata, bisognava farlo. Allora questa mozione nasce solo per poter dire tra un anno: “Eh, ma noi l’abbiamo approvata”, questa Giunta, questa Amministrazione come sta operando all’interno di SMAT, sta realmente lavorando anche coinvolgendo, confrontandosi con le altre Amministrazioni che fanno parte di SMAT per favorire questa trasformazione? Perché non è che i Comuni che attualmente sono contrari alla trasformazione di SMAT dalla mattina alla sera “ah, sai che c’è? Ci trasformiamo in diritto pubblico”, in questi tre anni che lavoro ha fatto l’Amministrazione di Torino anche tenendo in conto il suo ruolo in Città Metropolitana per favore le interlocuzioni e far sì che diventi il più possibile e il prima possibile la trasformazione in diritto pubblico? Mi nascono queste domande perché votiamo un atto di indirizzo politico alla Giunta quando esiste già una delibera votata da questo Consiglio. Io voterò a favore, ma mi pongo alcune domande sull’effettività e sulla generale volontà politica di questa Giunta di rendere SMAT un’azienda di diritto pubblico. Io ho seri dubbi che ci sia una reale volontà politica dell’Amministrazione che da tre anni ha già l’indirizzo mediante una delibera, non so a cosa serva oggi dare un ulteriore indirizzo in tal senso. Grazie, Presidente. Ho concluso. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Consigliere Curatella. Adesso ho il Capogruppo Petrarulo. Prego, ne ha facoltà. PETRARULO Raffaele Grazie, Presidente. Ma, sull’acqua pubblica… SICARI Francesco (Presidente) Capogruppo Petrarulo non la sento, ha un problema di collegamento va a scatti, va molto lento. Non sentiamo nulla di quello che sta dicendo. Capogruppo Petrarulo io non riesco a sentirla proprio, non la sento. Stoppate l’intervento. Lo recuperiamo eventualmente dopo. Andiamo avanti con l’intervento con la Vicecapogruppo Pollicino e nel frattempo vediamo se riusciamo a recuperare… Fermate il Capogruppo Petrarulo e andiamo avanti con la Vicecapogruppo Pollicino. POLLICINO Marina Posso Presidente? SICARI Francesco (Presidente) Sì, prego. POLLICINO Marina Allora, io sarò breve anche per non ripetere quanto è stato detto finora perché mi sembra che sia stato detto assolutamente praticamente tutto. Metto le mani avanti, subito, perché io sono perfettamente consapevole che questa mozione arriva a fine consiliatura e quindi metto in conto che ci sia anche una finalità seconda, magari a scopo elettorale, non mi fa piacere, però io ovviamente io non posso non valutare nel merito il contenuto il merito della mozione. In particolare il fatto che la mozione metta, nella mozione ci sia scritto nero su bianco che lo studio che è stato commissionato a SMAT specifichi chiaramente che non emergono elementi ostativi alla trasformazioni di SMAT in società consortile, quindi si dice chiaramente che si tratti di una scelta politica; finalmente dico io, una scelta tardiva sì, probabilmente sì tardiva, avremmo potuta farla, si sarebbe potuto andare in quel senso già molto tempo prima, ma pazienza, efficace? Non lo so, ho dei dubbi anche in questo, ma non potevo non votare o non sostenere questo atto e quindi per questo io ovviamente voterò favorevolmente. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio, Vicecapogruppo Pollicino. Adesso farei intervenire la Capogruppo Sganga. Prego. SGANGA Valentina Sì, grazie Presidente. Mi sentite? Sì. In realtà volevo anche io esprimere il mio voto favorevole sulla mozione della Consigliera Albano, che ringrazio. Una storia di precisazioni, in questi anni si sono rincorse nei Consigli Comunali… SICARI Francesco (Presidente) Non la sento. SGANGA Valentina … Mozioni sull’acqua pubblica e anche come giustamente è stato ricordato… questa mozione infatti è stata presentata ad inizio anno e la votiamo solo ora per questa ragione. Un’altra precisazione è quella che riguarda la tematica elettorale che viene tanto citata sia ora, quanto prima, nel dibattito appunto sulla delibera dei mutui. Ecco il Partito Democratico diceva giustamente “Ah, no perché il Movimento finirà per rincorrerci”, mi sembra che oggi il Partito Democratico abbia svelato - su ben tre votazioni - la sua natura e la sua natura è quella di un partito che comunque continua a negare che ci sia un debito illegittimo, è un partito che continua a negare che ci sia un problema di tenuta finanziaria, ed è un partito che continua a negare il principio di pubblicità dell’acqua e quindi sentire quelle parole (audio disturbato) onestamente mi fa abbastanza sorridere. A chi diceva “Io non capisco perché perseguire con questa volontà di trasformare SMAT in una società consortile” io risponderei che comunque perché ce l’hanno chiesto gli elettori ed erano ben in città 388.000, vorrei ricordalo. