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SICARI Francesco (Presidente) Proseguiamo adesso i nostri lavori con l’interpellanza generale meccanografico 202000938/002 presentata dalla Consigliera Patriarca e altri, che ha come oggetto: “Rinviamo il piano di razionalizzazione delle sezioni di scuola dell'infanzia Municipale” SICARI Francesco (Presidente) Risponde l’Assessora Di Martino, alla quale lascio subito la parola. Prego. DI MARTINO Antonietta (Assessora) Grazie, Presidente. L’interpellanza ripropone un tema già ampiamente trattato in questo Consiglio e in V Commissione, di cui riassumo in premessa gli aspetti principali. La riduzione delle 15 sezioni delle scuole dell'infanzia prosegue il percorso di razionalizzazione già iniziato da diversi anni in conseguenza del calo demografico, un fattore accompagnato da una situazione di pensionamenti e di invecchiamento del personale che non ha precedenti per numero nella Città di Torino e questo in un quadro di ridimensionamento delle risorse finanziarie che non è banale e che impone particolare attenzione nell'utilizzo efficace ed efficiente delle risorse stesse. Il piano di razionalizzazione è anche coerente con gli indirizzi politici deliberati dal Consiglio Comunale, che prevedono una contrazione delle sezioni di scuola dell'infanzia, entro certi limiti, per poter meglio garantire la tenuta complessiva della gestione diretta, mantenendo personale il più possibile stabile e preservando la qualità delle nostre scuole, che vedrebbe diversamente una quantità eccessiva di posti vacanti. È una riduzione che mette al centro il bambino e la sua esigenza di fruire di opportunità educative. Considerando che nella scuola dell'infanzia la frequenza nel sistema cittadino è garantita a tutti. Nel 2019 c'erano già 1000 posti vuoti e altrettanti sono previsti nel 2020, mentre per la maggioranza dei bambini in età da nido questo non succede ed è per questo che le linee di indirizzo hanno evidenziato la necessità di puntare sui Nidi, la cui offerta è propria della città e l'Amministrazione ha mantenuto fede a questo impegno confermando i posti attuali nei Nidi per l'anno scolastico 20-21. Fatta questa necessaria premessa sono a rispondere nel merito della nuova situazione determinata dall’emergenza Coronavirus che i presentatori dell'interpellanza pongono come motivo per rinviare di un anno la razionalizzazione. In particolare tale motivazione riguarda, cito testualmente, “La sospensione improvvisa delle attività educative e didattiche di tutte le Scuole dell'Infanzia a partire dal 26 febbraio 2020 e la conseguente impossibilità di accompagnare gli alunni delle sezioni che dovranno essere razionalizzate alla comprensione della nuova organizzazione didattica che vedrà i bambini divisi su diverse classi con diverse maestre”. È vero, a causa della sospensione non è stato possibile accompagnare le bambine e i bambini interessati dal cambiamento di classe in questo processo di dimensionamento come avevamo previsto e come avremmo voluto, cambiamento che però non riguarda solo i bambini delle 15 sezioni e che non è un fatto eccezionale nella vita di una scuola, ma è comune a tutte le bambine e i bambini che, per ragioni indipendenti dalla loro volontà, ogni anno devono fare i conti con la stessa questione, coloro che passeranno alla primaria, chi cambierà l'insegnante perché quest'ultima ha deciso di chiedere il trasferimento o il passaggio allo Stato, o andrà in pensione e così via. Basti pensare che dei 30 posti che si liberano nelle scuole oggetto di razionalizzazione, solo 18 sono di ruolo, cioè a tempo indeterminato e di questi a tempo indeterminato 5 andranno in pensione il prossimo anni, quindi sono solo 13 le insegnanti che dovranno cambiare scuola a causa della razionalizzazione. Ma i problemi che avremo di fronte alla ripresa dei servizi, nella cosiddetta fase 2, sono assai più complessi di quelli illustrati dagli interpellanti e riguardano tutte le bambine e i bambini delle Scuole dell'Infanzia e delle scuole di ogni ordine e grado, ovviamente non solo torinesi. Non siamo ancora in grado di sapere quando e come riapriranno le nostre strutture e con ogni probabilità le modalità di erogazione, fruizione dei servizi, saranno diverse da quelle del passato perché bisognerà adottare una serie di misure di prevenzione, contenimento e contrasto della diffusione del virus Covid-19. L’auspicata riapertura comporterà quindi una profonda revisione dell'organizzazione e della fruizione dei servizi al fine della costruzione di un impianto adeguato ai bisogni educativi dei piccoli utenti e al sostegno delle loro famiglie, nonché rispettoso delle misure di tutela della salute di tutte le persone