Interventi |
LAPIETRA Maria (Assessora) Sì, sono presente. LAPIETRA Maria (Assessora) Sì, solo una domanda, si può poi controbattere al question time? LAPIETRA Maria (Assessora) Grazie. L’Azienda GTT ha redatto sin dall’inizio dell’emergenza un protocollo anticontagio sulla base delle normative nazionali e regionali e viene costantemente aggiornato, tenendo conto dell’evoluzione della normativa. È stato da subito attivato un Comitato dedicato, presieduto dall’Amministratore Delegato, la prima linea aziendale, il responsabile dei servizi di prevenzione e il medico aziendale. Il Comitato si riunisce in teleconferenza giornalmente. In base a questo protocollo è richiesto ai dipendenti di verificare la temperatura e a contattare il proprio medico se supera i 37 gradi e mezzo. Ad ulteriore tutela l’Azienda ha da tempo attivato la misura quotidiana della temperatura del personale operativo, operazione che avviene al momento dell’ingresso nei depositi, prima di prendere servizio, da apposito personale sanitario. Ulteriori misure sono: la limitazione degli accessi dalla porta centrale e posteriore dei mezzi da parte dei passeggeri; inoltre viene effettuata la quotidiana disinfezione dei mezzi; la sanificazione del posto di guida; ogni cambio turno viene fatto direttamente in deposito, e questo ha comportato la revisione di tutta la programmazione del servizio, perché gli autisti non cambiano servizio in linea, ma solo a deposito, dove viene sanificato il mezzo e la postazione; infine è attivata la diffusione delle norme di comportamento per i clienti a tutela di tutti coloro che sono presenti sui mezzi. Se un collaboratore comunica all’azienda di essere positivo, viene considerato in quarantena, e quindi in malattia, e non può tornare in servizio, sino a quando un medico non avrà certificato la guarigione, che comprende tamponi con esito negativo e dichiarazione del medico. Inoltre, l’Azienda individua il personale che è stato in contatto diretto con chi è risultato positivo nei tre giorni antecedenti la comparsa dei sintomi e mette tali persone in quarantena preventiva di 14 giorni, durante i quali non possono presentarsi in servizio. Se durante tali giorni non emergono stati di malattia, riprendono il servizio in funzione dei turni e della cassa integrazione attuale. Eventuali altre assenze per malattia, seguono le normali procedure, un medico curante che indica il periodo, e non il motivo, e quindi da quale data l’interessato può tornare a lavorare. Ricordo che per stati di malattia che non sono dichiarati legati al Coronavirus, l’azienda non può adottare misure diverse dallo standard, e non può indagare sui motivi di assenza. L’unica cosa che può fare il medico competente GTT, può visitare, su richiesta dell’interessato, per stabilire eventuali idoneità o meno temporanee al lavoro. Grazie. LAPIETRA Maria (Assessora) Sì, grazie. Allora, per quanto riguarda il problema tamponi, ovviamente non è un problema dell’Amministrazione Comunale, è un problema che sta sopra di noi, ed è sicuramente un problema generalizzato a tutti i lavoratori, in questo momento, che devono ritornare al lavoro, e non solo, anche alle persone che hanno la responsabilità di avere una famiglia vicino. Quindi, sicuramente il problema della scarsità di tamponi è un problema reale. Per quanto riguarda, invece, le misure, che sta mettendo in piedi GTT, mettono in sicurezza sicuramente sia i lavoratori, che i dipendenti. Nel caso specifico, io non ho voluto trattare il caso specifico, la persona non è tornata al lavoro, anche perché è in cassa integrazione, quindi quel caso in realtà era un caso risolto sul nascere, perché non è tornato al lavoro. Però, prima di tornare sul lavoro, i lavoratori, come dicevo, devono avere un certificato medico, che attesta che sono guariti. Quindi, se sono malati di Covid, allora hanno un tampone, una certificazione di un medico, altrimenti c’è il medico curante che certifica che lo stato di malattia è terminato. In questo momento di emergenza, se un lavoratore ha la febbre o ha dei sintomi, i medici curanti non certificano che una persona è guarita e può tornare al lavoro. E comunque, anche dovesse tornare al lavoro, ripeto, GTT ha assunto del personale sanitario, quindi viene misurata la temperatura da un personale sanitario apposito che verifica che le condizioni dell’operatore siano tali per cui può rientrare a lavoro. LAPIETRA Maria (Assessora) Facciamo attenzione a non, diciamo, mettere paura ancora di più alle persone che già stanno vivendo una situazione veramente drammatica. Quindi, in questo momento, salire su un mezzo pubblico, ricordo che non solo è sanificato, ma gli operatori vengono isolati e le loro postazioni sono sanificate. Quindi, abbiamo pochissimi casi in 5000 dipendenti di GTT, e di questo posso dire che possiamo essere... |