Interventi |
SICARI Francesco (Presidente) Possiamo proseguire adesso con la deliberazione, il punto 12, n. mecc. 202000886/028, presentato dall’Assessore Unia, che ha come oggetto: “Piano comunale di Protezione Civile (approvato con deliberazione del Consiglio Comunale in data 8 aprile 2013 - mecc. 201300966/028). Approvazione nuova appendice ‘Murazzi Po-Fioccardo’” SICARI Francesco (Presidente) Mi è stata comunicata la presentazione di un emendamento dalla Giunta. Lascio adesso la parola all’Assessore Unia per l’illustrazione. Prego. UNIA Alberto (Assessore) Sì, grazie Presidente. Allora, l’annuale Piano, quello di Protezione Civile approvato con delibera del Consiglio Comunale nel 2013, è tuttora in corso di aggiornamento e contiene documenti correlati, uno dei quali è relativo, appunto, ai Murazzi. L’appendice speciale “Piano Murazzi Po” era stata introdotta per la prima volta con una deliberazione nel 2007, in relazione alla particolare natura e collocazione dell’area ricadente all’interno della fascia di deflusso della piena, il vigente Piano per l’Assetto Idrogeologico, è caratterizzata tra l’altro, secondo il Piano di Gestione del Rischio Alluvioni, da una probabilità di alluvioni elevata con un rischio molto (incomprensibile). La finalità di questa appendice era quella di descrivere nel dettaglio le procedure di allertamento e le modalità, la tempestiva attuazione delle misure di salvaguardia della popolazione (incomprensibile). Dopo tutti questi anni, tenuto conto delle intervenute modifiche normative regolamentari, in particolar modo le modifiche al Regolamento 362 del Complesso Murazzi del Po, dell’evoluzione dell’assetto territoriale, nonché delle richieste avanzate da specifici soggetti fruitori del Po, in primis i circoli canottieri, ma anche i titolari delle attività che prossimamente occuperanno le arcate dei Murazzi, è sorta quindi la necessità di aggiornare questo documento. Pertanto, ravvisata l’esigenza di sviluppare modalità di comunicazione (incomprensibile) di allertamento più efficaci rivolte ai suddetti fruitori del fiume Po, a seguito di approfondimenti tecnici che hanno permesso ovviamente di correlare i livelli idrometrici a monte, specificatamente in corrispondenza di Moncalieri e Carignano, con gli effetti di innalzamento e portata del Po a valle, i numerosi dati tecnici dove sono intervenuti i soggetti interessati è stata definita una nuova soglia critica, cosiddetta “soglia Murazzi”, che ormai dal mese di settembre 2019 viene riportata, qualora superata (incomprensibile) all’interno del bollettino di previsione delle piene. Definita la nuova soglia, di concerto con ARPA Piemonte, è stato inoltre sviluppato un nuovo strumento pianificatorio, il cosiddetto “Piano Speditivo”, all’interno del quale sono descritte le azioni da compiere, i soggetti coinvolti, interni ed esterni all’Amministrazione, unitamente ai criteri di attivazione e i tempi di attuazione, finalizzato all’adozione di opportune misure cautelative atte ad evitare danni agli arredi/attrezzature e anche alla salvaguardia delle persone in caso di previsione di piena del Po. La nuova appendice contiene inoltre una specifica integrazione relativamente al Fioccardo, un’area che si estende più a monte, in sponda destra del fiume Po, che è esposta anch’essa a pericoli di natura idraulica, derivanti principalmente dagli innalzamenti del Po, ma a volte anche dalla rete idrografica minore del Rio Sappone. All’interno del documento vengono descritte nel dettaglio le specifiche procedure finalizzate alla salvaguardia della popolazione ivi presente, nel caso di previsione di piena del fiume Po, anche in relazione al raggiungimento di specifiche soglie critiche preimpostate, segnalate in tempo reale dalla stazione idropluviometrica recentemente installata dalla Città nell’area in esame, in corrispondenza proprio del Rio Sappone. Il nuovo Piano “Murazzi Po-Fioccardo” pertanto (incomprensibile) specificatamente (incomprensibile) nel territorio comunale particolarmente sensibili a rischio idraulico, Murazzi e Fioccardo, e risulta composto da una relazione illustrativa, 26 allegati, tavole cartografiche contenenti la rappresentazione (incomprensibile) di pericolosità, rischio idraulico, punti di monitoraggio, fasce ed estensioni