interessate. In questa nuova situazione la questione della relazione con le insegnanti, il progetto educativo, l'uso degli spazi dovranno essere affrontati in modo differente da quelli ai quali siamo stati abituati finora. Sono grandi temi, sui quali stiamo lavorando anche con le nostre insegnanti e siamo convinti che il nostro personale, in stretta collaborazione con le famiglie che vogliamo coinvolgere in questo processo, metterà la stessa passione e professionalità riconosciute da tutti per sostenere le bambine e i bambini in questa transizione rispetto alla quale mi pare sia molto ridimensionato il tema della continuità nella stessa sezione, perché dovremmo ripensare anche il concetto di sezione rispetto alla necessità di prevedere probabilmente piccoli gruppi isolati tra loro, modalità di accesso con orari distribuiti nel tempo, utilizzo diverso degli spazi disponibili e così via. In un'intervista su La Stampa il 2 aprile scorso, la prima firmataria di questa interpellanza pone, come prioritario per organizzare la fase 2 nella scuola, il tema delle strutture e degli spazi e non si può che concordare. Questa considerazione però non è solo applicabile alle scuole statali, ma diventa fattore importante anche nelle scuole comunali e le 15 sezioni delle 15 scuole oggetto della razionalizzazione, il fatto di non aver saturato tutti gli spazi sezione con un locale in più disponibile in ognuna ci consentirà di riprogrammare degli spazi in funzione di favorire una nuova organizzazione adeguati ai bisogni delle bambine e dei bambini, ma anche meglio rispondente alle esigenze di salute di tutte le persone interessate. Non ha quindi, purtroppo, alcun fondamento pratico e concreto la considerazione di un rinvio quale, cito di nuovo, strumento straordinario per poter garantire una gestione accettabile delle situazioni una volta che si ritorni alla normalità, semmai è vero il contrario. La riapertura dei servizi, come già detto, non coinciderà con il ritorno alla normalità così com'era prima, ma è molto probabile che si dovranno attivare modalità di funzionamento diverse per un tempo non ancora definito o definibile. Vi sono anche ulteriori considerazioni tecnico-amministrative non secondarie che rendono la proposta degli interpellanti non attuabile. In primo luogo, infatti, come noto, il periodo delle iscrizioni alle Scuole dell’Infanzia per l’anno 20-21 è ampiamente scaduto al 31 gennaio scorso. Le iscrizioni avvengono in contemporanea per tutti i soggetti gestori, scuole comunali, scuole statali e scuole paritarie. Alla data odierna, pertanto, tutti i genitori dei bambini in età hanno optato per le scuole anche secondo i posti disponibili e resi pubblici, appunto, all'inizio del periodo delle iscrizioni. Le famiglie si sono sicuramente orientate nella segnalazione nella scelta sulla base della disponibilità di posti. Sulla scorta delle domande è stata pubblicata la graduatoria provvisoria. È scaduto il termine per la presentazione dei ricorsi e l'approvazione della graduatoria definitiva di tutte le scuole comunali, convenzionate e statali delle Circoscrizioni 2 e 7, che sono le scuole che aderiscono al nostro sistema di iscrizioni, non è ancora avvenuta solo perché le Commissioni Circoscrizionali non hanno potuto provvedervi a causa della situazione di emergenza. Gli uffici della Divisione pertanto hanno attivato l'articolo 28 del Regolamento sulle Scuole dell’Infanzia e nei prossimi giorni, una volta esaminati i ricorsi giunti per l'attribuzione dei punteggi, si provvederà all'approvazione della graduatoria definitiva. Immaginate cosa significa modificare una decisione assunta in merito ai posti disponibili. Chi si intende un minimo di Diritto Amministrativo sa che non si cambiano le regole di un procedimento in corso, quindi non basterebbe scorrere le graduatorie, ma bisognerebbe riaprire ex novo le iscrizioni per permettere a tutti di scegliere con le nuove disponibilità; decisione non solo non sostenibile dal punto di vista della legittimità del procedimento amministrativo, ma di notevole impatto organizzativo, oltre che sulle nostre scuole, anche su quelle degli altri gestori, comprese le scuole statali tutte, che hanno già inviato i dati per l'assegnazione dell'organico e che potrebbero veder cambiare le accettazioni, il numero di allievi per classi e conseguentemente l'organico loro assegnato. Oltre a questi aspetti tecnici, rimangono inalterate le ragioni di merito già ricordate in premessa, in attuazione delle indicazioni espresse dal Consiglio Comunale e le linee di indirizzo del nuovo sistema integrato per l'Infanzia. E queste ragioni non sono venute meno con la nuova situazione che stiamo vivendo, ma semmai sono ancora più stringenti