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TRESSO Francesco Grazie, Presidente. Io vorrei solo velocemente ribadire la mia posizione, in modo anche da giustificare poi come mi comporterò durante il voto. Si tratta di un atto che trovo debole, strutturalmente debole, dalla lettura degli allegati, da quanto è emerso nella discussione. Qui stiamo, di fatto, non rinegoziando dei mutui, stiamo di fatto sospendendo delle rate per spalmarle più avanti nel tempo, peraltro questa è un’operazione che ha un costo complessivo, che viene detto anche in delibera, sono 17 milioni al netto, tra quello che sono i risparmi attuali e i maggiori oneri che ci troveremo a pagare dopo il 2034. Per carità, sono ovviamente atti che si fanno di consueto e, a maggior ragione, in momenti di maggiore necessità e di maggiore crisi, però mi sembra un atto debole perché di fatto la rinegoziazione riguarda poi lo shiftare i tassi variabili a fisso e sui tassi fissi mi sembra che ci siano... cioè, sono praticamente irrisorie le rimodulazioni dei tassi, peraltro in un momento in cui, invece, il costo del denaro mi sembra dovrebbe essere maggiormente più competitivo. Ci sono 4,5 milioni che portiamo a casa nel 2020, su un ammontare compressivo di 114 milioni, quindi di quote in conto capitale. Quindi, si tratta veramente un po’ di briciole, soprattutto se tenuto conto del fatto che l’ammontare di quanto il Governo finora ha stanziato per i Comuni è circa il 50% dei 7 miliardi, forse anche qualcosa in più, che era stato valutato come necessario per poter risanare gli ammanchi della fiscalità pubblica e di quanto ovviamente noi per primi ci troveremo a dover fare poi fronte nel pareggio di Bilancio. Pareggio di Bilancio che... non è certo questo tipo di atto che potrà cercare di condurci a salvare, com’è stato ricordato anche da alcuni colleghi, e li ringrazio, io stesso ho presentato un atto che chiedeva di poter già da subito avere una voce forte, ovviamente nel periodo di quelli che sono i coordinamenti proposti da ANCI e da altre istituzioni, che devono avere un livello di interlocuzione forte con il Governo, per dichiarare fin da subito che era necessaria una misura urgente per definire che bisognava quest’anno derogare dal pareggio e quindi valutare un disavanzo; io avevo provato a fare anche delle ipotesi. Poi la mozione di accompagnamento proposta dal collega Lavolta, addirittura, va oltre e chiede che sia il Governo stesso che si fa cura della copertura del disavanzo. Io un pochino più... magari in maniera meno velleitaria, mi accontentavo del fatto di dire che ci fosse, invece, un piano di rientro che potesse essere previsto nel triennio successivo, con ovviamente delle condizioni molto molto agevolate e che mi sembrava essere comunque una misura concreta per poter chiedere al Governo delle misure anche di tipo immediato, cioè che potessero dare una valutazione subito e non attendere chissà ancora quanti mesi per capire se poi ci sono delle risorse che verranno... Io sono un po’meno ottimista, ecco, di quanto diceva chi mi ha preceduto, non so più se era il Consigliere Versaci, sul fatto che il Governo saprà e potrà fare di tutto per riuscire a sopperire a questo gap. Non mi interessa molto e lo trovo anche un po’ sterile e stucchevole il dibattito sulla valutazione di chi ha prodotto debito, mi sembra ingiusto dire che la passata Amministrazione non abbia contribuito, come ha detto qualcuno, alla riduzione del debito, questa è una falsità, lo si sa e sarebbe poi interessante, una volta per tutte, dipanare e mettere i conti nero su bianco e quindi valutarli, anche alla luce di quello che ha fatto l’attuale Amministrazione. Non mi appassiona il fatto di dire che non si è né di destra, né di sinistra, la trovo una semplificazione veramente molto molto banale. In realtà i problemi non sono né di destra, né di sinistra, ci sono ormai una globalizzazione e il Covid ne è un esempio, che non riguarda certo né la destra, né la sinistra, ma le risposte che si danno hanno ancora, vivaddio, una buona connotazione, perché le priorità sanno essere secondo degli schemi valoriali, che invece hanno un’appartenenza e sono diverse. Per cui, ecco, mi sembra che ci sia un atto in cui ancora una volta non c’è un grande coraggio, diciamo, si fa un ritocco, un maquillage, si fa qualcosa, ma non è certo questo che incide, e forse l’approccio stesso di un atto del genere non è quello giusto per poter governare una situazione che ha una crisi di questo livello e che richiede, peraltro a un’Amministrazione che fa parte della compagine del Governo, di poter avere un’interlocuzione molto, molto, più forte, molto, molto più decisa. Per cui, l’atto di per sé, se non è accompagnato dalle mozioni di accompagnamento, appunto, che sono state prodotte, ha veramente poca valenza sotto il profilo politico; poi, certo, aggiusta quello che può essere inevitabile aggiustare, aggiusta perché sono misure ad oggi concesse, ma non è certo quello che ha una visione e ha una proiezione di orizzonte tale da poter consentire una politica che deve essere poi quella che salvaguarda la funzione ultima dei Comuni, che è quella di poter erogare e non diminuire il livello di erogazione di servizi. Per questo motivo, adesso vedrò l’esito della votazione anche delle mozioni di accompagnamento, ma non mi sento di votare un atto simile. Grazie. |