PAI, eccetera, oltre ad una specifica documentazione fotografica, relazione idraulica di supporto, Piano Speditivo contenete le procedure operative, un manuale per la lettura dei valori della stazione idropluviometrica installata nell’area (incomprensibile). Questa delibera è stata illustrata in Commissione, è stata discussa in Commissione, devo dire raccogliendo anche una serie di suggerimenti su gestioni e riascoltando alcuni interventi di alcuni soggetti del territorio, e raccogliendo gli interventi e i suggerimenti di Consiglieri Comunali che hanno (incomprensibile) questo percorso, e questo percorso ha prodotto una serie di emendamenti che..., cioè un emendamento che raccoglie una serie di indicazioni, che vorrei provare ad illustrare, così da essere specifico: nell’allegato 1 del Piano, a pagina 21, si modifica la frase: “Si riportano di seguito le 7 fasi operative (dalla A alla G)” in: “Si riportano di seguito le 8 fasi operative (dalla A alla H)”; pagina 23: “modificare, all’interno della tabella, all’interno della colonna ‘Soggetti attuatori’, ‘Titolari delle società remiere e delle attività economiche e produttive lungo il fiume’ in: ‘Titolari delle attività economiche e produttive lungo il fiume’”. Sempre a pagina 23, inserire all’interno della tabella, dopo: “Titolari delle attività economiche e produttive lungo il fiume”, una nuova riga, così definita: “Titolari delle società remiere” con delle specifiche azioni, che sono 4, e dei tempi di attuazione, che sono quelli sostanzialmente concordati in sede di discussione in Commissione. A pagina 25: “Modificare, all’interno sempre della tabella, nella colonna ‘Soggetti attuatori’, ‘Titolari delle società remiere e delle attività economiche e produttive lungo il fiume’ in ‘Titolari delle attività economiche e produttive lungo il fiume’”; a pagina 31: “Inserire, dopo la fase la G, l’ulteriore fase H, denominata ‘Cessato allarme’, così caratterizzata”, anche questa era stata richiesta in Commissione di inserire sostanzialmente una fase dedicata al cessato allarme, con tutta una serie di operazioni che sono..., che avete potuto vedere nell’allegato degli emendamenti, di questo emendamento, quindi tutte le azioni sostanzialmente da svolgere nella fase di cessato allarme. Questo è sostanzialmente l’emendamento, che raccoglie le osservazioni, le principali osservazioni fatte in Commissione, per cui chiedo sostanzialmente di votare come testo coordinato... (incomprensibile). SICARI Francesco (Presidente) Va bene, adesso ho segnato il Capogruppo Tresso. Prego, ne ha facoltà. TRESSO Francesco Sì, grazie, Presidente, mi sente? SICARI Francesco (Presidente) Sì, la sento. TRESSO Francesco Okay, bene. Dunque, la delibera che oggi votiamo viene a valle di una discussione che è stata abbastanza utile, anche perché l’abbiamo sviluppata in due incontri in Commissione e c’è stato modo anche di sentire i pareri dei diretti interessati, cioè sia gli abitanti della zona Fioccardo, sia le associazioni remiere e anche i referenti dell’associazione dei Murazzi, che speriamo potrà quanto prima ridare vitalità anche a quell’area della città. Io credo che quanto oggi viene proposto sia un percorso che ha avuto uno sviluppo utile e sicuramente è stato fatto uno studio approfondito in termini specifici su quello che è il rischio idraulico per un’area importante della fascia cittadina. È stato fatto uno sforzo, che peraltro era già partito tempo fa anche con altri soggetti istituzionali, in particolare faccio riferimento al Centro Funzionale di ARPA Piemonte, per mettere a disposizione della Città quelle che sono competenze e modalità operative, che sicuramente possono e devono essere molto utili nella gestione dell’emergenza. È un tassello questo che facciamo, adesso io non voglio fare la parte di chi dice: “Si può sempre far tutto meglio”, però voglio invece, con un certo vigore, diciamo, rammentare che questo percorso della revisione del Piano, che è frutto di una mozione che è stata votata ormai quasi tre anni fa - richiede poi di giungere ad un compimento, e questo dell’aspetto, diciamo, anche del rischio legato a fenomeni (incomprensibile) e, in assoluto, in termini di un’accezione ancora più ampia, di dissesto idrogeologico, richiedono anche di avere un’attenzione