perché sarà da considerare per il piano del fabbisogno del personale, oltre ai vincoli di spesa, che limitano la capacità assunzionale della Città, e alle necessità presenti negli altri settori, ricordiamo ancora una volta anagrafi, tecnici (incomprensibile) …del sociale, bisognerà anche considerare l'impatto economico finanziario nel bilancio comunale dell’emergenza sanitaria in corso. In proposito l'interpellanza in discussione riguardo al rinvio della decisione recita: “Il risparmio effettivo dell'operazione in relazione all’andamento della spesa dei sistemi educativi sarebbe risibile perché limitato a poche scuole e poche sezioni”. Intanto vorrei osservare che l'assunzione di 30 insegnanti in più peserebbe sul bilancio in un anno per oltre un milione di euro, una cifra che nell'attuale contingenza, ma anche considerata in assoluto, o in un rapporto alla spesa complessiva, a me non pare mai di poterla definire risibile, soprattutto perché sono risorse dei cittadini. Qua non è una questione di risparmio, ma di buon utilizzo delle risorse ad oggi disponibili per tutti i motivi che ho già elencato prima, vi si aggiungono quelli dell'emergenza sanitaria che chiamano anche il tema di avere più risorse per assumere più insegnanti, non per aumentare le sezioni, ma per gestire meglio la ripresa. In conclusione, io credo che, seppur comprensibile e legittimo il parere diverso sulle scelte o sui criteri da chi in questa fase è stato coinvolto nella razionalizzazione, la cura e l'attenzione da parte dell'Amministrazione per gli alunni, per le famiglie, per il personale, per i cittadini torinesi, si debba esprimere nell'affrontare le questioni con responsabilità, con scelte anche difficili, ma avendo veramente a cuore il benessere complessivo del servizio rivolto ai nostri piccoli utenti e di interesse collettivo, tenendo presente gli obiettivi di sistema integrato, di sostenibilità, sviluppo e qualità dei servizi a gestione diretta contenuti nelle linee di indirizzo che sono la visione politica e la strada già tracciate da questo Consiglio Comunale. Grazie, Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Assessora Di Martino. Adesso si sono iscritti a parlare per il momento la Capogruppo Artesio. Prego. PATRIARCA Lorenza No, ma scusi, eh, credevo, mi scusi, credevo di essermi iscritta a parlare come presentatrice. Non importa, se non si può, chiedo scusa. SICARI Francesco (Presidente) Prego, se era iscritta, io non la vedo. PATRIARCA Lorenza No, non mi sono iscritta, Pensavo di averlo fatto, chiedo scusa, prendevo appunti sulla risposta dell'Assessora. Se posso… SICARI Francesco (Presidente) Per me può intervenire, recuperiamo dopo l’Artesio. Prego. PATRIARCA Lorenza Grazie. allora, io prendo atto della risposta dell'Assessore. Le ricordo che lei è un Assessore e non un dirigente, quindi le sue scelte possono essere delle scelte che vanno al di là dei percorsi amministrativi, ma che fanno delle scelte di principio e delle scelte politiche, che poi sarà cura dei dirigenti vedere come in qualche modo muovere e attuare. Sicuramente lei fa di nuovo riferimento agli aspetti di contenimento della spesa, al calo demografico, parla di linee di indirizzo che evidenziano la necessità di intervenire sui Nidi, ma nelle linee di indirizzo in realtà non si parlava di contrarre l’intervento sull’infanzia, ma di un mantenimento in qualche modo. Sicuramente il cambiamento che tutti i ragazzini in tutte le scuole ci sarà, non ha nulla a che fare rispetto al tema richiamato della continuità delle persone e dell'impossibilità in qualche modo di venirne a capo. Quindi io la sollecito e mi rivolgo a lei non solo come amministratrice, ripeto, non come dirigente, ma amministratrice, e anche come collega proprio perché in questo secondo ruolo ha avuto modo di comprendere da vicino l'importanza delle relazioni in una scuola dell'infanzia e può facilmente immaginare, al di là dei sofismi, il sentire e la mancanza che studenti di 3, 4 e 5 anni stanno patendo per non poter frequentare le loro scuole, i loro compagni e le loro maestre, un’assenza resa ancor più penosa dall'impossibilità di una qualunque vita di relazione anche al di fuori della loro famiglia. Le scuole dell'infanzia non riapriranno entro il prossimo settembre, se non il prossimo settembre, e i bambini delle scuole razionalizzate, quelli che frequentano le sezioni soppresse per effetto della deliberazione della Giunta dello scorso 10 dicembre, come ricordava, il prossimo autunno non troveranno ad attenderli le loro maestre, né i loro compagni, ma saranno smistati in sezioni diverse. È evidente che il passaggio sarebbe senz'altro stato gestito con la necessaria gradualità se la scuola non fosse