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, per correttezza le devo dire che la prima parte del suo intervento non si è sentita, perché è andato via completamente l’audio, credo sia un problema dovuto alla linea, probabilmente, quindi il suo intervento si sentirà anche nella registrazione da un certo minuto in poi. Procediamo adesso con la verifica se riusciamo a far intervenire il Capogruppo Petrarulo. PETRARULO Raffaele Sicari mi sente? SICARI Francesco (Presidente) Ora la sento. Prego. PETRARULO Raffaele Grazie. Mi scusi, ma purtroppo ho il cellulare, il tablet si è scaricato, sono inconvenienti del mestiere. Ma su questa delibera voglio votare, gentilmente, quindi in un modo o nell’altro, perché è una battaglia che avevo fatto a suo tempo, ci credo. In politica ho detto si può cambiare opinione, si può cambiare casacca politica, ma non si devono cambiare gli ideali; il tifo, rimango Juventino da quando sono nato… SICARI Francesco (Presidente) No, non si sente. PETRARULO Raffaele … Io la penso in questa maniera, così come i cittadini allora hanno votato perché l’acqua sia pubblica, quindi lo dico questo che… (audio disturbato) SICARI Francesco (Presidente) Sì, proviamo con il vivavoce. INTERVENTO È qua in linea, vada pure Capogruppo. PETRARULO Raffaele Mi scuso, dirò anche il voto e poi purtroppo dopo se non funziona non fa niente. Stavo dicendo, in politica spesso e volentieri si possono cambiare anche partiti, ma i partiti si cambiano quando uno ha un’ideale specifico e quell’ideale dal quel partito non viene risolto, se uno ha un’ideale che è la sicurezza, la legalità, l’acqua pubblica, altre cose e qualcuno cambia idea, cambia partito. Nel tifo l’ho detto, lo ripeto, nasco Juventino, morirò Juventino, non è che se una squadra vince si cambia politica. In questo caso siccome l’acqua pubblica non è una barzelletta o è una cosa che qualcuno può prenderla e girarla come vuole, io ho letto le delibere precedenti… Quando ero nel Consiglio Provinciale, naturalmente ero con la Lista Di Pietro, Antonio Di Pietro, noi eravamo i fautori, insieme, insieme al Comitato promotore dell’acqua pubblica, se SMAT fosse acqua pubblica, poi ci fu quel… io dico quel “pasticcio” tra virgolette dello Statuto che portò al 90% (incomprensibile), quindi tutto quello che ben sapete chi è stato eletto poi in Consiglio Comunale, quello che a me non piacque perché quello fu un atto di forza per poter (incomprensibile) quello che è una società. SMAT è una società seria sicuramente, però se si chiami S.p.A. o che diventi azienda consortile, non cambia quella che è l’erogazione, può cambiare quella che è la connotazione fiscale, può cambiare quelle che sono… quelle che sono le cose di andare poi a verificare perché ricordiamocelo gli investimenti che sono stati fatti da SMAT, che sono molto cospicui, tantissimi bisogna darne atto. (audio incomprensibile), sono quegli impegni che dovranno avere SMAT nel futuro, se rimane S.p.A. o le società o se sarà quest’azienda consortile e la stessa SMAT Quindi, naturalmente e verrà ripartita tra tutti coloro che sono consorziali che sono consortili, qualcuno parla di comuni che vogliono uscire dal discorso se sarà consortile o meno. Beh, qui la politica non deve cambiare a seconda della bandiera, c’è una volontà popolare che è stata (incomprensibile) da un Referendum che ha dettato delle cifre schiaccianti, con centinaia di migliaia di persone che hanno votato, quindi qui non stiamo parlando della petizione popolare da 800 persone che va perseguita e va ascoltata… Stiamo parlando delle modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici di (incomprensibile). Allora, vogliamo dire che questi elettori sono stati presi per i fondelli? Perfetto, allora votiamo contro