Interventi |
TRESSO Francesco Grazie, Presidente. Io intervengo per ultimo, quindi i colleghi che mi hanno preceduto hanno già esposto, mi sembra, in maniera esaustiva, una serie di argomenti. A me quello che colpisce nella risposta della Sindaca, vede, è sostanzialmente questo, che, mi ha colpito le argomentazioni portate. La Sindaca ha parlato di razionalizzazione delle scelte. Mi sembra un discorso che può essere adeguato, se in un contesto industriale, se fosse ad un Consiglio di Amministrazione di FCA, ma qui stiamo parlando di funzioni che un’Amministrazione deve poter mantenere come presidio su un territorio. Quindi, che non possono prescindere da una conoscenza attenta di quelle che sono le realtà di quel territorio e delle funzioni che l’Amministrazione vuole continuare a mantenere e a tenere, proprio per garantire una presenza ed una volontà di tutta una serie di servizi che sono già stati anche precedentemente elencati in termini di decentralizzare le proprie funzioni. Quindi, non tenere presente che in questa situazione, in quel contesto, in cui già sappiamo che erano state alienate delle risorse, come la caserma dei Carabinieri, come la ludoteca, i problemi che ha avuto la Primo Levi, le Poste, andare ancora a depauperare di ulteriori presenze della Città, di ulteriori servizi, quel quadrante della città, mi sembra un elemento che peraltro contrasta con quelli che erano i principi cardine su cui tutta la campagna elettorale e il programma di governo della Giunta aveva fatto fulcro, cioè l’attenzione alle periferie, il ricucire la città in tutte le sue declinazioni. Ora, quanto lei ci dice della situazione inizialmente valutata, appunto di via Pinchia a 4 chilometri, ricordiamo che 4 chilometri sono grossomodo un quarto dello sviluppo longitudinale della Città, quindi non è proprio una distanza che, in termini anche proprio oggettivi, fisici, ci dice di quanto possa essere la presenza avvertita di un nucleo come quello dei Vigili Urbani, che rappresentano proprio la più diretta, la più effettiva consapevolezza che la Città è sul territorio, che la Città presidia quel territorio, che la Città è a disposizione di quelle che possono essere soprattutto dei criteri, da un lato, di mantenimento della sicurezza, e dall’altra di possibilità di vedere anche fisicamente la presenza. Quattro chilometri in una città sono un’enormità. Quindi, questo mi sembra che su due aspetti è stata carente la valutazione, da un lato proprio della scelta che, come dico, è stata condotta con criteri quasi di gestione aziendale, ma non di quello che invece un’Amministrazione deve porsi nel tipo di valutazione che deve fare, e la seconda è la comunicazione, perché, evidentemente, se questo è arrivato al 18 febbraio con lo scambio di lettere, che poi, per carità, danno l’idea che ci siano delle valutazioni in essere, ma che ancora oggi, a due mesi di distanza, queste valutazioni non siano conosciute, ma con il tardivo accorgimento di dare quel tipo di informazioni, di andare sul territorio, anche di recarsi proprio fisicamente a cogliere quali erano le istanze, mi sembra che siamo oggi ad una non risposta, di fatto, perché lei ci rimanda ad una serie di valutazioni che stanno facendo, che sembrano essere solo dipendenti da un’analisi di tipo economico. Allora, 750.000 sono sicuramente una cifra significativa, ma capiamo a fronte di cosa, perché è sempre bilanciare un tipo di istanza, un tipo di esigenze, con un tipo di risorse che si vanno ad investire. 750.000 euro (incomprensibile), com’è stato detto da chi mi ha preceduto, è una cifra sicuramente importante, ma non irrinunciabile, ma non introvabile, ecco, voglio dire. Nelle pieghe di un bilancio, se si ritiene che quello sia un investimento in un territorio che, come ho detto, è stato depauperato da tutta una serie di funzioni e di servizi, è un investimento assolutamente necessario, ma soprattutto le valutazioni alternative, cioè di strada Castello di Mirafiori, in cui da cosa ci si sembra di capire, bisognerebbe coesistere con il Centro Civico che già ha una serie di altre funzioni, vanno fatte con un’analisi che sia basata su parametri oggettivi, allora, sia di spazi, di funzioni, di com’è possibile, far coesistere realtà diverse, che forse hanno bisogno anche bisogno anche di percorsi differenziati, eccetera, ma credo che l’analisi seria di questo tipo sia necessaria. Quindi, Sindaca, noi le chiediamo, in una zona come quella, che tra l’altro, appunto, com’è stato detto è connotata anche da presenza di ampi spazi verdi, giardino Colonnetti, via Artom, corso Unione Sovietica dall’altro, ma in quel quadrante, che comunque ha una sua esigenza anche di coerenza mantenuta a certi livelli, vorremmo che lei ci aggiornasse al più presto di quelle che sono le valutazioni, di tipo tecnico, di tipo sociale, di tipo patrimoniale, in funzione di quello che si vuole realizzare, e ci dia un quadro che però sia oggettivamente più chiaro, perché ad oggi, francamente io non ho capito quali sono le possibilità, se non che c’è un’intenzione di fare queste valutazioni, ma sulle valutazioni anche solo sui parametri su cui basare le valutazioni, francamente mi sembra che siamo ancora un po’ distanti da avere una chiarezza. Le chiediamo, pertanto, di aggiornarci, perché ad oggi questo tipo di elementi non ci è dato di capirli. Grazie. |