Interventi |
SCHELLINO Sonia (Vicesindaca) Sono qui, grazie. SCHELLINO Sonia (Vicesindaca) Allora, è quella sui detenuti, giusto? Sì? SCHELLINO Sonia (Vicesindaca) Perfetto. Allora, è una risposta che si avvale di informazioni messe insieme da più parti del Comune, quindi leggo una nota complessiva. “Ai detenuti presenti in questi settori sono stati effettuati i tamponi, dai quali è emersa la positività di 19 detenuti: 8 al Polo Studentesco, 7 “Progetto Rugby”, 4 Arcobaleno. A questi 19 si sono aggiunti altri 27 soggetti rilevati positivi tra i detenuti allocati nelle sezioni... (audio disturbato) …secondo focolaio, per un totale di 46 presenti in tutto. Anche in questa sezione tutti i detenuti sono stati sottoposti al tampone. Per le prime tre sezioni interessate è stato disposto l’isolamento in camera di detenzione, secondo i sottogruppi positivi, contatti di positivo, negativi, mentre è stato dedicato un unico padiglione, il Padiglione E, per i soggetti positivi distribuiti in tre sezioni diverse per garantire spazi di vivibilità ed aerazione. Il Padiglione D è invece stato individuato come sede per gli isolamenti sanitari dei soggetti sintomatici in attesa di definizione diagnostica. L’ASL ha il 18 aprile comunicato la positività di un detenuto nella sezione “Alta Sicurezza C1” del Padiglione C, disponendo l’isolamento sanitario di tutta la sezione e provvedendo al quotidiano monitoraggio di temperatura e livello di saturazione di ossigeno. Alla data del 5 maggio non risultavano ulteriori casi di positività nella sezione. Con un’ulteriore misura è stato previsto l’incremento delle ore mediche e infermieristiche diurne e notturne per garantire l’assistenza sanitaria necessaria e in entrambi i Padiglioni D ed E è previsto un passaggio giornaliero dell’infettivologo, dottor Mollaretti. Tutti gli operatori sanitari di sorveglianza sono stati forniti dei DPI, secondo le indicazioni ASL ed app, sono state disposte direttive in merito all’utilizzo dei DPI da parte del personale di Polizia Penitenziaria nella gestione dei detenuti post-miglioramento sanitario per sospetta positività al Covid-19 o per accertata positività ed è stata assicurata la fornitura di un kit completo di maschere FFP2, guanti, tuta completa da capo a piedi, visore protettivo per gli occhi. Dalla relazione del dottor Minervini si deduce inoltre che ad oggi la situazione relativa all’evoluzione del contagio evidenzia un dato storico pari a 66 detenuti risultati positivi al Covid-19, dei quali ancora presenti in istituto sono 13. In merito al personale di Polizia Penitenziaria si evidenzia uno storico di 10 unità risultate positive al Coronavirus su 742 unità effettivamente in servizio, di cui 8 ancora assenti per malattia connessa ai provvedimenti di quarantena”. Sulla seconda domanda la Civica Amministrazione non ha potestà diretta di intervento sull’organizzazione, sulle scelte o sulle decisioni dell’Amministrazione Penitenziaria. Parimenti, al Comune non è attribuito alcun ruolo specifico di controllo in merito all’applicazione e al rispetto delle misure di contenimento del contagio da Coronavirus da parte di altre Pubbliche Amministrazioni operanti sul territorio cittadino. Svolge però un ruolo di ascolto delle persone private della libertà personale per il tramite della Garante Monica Cristina Gallo, che già dai primi di aprile aveva relazionato su alcune potenziali situazioni di criticità di cui era venuta a conoscenza nello svolgimento delle sue mansioni, criticità di cui, peraltro, si è letto anche su diversi organi di stampa. Sulla scorta di tali relazioni, la Città di Torino si è, pur non avendo, lo si ribadisce, compiti specifici al riguardo, comunque fatta parte diligente, promovendo la trattazione della materia in sede del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica. L’argomento è stato sinora affrontato nel corso di due riunioni. Al fine di fornire risposta all’interpellanza si è provveduto ad acquisire relazioni dalla Direzione della Casa Circondariale e da quella dell’Istituto Ferrante Aporti, sulla base delle quali, con puntuale riferimento a quanto richiesto, è possibile riassumere sinteticamente quanto segue, sul punto di: “Quali misure siano state valutate dalla Direzione penitenziaria e sanitaria per assicurare le opportune condizioni di sicurezza all’interno della Casa Circondariale, al fine di evitare il propagarsi del contagio”, di concerto con la Direzione sanitaria dell’ASL di Torino all’interno della Casa Circondariale sono state adottate, a partire già dal 25 febbraio, una serie di disposizioni finalizzate a elevare sempre di più il livello di protezione della comunità carceraria. Tra le principali misure prese, si elencano il meccanismo della domiciliazione fiduciaria per 14 giorni, da applicare a tutti i detenuti provenienti dalla libertà o altri Istituti. La rilevazione sistematica della temperatura corporea di chiunque faccia acceso alla struttura; l’utilizzo di DPI; il lavaggio frequente delle mani; il mantenimento della distanza interpersonale di un metro e l’igienizzazione degli ambienti tramite appositi erogatori muniti di igienizzante. A seguito dell’individuazione dei primi