Interventi |
PATRIARCA Lorenza Certo. In questo momento, dove per ragioni di sicurezza la scuola si può fare solo a distanza, il possesso di un PC o di un tablet e di un collegamento ad Internet adeguato e non a consumo sono strumenti indispensabili per garantire il diritto all’apprendimento degli studenti; sono come la penna e il calamaio per i ragazzi di un tempo. Purtroppo, ancora oggi molti studenti e molte studentesse sono esclusi dalla partecipazione alla didattica a distanza messa in campo dalle scuole proprio perché non dispongono dei mezzi indispensabili per partecipare: non hanno un loro device - neanche uno smartphone - e, soprattutto, non hanno un collegamento a Internet adeguato. Questo è vero soprattutto per i bambini delle elementari e delle medie, quelli delle scuole dell’obbligo, rispetto ai quali il Comune dovrebbe essere in prima linea per sostenere le famiglie più in difficoltà, se non con specifici investimenti, almeno con un’azione di coordinamento delle numerose iniziative spontanee, aiutando le scuole stesse a meglio spendere le risorse che il Ministero ha finalmente stanziato all’uopo creando delle reti di acquisto. Per questo motivo, il 26 marzo, a quasi un mese dal DPCM che impegnava le scuole ad attivare la didattica a distanza (una modalità che, purtroppo, fa esplodere le differenze fra gli alunni), avevo presentato la mozione qui discussa che impegnava la Città ad attivarsi per sostenere la didattica a distanza aiutando le famiglie con problemi di connessione ad Internet, tramite un intervento diretto o favorendo la diffusione della pratica di condivisione del Wi-Fi sperimentata a San Salvario, e a supportare le scuole nella gestione degli acquisti dei PC. La mozione viene discussa solo oggi, dopo quattro settimane, quando invece un intervento tempestivo avrebbe aiutato molti studenti e molte studentesse a sentirsi meno esclusi. È pur vero che il 6 aprile gli Assessori Di Martino e Pironti avevano finalmente presentato le iniziative messe in campo in Commissione e scritto alle scuole informando di quanto avrebbero fatto: si trattava di iniziative tardive e di impatto molto limitato, ma soprattutto gestite con grande superficialità, come se l’obiettivo non fosse l’efficacia dell’intervento, ma il dimostrare di averlo attuato. 100 computer per gli studenti di terza media e di quinta superiore donati dall’Università e dal Politecnico, 50 sim per la connessione Internet donate da TIM, 5 webinar formativi per i docenti, una piattaforma interattiva per lo scambio di beni e servizi, 500 connessioni - questo si è saputo dopo - fornite da Fastweb per l’accesso gratuito alla loro rete; di fatto, non è stato previsto nessun investimento concreto della Città di supporto alla scuola e neppure si è ritenuto di partire dalla valutazione delle dimensioni delle esigenze e dei bisogni delle scuole stesse. Ora ho scoperto, leggendo l’Ordine del Giorno del Consiglio, come lei ha detto in anticipo, che la Capogruppo del Movimento 5 Stelle ha presentato un emendamento al mio atto senza concordare prima il contenuto con la proponente, e qui sono a denunciare un problema politico: presentare un emendamento a una mozione di un’altra forza politica, senza concordarlo prima, vanifica lo sforzo propositivo e costruttivo delle minoranze, i cui atti sono oggetto di continue azioni volte a ritardarli, o stravolgerli, o vanificarli. Spesso sento dire in quest’Aula dagli esponenti della Maggioranza che qui si fanno solo polemiche, ma quando, come in questo caso, i Consiglieri della Minoranza cercano di essere di sprone all’azione amministrativa con atti che cercano di suggerire orientamenti e ipotesi di soluzione a problemi concreti, fa specie vedere invece che la Maggioranza, anziché impegnarsi a sostenerli dimostrando di averne compreso lo spirito, anziché presentare un proprio atto, migliorativo senz’altro, scelgono di ostacolare quelli degli altri. Si tratta di un comportamento da stigmatizzare, soprattutto in un momento in cui sarebbe invece auspicabile lavorare insieme per il bene di questa Città. Per queste ragioni, poiché con tale emendamento la Maggioranza modifica l’impegno richiesto alla Sindaca e alla Giunta e le incoraggia a proseguire con quelle che sono definite le “buone pratiche già intraprese”, quando invece la mozione chiedeva un cambio di passo e azioni più incisive, e poiché ritengo che tale emendamento snaturi lo spirito della mia proposta, chiedo a verbale il ritiro della mia mozione, numero meccanografico 202000884/002 del 26 marzo scorso, nonostante io ritenga urgente che la Città si attivi a sostegno delle scuole, come - ribadisco - per ora non sta facendo, se non con iniziative di scarsissima rilevanza e ricaduta pratica. Grazie. PATRIARCA Lorenza Mi scusi, Presidente... |