Interventi |
GRIPPO Maria Grazia Presidente, ma magari se voleva intervenire prima la Capogruppo Artesio, che è la prima firmataria delle comunicazioni, proprio per una forma di cortesia da parte mia. GRIPPO Maria Grazia Grazie, Presidente. Io capisco lo stato d’animo della collega che mi ha preceduto, cercherò però di rimanere ai fatti e di mostrare all’Assessora Schellino che continua a perseverare nel salto logico. Io la ringrazio anche per aver ricordato il mio impegno in Città Metropolitana per affrontare il tema dei senza fissa dimora, però quello era un tempo di ordinaria amministrazione. Nel momento in cui siamo usciti da quel tempo con l’avvento della pandemia, doveva cambiare l’approccio, invece l’approccio non è cambiato. C’è un rapporto di causa-effetto, l’ha già detto chi è intervenuto prima di me, tra la chiusura di un luogo, che la stessa Assessora definisce salvavita e quanto sta accadendo oggi davanti a Palazzo Civico. Quindi non ci sono scuse, non ci sono scuse che tengano e giovedì, lo dico alla Capogruppo del Movimento 5 Stelle, che pure mi pare abbia a cuore quello che sta accadendo, giovedì è troppo tardi, giovedì non si deciderà niente, giovedì saranno altri quattro giorni di vita per quelle persone senza le necessarie tutele e senza una protezione sociale. Tra l’altro sono persone, come dicevo, che non sono spuntate dal nulla. Noi sappiamo che sono esuli di un luogo che perlomeno dava loro delle garanzie e che rappresentano, quelli che ci sono davanti a Palazzo Civico, solamente la metà del problema causato dalla chiusura evidentemente troppo drastica e, checché se ne dica, evidentemente troppo precoce del sito umanitario di piazza D’Armi. Quindi, per cominciare, io mi sarei aspettata oggi che venisse ammesso l’errore, che l’Assessora Schellino e magari anche la Sindaca Appendino che avrebbe dovuto metterci la faccia in questa vicenda, ammettessero di aver fatto una scelta perlomeno precipitosa, una scelta che noi consideriamo sbagliata, una scelta che non ha tenuto conto delle caratteristiche delle persone rimandate in strada, tra cui, l’abbiamo già sentito dire, sono molti quelli che non hanno i requisiti giuridici per accedere ai dormitori tradizionali e che quindi, a saldi invariati, se la situazione continuerà ad essere questa, in strada ci resteranno, e di chi è la responsabilità? La responsabilità è diretta del Comune, diretta. E bisogna ammettere finalmente, cosa che non è avvenuta da parte dell’Assessora, che la proroga di un mese rispetto al calendario dei servizi previsto dall’emergenza freddo non è stata usata dall’Amministrazione per trovare soluzioni alternative da offrire nella cosiddetta fase 2 anti Covid ai 100 ospiti di piazza D’Armi, non si sono cercate soluzioni alternative. Si sperava che il problema si risolvesse da sé e non si ammette neanche oggi che in tempi di pandemia con la chiusura di quel sito, benché posticipata da marzo a inizio maggio, si è scelto deliberatamente di correre un grosso rischio e che è in conseguenza di quel rischio che la situazione è precipitata, perché questo è successo, Presidente, la situazione è precipitata, basta affacciarsi da una finestra di Palazzo Civico per vederlo, basta leggere quello che scrive l’Ordine dei Medici che ci avverte del pericolo di emergenza sanitaria rappresentato dall’assembramento di fronte a Palazzo di Città. Poi guardi, Presidente, che bisognerebbe trovare anche il coraggio di ammettere che è stata una stupidaggine dichiarare, come fatto dall’Assessora Schellino ai giornali, che il lockdown è terminato. Mi sarebbe piaciuto sentirla ammettere che è stato meschino da parte sua bollare come facinorosi i volontari che in questi giorni si sono adoperati per sfamare e accudire i senza fissa dimora. Io invece li ringrazio, Presidente, non so che cosa avremmo fatto senza di loro, non so cosa avrebbe fatto la gente in strada senza di loro. Quindi noi oggi chiediamo che l’Amministrazione riconosca il suo errore e vi ponga rimedio. Chiediamo che cerchi oggi delle alternative credibili e che in assenza di alternative credibili riveda la sua posizione, che torni sui suoi passi finché è in tempo e chiediamo che la condizione degli esiti di piazza d’Armi diventi una preoccupazione prioritaria anche dell’Unità di Crisi, al di là dei tamponi, come avrebbe dovuto essere fin dall’inizio, fin da prima di chiudere questo luogo che la stessa Assessora definisce salvavita. Mi creda, Presidente, e qui concludo, io non mi aspetto di suscitare oggi quella partecipazione civile che è mancata nelle parole e nei fatti durante gli ultimi giorni, ma almeno mi aspetto un’assunzione di responsabilità laddove in gioco non è la salute di un singolo, ma la salute di tutta la comunità. Grazie. |