Interventi |
ARTESIO Eleonora Grazie. Questa mozione, che è datata 1° aprile, ha, anche questa, come quella precedente, un aspetto contingente, che riguardava la segnalazione avanzata, non soltanto attraverso la mozione, ma attraverso incontri intercorsi con la Giunta e attraverso pronunciamenti della Federazione nazionale che si occupa delle persone senza fissa dimora, proprio la tematica della particolare esposizione al rischio delle persone senza fissa dimora, relativamente alle ore trascorse fuori dai Servizi e dai sistemi di protezione, laddove questi, per ottemperare alle esigenze di distanziamento, non potevano più consentire l’utilizzo in orario diurno di spazi collettivi. E quindi si poneva, in una condizione molto contingente e molto urgente, una problematica relativamente all’equilibrio tra le opportunità offerte e le esigenze effettive. Anche in questo caso abbiamo ascoltato nelle diverse comunicazioni in Consiglio Comunale quali siano state le iniziative adottate dalla Giunta di Torino, ma anche dalle Amministrazioni Comunali nel loro insieme, sia in termini preventivi, sia in termini di gestione di situazioni acute che si sono poi manifestate. Contestualmente al tema della dimora delle persone prive di abitazione, esiste tutta la tematica che ci è resa visibile dalle settimane che abbiamo alle spalle e che purtroppo continua, che riguarda le modalità di approvvigionamento dei beni alimentari e non solo alimentari di prima necessità, sia per le persone impossibilitate a raggiungere i luoghi di vendita e di consumo, sia per le condizioni economiche, che rendono impraticabile per soggetti che prima fruivano di Servizi di erogazione liberale, delle mense, di soggetti di terzo settore e che non potevano più né raggiungere quei luoghi, né essere ragionevolmente inserite in un percorso quale quello cui erano abituati, e in questo si è sopperito con le diverse misure del “Programma Snodi” della Protezione Civile e dell’Assessorato Politiche Sociali e con tutto il programma, attivato in base alle risorse nazionali. Questi due esempi ci rendono evidente come, ancorché avendo potuto agire in condizioni di emergenza, non si fosse, non parlo solo della condizione torinese, attivi nell’avere una rete di protezione che potesse intervenire in urgenza ed in emergenza, e quindi si è dovuto procedere con attivazione, sforzo, fatica, presenza costante, per far fronte al bisogno. Allora, la proposta conclusiva di questa mozione è quella per la quale, analogamente a quanto succede per la Protezione Civile, si predisponga un piano di interventi di emergenza per la protezione sociale, che ovviamente tutti ci auguriamo non debba essere attivato con continuità, anzi, ci auguriamo debba essere attivato il più lontano possibile nel tempo, tuttavia dovrà essere conservato e mantenuto in buona qualità; nel senso che, se oggi noi costruiamo un elenco di soggetti che partecipano al “Programma Snodi”, che si attivano, che offrono soluzioni abitative alternative, non è detto che di qui ad un anno gli stessi soggetti, le stesse realtà siano egualmente capaci di sostenere quello sforzo, egualmente presenti, egualmente attivi e quindi bisognerà verificarlo, sostituirlo. Quindi, in sostanza, anche questa è una mozione che parte dall’oggi per guardare al domani e quindi propone di costituire un piano di protezione sociale, che venga costantemente monitorato dalle strutture dell’Ente Comune e che possa prontamente entrare in funzione in malaugurate condizioni di emergenza. Grazie. |