Interventi |
APPENDINO Chiara (Sindaca) Grazie, Presidente. Io francamente sono basita da alcuni interventi di questo Consiglio Comunale e lo dico perché mi chiedo se qualcuno si sta rendendo conto, e mi riferisco in particolare ad alcuni Consiglieri delle Minoranze, di che cosa sta vivendo il Paese. Ora, si dice che - l’ultimo intervento, forse anche il primo - abbiamo devastato i conti, ma forse non è chiaro a tutti che dopo quattro anni di lavoro da parte di questa Amministrazione, con tanti degli stessi Consiglieri che ci dicevano che non dovevamo tagliare i servizi per mettere a posto il risanamento dei nostri conti, noi siamo arrivati, dopo 25 anni di storia della Città di Torino, ad approvare il Bilancio Previsionale nei tempi, e questo non è successo per caso, questo è successo perché - siamo stati anche criticati dalle Minoranze per questo - abbiamo fatto delle manovre, probabilmente impopolari, per mettere a posto i conti e i numeri parlano chiaro: noi abbiamo ridotto il debito di 400 milioni, senza ricorrere al D.L. 35, quindi senza utilizzare quella forma di debito corrente, e quindi abbiamo ridotto realmente il debito di 400 milioni in quattro anni, e abbiamo ridotto il disavanzo, che era di 80 milioni quando abbiamo ereditato il Bilancio, e da 80 milioni lo abbiamo portato a 50 milioni. Questo è successo in questi tre anni e mezzo, quattro, e io ricordo bene che le Minoranze ci hanno fortemente criticato, perché abbiamo toccato alcune entrate e ridotto alcune spese. Quindi, il risanamento dei conti c’è stato. Può piacere o non può piacere, ma ci ha portato ad avere, dopo 25 anni, il Bilancio approvato nei termini. Allora, come dire, la persona forse più dispiaciuta, se vogliamo usare questo termine, da quanto è accaduto, dal punto di vista prettamente amministrativo dei bilanci, è certamente la sottoscritta, perché, dopo quattro anni che avevamo risanato i conti e finalmente eravamo tornati ad avere gli equilibri, senza peraltro ricorrere ad ulteriori dismissioni di IREN, come era stato anche paventato da qualcuno della Minoranza, avevamo un Bilancio che stava in piedi. Poi, guardi, Consigliera Scanderebech, è successo quello che è successo, purtroppo, e quello che è successo, oltre ad essere un’emergenza sanitaria, di cui abbiamo pienamente discusso e non ci torno, ha un effetto di impatto economico sui conti della Città. Uno può pensare che Appendino non sia in grado di gestire i conti della Città, ma forse, se tutti i Sindaci d’Italia stanno dicendo, come la sottoscritta, che se non c’è un intervento governativo al 31 luglio, i Comuni vanno in dissesto, perché non sono in grado di garantire gli equilibri di bilancio, forse non è solo Appendino che non è in grado di fare i conti, forse, e dico forse, l’emergenza economica che stiamo vivendo, che ci ha portato a sospendere alcune attività, correttamente, dal mio punto di vista, ha portato delle voragini nei conti e quello che è successo ha travolto il percorso di risanamento. Guardate, lo dico anche con pieno rispetto per il lavoro che è stato fatto prima di me, ha travolto anche il risanamento che è stato fatto negli anni precedenti, perché noi oggi abbiamo un buco, una voragine di 230 milioni. E sì, Consigliera Scanderebech, se non arrivano delle risorse, le Città diventeranno delle bombe sociali, e non lo dico solo io, lo dicono tante persone, perché purtroppo, come noi potremmo non raccogliere i rifiuti, il Sindaco Nardella ha dichiarato che deve spegnere i lampioni, perché questo è il quadro in cui noi siamo. Allora, il provvedimento che approviamo oggi, che qualcuno ha definito “debole”, francamente non capisco cosa ci sia di debole, è un provvedimento che ANCI ha fortemente voluto e che anche io ho fortemente spinto, perché? Perché se noi abbiamo un buco di circa 230 milioni, che