stata così improvvisamente interrotta e i bambini in questo modo avrebbero potuto abituarsi all'idea di cambiamento con i tempi dovuti. Ora invece il cambiamento sarà inaspettato e a loro sarà negato il ritorno alla sperata normalità, se si guarda alla continuità delle relazioni e delle esperienze, al di là degli aspetti organizzativi della gestione delle sezioni, le persone potevano essere quelle in molti casi. È anche vero che la sospensione delle lezioni ha comportato un risparmio per il Comune rispetto alla nomina dei supplenti temporanei e ai costi di refezione, risparmio che potrebbe in parte pareggiare i maggiori costi legati al funzionamento delle 20 sezioni che si era previsto di sopprimere. Credo che questa sia l'occasione per l'Assessorato e per la Città di dimostrare che l'interesse e la valorizzazione che a parole sono attribuite al sistema educativo e ai cittadini più piccoli non sono solo atteggiamenti di facciata, ma si traducono in atti concreti. Per questa ragione chiederò che il tema sia discusso in Commissione con la dovuta attenzione ed evidenzio che lo stesso tema è stato richiamato anche da tutti i Sindacati confederali della scuola riguardo al dimensionamento della rete scolastica statale, con una nota inviata al Direttore Generale proprio per evitare che la complessità legata alla gestione di un’aggregazione appesantisca l'organizzazione che ogni unità organizzativa dovrà mettere in campo in vista della ripartenza. La qualità della dirigenza e il coinvolgimento responsabile del personale saranno elementi essenziali nella fase 2 per il riavvio delle attività didattiche. In questo senso l'attenzione che con questa interpellanza si richiede all'Amministrazione può senz'altro essere determinante per il coinvolgimento di tutti gli addetti. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Prego, Capogruppo Artesio, cinque minuti. ARTESIO Eleonora Grazie. Spengo la telecamera (incomprensibile) e procedo. La questione che è oggetto di questa interpellanza generale avrebbe richiesto una risposta di tipo politico ben più ampia rispetto alla lettura di documenti di carattere amministrativo, e quindi mi dichiaro particolarmente delusa dalla qualità di questa risposta, soprattutto per alcune ragioni che sono introdotte, oltre che sul piano dei principi che avevamo già sollevato discutendo del tema interessato, anche sul piano della condizione contemporanea che stiamo attraversando. Sul piano dei principi: noi avevamo sollevato la tematica relativa alla libertà e al rispetto della scelta educativa delle famiglie nel momento che avevano ritenuto e desiderato di iscrivere i figli alle scuole per l’infanzia municipali e si erano trovati ad orientare il proprio desiderio nei confronti di altre offerte del sistema formativo integrato in ragione di questioni di distanza chilometrica e in ragione di principi di (incomprensibile). Ora, dal tema dei principi siamo passati al tema della illogicità, e cercherò di spiegare: intanto, quando l’Assessora dichiara che mutare le condizioni subordinate espresse dalle famiglie, subordinate al vincolo di cui sopra, ma non scelte libere - perché condizionate da un comportamento dell’Amministrazione comunale - avevamo avviato una fase di consultazione; dire che sarebbe complicato amministrativamente retrocedere da quella fase di consultazione in cui molte famiglie si erano espresse fino a sottoscrivere ogni atto verso l’Amministrazione comunale, significa che, nell’epoca della partecipazione, il Movimento 5 Stelle che individua la propria Giunta esecutiva ritiene che la partecipazione sia ornamentale, vale a dire che tutte quelle motivazioni che le famiglie ritenevano di addurre comunque non vengono prese, e non sarebbero state prese in considerazione, perché troppo complicato amministrativamente. Seconda illogicità: proprio il rientro dell’offerta formativa ha, come tutti stiamo leggendo sugli organi di informazione nelle pubblicazioni ministeriali, una condizione di organizzazione della logistica, degli spazi, dei rapporti numerici completamente diversa da quella a cui eravamo abituati, quindi semmai è la risposta dell’Assessora ad essere anacronistica, non certo le nostre richieste. E allora, se occorrerà definire gruppi minori in termini di numero di allievi frequentanti, se occorrerà disarticolare l’organizzazione delle attività in spazi plurali per consentire il ripristino degli spazi precedentemente utilizzati, casomai il tema diventa quello della massima disponibilità delle opportunità, non quello della riduzione delle opportunità in base ai parametri antichi per rapporto numerico e del rapporto tra insegnanti, sistema formativo e allievi frequentanti, e quindi mi sarei aspettata, anche