Interventi |
SCANDEREBECH Federica Grazie Presidente. Ho chiesto più volte negli scorsi giorni all’Assessore Rolando di venire a conoscenza delle attività che sono state chieste da Torino con forza al Governo tramite ANCI, ma, ad oggi, non ci è dato sapere a noi Consiglieri di minoranza il tutto. Sono d’accordo con diversi Consiglieri Comunali delle svariate forze politiche che in diverse situazioni negli scorsi giorni hanno chiesto di alzare i toni delle richieste al Governo, tanto da chiedere che la Sindaca si incateni davanti a Montecitorio. Sono del parere che tutto il Consiglio Comunale di Torino debba alzare il tiro e debba chiedere a gran voce aiuti allo Stato, del tutto ancora spenta in questi termini. Tutto il Consiglio Comunale si dovrebbe incatenare davanti al Parlamento, insieme alla Sindaca ed alla Giunta tutta, a livello simbolico, per dare un forte gesto anche mediatico. Ho quindi deciso di dare il mio contributo, nel mio piccolo delle mie azioni, di porre in votazione quest’ordine del giorno che chiede al Governo la modifica delle norme che impediscono ai Comuni di utilizzare una parte dei fondi comunali vincolati ed una riflessione sul Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità; quindi, due cifre già presenti a Bilancio e Rendiconto, che potrebbero nel complesso essere impiegate. Ogni attività di sostegno e di rilancio dei comparti più colpiti da questa emergenza deve avere sussidi dall’Amministrazione statale e regionale. Tuttavia, considerando l’eccezionalità del momento, anche l’Amministrazione Comunale può e deve, se possibile, fare la sua parte, proponendo ogni sforzo e ponendo in campo ogni utile tentativo per assicurare sostegno e supporto al tessuto produttivo dell’intera città. In totale, stiamo parlando in questo ordine del giorno di una somma pari a 250.000.000 di euro, circa così divisi: 51.000.000 fondi vincolati al Rendiconto 2018 e l’importo inserito a Bilancio del Fondo Crediti Dubbia Esigibilità per l’anno 2020 è pari a 100.000.000 di euro e a 105.300.000 per gli anni 2020-2021 e 2020-2022. Nella manovra finanziaria varata a dicembre 2019, il Legislatore italiano ha elevato al 100% la quota di accantonamento per alimentare il Fondo di Crediti di Dubbia Esigibilità, un vero e proprio accantonamento forzoso imposto ai Comuni. Trattasi di somme la cui spesa, da parte del Comune, viene letteralmente impedita, perché nel corso dell’esercizio potrebbero formarsi crediti di difficile esazione. Detto calcolo viene effettuato in sede di Bilancio di Previsione in via del tutto ipotetica, trattandosi sostanzialmente di una media del differenziale tra accertamenti di entrata e incassi dei cinque anni precedenti. Le suddette, generalmente, sono somme che impattano sul Bilancio Previsionale in misura significativa e, per l’effetto dell’ultima Finanziaria, l’impatto sulla finanza locale sarà di gran lunga superiore rispetto all’ammontare del 2019. Sono risorse vere, presenti nei Bilanci dei Comuni, non solo di quello di Torino, che non si possono spendere, ma rimangono accantonate, bloccate. Se liberate, sono risorse importanti per aiutare e sostenere quella ripresa produttiva tanto sperata. Mantenere la quota percentuale di accantonamento del 2018 per lo Stato è un’operazione comunque a costo zero, mentre per i Comuni sarebbe una straordinaria possibilità per sostenere una ripresa economica con risorse reali e immediatamente disponibili. In conclusione, se anche il Consiglio Comunale di Torino votasse questo indirizzo, che peraltro è stato votato già in diverse Amministrazioni per dare sostegno a quanto detto, vi sarebbero delle forme nuove di liquidità. Per questo chiedo che la Sindaca e la Giunta avviino tramite ANCI tutte le opportune interlocuzioni, sia con l’Esecutivo Regionale, che con il Governo centrale, affinché nel redigendo piano di sostegno governativo alle attività d’impresa si rappresenti l’eventualità di un allentamento dei vincoli di finanza locale, sia per il corrente esercizio annuale, sia per il biennio immediatamente successivo, vincolando gli Enti Locali all’utilizzo delle risorse eventualmente liberate, in favore della ripresa economica e del rilancio delle attività commerciali locali ed, inoltre, ad avviare un’interlocuzione per una modifica dell’articolo 1, comma 79, della Legge 27 dicembre 2019 numero 160, ossia il Bilancio di Previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020. Ho terminato, Presidente. Grazie. |