casi di contagio poi la Direzione carceraria, di concerto con l’ASL, ha messo in atto le seguenti misure di contenimento: il primo focolaio si è avuto all’interno del Padiglione E, interessando i settori Polo Universitario, “Progetto Rugby”… (audio disturbato) …Arcobaleno. Su tutti, la Città non è stata coinvolta nell’allestimento di post-Covid positivi in questa materia, riferibile ad una eventuale intesa Casa Circondariale-Unità di Crisi”. Le misure attuate per collocare i detenuti positivi sono già state descritte nella trattazione precedente. In riferimento alle risorse previste alla Cassa delle Ammende, a fronte di una richiesta di disponibilità ad ospitare persone a fine pena, la Città ha espresso la propria disponibilità a reperire soluzioni abitative e percorsi a bassa valenza assistenziale dedicati a sei donne con figli di minore età, pur consapevoli che il sostegno di Cassa Ammende, già parziale, è previsto solo in sei mesi e che quindi la Città si troverà a farsi carico della prosecuzione nei mesi successivi, in relazione ai bisogni complessi dei nuclei. Sul punto 3), sulla domanda 3): tutte le misure riorganizzative interne sono state concordate dal Direttore Minervini col Dirigente Sanitario, dottor Antonio Pellegrino, che si confronta con il dottor Roberto Testi referente per la Sanità Penitenziaria e componente dell’Unità di Crisi Regionale. Sul punto 4): in data 7 maggio si è svolto per un incontro in videoconferenza tra il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria, il Dirigente Sanitario del carcere e i rappresentanti di Medici Senza Frontiere, in occasione del quale questi ultimi hanno illustrato le forme di collaborazione che potrebbero offrire per integrare l’assistenza sanitaria in carcere. L’intenzione emersa al termine dell’incontro è quella di siglare un accordo tra i sopracitati soggetti, coinvolgendo altresì l’Unità di Crisi della Regione. Punto 5): la Direzione dell’Istituto Penale Ferrante Aporti comunica che al momento non sono state rilevate criticità sanitarie legate all’emergenza epidemiologica in atto. Per quanto attiene alle misure preventive attuate, la Direzione informa di avere, coerentemente con le disposizioni sul tema, sin dal 25 febbraio interrotto le attività scolastiche di formazione professionale, successivamente riprese con modalità a distanza, onde assicurare nel prossimo 20 giugno lo svolgimento degli esami di Licenza Media e per il conseguimento del corso di formazione professionale di operatore di cucina. Successivamente a tale data, già a partire dal 26 febbraio, si è provveduto a fornire informazioni sulle normative e sui dispositivi di protezione da utilizzare, nonché sugli orientamenti comportamentali da assumere sia tramite incontri dedicati, che attraverso disposizioni formali, anche con il supporto del personale della Sanità Penitenziaria gestita dall’ASL. Si è altresì provveduto a distribuire i necessari DPI sia al personale, che ai detenuti, con le indicazioni sulle modalità d’uso e igienizzazione e si è disposta la sanificazione dei mezzi di trasporto, degli ambienti comuni, degli uffici, dei reparti detenuti e della caserma del personale. Contestualmente si è attuata una riduzione e selezione degli accessi, al fine di eliminare riunioni e concentrazione di persone. I colloqui avvengono a distanza o, se in presenza, nel rispetto delle distanze con l’utilizzo dei necessari dispositivi di protezione e con l’ausilio di barriere in plexiglass. All’ingresso dell’Istituto viene chiesta apposita autocertificazione, vengono inseriti i DPI e viene rilevata la temperatura corporea. Sempre al fine di limitare gli accessi, la Direzione ha altresì previsto il più possibile il ricorso alla prestazione lavorativa in modalità agile del personale amministrativo. I detenuti in ingresso dall’esterno sono stati collocati in una struttura ad hoc per l’isolamento fiduciario ed è stata dedicata in accodo con il Responsabile della medicina penitenziaria una stanza per eventuali sintomatici o positivi che al momento non è stata utilizzata. Grazie. SCHELLINO Sonia (Vicesindaca) Ma, sì, io ho poco da aggiungere… SCHELLINO Sonia (Vicesindaca) Grazie, ma dicevo, ho poco da aggiungere, se non il fatto che nella scelta su cosa avremmo potuto sostenere con un po’ di serietà, anche proprio in quest’ottica che si tratta di un finanziamento startup, un finanziamento di sei mesi, ci siamo chiesti su cosa la Città aveva la forza in termini di personale, in termini di competenze e in termini proprio anche di struttura della Città e di reti anche nel Terzo Settore, con le quali lavoriamo, su cosa avremmo avuto la possibilità poi di continuare dopo sei mesi e ci siamo sentiti di dare la disponibilità sul tema di mamme fragili con bambini, sul quale abbiamo più possibilità di rendere sostenibile una startup. Non vogliamo impegnarci in cose che ci obbligano poi a lasciare qualcuno privo di un percorso, potendo scegliere, chiaramente. Potendo scegliere tra varie categorie, abbiamo cercato di scegliere la categoria nei confronti della quale ci sentivamo di essere capaci di fare di più, anche oltre il limite di tempo dato dal finanziamento nazionale. Grazie. |