è quello che stiamo purtroppo affrontando, e quei 230 milioni abbiamo due modi per affrontarli: ovviamente cercare di ottenere più risorse dal Governo, cosa che stiamo facendo, e devo dire che io ringrazio il Consiglio Comunale, Minoranza e Maggioranza, per supportare questa azione, che non è di un Sindaco, ma credo che sia nell’interesse dell’intera comunità che rappresentiamo, e quindi ben venga, e io sarò la prima a votare favorevolmente agli indirizzi, a prescindere dalla forza politica che in qualche modo li porta in Consiglio Comunale, rispetto ad una maggiore incidenza sul Governo, perché ho detto anche io chiaramente - come ha detto anche il Presidente Decaro, con cui ci confrontiamo costantemente, e tutti i Sindaci, almeno i 14 metropolitani - che i 3 miliardi non sono sufficienti, ma quello strumento che noi oggi stiamo attuando, e tra l’altro alla luce anche dell’insistenza di ANCI nel decreto che è stato approvato, che verrà discusso a breve, c’è anche un intervento che permette - l’avevo anche annunciato in Consiglio Comunale - di intervenire allo stesso modo anche sulle banche private, quelle risorse oggi sono risorse che vengono conteggiate a livello governativo come risorse che vengono liberate per attingere, come dire, a quel disavanzo che purtroppo noi dobbiamo affrontare. Poi ci sono dei Comuni che hanno avanzo di amministrazione. Quindi, alcuni Comuni hanno deciso di utilizzare avanzi di amministrazione per, in parte, coprire; abbiamo letto oggi di Milano, ha un avanzo di circa 100 milioni, se non erro, hanno utilizzato avanzo per andare in qualche modo a ridurre quel disavanzo che deriva dalla questione Covid. Allora, io vorrei solo scindere le due cose: allora, un tema è valutare su una politica e una strategia di medio periodo per rimettere a posto il Comune e quindi, come dire, anche tutto quello che riguarda i conti e dare una strategia, e ci mancherebbe, ma oggi è ancora molto complicato fare questa cosa qui, anche perché noi oggi non siamo neanche ancora in grado di valutare - l’aveva detto l’Assessore Rolando, credo, tante volte - come sarà la ripresa e come impatterà la ripresa sui conti. Allora, lo strumento che noi abbiamo deciso di utilizzare, e cioè di - è vero, come tanti altri Comuni, poi uno può decidere anche di non farlo, ma noi abbiamo deciso di farlo in modo responsabile, dal mio punto di vista - di utilizzare la possibilità che ci ha dato Cassa Depositi e Prestiti, fortemente sollecitata da ANCI, ci tengo a ribadirlo, sia per quanto riguarda i mutui di Cassa Depositi e Prestiti, sia per quanto riguarda i mutui privati, ci permette quest’anno di ridurre quel disavanzo di 230 milioni. È sufficiente? No, e infatti tutti i Comuni, ancora ieri e ancora oggi, stiamo chiedendo evidentemente che quei 3 miliardi, che non sono sufficienti, siano raddoppiati, perché per arrivare al 31 luglio con gli equilibri di bilancio e non andare in predissesto o dissesto, è evidente che servono ulteriori risorse, perché noi non saremmo in grado di garantire quegli equilibri di bilancio. Però sono due fronti diversi, cioè, noi nell’immediato dobbiamo utilizzare le leve e gli strumenti che abbiamo per garantire che il Comune possa mantenere in piedi i conti e possa in qualche modo garantire i servizi essenziali, e noi faremo tutto il possibile per garantire i servizi essenziali; dall’altra parte dobbiamo, evidentemente, lavorare su una strategia a medio periodo, per far sì che la Città possa continuare a garantire questi servizi, ma una cosa non esclude l’altra. Quindi, io so che vi è stato già anche spiegato che noi abbiamo circa 230 milioni, di cui 20 dovremmo recuperarli con i risparmi dell’FCDE, prevediamo da quest’operazione totale di rinegoziazione, come dire, grazie alle norme nazionali, di recuperare circa 40 milioni, e non è