Interventi |
LEON Francesca Paola (Assessora) Buongiorno, scusate, ho una connessione molto instabile oggi, spero di arrivare fino alla fine. Allora, rispondo all’interpellanza del Consigliere Magliano riguardo il Liceo Coreutico “Germana Erba”, alla prima domanda “se l’immobile utilizzato dal Liceo ‘Germana Erba’ sia di proprietà del Comune e, se sì, se sia stata stipulata una convenzione, quale sia la scadenza e se il liceo sia in regola o se presenti morosità negli adempimenti finanziari verso il Comune”, allora, la proprietà della struttura denominata Teatro Nuovo è una proprietà comunale, il Comune ha stipulato una convenzione con il concessionario che credo che risalga al ’99, quindi per 25 anni, il cui contratto scadrà il 31 gennaio 2022. A febbraio del 2020 la Fondazione rispettava la rateizzazione per il rientro del debito pregresso, maturato verso la Città e concordato con la stessa, il canone di concessione annuo è di 44.441,67 euro. La situazione dei pagamenti è la seguente: canoni correnti versati regolarmente fino al trimestre febbraio/aprile 2020 incluso, non hanno versato piccoli importi relativi ad interessi su piani di rientro, ma è pochissima roba, piani di rientro rispettati rispetto all’accordo transattivo dell’11 novembre 2014, mancano una tranche, non hanno versato una tranche, le ultime due rate, 6 e 7, per un importo residuo a debito pari a 52.174 euro e una seconda tranche molto più rilevante di debito di 375.000 euro. L’esposizione della Fondazione Teatro Nuovo nei confronti della Città ad oggi è pari a 427.174,26 euro, questo è lo stato dell’arte sullo stato debitorio della Fondazione Teatro Nuovo nei confronti della Città, una situazione che si trascina da molti anni. 2) “Se l’Amministrazione possiede un progetto per la manutenzione e rifunzionalizzazione e ristrutturazione degli spazi occupati dal liceo”. Il contratto di concessione prevede che la manutenzione ordinaria e straordinaria dell’immobile sia totalmente a carico del concessionario, anche perché nel 2009 la Città che aveva dato la garanzia con fideiussione per rimettere a posto l’immobile si è fatta carico di quella spesa. Altra cosa è invece quale sia l’indirizzo che l’Amministrazione intende percorrere per il recupero della struttura. Oggi non vi è un progetto definito nel dettaglio, ma linee di indirizzo prodromiche alla progettazione degli spazi che rispondono alle necessità raccolte dall’Assessorato in questi anni nell’interlocuzione con l’insieme dei soggetti che operano nel campo delle arti performative e più in generale dello spettacolo dal vivo. Vi è in Città una carenza di spazi, non solo per ospitare spettacoli e prove delle grandi istituzioni, ma soprattutto spazi per ospitare attività di gruppi, associazioni, compagnie piccole e medie che necessitano di luoghi idonei all’elaborazione, allo sviluppo e alla rappresentazione delle proprie produzioni. I maggiori enti teatrali, e lo stesso Teatro Regio, lamentano la difficoltà in cui spesso versano per l’assenza di spazi nei quali possono essere realizzate prove degli spettacoli in allestimento che non possono essere ospitati nelle loro strutture a causa della programmazione che impegna i loro spazi. Il Teatro Nuovo potrebbe rappresentare il luogo in cui possono trovare casa numerosi soggetti privi di spazi e divenire un modello di grande laboratorio dedicato all’arte performativa nelle sue diverse declinazioni. La disponibilità di numerosi locali attrezzati, una grande sala teatrale che potrebbe essere rimodulata e trasformata in spazio multiplo capace di ospitare contemporaneamente più attività fanno del Teatro Nuovo uno straordinario strumento per lo sviluppo del grande patrimonio che la nostra Città deve preservare e sostenere. La rifunzionalizzazione degli spazi sarà pertanto orientata nella direzione indicata, ovvero di un grande spazio polifunzionale capace di ospitare numerose attività di tipo performativo nell’ambito dell’alta formazione, della ricerca e del confronto sulle tematiche connesse al mondo dell’arte e della scena. La rifunzionalizzazione del Teatro Nuovo, inoltre, va a completare l’intervento sull’asse del Po che nel piano di prefattibilità, ad oggi in fase di verifica tecnica, non era stato incluso e che rafforzerebbe l’intervento sull’intero complesso di Torino Esposizioni. Punto 3) “se l’Amministrazione abbia intenzione di coniugare gli interventi di ammodernamento strutturale con una permanenza del liceo nella sua sede storica”. La Città ha avviato da tempo un dialogo con la Fondazione Teatro Nuovo al fine di raggiungere un accordo che consentisse al Comune di avviare un progetto di rifunzionalizzazione del teatro. L’ipotesi discussa con i riferenti del liceo prevedeva in un primo momento la divisione degli spazi in modo da consentire al liceo di dare continuità alle proprie attività formative e al contempo permettere alla Città di dare avvio al percorso per la ristrutturazione dell’immobile con gli scopi già menzionati e che si descrivono ulteriormente qui di seguito, immaginando anche di valutare nell’ambito dei debiti e dei crediti tra le parti il costo di una parte degli interventi a carico della Fondazione Teatro Nuovo. Sul finire della primavera 2019 sono stati effettuati incontri per approfondire la proposta della Città durante i quali, relativamente all’ipotesi di suddivisione degli spazi tra il liceo e il teatro, è stata prospettata una spesa relativa a tale suddivisione che la Fondazione ha ritenuto insostenibile. Non essendo dunque perseguibile la strada indicata dalla Città per la suddivisione