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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 25 Maggio 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 21
DELIBERAZIONE (Giunta: proposta e urgenza) 2020-01099
RINEGOZIAZIONE MUTUI CON LA CASSA DEPOSITI E PRESTITI E SOSPENSIONE DELLA QUOTA CAPITALE DEI MUTUI MEF. DEBITO RESIDUO RISPETTIVAMENTE DI EURO 114.025.440,62 ED EURO 6.942.789,67.
Interventi
TRESSO Francesco
Grazie, Presidente. Io vorrei solo velocemente ribadire la mia posizione, in modo anche
da giustificare poi come mi comporterò durante il voto. Si tratta di un atto che trovo
debole, strutturalmente debole, dalla lettura degli allegati, da quanto è emerso nella
discussione. Qui stiamo, di fatto, non rinegoziando dei mutui, stiamo di fatto
sospendendo delle rate per spalmarle più avanti nel tempo, peraltro questa è
un’operazione che ha un costo complessivo, che viene detto anche in delibera, sono 17
milioni al netto, tra quello che sono i risparmi attuali e i maggiori oneri che ci troveremo
a pagare dopo il 2034. Per carità, sono ovviamente atti che si fanno di consueto e, a
maggior ragione, in momenti di maggiore necessità e di maggiore crisi, però mi sembra
un atto debole perché di fatto la rinegoziazione riguarda poi lo shiftare i tassi variabili a
fisso e sui tassi fissi mi sembra che ci siano... cioè, sono praticamente irrisorie le
rimodulazioni dei tassi, peraltro in un momento in cui, invece, il costo del denaro mi
sembra dovrebbe essere maggiormente più competitivo. Ci sono 4,5 milioni che
portiamo a casa nel 2020, su un ammontare compressivo di 114 milioni, quindi di quote
in conto capitale. Quindi, si tratta veramente un po’ di briciole, soprattutto se tenuto
conto del fatto che l’ammontare di quanto il Governo finora ha stanziato per i Comuni è
circa il 50% dei 7 miliardi, forse anche qualcosa in più, che era stato valutato come
necessario per poter risanare gli ammanchi della fiscalità pubblica e di quanto
ovviamente noi per primi ci troveremo a dover fare poi fronte nel pareggio di Bilancio.
Pareggio di Bilancio che... non è certo questo tipo di atto che potrà cercare di condurci a
salvare, com’è stato ricordato anche da alcuni colleghi, e li ringrazio, io stesso ho
presentato un atto che chiedeva di poter già da subito avere una voce forte, ovviamente
nel periodo di quelli che sono i coordinamenti proposti da ANCI e da altre istituzioni,
che devono avere un livello di interlocuzione forte con il Governo, per dichiarare fin da
subito che era necessaria una misura urgente per definire che bisognava quest’anno
derogare dal pareggio e quindi valutare un disavanzo; io avevo provato a fare anche
delle ipotesi. Poi la mozione di accompagnamento proposta dal collega Lavolta,
addirittura, va oltre e chiede che sia il Governo stesso che si fa cura della copertura del
disavanzo. Io un pochino più... magari in maniera meno velleitaria, mi accontentavo del
fatto di dire che ci fosse, invece, un piano di rientro che potesse essere previsto nel
triennio successivo, con ovviamente delle condizioni molto molto agevolate e che mi
sembrava essere comunque una misura concreta per poter chiedere al Governo delle
misure anche di tipo immediato, cioè che potessero dare una valutazione subito e non
attendere chissà ancora quanti mesi per capire se poi ci sono delle risorse che verranno...
Io sono un po’meno ottimista, ecco, di quanto diceva chi mi ha preceduto, non so più se
era il Consigliere Versaci, sul fatto che il Governo saprà e potrà fare di tutto per riuscire
a sopperire a questo gap. Non mi interessa molto e lo trovo anche un po’ sterile e
stucchevole il dibattito sulla valutazione di chi ha prodotto debito, mi sembra ingiusto
dire che la passata Amministrazione non abbia contribuito, come ha detto qualcuno, alla
riduzione del debito, questa è una falsità, lo si sa e sarebbe poi interessante, una volta
per tutte, dipanare e mettere i conti nero su bianco e quindi valutarli, anche alla luce di
quello che ha fatto l’attuale Amministrazione. Non mi appassiona il fatto di dire che non
si è né di destra, né di sinistra, la trovo una semplificazione veramente molto molto
banale. In realtà i problemi non sono né di destra, né di sinistra, ci sono ormai una
globalizzazione e il Covid ne è un esempio, che non riguarda certo né la destra, né la
sinistra, ma le risposte che si danno hanno ancora, vivaddio, una buona connotazione,
perché le priorità sanno essere secondo degli schemi valoriali, che invece hanno
un’appartenenza e sono diverse. Per cui, ecco, mi sembra che ci sia un atto in cui ancora
una volta non c’è un grande coraggio, diciamo, si fa un ritocco, un maquillage, si fa
qualcosa, ma non è certo questo che incide, e forse l’approccio stesso di un atto del
genere non è quello giusto per poter governare una situazione che ha una crisi di questo
livello e che richiede, peraltro a un’Amministrazione che fa parte della compagine del
Governo, di poter avere un’interlocuzione molto, molto, più forte, molto, molto più
decisa. Per cui, l’atto di per sé, se non è accompagnato dalle mozioni di
accompagnamento, appunto, che sono state prodotte, ha veramente poca valenza sotto il
profilo politico; poi, certo, aggiusta quello che può essere inevitabile aggiustare,
aggiusta perché sono misure ad oggi concesse, ma non è certo quello che ha una visione
e ha una proiezione di orizzonte tale da poter consentire una politica che deve essere poi
quella che salvaguarda la funzione ultima dei Comuni, che è quella di poter erogare e
non diminuire il livello di erogazione di servizi. Per questo motivo, adesso vedrò l’esito
della votazione anche delle mozioni di accompagnamento, ma non mi sento di votare un
atto simile. Grazie.

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