ancora sufficiente. Ma io l’ultima cosa che vorrei fare, e credo di poterlo dire a nome di tutta la Città, qua non è una questione politica, l’ultima cosa che vorrei fare è trovarmi costretta, e io non lo voglio fare, perché non penso che sia corretto farlo in questo momento, a tagliare i servizi. Però il rischio della non capacità di un Ente Locale, che sia Comune di Torino, Comune di Napoli, Comune di Bari o Comune di Genova, per citare tutte le forze politiche, di non riuscire ad andare in equilibrio di bilancio al 31 luglio è reale. Non è che dire che questo non sia reale... - anzi, mi risulta peraltro che lo stesso Consiglio Comunale abbia sollecitato da questo punto di vista -, non dire che è reale il rischio, non significa non affrontarlo politicamente, oppure in qualche modo voler, come dire, impaurire i cittadini, ci mancherebbe. Abbiamo cercato in tutti i modi, in tutti i modi, nonostante le tante difficoltà, e credo, come dire, anche in condivisione con tutte le forze politiche, di tenere bene a mente l’effetto psicologico-sociale di quella che era un’emergenza sanitaria che oggi è diventata economica, però io davvero il mio appello che faccio alla Maggioranza - che, in realtà, ringrazio per il supporto - e alle Minoranze è di comprendere che si può anche non condividere, ripeto, la scelta, ma questa è una scelta praticamente obbligata, perché è il primo strumento che abbiamo, non sufficiente, ma è un primo strumento che abbiamo per alleggerire i conti della nostra Città ed evitare, non tra un anno o due anni, al 31 luglio di non poter dichiarare gli equilibri di bilancio. Io stessa sono dispiaciuta di dover rimettere, come dire, in ballo il lavoro che è stato fatto negli anni, per risanare e ridurre il debito della nostra Città, lavoro, ripeto, che è stato fatto in tanti anni, ma non pensiate - e lo dico soprattutto alle forze del Partito Democratico, che hanno governato prima di noi - non pensiate che quanto sta accadendo con il Covid, e lo sapete meglio di me, e lo sa tutto il Consiglio Comunale, quello che sta accadendo con il Covid, non metta in discussione anche tutto il lavoro fatto prima dell’Amministrazione Appendino, rispetto alla riduzione del Bilancio, del debito, rispetto agli interventi che sono stati più volte raccontati anche nell’Amministrazione precedente. E io ricordo, io ero Consigliera Comunale, io ricordo quando in Consiglio Comunale venivano portate le riduzioni dei mutui di Casse Depositi e Prestiti, ma io non credo francamente, francamente, di avere mai messo in discussione che un mutuo di Cassa Depositi e Prestiti - peraltro, quindi, un soggetto, come dire, statale sostanzialmente, la cui rinegoziazione permetteva di mantenere degli equilibri di bilancio - fosse una politica debole, perché peraltro inquadrata nell’ambito governativo, o comunque una politica che devastasse i conti della Città. Io trovo onestamente un po’ forti alcune dichiarazioni. Condivido, e chiudo, gli appelli delle mozioni e, anzi, ringrazio e io sarò la prima a votarle in modo convinto. Vi assicuro che sto facendo tutto il possibile, insieme a tanti altri Sindaci di diversi colori politici, per sensibilizzare il Governo rispetto alle difficoltà che abbiamo, tutti Enti Locali, siamo assolutamente consapevoli che lo strumento di oggi non è sufficiente per risolvere il tema dei Comuni, del nostro come degli altri, ma è uno strumento che noi, io penso, abbiamo il dovere di attuare, in questa fase particolare emergenziale, e il mio auspicio è che il Consiglio Comunale comprenda la difficoltà che hanno in questo momento i Sindaci nel tenere i due equilibri, cioè da un lato, ripeto, evitare il dissesto dei conti e garantire al 31 luglio gli equilibri di bilancio, e quindi usare gli strumenti che abbiamo oggi a disposizione, e dall’altro fare leva