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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 11 Maggio 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 14
INTERPELLANZA 2020-01046
"GESTIONE DELLA PANDEMIA NEGLI ISTITUTI PENALI CITTADINI" PRESENTATA IN DATA 29 APRILE 2020 - PRIMO FIRMATARIO TRESSO.
Interventi
SCHELLINO Sonia (Vicesindaca)
Sono qui, grazie.

SCHELLINO Sonia (Vicesindaca)
Allora, è quella sui detenuti, giusto? Sì?

SCHELLINO Sonia (Vicesindaca)
Perfetto. Allora, è una risposta che si avvale di informazioni messe insieme da più parti
del Comune, quindi leggo una nota complessiva. “Ai detenuti presenti in questi settori
sono stati effettuati i tamponi, dai quali è emersa la positività di 19 detenuti: 8 al Polo
Studentesco, 7 “Progetto Rugby”, 4 Arcobaleno. A questi 19 si sono aggiunti altri 27
soggetti rilevati positivi tra i detenuti allocati nelle sezioni... (audio disturbato)
…secondo focolaio, per un totale di 46 presenti in tutto. Anche in questa sezione tutti i
detenuti sono stati sottoposti al tampone. Per le prime tre sezioni interessate è stato
disposto l’isolamento in camera di detenzione, secondo i sottogruppi positivi, contatti di
positivo, negativi, mentre è stato dedicato un unico padiglione, il Padiglione E, per i
soggetti positivi distribuiti in tre sezioni diverse per garantire spazi di vivibilità ed
aerazione. Il Padiglione D è invece stato individuato come sede per gli isolamenti
sanitari dei soggetti sintomatici in attesa di definizione diagnostica. L’ASL ha il 18
aprile comunicato la positività di un detenuto nella sezione “Alta Sicurezza C1” del
Padiglione C, disponendo l’isolamento sanitario di tutta la sezione e provvedendo al
quotidiano monitoraggio di temperatura e livello di saturazione di ossigeno. Alla data
del 5 maggio non risultavano ulteriori casi di positività nella sezione. Con un’ulteriore
misura è stato previsto l’incremento delle ore mediche e infermieristiche diurne e
notturne per garantire l’assistenza sanitaria necessaria e in entrambi i Padiglioni D ed E
è previsto un passaggio giornaliero dell’infettivologo, dottor Mollaretti. Tutti gli
operatori sanitari di sorveglianza sono stati forniti dei DPI, secondo le indicazioni ASL
ed app, sono state disposte direttive in merito all’utilizzo dei DPI da parte del personale
di Polizia Penitenziaria nella gestione dei detenuti post-miglioramento sanitario per
sospetta positività al Covid-19 o per accertata positività ed è stata assicurata la fornitura
di un kit completo di maschere FFP2, guanti, tuta completa da capo a piedi, visore
protettivo per gli occhi. Dalla relazione del dottor Minervini si deduce inoltre che ad
oggi la situazione relativa all’evoluzione del contagio evidenzia un dato storico pari a
66 detenuti risultati positivi al Covid-19, dei quali ancora presenti in istituto sono 13. In
merito al personale di Polizia Penitenziaria si evidenzia uno storico di 10 unità risultate
positive al Coronavirus su 742 unità effettivamente in servizio, di cui 8 ancora assenti
per malattia connessa ai provvedimenti di quarantena”. Sulla seconda domanda la
Civica Amministrazione non ha potestà diretta di intervento sull’organizzazione, sulle
scelte o sulle decisioni dell’Amministrazione Penitenziaria. Parimenti, al Comune non è
attribuito alcun ruolo specifico di controllo in merito all’applicazione e al rispetto delle
misure di contenimento del contagio da Coronavirus da parte di altre Pubbliche
Amministrazioni operanti sul territorio cittadino. Svolge però un ruolo di ascolto delle
persone private della libertà personale per il tramite della Garante Monica Cristina
Gallo, che già dai primi di aprile aveva relazionato su alcune potenziali situazioni di
criticità di cui era venuta a conoscenza nello svolgimento delle sue mansioni, criticità di
cui, peraltro, si è letto anche su diversi organi di stampa. Sulla scorta di tali relazioni, la
Città di Torino si è, pur non avendo, lo si ribadisce, compiti specifici al riguardo,
comunque fatta parte diligente, promovendo la trattazione della materia in sede del
Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. L’argomento è stato sinora
affrontato nel corso di due riunioni. Al fine di fornire risposta all’interpellanza si è
provveduto ad acquisire relazioni dalla Direzione della Casa Circondariale e da quella
dell’Istituto Ferrante Aporti, sulla base delle quali, con puntuale riferimento a quanto
richiesto, è possibile riassumere sinteticamente quanto segue, sul punto di: “Quali
misure siano state valutate dalla Direzione penitenziaria e sanitaria per assicurare le
opportune condizioni di sicurezza all’interno della Casa Circondariale, al fine di evitare
il propagarsi del contagio”, di concerto con la Direzione sanitaria dell’ASL di Torino
all’interno della Casa Circondariale sono state adottate, a partire già dal 25 febbraio, una
serie di disposizioni finalizzate a elevare sempre di più il livello di protezione della
comunità carceraria. Tra le principali misure prese, si elencano il meccanismo della
domiciliazione fiduciaria per 14 giorni, da applicare a tutti i detenuti provenienti dalla
libertà o altri Istituti. La rilevazione sistematica della temperatura corporea di chiunque
faccia acceso alla struttura; l’utilizzo di DPI; il lavaggio frequente delle mani; il
mantenimento della distanza interpersonale di un metro e l’igienizzazione degli