non solo a quella parte perifluviale del Po, ma intanto ricordiamo che Torino è una città che insiste su quattro corsi d’acqua, quindi ci sono altre situazioni altrettanto gravose sulla Dora Riparia, sul Sangone stesso, sulla Stura di Lanzo, per cui questo tipo di attenzione, per quanto il Po è il principale fiume cittadino e ci sono delle realtà oggettivamente che sono state molto più vulnerabili, ma ricordiamo che per esempio nel 2000 la Doria Riparia ha creato ben altri tipi di problemi in altre parti della città, insomma. Quindi, questo stesso medesimo tipo di attenzione va esteso anche ad altre zone. Sempre in termini di dissesto idrogeologico, ricordiamo anche tutto quello che è il reticolo minore collinare, e che quindi richiede un’attenzione anche la (incomprensibile) diciamo di tutti quei processi di dissesto che intersecano con la viabilità, per esempio - e non solo, anche su strutture, diciamo, antropiche - in tutta quella che è la parte nostra della collina. Quindi, voglio dire, quest’attenzione, che sicuramente è stata rivolta con un buon livello di approfondimento, va poi estesa anche ad altre zone; ma non solo, ci sono altre tipologie di rischi - e credo che l’emergenza che stiamo vivendo è ancora una volta segnale che una Città, proprio nell’ottica della resilienza che viene molto richiamata, deve essere capace di affrontare nuovi tipi di emergenza -, e per esempio un elemento che è stato sicuramente evidenziato da questo tipo di emergenza è il fatto che bisogna innestare tra loro anche delle capacità di reazione che vanno oltre il semplice interessamento degli uffici, diciamo, più di natura tecnica, ma per esempio è fondamentale riuscire ad individuare quelle catene di comando, e quindi quelle funzioni, perché tutto un sistema di Protezione Civile si basa su funzioni, che hanno molta fluidità nel far lavorare insieme i Servizi Sociali, per esempio, o chi si occupa dell’assistenza, diciamo, alle persone con funzioni più prettamente tecnica. Quindi c’è bisogno anche di lavorare bene su tutto un sistema di procedure, che sono poi il corollario finale di un (incomprensibile) di emergenza. In questo senso, quindi, chiedo davvero con, insomma, una certa forza all’Assessore e agli uffici di proseguire in questo cammino per darci almeno in chiusura di Legislatura la possibilità di arrivare a vedere la fine di questo percorso. Ancora nello specifico, mi riferisco comunque a due aspetti, che secondo me proprio il tassello dell’emergenza idraulica per la fascia del Po richiede di mettere a punto, uno è stato citato anche dall’Assessore, il fatto che esiste ed è stato messo a punto anche un sistema di adattamento basato su una stazione specifica posta sul Rio Sappone, però ricordiamoci che questa stazione, che al momento è stata installata in via sperimentale e senza oneri da parte della Città, andrà poi invece acquisita, se no andiamo poi a perdere quel sistema. Questo per dire che ci sono... il Piano di Emergenza dovrà avere quella funzione, ci sono da individuare una serie di spese, che sono necessarie per rendere il sistema di emergenza funzionale, non ci sarà solo questa e magari ne verranno fuori altre, per cui anche su questo bisognerebbe poi accoppiare all’approvazione poi futura del Piano di Emergenza una delibera che individui, diciamo, da parte del Bilancio quelle somme da mettere a disposizione per rendere operativo lo stesso. In ultimo, il fatto che lo stesso adeguamento, anche ad aspetti normativi che son stati richiamati e li avevamo approfonditi in Commissione, per esempio l’adeguamento delle carte di Piano a quella che è la Direttiva Alluvioni rende necessario adeguare anche alcuni aspetti del Piano Regolatore secondo il profilo della mappatura, diciamo, delle carte del dissesto idrogeologico, perché alcune zone non sono ancora adeguate. Questo è un percorso che, ahimè, avremmo voluto vedere un pochino più sviluppato da parte anche della revisione del Piano, mi sembra che anche... della Variante generale al Piano Regolatore, temo che su quello siamo ancora una volta un po’ indietro, anzi, molto indietro, per usare i termini giusti, e quindi però bisogna anche... perché i due strumenti di Piano devono essere poi coerenti, quindi bisogna anche fare questo lavoro che quindi sollecito da parte dell’Amministrazione di curare. Per il resto, io credo che questo lavoro vada comunque in una direzione positiva, per cui approfitto già di questo intervento per dichiarare il mio voto favorevole, anche all’emendamento, perché, peraltro, ha recepito, tra gli altri, anche alcuni aspetti che avevo segnalato, per esempio quello di individuare, nelle procedure, anche la fase post- emergenza, che ha tutta una sua rilevanza e importanza, perché deve consentire di svolgere sollecitamente il censimento dei danni, per richiedere poi le risorse economiche (incomprensibile). Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Capogruppo Tresso. Adesso ho segnato il Capogruppo Lo Russo, al quale lascio subito la parola. Prego. LO RUSSO Stefano Grazie. Alcune cose le ha già dette il collega Tresso. Questo aggiornamento del Piano Comunale di Protezione Civile è piuttosto importante, perché io ricordo un episodio, che è abbastanza grave, è capitato al Fioccardo all’inizio di questo mandato, in cui solo per grazia ricevuta non abbiamo avuto vittime, quando il fiume Po è esondato in destra orografica, e sostanzialmente la popolazione non è stata allertata dell’arrivo dell’onda di piena, e per una ragione davvero fortuita non abbiamo avuto vittime, ma solo danni a cose. In quell’occasione sollevammo in Consiglio Comunale l’esigenza dell’adeguamento del Piano di Protezione Civile, che, ricordo, è lo strumento di gestione delle emergenze e che evidentemente è il Piano che contiene le procedure e i protocolli che devono essere attivati in caso di calamità naturale, e ben venga se a distanza di ormai quasi tre anni e mezzo arriviamo all’adeguamento del Piano di Protezione Civile per quello che riguarda il Fioccardo. Discorso differente riguarda la questione dei Murazzi, che è il secondo elemento che viene toccato da questo documento, e ovviamente sotto questo profilo è del tutto evidente che l’elemento centrale consisterà nella collaborazione dei futuri gestori delle arcate, sperando che, insomma, almeno per la prossima estate possano essere lì dopo tutti questi anni di sostanziale abbandono dei Murazzi. Però ci sono delle cose che ha detto il collega Tresso che io credo sia utile riprendere: la prima riguarda l’intersezione tra questo strumento e il nostro Piano Regolatore, Piano Regolatore che sostanzialmente... di cui attendiamo di conoscere l’esito del documento preliminare, noi auspichiamo davvero di poterlo vedere prima della fine del mandato, almeno quel documento lì, per poterlo esaminare e per capire in che termini e in che modi questo elemento, appunto il nostro Piano Regolatore Generale, proprio in occasione della variante generale, recepisce alcuni degli elementi legati al dissesto idrogeologico. Nonostante più e più sollecitazioni che sono avvenute in questi anni, è evidente che non c’è ancora, secondo noi, la sensibilità adeguata a questo tipo di problematiche. Io cito un dato abbastanza incontrovertibile: su 8.900 dipendenti, il Comune di Torino non ha neanche un geologo - lasciatemi spendere e spezzare una lancia a favore anche della categoria - io credo che sia l’unico grande comune italiano che non ha questa figura professionale in organico, e che appunto direi che ancorché i problemi di dissesto idrogeologico torinese siano prevalentemente ascrivibili a settori limitati del nostro territorio comunale, avrebbe invece avuto un senso avere. Ovviamente di questa cosa non c’è stata traccia neanche nel nostro Piano assunzionale, per cui non è prevista l’assunzione di alcuna figura professionale che ha questo tipo di caratteristica, e peraltro non so se sono state attivate mobilità da parte di altri enti che invece dispongono di personale o questa qualifica professionale, penso ad esempio alla Città Metropolitana o alla stessa Regione Piemonte, che invece dispone di figure tecniche in questo senso. Non è che la presenza di un geologo in organico possa risolvere i problemi di dissesto idrogeologico della città di Torino, ci mancherebbe altro, però sicuramente soprattutto per quello che riguarda le istruttorie tecniche di carattere edilizio in tutte le fasce, diciamo così, classificate ancora ai sensi della Variante 100, che comunque comincia ad essere già anche datata dal punto di vista dell’aggiornamento