politica, cosa che stiamo facendo, nei confronti del Governo, perché siamo assolutamente consapevoli che quei 3 miliardi - perché sono 3 miliardi per i Comuni e 500 per le Province e Città Metropolitane - non siano sufficienti. Non mi aspetto che le Minoranze votino un atto di questo tipo, mi aspetto, come dire, che si comprenda, poi magari mi sbaglio, ma mi aspetto che si comprenda il quadro in cui stiamo operando. E quando tra due o tre mesi magari ci verrà chiesto o verrà chiesto conto del fatto che si sia rinegoziato oppure no, rispetto al disequilibrio che c’è di bilancio, io credo francamente - quello si può anche non condividere - che un Sindaco in questo momento - e ringrazio la Maggioranza per la fiducia che ci sta dando, a me e all’Assessore Rolando, a tutta la Giunta - abbia il dovere di intraprendere tutte quelle azioni necessarie, con gli strumenti necessari, per garantire gli equilibri di bilancio al 31 luglio. Questo è lo spirito con cui noi affrontiamo queste rinegoziazioni, uno spirito, ripeto, certamente non di soluzione strutturale, ma che ci permette di affrontare la crisi forse più grande, anzi, togliamo il “forse”, dal dopoguerra, che il Paese abbia affrontato e che si ripercuote per forza sulla situazione degli Enti Locali. E quindi non si può fare finta che questo non sia successo, dobbiamo ottenere le cose insieme. Ed è questo lo spirito totalmente costruttivo e certamente non con l’intenzione di rimandare a qualcun altro la risoluzione dei problemi, anzi, la responsabilità ce la siamo già presa, anche in passato, ripeto, con manovre certamente non di consenso, ma lo spirito con cui affrontiamo questa delibera è esattamente questo: cercare di evitare che i nostri conti vengano dissestati e che in un momento di questo tipo un Ente Locale non possa fare da accompagnamento ad una ripersa difficile economica e ripartenza della Città, e che quindi non tagli i servizi, in particolare alle persone più fragili. Questo è lo spirito con cui ci stiamo muovendo. Io penso, ripeto, che tutto il monitoraggio sui conti lo continueremo a fare in piena trasparenza con la Commissione Bilancio, come credo si stia peraltro facendo, e man mano valuteremo tutti gli strumenti che potremo attuare, ma non si possono non scindere le due politiche di brevissimo periodo - perché abbiamo una scadenza al 31 luglio - e di medio periodo con le strategie e quello che possiamo impostare per il rilancio della nostra Città e i conti della nostra Città, una cosa non esclude l’altra. Ci tenevo a precisarlo, perché non vorrei che qualcuno pensasse che con questa delibera noi stiamo risanando i conti della Città o stiamo mettendo a posto il disavanzo strutturale che abbiamo di 230 milioni. Evidentemente non è così, ne siamo perfettamente consapevoli, ma è importante che si sia, dall’altra parte, consapevoli del fatto che stiamo facendo - ripeto e chiudo - una rinegoziazione, peraltro, che evidentemente ha un parere favorevole con l’autorizzazione dei flussi di cassa, perché se no non la potremmo fare, dico una cosa che è scontata, ma la ripeto, almeno rimane per il verbale; due, che ci permette di recuperare qualche risorsa che non è che andiamo, come dire, a spendere in più, semplicemente è un buco in meno rispetto a dei servizi che dobbiamo garantire, essenziali; e terzo, che non esclude minimamente alcun ragionamento con il Consiglio Comunale, come credo abbia già detto l’Assessore Rolando anche in Commissione, rispetto a delle strategie più ampie, su cui è opportuno, e noi siamo assolutamente disponibili, a discutere. Io davvero ringrazio il Consiglio Comunale per, come dire, la discussione e io auspico che siano più chiare, alla luce del mio intervento, le motivazioni con cui noi abbiamo chiesto al Consiglio Comunale di approvare questa delibera. Grazie, Presidente. |