perché le interviste ai giornali dell’Assessora riportano sue dichiarazioni in merito alla necessità di riorganizzare l’offerta, e financo si è spinta con questo atto di coraggio a dichiarare che occorrerebbero altre risorse professionali in campo educativo, quindi mi sarei aspettata esattamente una rivisitazione, non la conferma di decisioni vecchie, unilaterali e anacronistiche rispetto alla situazione. Terza ed ultima questione di illogicità: si dice tanto “Abbiamo voluto razionalizzare le dotazioni organiche, gli investimenti in questo comparto che trova sfogo in altri segmenti del sistema formativo integrato, perché investiremo molto sugli asili nido”. Dove? Come? Quando? Nemmeno nella condizione di questa emergenza abbiamo sentito larvatamente delle opzioni relativamente alla formazione sul segmento 0-3 che non fossero quelle più che giuste (incomprensibile) di come salvaguardare l’attuale offerta formativa sia nell’ambito pubblico, sia nell’ambito privato. Quindi direi che è una risposta largamente insufficiente, costruita sulla base di una minuta di carattere amministrativo, poco orientata alla sensibilità e alla responsabilità che ci si attende da un ruolo di Giunta, che comunque corrisponde ad un (incomprensibile) e a un indirizzo politico, e sono lieta del fatto che oggi non si sia potuta discutere la mia mozione sullo stesso oggetto per ragioni regolamentari perché questo continuerà ad essere un punto sul quale la Commissione consiliare, se il Presidente avrà la compiacenza di convocarla sul tema, potrà continuare l’approfondimento. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei. Prego Capogruppo Lo Russo, cinque minuti anche per lei. LO RUSSO Stefano La risposta dell’Assessore Di Martino è paradigmatica di un’impostazione che noi non condividiamo e che molto meglio di me hanno descritto la collega Patriarca e la collega Artesio, un’impostazione del tutto tecnocratica che confonde in maniera brutale e, a nostro modo di vedere, assolutamente impropria i ruoli di indirizzo politico da quelli di gestione operativa. Pur comprendendo le caratteristiche curriculari dell’Assessore Di Martino, e certamente riconoscendone il profilo di carattere tecnico, ci tocca ricordarle che esiste una separazione piuttosto netta non solo di funzioni ma anche di impostazione, e che fare l’Assessore non è fare il direttore. Questa premessa è lo sfondo intorno a cui si muovono alcune considerazioni politiche relativamente a quello che ha letto l’Assessora Di Martino oggi qui - che ovviamente parte da un presupposto, come diceva bene la collega Artesio - anacronistico, nel senso che c’è una difesa a oltranza di un’impostazione che è stata data e per certi versi argomentata, addirittura si evoca il tema del diritto amministrativo introducendo il dubbio che chi scrive sia completamente sprovvisto di qualunque elemento di diritto amministrativo; vede, Assessore Di Martino, il punto non è tanto quello. Noi siamo un pochino infastiditi, lo dico con franchezza, dell’assenza del tema scuola e del tema infanzia nell’azione del nostro Governo, e lo dico da Capogruppo del Partito Democratico, cioè di una forza politica che sostiene l’attuale Maggioranza di Governo. Questo argomento - i bambini, le scuole - è completamente sparito dall’agenda politica, noi sentiamo parlare costantemente di spiagge, di plexiglass, sentiamo parlare di ogni genere di amenità, ma dei milioni e milioni di bambini che in questo Paese sono a casa a fare didattica a distanza, che a breve sarà terminata e che, diciamo così, dai primi di giugno avranno un buco di tre mesi davanti a loro perché saranno di fatto gestiti da famiglie - non diciamo dai nonni perché i nonni vanno salvaguardati - con una logica che è quella del bonus babysitter, impone alla Politica locale, Assessora de Martino, non dovrebbe farlo tanto lei che ha un profilo diverso, ma certamente dovrebbe farlo a nostro modo di vedere la Sindaca Appendino in sede ANCI, di battere i pugni sul tavolo al Governo nazionale. Noi non possiamo, e lo dico da esponente in questa sala di una forza politica che è al Governo, continuare in questo balbettio e in questa assenza completa di prioritarizzazione di questa questione; se la risposta per questo tipo di sollecitazioni non arriva da quelle che dovrebbero teoricamente essere forze che si autodefiniscono, mi viene da dire, di sinistra o di centrosinistra che invece appaiono molto più concentrate nel tutelare interessi economici, ribadiamo, legittimi perdendo completamente di vista quella che è una vera emergenza che fondamentalmente si porrà alla riapertura delle aziende per tantissime donne e uomini che riprenderanno a lavorare e che non avranno le possibilità di