Interventi |
AZZARÀ Barbara Grazie, Presidente. Intanto ci tengo a precisare il fatto che qua si vuole portare un atto politico, andando a considerare un atto amministrativo, quindi mi sembra un po’, come dire, una forzatura. Intanto, è vero, i tempi non sono consoni. Io ho proposto anche in Commissione di fare e di riprendere una discussione politica ampia, perché noi siamo all’interno di una Città che fortunatamente ha un sistema che riesce ad avere più posti, ma molti più posti disponibili nel sistema integrato, di quelli che sono in realtà i bambini della città, che possono usufruire, appunto, della scuola dell’infanzia. Registravamo proprio, addirittura 1500 posti solo nelle scuole statali, che rimangono liberi, quindi diciamo che il discorso che viene fatto, sembra quasi sempre a voler indicare la Città è come se avesse due marce, cioè, quelli, come dire, più fortunati, che decidono di mandare i propri figli alle scuole municipali, e quelli più sfortunati, che devono accettare di stare nelle scuole dello Stato. Io, come dire, questa idea, da Amministratore della Città di Torino, proprio non la posso sentire. Cioè, se noi siamo consapevoli, come Consiglieri Comunali, che ci sia una differenza in questo, dovremmo lavorare perché ciò non accada, perché non esistano scuole di serie A e scuole di serie B. Quest’Amministrazione, ricordo, è l’unica che non ha fatto esternalizzazioni, che non ha fatto tagli. Qui si parla semplicemente di un calo demografico, che viene distribuito sulle scuole dello Stato, in quanto danno un servizio pubblico, esattamente come quelle municipali. Se poi, appunto, i familiari, cioè, i genitori sostengono che vi sia una differenza così abnorme tra i due sistemi, ebbene, allora discutiamo di questo, non di un atto amministrativo che definisce un chilometro o 500 metri, perché non è questo il nostro compito. Il compito politico è un altro. Io l’ho detto in Commissione e lo ribadisco in Consiglio. Quindi, vorrei davvero discutere di quelle che sono le linee guida intese in questo senso, perché noi abbiamo bisogno, uno, di non permettere al sistema, anche ricordo che le scuole statali sono presenti sul territorio per un terzo e che 21 sezioni delle scuole comunali sono passate allo Stato nella scorsa Amministrazione, questo noi non l’abbiamo fatto, erano presenti alcune sezioni, appunto, di passaggio per volontà della scorsa Amministrazione. Quindi, proprio in capo a quest’Amministrazione non c’è questa volontà, si tratta semplicemente di un atto di tipo amministrativo, perché c’è un calo demografico che viene ridistribuito. Devo dire che oltretutto, rispetto alla situazione del Covid, sarà forse anche positivo non avere scuole stracolme, perché comunque ad un certo punto poi i bambini si dovranno collocare in altri plessi per forza di cose, per creare i piccoli gruppi. Detto ciò, voglio ricordare che quest’Amministrazione vuole investire, invece, sul settore dei nidi, cosa che di fatto, ad oggi, non tutti quelli che, diciamo, vogliono portare i bambini al nido possono farlo. Quindi, devo dire che la scelta di quest’Amministrazione è quella di aumentare la possibilità per le famiglie di avere anche un posto per i bambini al nido, mentre nelle scuole dell’infanzia, ribadisco, il posto c’è, perché abbiamo tantissimi posti vuoti. Quindi, io voterò contrariamente a quest’atto, perché mi aspetto una discussione politica e non un atto, diciamo, politico che va ad intersecarsi su un atto amministrativo. Grazie. |