questa mozione, questo indirizzo, io no, perché secondo me la volontà popolare va rispettata. Va rispettata, e faccio una parentesi, come quello che è la riduzione dei parlamentari. Sono tutti d’accordo nel ridurre, ma state tranquilli che non verranno ridotti, perché i Referendum spesso e volentieri in Italia tutti li vogliono, ma nessuno poi li rispetta, o vengono cambiati o vengono allungati. Sull’acqua pubblica il Referendum era chiaro, la volontà popolare è chiara. Non ci sarà nessun sobbalzo che uno possa dire chissà che succede. Non è che domani che diventa consortile l’acqua non c’è più e tutto salta. Se sarà, naturalmente, in mano a dei professionisti seri - faccio il commercialista, non sono un rincoglionito per quello che riguarda il discorso della parte finanziaria - ci sono delle partite contabili che dovranno essere naturalmente supportate e affrontate da professionisti seri che sappiano cosa vuole essere il finale. Se il finale è acqua pubblica, azienda consortile il 5 e il 12 giugno 2020, nell’assemblea dei soci SMAT, la Sindaca deve, o il suo rappresentante, deve naturalmente andare a riportare quella che è la volontà popolare, perché se no, veramente, se noi, se chi vincerà, se il numero sarà maggioritario (incomprensibile) se non si riuscirà a fare un discorso di questo tipo o dire allora che noi votiamo alcuni documenti che poi non vengono perseguiti e non vengono portati avanti. Siccome non so come andrà a finire il collegamento, chiedo una deroga, naturalmente al Segretario, perché se no non ce la faccio poi a votare, lo ripeto, lo ribadisco a verbale, il voto sulla delibera quindi (incomprensibile) è favorevole. Quindi, se non riesco ad essere collegato, se non riesco a votare, non è perché sono scappato. Purtroppo, abbiamo questo problema, purtroppo c’è un problema oggettivo, non è colpa mia. Sono (incomprensibile) ma non ci riesco ad andare avanti con il collegamento. Quindi, voto favorevole per esplicitate ragioni. Ognuno poi dopo prenda le sue conseguenze. Naturalmente il voto, essendo libero, lo rispecchierà. (Incomprensibile) acqua pubblica sarà sicuramente poi votato di chi ha ascoltato la volontà popolare senza ma e senza sé, perché tutte le altre cose (incomprensibile) SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. PETRARULO Raffaele I professionisti, non la politica. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Possiamo procedere per quanto riguarda la votazione, se riesce a sentirmi ancora o se riuscite a farglielo sapere, non essendo ancora in fase di votazione non accettiamo nessun voto. Eventualmente durante la votazione se riesce a scriverlo tramite, sul profilo può eventualmente scriverlo in chat altrimenti diventa davvero difficile accettare voti, quando di fatto non siamo in votazione. Adesso è segnata la Consigliera Scanderebech. Prego, ne ha facoltà. SCANDEREBECH Federica Sì, grazie, Presidente. per mettere a verbale la mia posizione, quando si parla di ideali, io all’epoca in quel referendum mi esprimevo in una maniera, adesso, sono passati tanti anni, quando gli ideali sono quelli, gli ideali rimangono. Quindi, per quanto riguarda questa mozione il mio voto sarà un voto contrario. Faccio presente che io negli anni in Consiglio Comunale mi sono sempre, ho sempre votato e mi sono distinta per le privatizzazioni e quindi oggi non posso che, come ha fatto anche il Partito Democratico, che è intervenuto precedentemente, evocare e dichiarare che SMAT ha in questo momento un modello vincente. Arrivare a fine mandato con un’impostazione simile, stravolgere quanto è stato fatto fino a qua con questo modello vincente, lo trovo ad oggi del tutto inopportuno. Con ciò, questa è la mia posizione, lo era all’epoca, lo è anche oggi, quindi, anche se non vi sono dichiarazioni di voto, però volevo lasciare a verbale la mia motivazione del mio futuro voto contrario. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Io non ho altre richieste di intervento. Per il verbale lascio soltanto il rientro del Capogruppo Magliano delle 18.47. Se non ci sono altri interventi, procedo con la richiesta di mettere in votazione. Aspetto soltanto un attimo. UNIA Alberto (Assessore) Mi sarei segnato. SICARI Francesco (Presidente) Lei ha anche ragione, Assessore Unia. La lascio intervenire in quanto tema di sua competenza. Prego. UNIA Alberto (Assessore) Grazie, Presidente. Innanzitutto, ho trovato la discussione molto stimolante. Vorrei fare alcune considerazioni, partendo un po’ dalla fine degli interventi, per poi non andare nel dettaglio, perché sono state fatte diverse Commissioni sul tema, è stato approfondito, direi, in maniera molto netta. La Giunta, esattamente, come già fa per altre cose, così come non ha mai smesso di occuparsi degli ultimi di questa Città, lo sentivo anche in alcuni interventi prima, di persone che magari si sono approcciate adesso agli ultimi della città, non ha mai smesso, così come non ha mai smesso di fare quello, non ha mai smesso di occuparsi della ripubblicizzazione di SMAT, soltanto che le cose non sono sempre così semplici, visto che la Città non è proprietaria di SMAT, ma è un socio, esattamente come tutti gli altri e, come tutti i soci, deve cercare di portare avanti le proprie politiche, anche cercando di riuscire a convincere gli altri Comuni. Non è un caso che, concordando insieme in assemblea soci SMAT, diverse assemblee soci, diversi incontri che abbiamo fatto, formali e informali sul territorio, con i rappresentanti delle aree omogenee, abbiamo fatto un percorso molto lungo, che ci ha fatto ipotizzare tutti insieme, perché è stato votato all’unanimità, di procedere con uno studio per capire, uno studio comparativo, per capire i pro e i contro, le differenze tra i due tipi di società, la società consortile pubblica e la società S.p.A, come in questo caso è SMAT. Il fatto che sia un’eccellenza SMAT, non significa che dopo diventi una schifezza. Cioè, vuol dire semplicemente che in questi anni la società è stata guidata da persone capaci, che sono stati felici di portarla all’attuale punto, ma la trasformazione di SMAT, di per sé, da quanto viene fuori dallo studio, non ci dice niente se la trasformi e poi non è più un’eccellenza, ma diventa una bocciofila. Semplicemente ha un’altra forma giuridica, che, è chiaro, si avvicina esattamente a quello che è l’esito referendario. Dopodiché, condivido molto quanto detto dalla Capogruppo Artesio, che nella sua dialettica è anche sempre molto illuminante perché sa spiegare e cogliere esattamente il senso delle cose, tante volte sa spiegare molto bene il senso delle cose. Io credo che lei abbia centrato il punto. Siamo alla fine di un percorso che ha visto coinvolti tutti gli Assessori, che ha visto coinvolti, proprio nella discussione, una discussione che io ritengo molto sana e molto costruttiva, dove ognuno poi avrà la sua posizione e in sede di assemblea porterà la sua, anzi, o meglio, quella della sua città. Quindi, noi porteremo ovviamente la posizione, l’indirizzo che è stato dato con la delibera di iniziativa consiliare del 9 ottobre e porteremo quell’indirizzo, accompagnato, ovviamente da quella che è questa mozione, se passa ovviamente il voto di questa sera, accompagnato da questa mozione che chiarisce, diciamo, cerca anche di sviscerare un pochettino quello che diceva già la delibera, che, diciamo che chiedeva di fare cose che da sola la Città non poteva fare, aveva bisogno comunque di coinvolgere il territorio, di coinvolgere i soci, quindi il percorso. In questa mozione che viene presentata oggi, si dice il percorso è stato fatto, andiamo adesso, la Città, il Consiglio Comunale approva una mozione di indirizzo per dire cosa andiamo a dire all’interno dell’assemblea, dopo lo studio che è stato fatto e dopo tutto questo percorso. Quindi, io devo ringraziare la Consigliera Albano e tutti i Consiglieri che hanno proposto questa mozione e ovviamente, a seconda dell’esito, poi la Giunta dovrà portare in assemblea soci quello che è il risultato della volontà del Consiglio Comunale. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio, Assessore Unia. Non avrei altri interventi, quindi credo si possa procedere con la votazione per appello nominale. Vicesegretario, la ringrazio. Se possiamo. FERRARI Giuseppe (Vicesegretario Generale) (Votazione per appello nominale). Presidente 25 favorevoli e 10 contrari. SICARI Francesco (Presidente) Con 35 votanti, 25 voti favorevoli e 10 voti contrari, il Consiglio Comunale approva la mozione. |