rimettere in pista questioni legate alla gestione dei loro figli, questo è un grave problema politico, non è tecnico, non è amministrativo, è politico. Allora, Assessora De Martino, perché prendo questo come esempio anche se personalmente questa questione mi irrita parecchio? Perché la risposta burocratica, del tutto burocratica, che lei ha dato a questa sollecitazione nell’interpellanza, in realtà purtroppo conferma e traduce quello che noi stiamo denunciando, cioè una totale assenza di iniziativa politica su questi temi; a partire da queste apparentemente piccole, cose, come il dimensionamento di una scuola, si capisce benissimo qual è l’impostazione del tutto burocratica, del tutto tecnocratica e completamente sprovvista di quella che è una sensibilità politica di sinistra, scusate se lo dico con questo tipo di fermezza, che dovrebbe mettere al centro le politiche dei bambini e delle persone più in difficoltà e più indifese, che sono esattamente le famiglie più fragili, quelle per intenderci che non se la possono permettere la babysitter che prevede il nostro Premier Conte, e neanche i congedi parentali, perché se prendono i congedi parentali magari rischiano pure il posto. Allora, dov’è la Città di Torino di fronte a questi tipi di problemi? È lì che aspetta le direttive del DPCM? Dov’è Appendino di fronte a questo tipo di problemi? Cosa sta facendo a parte un filotto di post o mandare la sua Assessora nella Sala Rossa virtuale e rispondere a un’interpellanza leggendo una relazione tecnica? È questo il nodo politico della questione. Io credo, come han già detto le mie colleghe, che nel merito specifico... (voci sovrapposte). SICARI Francesco (Presidente) La invito a concludere. LO RUSSO Stefano Concludo, Presidente ...di una talmente elevata evidenza che forse non viene..., nel momento in cui c’è un muro di questa durezza che neanche si fa venire il dubbio che forse varrebbe la pena sospendere questo ridimensionamento, alziamo le mani. Però il tema politico è l’altro, e sull’altro, mi dispiace, questa Città e questa Amministrazione non sta facendo proprio niente. SICARI Francesco (Presidente) Prego Capogruppo Tresso, cinque minuti. TRESSO Francesco Sì, grazie Presidente. Mah, io non posso che unirmi al disappunto e alla delusione per il tipo di risposta che l’Assessora ci ha fornito. Vede Assessora, lei ci ha dato un tipo di risposta molto asettica che io giudico quasi più da... ragioniera che non da rappresentante politico (incomprensibile) a fronte di una situazione che, come nell’interpellanza, noi interpellanti abbiamo descritto “Eccezionale”, si richiede che l’Amministrazione sappia produrre delle elaborazioni e degli sforzi che a questa eccezionalità siano commisurati. In fondo, questo piano di razionalizzazione, che abbiamo avuto modo di discutere a lungo nel corso dei mesi passati, ha da subito creato dei notevoli livelli di disappunto, insomma di contrapposizione che son stati discussi e che non hanno trovato il pieno consenso da parte di famiglie, da parte del personale, da parte insomma dei cittadini; ora, lei ce l’ha sempre venduto con dei ragionamenti che hanno da una parte dei criteri di ovvietà, quali quello del calo demografico, però dall’altro quello che noi... almeno, penso tutti coloro che hanno firmato questa interpellanza ma, a sentire, anche tutta una folta rappresentanza di cittadini ha sempre cercato di evidenziare era il non abbassare il livello di qualità che i servizi per l’infanzia di questa città ha sempre saputo erogare. Ora, noi in fondo in questa interpellanza chiedevamo solo un segnale di attenzione, non più di quello, e proprio nell’ottica di un sistema che come lei ci ha richiamato è mutevole e necessiterà di fare delle riflessioni attente perché cambia completamente un paradigma di servizi che vengono forniti in termine di revisione degli spazi, degli orari, della modalità di erogazione del servizio, quello che però non si può assolutamente pensare di limitare è la qualità di questo servizio, anzi a fronte - come veniva anche richiamato da alcuni interventi che mi hanno preceduto - di una situazione che andrà ad evidenziare ancora di più delle situazioni di difficoltà, e quindi allargare il gap delle diseguaglianze, è proprio il fornire questo tipo di servizi con maggiore vigore e maggiore capacità anche di scelta che potrà essere la carta vincente. Quindi questa è una scelta del tutto politica, e io sono assolutamente allineato con quanto diceva il Capogruppo Lo Russo, che la Città in questo momento non sta dando, è in una latenza ahimè imbarazzante e non sta dando alcun tipo di scelte politiche per la fase 2 di ripresa, di indirizzo per quelli che sono i servizi e i criteri che si vogliono