necessario; la Variante 100 è la variante... quella che ha recepito il Piano di Assetto Idrogeologico, avrebbe invece avuto esigenza di avere, almeno per la casistica più problematica, penso alla collina di Torino, penso a tutti quelli che sono gli interventi anche di sistemazione idraulica che dovranno essere messi in campo con l’asta principale del fiume Po, avrebbe avuto senso avere appunto questo tipo di dotazione tecnica dei nostri uffici. L’ultima considerazione che faccio è legata un po’ ad un’impostazione di fondo che credo sia un po’ smarrita da un po’ di anni per la verità, a onor del vero forse anche prima dell’arrivo di questa Amministrazione, ma in questa Amministrazione, diciamo così, è stato più marchiano il salto, è la distanza tra una narrazione, un profilo politico programmatico poi in attuazione pratica. Io invito tutti, a partire dall’Assessore Unia, a fare un esperimento, che è prendere una bicicletta e percorrere la sponda in sinistra orografica del fiume Po, proprio partendo dai Murazzi e risalendo fino al Parco delle Vallere per potersi rendere conto di qual è lo stato di manutenzione delle sponde del fiume Po, di qual è lo stato di presenza vegetativa, in particolar modo legata ad alberi caduti e ad una vegetazione che, di fatto, è assolutamente lasciata completamente libera di crescere indefinitamente, e soprattutto per quello che riguarda la componente di detriti accumulati nell’alveo. Dico questo perché alcune delle competenze di manutenzione dei corsi d’acqua non sono comunali, ma è fondamentale che il Comune faccia presente e soprattutto faccia sentire il proprio peso politico - siamo pur sempre la quarta città del Paese e il capoluogo della Regione - presso gli organi che invece sono deputati a questa manutenzione; ma al di là del tema della sistemazione idraulica del fiume, dell’asta principale del Po, ha ragione il collega Tresso, Torino è una città che ha anche almeno altri due corsi d’acqua, la Dora e la Stura, non tiriamo fuori il Sangone perché limita, tocca Torino in limitata parte, e credo davvero che questo elemento sia un elemento riscontrabile non solamente lungo il Po ma in generale lungo tutti i corsi d’acqua. Allora, forse, una maggiore attenzione da parte dell’Amministrazione, soprattutto in un anno come questo, che prima dell’emergenza Coronavirus ha visto anche orgogliosamente rivendicato da parte di questa Amministrazione lo stanziamento da parte di questa Amministrazione di oltre 50 milioni di euro di fondi nel bilancio per poter fare opere di manutenzione, beh noi riteniamo, ci saremmo aspettati, lo dico con franchezza, soprattutto alla luce delle tante critiche che venivano mosse su questo fronte da parte del Movimento 5 Stelle negli anni passati, che una volta arrivati al Governo il Movimento 5 Stelle avrebbe visto la relazione col fiume in maniera sostanzialmente differente rispetto a chi aveva preceduto al Governo. Diciamo che al di là del giudizio che non ha colore politico, invito tutti i cittadini a fare un giro, ovviamente rispettando le regole dell’attuale quarantena, lungo le aste dei nostri fiumi per verificare lo stato manutentivo. Allora, i due punti toccati da questo Piano di Protezione Civile sono sicuramente corretti e conseguentemente noi voteremo la deliberazione, ci saremmo aspettati quanto diceva - e chiudo - il collega Tresso, che questo elemento fosse lo stimolo per in generale fare una revisione un po’ più generale di questa strumentazione di pianificazione, proprio perché non avendo avuto la fregola di fare varianti urbanistiche e non avendo avuto la fregola di fare altre cose, diciamo che in questi quattro anni forse un po’ più di tempo per lavorare ci sarebbe stato. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio. Adesso ho il Consigliere Mensio. Prego, ne ha facoltà. MENSIO Federico Grazie, Presidente. Devo dire che dalla prima approvazione del Piano Particolare Murazzi Po, avvenuta nel 2007, ad oggi sono passati 13 anni e direi almeno tre Amministrazioni, quindi devo dire che, se finalmente c’è un nuovo piano che prende in considerazione tutta una serie di nuovi fattori, l’ha detto lo stesso Assessore prima, il famoso livello Murazzi, ma soprattutto l’area del Fioccardo, beh, dopo 13 anni, di questi 13 anni gli ultimi tre sono nostri, gli altri non sono assolutamente dell’Amministrazione Appendino e Movimento 5 Stelle, quindi vorrei capire perché si dice sempre che noi siamo in ritardo, ma evidentemente questo piano aveva bisogno di un aggiornamento che puntualmente è avvenuto. È sempre facile, e mi sembra che qualcuno l’abbia anche citato in altre sedi, citare la sventura, le sventure mancate che sarebbero potute avvenire al Fioccardo, peccato che se fossero avvenute, sarebbero avvenute in assenza proprio di un Piano Particolare, che invece adesso è stato redatto. Detto questo, io ringrazio ovviamente l’Assessore, e soprattutto gli uffici, per il lavoro corposo che è stato fatto su questo Piano Particolare Murazzi - Po-Fioccardo, un piano che tra l’altro è stato fatto nell’arco di circa un anno e mezzo, adesso la data esatta non la ricordo, direttamente, e questo ne sono stati testimoni in Commissione anche i cittadini del Fioccardo e le associazioni, sia quella dei gestori dei Murazzi di costituenda (incomprensibile), scusate, e sia soprattutto le società remiere, è stato fatto un processo in itinere e, per loro stessa ammissione, andate ad ascoltare la Commissione, è la prima volta che venivano ascoltati prima di ricevere, come dire, il piano a mani dall’Amministrazione. Quindi, devo dire che, anche su questo, evidentemente un passo in avanti è stato fatto. È stato apprezzato il piano, ovviamente non solo dai rappresentanti delle società remiere, dai gestori dei Murazzi, dai cittadini, ma anche dai Consiglierei, e su questo credo che il Consigliere Tresso abbia assolutamente cognizione di causa. In più abbiamo accolto, con la II Commissione, che era stata richiesta anche per una serie di problemi sollevati nella precedente Commissione, in cui era stata fatta una discussione iniziale del progetto, del piano, scusate, sono stati ascoltati nuovamente dai Commissari, anzi, per la prima volta dai Commissari, ma nuovamente dall’Amministrazione, i portatori di interesse, e da quello, appunto, sono sorti alcuni emendamenti, anzi, un emendamento che, mi pare di avere capito, contiene più elementi, che recepisce delle relative modifiche, o piccole modifiche, che evidentemente non erano state, come dire, puntualizzate bene nella prima redazione del piano, ma ovviamente l’ottimo è nemico del buono, quindi direi che un passo avanti anche in quel senso da parte di tutti è stato fatto, e di questo devo ringraziare veramente tutti, anche da chi ha sollecitato, come dire, la presenza di chi ovviamente aveva voce in causa. Detto questo, il Piano, ovviamente, ha la sua importanza. Io direi che non si può che votare favorevolmente, diamo soprattutto una risposta all’area del Fioccardo, che ha subìto un problema nelle scorse stagioni. Sicuramente diamo una risposta anche ai Murazzi, che speriamo possano riaprire al più presto, e soprattutto con delle regole certe sulle attività e sul montaggio e smontaggio degli eventuali dehors. Riguardo, e qui faccio una puntualizzazione, alla destra orografica, scusate, alla destra orografica, ci sono ancora dei problemi, anche questi derivati, purtroppo, dalla precedente situazione alluvionale, speriamo di risolvere in fretta. Ci sono dei progetti che sono conclusi, progetti che sono ancora in itinere, su questo faremo anche, come abbiamo detto, una Commissione. Riguardo, invece, alla sinistra orografica, ecco, su questo io anni fa feci un rilevamento proprio della ciclabile che si chiama “Corona di delizie”, che è un progetto della Città di Torino e dei comuni contermini, sulla scorta del Corona Verde, girando in bicicletta, rilevando una serie di passaggi, nella zona indicata, proprio tra il Parco delle Vallere ed un po’ dopo i Murazzi, anzi un po’ prima, arrivando da sud, la situazione era quella di una situazione del verde abbastanza critica, tanti più che le panchine erano ancora sotto il fango dell’alluvione del 2000. Detto questo, io ringrazio, appunto, gli uffici e l’Assessore e ovviamente il nostro Gruppo voterà a favore del testo coordinato della delibera. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) La ringrazio, Consigliere Mensio. Sì, prego, Assessore Unia ha diritto di replica in questa fase. UNIA Alberto (Assessore) In realtà (incomprensibile) volevo aggiungere due o tre cose. Stiamo facendo, ovviamente, non in merito a questa delibera solo, ma in merito a tutte le riflessioni che faceva (incomprensibile), Protezione Civile e su quello che queste nuove tipologie di rischio, anche non prevedibili, come quelle che stiamo vivendo in questo momento, debbano essere assolutamente inserite all’interno del piano, perché stiamo mappando tutto quello che sta accadendo, tutte le buone pratiche, ci stiamo anche confrontando con le altre città, che stanno facendo anche loro un meritevole lavoro, un lavoro impegnativo. E quindi, l’obiettivo è proprio quello, anche di confrontarci ovviamente, come diceva il Capogruppo Lo Russo prima, in maniera orizzontale sul Piano Regolatore, e quindi, cercando di mettere tutto in relazione. non si può più pensare (incomprensibile), ma questo tutto è veramente collegato. Devo dire che la discussione fatta anche in Commissione, ha portato veramente una miglioria alla delibera con queste indicazioni che abbiamo portato all’interno, come emendamenti e allo stesso tempo ringrazio veramente lo straordinario lavoro che stanno facendo gli uffici, che finalmente iniziano anche ad avere come personale, iniziamo ad avere il personale specializzato che si deve. Insomma, devo dire che sono molto soddisfatto. Chiudo, facendo gli auguri al Consigliere Tresso, che oggi so che compie gli anni. SICARI Francesco (Presidente) Okay. SICARI Francesco (Presidente) Quindi, adesso possiamo proseguire. Purtroppo, l’emendamento lo dobbiamo votare e quindi proseguiamo con la votazione dell’emendamento. Quindi, chiedo al Segretario di poter procedere con l’appello. Prego. FERRARI Giuseppe (Vicesegretario Generale) (Appello nominale) 38. SICARI Francesco (Presidente) Con 38 favorevoli, il Consiglio approva l’emendamento. SICARI Francesco (Presidente) Adesso, anche se avete giocato molti d’anticipo, sarebbe il momento delle dichiarazioni di voto, se qualcuno volesse farle, altrimenti proseguiamo direttamente con la votazione della deliberazione, così come emendata. Quindi, se ci sono dichiarazioni di voto, chiedo di prenotarvi, oppure proseguiamo. Aspetto solo un attimo. Non vedo nessuno, quindi possiamo proseguire con la votazione della deliberazione, così come... un minuto. Prego, Vicepresidente Lavolta. LAVOLTA Enzo (Vicepresidente Vicario) No, volevo solo confermare che il nostro voto, come Partito Democratico, sarà un voto favorevole. Nell’ambito delle riflessioni già sviluppate nelle Commissioni Consiliari competenti, l’auspicio è che, oltre ad uno strumento, quale quello auspicato con un atto di indirizzo votato dal Consiglio Comunale, lo ricordo a beneficio di chi ha interpretato a suo tempo quest’iniziativa, in particolare il collega Tresso, l’auspicio, dicevo, è quello che possa, insieme a questo strumento, la Città recuperare l’iniziativa di valorizzazione e di riqualificazione anche delle sponde, non solo del Po torinese. Nel 2013 la Città di Torino, insieme all’Area Metropolitana è stata protagonista del Contratto di Fiume per la Stura di Lanzo, ha consentito una riqualificazione molto ampia, che non è solo piste ciclabili, è una riqualificazione che consente ancora oggi di fruire lo spazio, così come molti gli interventi sul Fiume Sangone. Insomma, che sia un’opportunità l’approvazione di questa delibera, per recuperare la voglia anche e intercettare risorse utili alla riqualificazione, che non sia solo, quindi, un’iniziativa legata alla necessaria lotta al dissesto idrogeologico, ma che sia anche un’opportunità di riqualificazione più ampia. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Vicepresidente Lavolta. Possiamo allora proseguire con la votazione della deliberazione. Prego, Vicesegretario. FERRARI Giuseppe (Vicesegretario Generale) (Votazione per appello nominale) 38, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Okay, perfetto. Con 38 favorevoli, il Consiglio approva. SICARI Francesco (Presidente) Come fatto anche durante la scorsa seduta del Consiglio Comunale, per l’immediata eseguibilità, chiederei che si esprimano eventualmente i contrari, altrimenti diamo l’immediata eseguibilità. Stesso esito per il Capogruppo Magliano. Aspettiamo soltanto un attimo. Direi che possiamo dare lo stesso esito per l’immediata eseguibilità dell’atto. |