Interventi |
ARTESIO Eleonora Grazie. Spengo la telecamera (incomprensibile) e procedo. La questione che è oggetto di questa interpellanza generale avrebbe richiesto una risposta di tipo politico ben più ampia rispetto alla lettura di documenti di carattere amministrativo, e quindi mi dichiaro particolarmente delusa dalla qualità di questa risposta, soprattutto per alcune ragioni che sono introdotte, oltre che sul piano dei principi che avevamo già sollevato discutendo del tema interessato, anche sul piano della condizione contemporanea che stiamo attraversando. Sul piano dei principi: noi avevamo sollevato la tematica relativa alla libertà e al rispetto della scelta educativa delle famiglie nel momento che avevano ritenuto e desiderato di iscrivere i figli alle scuole per l’infanzia municipali e si erano trovati ad orientare il proprio desiderio nei confronti di altre offerte del sistema formativo integrato in ragione di questioni di distanza chilometrica e in ragione di principi di (incomprensibile). Ora, dal tema dei principi siamo passati al tema della illogicità, e cercherò di spiegare: intanto, quando l’Assessora dichiara che mutare le condizioni subordinate espresse dalle famiglie, subordinate al vincolo di cui sopra, ma non scelte libere - perché condizionate da un comportamento dell’Amministrazione comunale - avevamo avviato una fase di consultazione; dire che sarebbe complicato amministrativamente retrocedere da quella fase di consultazione in cui molte famiglie si erano espresse fino a sottoscrivere ogni atto verso l’Amministrazione comunale, significa che, nell’epoca della partecipazione, il Movimento 5 Stelle che individua la propria Giunta esecutiva ritiene che la partecipazione sia ornamentale, vale a dire che tutte quelle motivazioni che le famiglie ritenevano di addurre comunque non vengono prese, e non sarebbero state prese in considerazione, perché troppo complicato amministrativamente. Seconda illogicità: proprio il rientro dell’offerta formativa ha, come tutti stiamo leggendo sugli organi di informazione nelle pubblicazioni ministeriali, una condizione di organizzazione della logistica, degli spazi, dei rapporti numerici completamente diversa da quella a cui eravamo abituati, quindi semmai è la risposta dell’Assessora ad essere anacronistica, non certo le nostre richieste. E allora, se occorrerà definire gruppi minori in termini di numero di allievi frequentanti, se occorrerà disarticolare l’organizzazione delle attività in spazi plurali per consentire il ripristino degli spazi precedentemente utilizzati, casomai il tema diventa quello della massima disponibilità delle opportunità, non quello della riduzione delle opportunità in base ai parametri antichi per rapporto numerico e del rapporto tra insegnanti, sistema formativo e allievi frequentanti, e quindi mi sarei aspettata, anche perché le interviste ai giornali dell’Assessora riportano sue dichiarazioni in merito alla necessità di riorganizzare l’offerta, e financo si è spinta con questo atto di coraggio a dichiarare che occorrerebbero altre risorse professionali in campo educativo, quindi mi sarei aspettata esattamente una rivisitazione, non la conferma di decisioni vecchie, unilaterali e anacronistiche rispetto alla situazione. Terza ed ultima questione di illogicità: si dice tanto “Abbiamo voluto razionalizzare le dotazioni organiche, gli investimenti in questo comparto che trova sfogo in altri segmenti del sistema formativo integrato, perché investiremo molto sugli asili nido”. Dove? Come? Quando? Nemmeno nella condizione di questa emergenza abbiamo sentito larvatamente delle opzioni relativamente alla formazione sul segmento 0-3 che non fossero quelle più che giuste (incomprensibile) di come salvaguardare l’attuale offerta formativa sia nell’ambito pubblico, sia nell’ambito privato. Quindi direi che è una risposta largamente insufficiente, costruita sulla base di una minuta di carattere amministrativo, poco orientata alla sensibilità e alla responsabilità che ci si attende da un ruolo di Giunta, che comunque corrisponde ad un (incomprensibile) e a un indirizzo politico, e sono lieta del fatto che oggi non si sia potuta discutere la mia mozione sullo stesso oggetto per ragioni regolamentari perché questo continuerà ad essere un punto sul quale la Commissione consiliare, se il Presidente avrà la compiacenza di convocarla sul tema, potrà continuare l’approfondimento. Grazie. |