attuare. Aggiungo ancora un’ultima riflessione: lei ha fatto anche un cenno all’organico, è ovvio che in base alle nuove direttive e a quello che dirà l’INAIL, verrà fortemente ridimensionato anche il livello di operatività, peraltro noi sappiamo che in particolare i nidi, ma anche le materne, sono strutture che sono considerate ad alto rischio nel rapporto frontale che essi comportano, per cui anche l’impiego di personale di età inferiore maggiormente... diciamo così, minormente vulnerabile, è una riflessione che comunque di impone; noi abbiamo, come sappiamo bene, un elevato numero di addetti over 55, ma allora anche su questo è necessario pensare da subito ad un investimento, non a ragionare con i criteri del bilancino e del ragioniere, ma proprio pensare come invece questo servizio possa essere implementato prevedendo l’inserimento di nuove forze e convertire le funzioni di over 55 magari su altri servizi, proprio per riuscire a garantire quel livello, a meno che l’Amministrazione invece non stia facendo altre scelte ma di questo lei non ce ne ha resi edotti, sulla possibilità di esternalizzare quel servizio, venendo meno però a tutti quei criteri che noi invece riteniamo siano fondamentali, di mantenere una eccellenza di servizio proprio in capo alla Città perché lì si giocano le scelte politiche, nella definizione di quelli che sono in servizi e le funzioni che si vogliono mantenere in capo all’Amministrazione. Spiace perché tutto questo che lei oggi ci va a... insomma, a dire in risposta all’interpellanza non vede la possibilità di un dialogo fattivo, anche nella definizione di un periodo che noi speriamo di attesa per riconsiderare e riaggiornare alla luce della situazione che, ahimè, drammaticamente vedrà essere cambiata, una serie di scelte che potevano essere riponderate, ovviamente con una maggiore condivisine. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Capogruppo Tresso. Solo un attimo, adesso si è segnata la Consigliera Azzarà. Prego, ne ha facoltà per cinque minuti. AZZARÀ Barbara Grazie, Presidente. Mi sentite? SICARI Francesco (Presidente) Sì, la sentiamo. AZZARÀ Barbara Grazie. Ma intanto io voglio ringraziare l’Assessore Di Martino per il lavoro che sta compiendo in ANCI nazionale dove stanno valutando, tutti insieme gli Assessori di tutte le città d’Italia, quali saranno le prospettive di apertura e come modulare, appunto, le aperture che molto probabilmente avverranno a settembre, poi insomma sarà il Presidente del Consiglio a spiegare quali saranno le modalità, o se avverranno prima, questo ancora non ci è dato sapere, come sappiamo tutti; e poi anche per il lavoro che sta compiendo, l’abbiamo fatto anche un po’ in collaborazione con la Città Metropolitana insieme appunto al Politecnico, proprio per definire dei protocolli specifici per la riapertura, quindi direi che da un punto di vista della visione, anzi la Città di Torino è in prima linea con molte altre città d’Italia su questo fronte. Devo dire che io ho fatto molta attenzione per riuscire a capire quali fossero davvero le motivazioni di questa richiesta, cioè del tornare indietro per l’emergenza Covid, ma giuro che ho veramente tanta difficoltà a comprendere, in particolare poi il discorso con il dimensionamento scolastico, peraltro richiesto dai sindacati oltretutto solo al primo ciclo, come se il problema nel secondo ciclo evidentemente non interessasse. Questa comunque è una partita diversa da quella che stiamo diciamo vedendo adesso con questa interpellanza, dove ricordo che i bambini, nessun bambino resta fuori dalle scuole dell’infanzia, in quanto hanno trovato posto nelle scuole statali, che peraltro avrebbero dovuto chiudere delle sezioni molto probabilmente se non avessero avuto appunto quegli iscritti, ciò significava creare anche nelle scuole dell’infanzia le “classi pollaio”, quindi oggettivamente se abbiamo un’emergenza Covid nella quale si ricercano spazi all’aperto, si ricercano spazi in più, andare a creare delle “classi pollaio” anche dove si può farne a meno e chiudere oltretutto delle scuole statali mi sembra veramente una soluzione poco idonea da un punto di vista sia politico che amministrativo. Noi, rispondo anche al Consigliere Tresso, noi come Maggioranza siamo stati gli unici, mi sembra, che non abbiamo assolutamente mai parlato - e mai parleremo - di privatizzazione o di esternalizzazione dei servizi, quindi questa cosa è assolutamente strumentale, soprattutto in questo momento, soprattutto utilizzare il Covid per cercare di tornare indietro, lo status quo è quello che ha portato a questa situazione, cioè di avere difficoltà nell’apertura dei servizi educativi proprio per la mancanza di spazi, per la mancanza..., per