degli spazi, la Città si è impegnata nell’individuazione di strutture comunali alternative per ospitare il liceo, nel frattempo resisi disponibili per la concessione a terzi. Tra le possibili strutture sono state proposte a Fondazione Teatro Nuovo alcune soluzioni alternative agli attuali spazi, via Reaglie, via Negarville, via Fiesole, tutte per vari motivi diversi rifiutate. L’ultima struttura visitata, lunedì 23 settembre 2019, in via Fiesole negli spazi di un istituto scolastico dismesso di notevole dimensione e in perfette condizioni di manutenzione, è risultata inadatta con la motivazione di un eccessivo costo delle utenze. Nel frattempo, si è cercato di facilitare l’incontro tra la Fondazione Teatro Nuovo e strutture private che potessero rispondere alle esigenze del liceo, tra queste una proposta si era individuata nell’ambito del patrimonio immobiliare dell’Opera Barolo che si era resa disponibile, ma su questo percorso non ho avuto più aggiornamenti. È inoltre da notare come anche nel caso in cui la Città non procedesse a richiedere, come suo diritto eventuale in caso di necessità, la restituzione della struttura per la parte del teatro nel momento in cui si avviassero lavori di ristrutturazione dei locali verrebbe immediatamente meno l’agibilità di tutti gli spazi, anche di quelli destinati al liceo, questo anche nel caso in cui venisse effettuata una compartimentazione che, a maggior ragione, comporta la separazione degli impianti elettrici, di riscaldamento, eccetera, che renderebbero necessari pesanti interventi di adeguamento anche nella parte di pertinenza del liceo, rendendo di fatto inutilizzabili per gli scopi dello stesso i locali in cui si svolgono le attività scolastiche e di formazione alla danza e al teatro. “Quali siano le intenzioni dell’Amministrazione in vista della scadenza della convenzione, se sia stato avviato un dialogo tra amministratori della Città e referenti del liceo”. Sul dialogo con la Fondazione Teatro Nuovo ho ampiamente risposto in precedenza, relativamente agli spazi del Teatro Nuovo e nello specifico di tutte le sale teatrali e degli spazi afferenti, l’Amministrazione ha individuato l’immobile quale spazio che possiede le caratteristiche che permettono di rispondono alle esigenze che il comparto dello spettacolo dal vivo, quindi teatro, danza, lirica, musica, manifesta alla Città da molto tempo. Le dimensioni dello spazio sono tali da permettere attraverso un intervento di ristrutturazione, certamente importante, un uso articolato dei locali consentendo la compresenza di molte attività, le potenzialità dello spazio sono tali da dare risposta a molte delle problematiche messe in evidenza, come ho citato prima. Per gli enti maggiori vi è necessità di spazi ulteriori, come ho detto prima, per le prove e per i palchi, allo stesso modo con dimensioni ovviamente diverse anche i soggetti più piccoli che affollano il panorama delle arti performative. Per questi sostanziali motivi, il ritorno della struttura nelle disponibilità dell’Amministrazione è auspicato dalla Città al termine del contratto di concessione. I segnali e le azioni che l’Amministrazione ha concretamente messo in atto per evitare che il liceo si trovasse nell’impossibilità di continuare la sua attività, gli sforzi compiuti per consentire ai giovani e alle giovane iscritti ai corsi di terminare il loro percorso di studi senza problemi, però non ha trovato da parte della Dirigenza della Fondazione un atteggiamento collaborativo e che facesse intendere la volontà di raggiungere una soluzione definitiva che desse certezza a tutti. La sfida, ad oggi, che è resa ancora più complessa, ovviamente; ora ovviamente i canoni sono sospesi come abbiamo detto, però c’è una situazione pregressa in ogni caso difficile anche dal punto di vista economico, quindi la sfida è ragionare a partire dalle condizioni di sostenibilità di un corso di studi che già da molti anni ha problemi in questo senso. Continueremo quindi a sollecitare la Fondazione Teatro Nuovo per capire insieme quali siano le strade da percorrere e quindi individuare uno spazio adatto e sostenibile per loro e per garantire la continuità di questa istituzione formativa seppure privata, ma importante e che ha una grandissima tradizione nella nostra Città, quindi bisogna mettersi attorno ad un tavolo e trovare delle soluzioni. Questo lo abbiamo fatto fino ad adesso, continueremo a farlo, fermo restando la volontà della Fondazione Teatro Nuovo di diciamo individuare le soluzioni più sostenibili anche per la scuola la cui sostenibilità è già da tempo in crisi. Ho finito. LEON Francesca Paola (Assessora) Mi può rifare la domanda che ho sentito male? LEON Francesca Paola (Assessora) Allora, il tema della ristrutturazione è un tema vecchissimo, è del 1999, quindi non ha a che fare con la situazione debitoria attuale. Sulla ristrutturazione del teatro alla fine, nel 1999, fu sostenuta dalla Città di Torino. LEON Francesca Paola (Assessora) No, no, ci sono ritardi accumulati negli anni, per cui è cominciato diciamo un piano di rientro, però attualmente pur essendoci il piano di rientro restano due rate particolarmente importanti che sono quella da 52.000 euro e quella di più di 300.000 che fanno un ammontare complessivo di debito al di là del piano di rientro, perché questo non è inserito, di circa 427.000 euro, questa è la situazione debitoria. LEON Francesca Paola (Assessora) Io comunque, Consigliere Magliano, le trasmetto la risposta all’interpellanza, poi se ci sono ulteriori informazioni mi può chiedere anche ulteriori atti. |