ambienti tramite appositi erogatori muniti di igienizzante. A seguito dell’individuazione
dei primi casi di contagio poi la Direzione carceraria, di concerto con l’ASL, ha messo
in atto le seguenti misure di contenimento: il primo focolaio si è avuto all’interno del
Padiglione E, interessando i settori Polo Universitario, “Progetto Rugby”… (audio
disturbato) …Arcobaleno. Su tutti, la Città non è stata coinvolta nell’allestimento di
post-Covid positivi in questa materia, riferibile ad una eventuale intesa Casa
Circondariale-Unità di Crisi”. Le misure attuate per collocare i detenuti positivi sono già
state descritte nella trattazione precedente. In riferimento alle risorse previste alla Cassa
delle Ammende, a fronte di una richiesta di disponibilità ad ospitare persone a fine pena,
la Città ha espresso la propria disponibilità a reperire soluzioni abitative e percorsi a
bassa valenza assistenziale dedicati a sei donne con figli di minore età, pur consapevoli
che il sostegno di Cassa Ammende, già parziale, è previsto solo in sei mesi e che quindi
la Città si troverà a farsi carico della prosecuzione nei mesi successivi, in relazione ai
bisogni complessi dei nuclei. Sul punto 3), sulla domanda 3): tutte le misure
riorganizzative interne sono state concordate dal Direttore Minervini col Dirigente
Sanitario, dottor Antonio Pellegrino, che si confronta con il dottor Roberto Testi
referente per la Sanità Penitenziaria e componente dell’Unità di Crisi Regionale. Sul
punto 4): in data 7 maggio si è svolto per un incontro in videoconferenza tra il
Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, il Dirigente Sanitario del
carcere e i rappresentanti di Medici Senza Frontiere, in occasione del quale questi ultimi
hanno illustrato le forme di collaborazione che potrebbero offrire per integrare
l’assistenza sanitaria in carcere. L’intenzione emersa al termine dell’incontro è quella di
siglare un accordo tra i sopracitati soggetti, coinvolgendo altresì l’Unità di Crisi della
Regione. Punto 5): la Direzione dell’Istituto Penale Ferrante Aporti comunica che al
momento non sono state rilevate criticità sanitarie legate all’emergenza epidemiologica
in atto. Per quanto attiene alle misure preventive attuate, la Direzione informa di avere,
coerentemente con le disposizioni sul tema, sin dal 25 febbraio interrotto le attività
scolastiche di formazione professionale, successivamente riprese con modalità a
distanza, onde assicurare nel prossimo 20 giugno lo svolgimento degli esami di Licenza
Media e per il conseguimento del corso di formazione professionale di operatore di
cucina. Successivamente a tale data, già a partire dal 26 febbraio, si è provveduto a
fornire informazioni sulle normative e sui dispositivi di protezione da utilizzare, nonché
sugli orientamenti comportamentali da assumere sia tramite incontri dedicati, che
attraverso disposizioni formali, anche con il supporto del personale della Sanità
Penitenziaria gestita dall’ASL. Si è altresì provveduto a distribuire i necessari DPI sia al
personale, che ai detenuti, con le indicazioni sulle modalità d’uso e igienizzazione e si è
disposta la sanificazione dei mezzi di trasporto, degli ambienti comuni, degli uffici, dei
reparti detenuti e della caserma del personale. Contestualmente si è attuata una
riduzione e selezione degli accessi, al fine di eliminare riunioni e concentrazione di
persone. I colloqui avvengono a distanza o, se in presenza, nel rispetto delle distanze
con l’utilizzo dei necessari dispositivi di protezione e con l’ausilio di barriere in
plexiglass. All’ingresso dell’Istituto viene chiesta apposita autocertificazione, vengono
inseriti i DPI e viene rilevata la temperatura corporea. Sempre al fine di limitare gli
accessi, la Direzione ha altresì previsto il più possibile il ricorso alla prestazione
lavorativa in modalità agile del personale amministrativo. I detenuti in ingresso
dall’esterno sono stati collocati in una struttura ad hoc per l’isolamento fiduciario ed è
stata dedicata in accodo con il Responsabile della medicina penitenziaria una stanza per
eventuali sintomatici o positivi che al momento non è stata utilizzata. Grazie.

SCHELLINO Sonia (Vicesindaca)
Ma, sì, io ho poco da aggiungere…

SCHELLINO Sonia (Vicesindaca)
Grazie, ma dicevo, ho poco da aggiungere, se non il fatto che nella scelta su cosa
avremmo potuto sostenere con un po’ di serietà, anche proprio in quest’ottica che si
tratta di un finanziamento startup, un finanziamento di sei mesi, ci siamo chiesti su cosa
la Città aveva la forza in termini di personale, in termini di competenze e in termini
proprio anche di struttura della Città e di reti anche nel Terzo Settore, con le quali
lavoriamo, su cosa avremmo avuto la possibilità poi di continuare dopo sei mesi e ci
siamo sentiti di dare la disponibilità sul tema di mamme fragili con bambini, sul quale
abbiamo più possibilità di rendere sostenibile una startup. Non vogliamo impegnarci in
cose che ci obbligano poi a lasciare qualcuno privo di un percorso, potendo scegliere,
chiaramente. Potendo scegliere tra varie categorie, abbiamo cercato di scegliere la
categoria nei confronti della quale ci sentivamo di essere capaci di fare di più, anche
oltre il limite di tempo dato dal finanziamento nazionale. Grazie.

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