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Estratto dal verbale della seduta di Lunedì 27 Aprile 2020 ore 13,00
Paragrafo n. 12
INTERPELLANZA 2020-00938
"RINVIAMO IL PIANO DI RAZIONALIZZAZIONE DELLE SEZIONI DI SCUOLA DELL'INFANZIA MUNICIPALE" PRESENTATA IN DATA 10 APRILE 2020 - PRIMA FIRMATARIA PATRIARCA.
Interventi
ARTESIO Eleonora
Grazie. Spengo la telecamera (incomprensibile) e procedo. La questione che è oggetto
di questa interpellanza generale avrebbe richiesto una risposta di tipo politico ben più
ampia rispetto alla lettura di documenti di carattere amministrativo, e quindi mi dichiaro
particolarmente delusa dalla qualità di questa risposta, soprattutto per alcune ragioni che
sono introdotte, oltre che sul piano dei principi che avevamo già sollevato discutendo
del tema interessato, anche sul piano della condizione contemporanea che stiamo
attraversando. Sul piano dei principi: noi avevamo sollevato la tematica relativa alla
libertà e al rispetto della scelta educativa delle famiglie nel momento che avevano
ritenuto e desiderato di iscrivere i figli alle scuole per l’infanzia municipali e si erano
trovati ad orientare il proprio desiderio nei confronti di altre offerte del sistema
formativo integrato in ragione di questioni di distanza chilometrica e in ragione di
principi di (incomprensibile).
Ora, dal tema dei principi siamo passati al tema della illogicità, e cercherò di spiegare:
intanto, quando l’Assessora dichiara che mutare le condizioni subordinate espresse dalle
famiglie, subordinate al vincolo di cui sopra, ma non scelte libere - perché condizionate
da un comportamento dell’Amministrazione comunale - avevamo avviato una fase di
consultazione; dire che sarebbe complicato amministrativamente retrocedere da quella
fase di consultazione in cui molte famiglie si erano espresse fino a sottoscrivere ogni
atto verso l’Amministrazione comunale, significa che, nell’epoca della partecipazione, il
Movimento 5 Stelle che individua la propria Giunta esecutiva ritiene che la
partecipazione sia ornamentale, vale a dire che tutte quelle motivazioni che le famiglie
ritenevano di addurre comunque non vengono prese, e non sarebbero state prese in
considerazione, perché troppo complicato amministrativamente.
Seconda illogicità: proprio il rientro dell’offerta formativa ha, come tutti stiamo
leggendo sugli organi di informazione nelle pubblicazioni ministeriali, una condizione
di organizzazione della logistica, degli spazi, dei rapporti numerici completamente
diversa da quella a cui eravamo abituati, quindi semmai è la risposta dell’Assessora ad
essere anacronistica, non certo le nostre richieste. E allora, se occorrerà definire gruppi
minori in termini di numero di allievi frequentanti, se occorrerà disarticolare
l’organizzazione delle attività in spazi plurali per consentire il ripristino degli spazi
precedentemente utilizzati, casomai il tema diventa quello della massima disponibilità
delle opportunità, non quello della riduzione delle opportunità in base ai parametri
antichi per rapporto numerico e del rapporto tra insegnanti, sistema formativo e allievi
frequentanti, e quindi mi sarei aspettata, anche perché le interviste ai giornali
dell’Assessora riportano sue dichiarazioni in merito alla necessità di riorganizzare
l’offerta, e financo si è spinta con questo atto di coraggio a dichiarare che
occorrerebbero altre risorse professionali in campo educativo, quindi mi sarei aspettata
esattamente una rivisitazione, non la conferma di decisioni vecchie, unilaterali e
anacronistiche rispetto alla situazione.
Terza ed ultima questione di illogicità: si dice tanto “Abbiamo voluto razionalizzare le
dotazioni organiche, gli investimenti in questo comparto che trova sfogo in altri
segmenti del sistema formativo integrato, perché investiremo molto sugli asili nido”.
Dove? Come? Quando? Nemmeno nella condizione di questa emergenza abbiamo
sentito larvatamente delle opzioni relativamente alla formazione sul segmento 0-3 che
non fossero quelle più che giuste (incomprensibile) di come salvaguardare l’attuale
offerta formativa sia nell’ambito pubblico, sia nell’ambito privato. Quindi direi che è
una risposta largamente insufficiente, costruita sulla base di una minuta di carattere
amministrativo, poco orientata alla sensibilità e alla responsabilità che ci si attende da
un ruolo di Giunta, che comunque corrisponde ad un (incomprensibile) e a un indirizzo
politico, e sono lieta del fatto che oggi non si sia potuta discutere la mia mozione sullo
stesso oggetto per ragioni regolamentari perché questo continuerà ad essere un punto sul
quale la Commissione consiliare, se il Presidente avrà la compiacenza di convocarla sul
tema, potrà continuare l’approfondimento.
Grazie.

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