Interventi |
UNIA Alberto (Assessore) Sì, grazie, Presidente. Se mi sente faccia un cenno. UNIA Alberto (Assessore) Perfetto, allora, il Consigliere Petrarulo ha presentato un’interpellanza sulla mancanza di mascherine anti-virus e gel disinfettanti per le mani per l’emergenza sanitaria, a cui hanno risposto per le due parti dell’interpellanza il Comandante del Corpo di Polizia Municipale e il Dirigente della Protezione Civile. Il Comandante del Corpo di Polizia Pulizia in merito al punto 1) dell’interpellanza: “quali misure la Sindaca intenda intraprendere affinché sia garantita la consegna nelle farmacie comunali e private delle mascherine e nei supermercati dei gel disinfettanti per le mani” informa che la Sindaca e la Città di Torino non hanno alcun potere in merito alla gestione e all’organizzazione della logistica commerciale, per cui non vi è alcuna possibilità di intervenire rispetto a quanto (audio disturbato). Sempre il Comandante del Corpo di Polizia Municipale in merito al punto 2) dell’interpellanza: “se verranno previsti dei controlli diretti e/o dalle Forze dell’Ordine-Guardia di Finanza affinché non si ripeta più quanto accaduto in questo periodo”, informa che la Guardia di Finanza, come condiviso nelle periodiche sedute del Comitato Sicurezza e Ordine Pubblico, sta monitorando le attività di vendita di tutti i generi attualmente consentiti, proprio per verificare eventuali speculazioni rispetto a beni con prezzi imposti disponendo le conseguenti segnalazioni alle autorità stesse. Il Dirigente dell’area Protezione Civile, premettendo che la Sindaca ed il Comune di Torino non sono competenti sulla tematica, appunto, relativa alla gestione e organizzazione della logistica commerciale, evidenzia come il problema sia conosciuto a livello nazionale e dall’autorità che controlla sia amministrativi che privati. Il Ministro dell’Interno e il Ministero dello Sviluppo Economico hanno avviato una serie di azioni per comprendere il fenomeno e principalmente per reperire i dispositivi da fornire agli utenti più a rischio, soprattutto i sanitari. In tale attività ha concorso, in sinergia con i Ministeri competenti, anche la Regione Piemonte. Il Dipartimento della Protezione Civile è da tempo costantemente impegnato nella difficile ricerca di mascherine e dispositivi di protezione individuale, azione quest’ultima che fin dall’inizio dell’emergenza è consentita anche dalle stesse Regioni. Tutto ciò che viene acquistato dal Dipartimento è prontamente trasferito ai territori, cercando di soddisfare gli importanti fabbisogni rappresentati; spetta poi alle autorità regionali distribuire quanto ricevuto in base alla tipologia del materiale e alle proprie necessità. Come già comunicato nei giorni scorsi alle Regioni, le mascherine due veli in tessuto non tessuto non sono dispositivi di protezione individuale, ma possono essere impiegate per le esigenze di enti e amministrazioni nell’ambito locale, ad esclusione del personale (incomprensibile) ospedaliero. Il Governo, proprio per fronteggiare la situazione di carenza dei dispositivi di protezione individuale, ha varato il Decreto Legge 18/2020; in particolare, l’articolo 15 stabilisce che fino al termine dello stato di emergenza è consentito produrre, importare e mettere in commercio mascherine chirurgiche e dispositivi di protezione individuale in deroga alle vigenti disposizioni. I produttori e gli importatori di mascherine chirurgiche, e coloro che le immettono in commercio, i quali intendono avvalersi della deroga ivi prevista, devono farsi carico di inviare all’Istituto Superiore di Sanità un’autocertificazione nella quale, sotto la propria esclusiva responsabilità, attestano le caratteristiche tecniche delle mascherine e dichiarano che le stesse rispettano tutti i requisiti di sicurezza di cui alla vigente normativa. Le aziende produttrici e gli importatori devono, inoltre, entro e non oltre tre giorni dalla citata autocertificazione, trasmettere all’Istituto Superiore di Sanità ogni elemento utile alla validazione delle mascherine chirurgiche oggetto della stessa. L’Istituto Superiore di Sanità, nel termine di tre giorni dalla ricezione, si pronuncia rispetto alla corrispondenza delle mascherine chirurgiche alle norme vigenti. I produttori e gli importatori dei dispositivi di protezione individuale e coloro che li immettono in commercio, i quali intendono avvalersi della deroga ivi prevista, inviano all’INAIL un’autocertificazione nella quale, sotto la propria esclusiva responsabilità, attestano le caratteristiche tecniche dei citati dispositivi e dichiarano che gli stessi rispettano tutti i requisiti di sicurezza di cui alla vigente normativa. Le aziende produttrici e gli importatori devono altresì, entro e non oltre tre giorni dalla citata autocertificazione, trasmettere all’INAIL ogni elemento utile alla validazione dei dispositivi di protezione individuale oggetto della stessa. L’INAIL, entro tre giorni dalla ricezione di quanto indicato, si pronuncia circa la rispondenza dei dispositivi di protezione individuale alle norme vigenti. In entrambi i casi suddetti, qualora all’esito della valutazione degli Enti competenti i prodotti risultassero non conformi alle vigenti norme, impregiudicata l’applicazione delle disposizioni in materia di autocertificazione, il produttore ne cessa immediatamente la produzione e all’importatore è fatto divieto di immissione in commercio. |