avere delle “classi pollaio”, quindi forse andare avanti e non tornare indietro dovrebbe essere una soluzione politica. Io vedo proprio la necessità di alzare il tiro se vogliamo, e lo dico al Consigliere Lo Russo, visto che siamo entrambi forze di Governo, proprio facendoci sentire a livello diciamo centrale, io lo farò e mi auguro di non essere la sola di questo Consiglio Comunale, in richieste che non debbano essere appunto... come dire, “a ribasso”, nelle quali andare a riconsiderare i nostri piani, ma dobbiamo alzare il tiro, cioè noi dobbiamo chiedere con forza al Ministero di avere un numero idoneo di insegnanti sia nelle scuole statali, sia nelle scuole comunali, perché... voglio dire, questo è quello che noi dobbiamo fare come politici. Io mi auguro, appunto, in questa battaglia di non essere sola, anche il personale ATA è importante perché dobbiamo avere un criterio nel quale vengono definiti il numero del personale ATA, che non è solamente numerico, ma anche rispetto al numero dei plessi che devono andare a gestire. Quindi, davvero, la battaglia politica ci deve essere, deve essere alta, e non credo che andando a risicare su situazioni già definite a livello amministrativo-comunale questa battaglia la si vinca. Quindi chiedo veramente un aiuto in questo, io ho intenzione di farlo sia a livello di ANCI, ma anche come Consigliere comunale, per chiedere più risorse di personale, sia per le scuole dello Stato, sia per le scuole del Comune perché ricordiamo che i bambini che si iscrivono alle scuole dello Stato sono sempre cittadini della nostra città. Grazie Presidente. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Consigliera Azzarà. Io su questa interpellanza generale non ho altre richieste di intervento, quindi se l’Assessora Di Martino vuole replicare ne ha facoltà per cinque minuti. DI MARTINO Antonietta (Assessore) Sì, grazie. Sì, vorrei replicare. SICARI Francesco (Presidente) Prego, Assessora. DI MARTINO Antonietta (Assessora) Allora, ringrazio tutti i Consiglieri per i loro interventi, prendo atto che non ci sono obiezioni sui contenuti specifici della mia risposta, a quanto generici richiami a separazione di ruoli politici o amministrativi. Io vorrei far notare che la mia risposta è costruita sulla base di quanto richiesto dagli interpellanti, quindi non si può chiedere una cosa, qualcosa di preciso, e cioè in questo caso la continuità didattica nelle sezioni come motivo per il rinvio e poi stupirsi se l’Assessore risponde in modo puntuale a quanto richiesto, e mi spiace anche che si continui a dire: “L’Assessore risponde in modo tecnico e non in modo politico”, volutamente io ho fatto una premessa richiamando le linee di indirizzo perché quello che sta facendo l’Assessorato è sostenuto da un forte orientamento politico, le linee di indirizzo che sono state presentate dalla Maggioranza e sono state volute fortemente anche dalla sottoscritta, sono di indirizzo, è una visione politica che prevede delle azioni specifiche per lo sviluppo dei servizi, e poi non è vero che non sia prevista la contrazione delle sezioni delle scuole dell’infanzia, quindi leggetele bene queste linee di indirizzo. C’è questa prospettiva di riduzione proprio perché si deve andare a sostenere invece il discorso dei nidi dove non abbiamo una popolazione infantile che frequenta, almeno non ne abbiamo in una percentuale che abbiamo ritenuto sufficiente, e quindi nella buona Amministrazione, nell’uso delle risorse si è deciso per scelta politica di sostenere quella parte, di ridurre un po’ la parte della scuola dell’infanzia perché si potesse favorire la frequenza di tutti i bambini che in un caso è garantita, quella della scuola dell’infanzia, nel caso dei nidi no. Quindi mi spiace che qualcuno provi fastidio che un Assessore oltre che lavorare fortemente anche come indirizzi politici sia anche un Assessore competente, tecnico e risponda nel merito preciso delle richieste tecniche anche che vengono fatte nelle interpellanze. Pretendere che in questa risposta si parlasse anche compiutamente della fase 2, l’ho fatto nel momento in cui era attinente alla richiesta dell’interpellanza, e cioè l’impossibilità di garantire la relazione educativa a cui abbiamo sempre fatto riferimento nel passato, ma se si vuole che l’Assessore parli di questo tema, sono disponibilissima in una Commissione o in un’altra situazione in cui sarà possibile farlo, perché l’Assessore, l’Assessorato, i nostri uffici si sono già mossi, hanno già fatto delle azioni, quindi volentieri riferirò nella sede opportuna. Grazie. SICARI Francesco (Presidente) Grazie a lei, Assessore Di Martino. Con la replica possiamo chiudere la trattazione di quella che è l’interpellanza generale. |