Interventi |
CURATELLA Cataldo Grazie, Presidente. Ci troviamo a vivere in una situazione assurda e, già dopo un mese e mezzo ci sono i primi segnali di necessità di intervento, perché persone che fino ad un mese fa, metà febbraio, fine febbraio, non avevano grosse problematiche dal punto di vista del rifornimento dei beni di prima necessità, iniziano ad avere i primi problemi su questo fronte e probabilmente sarà necessario intervenire ulteriormente, in un secondo momento, soprattutto se, almeno da quello che dice la Protezione Civile, almeno fino a metà maggio, forse anche qualcosina oltre, dovremmo andare avanti in questa situazione, comunque, non ci sarà una ripartenza istantanea, ma progressiva, quindi, è uno strumento che di sicuro dovrà essere affinato. Quindi, bene ha fatto il Governo nello stanziare questi 400 milioni di euro, che probabilmente dovranno essere integrati per i mesi successivi, di cui 4,6 sulla Città di Torino. E secondo me ha fatto un’ottima azione definire che fossero i Servizi Sociali della Città a gestirli, perché i Servizi Sociali hanno il primo contatto con la situazione presente all’interno dei confini cittadini. Quello che ha lasciato perplessi, anche rispondendo a qualcuno, non era tanto il voler attaccare sul metodo che si utilizzava, ha lasciato perplessi la gestione che se n’è fatta in situazione d’emergenza. Cerco di spiegarmi. Una delle prime risposte che è stata data nella Commissione venerdì è perché era necessario in tempi rapidi definire, avere a disposizione una rete capillare sul territorio di esercenti, di commercianti, che potessero permettere ai cittadini di poter utilizzare questi buoni. Ebbene, a me ha stupito l’utilizzo di “App Day”, più che altro perché innanzitutto è stata anche pubblicizzata dalla Giunta nelle settimane precedenti l’attività fatta - ne faccio una su tante, perché ce ne sono state diverse - per esempio dalla Confesercenti, che ha creato una mappa, “Io resto a casa” l’ha chiamata, di tutte le attività commerciali, i commercianti presenti nei vari territori cittadini, suddividendoli anche per tipologia di beni. Quindi, Confesercenti ha già creato una mappa sul territorio delle attività commerciali che potevano essere come le attività commerciali in cui andare a spendere i buoni e quindi - come fatto in altri Comuni, ad esempio, chiedendo anche il loro coinvolgimento, con una manifestazione di interesse - andare ad integrare tale mappa, cercando un po’ di favorire innanzitutto anche il territorio. Altro aspetto, ci diceva l’Assessore in Commissione: è stato chiesto uno sconto del 10% alla società per gli aspetti IVA. Va bene per la parte IVA, però noi abbiamo già delle attività sul territorio che in questo momento sono penalizzate, hanno poco con cui andare avanti. “App Day”, la società rimanente, tendenzialmente fa riferimento a dei supermercati e ho sentito nominare poco fa l’Eurospin; noi dobbiamo cercare di dare lavoro e aiutare soprattutto i piccoli commercianti, perché sono quelli che non hanno nessuno alle loro spalle, sono quelli dov’è più difficile andare ad agire. Avevamo fatto anche la proposta, l’aveva fatta la Consigliera Scanderebech, non tanto della spesa a domicilio dei mercati, perché i mercati si sono già organizzati, ma dell’aumentare l’informazione di questa possibilità e l’utilizzo, ad esempio, delle varie mappe già a disposizione, poteva andare in quest’ottica. Un altro aspetto, oltre al discorso della rete, anche come fare per la gestione dei buoni. È stato già nominato il CSI, abbiamo un’eccellenza sul territorio, che poteva aiutare il Comune a definire uno strumento che premettesse di gestire l’anagrafica dei commercianti, gestire anche, in collaborazione con i Servizi Sociali dei cittadini, l’anagrafica dei cittadini torinesi, perché nella domanda che era necessario fare, da quello che ho visto, non c’era nessun tipo di riferimento allo stato economico, all’attività, un’attività chiusa per effetto del decreto, lavoro perso, mancanza di sostentamento. Quindi, questo avrebbe permesso, già incrociando le banche dati cittadine, di permettere, di avere una rapida definizione, senza dover passare tramite terzi. Altri due aspetti: andando in proprio, l’aspetto del convenzionamento. Va bene, abbiamo una società privata che ha già tutta la struttura, però noi, per poter permettere al commerciante, al panettiere, al macellaio, di poter far spendere all’interno della propria attività i buoni, gli diciamo che deve obbligatoriamente convenzionarsi con “App Day” per avere la spendibilità dei buoni. Questa è una situazione che, secondo me, doveva essere gestita in modo diverso, facendo da filtro la Città di Torino, rispetto ad “App Day”, se proprio si voleva andare tramite… (incomprensibile) …fare in modo che il commerciante non dovesse andare obbligatoriamente a convenzionarsi, ma che ci fosse un’anagrafica sempre gestita, ad esempio, dal CSI. Ultimo aspetto della distribuzione: alcuni dei buoni, soprattutto per chi ha poche possibilità di azione a livello digitale, saranno distribuiti alle anagrafi, quindi si va a creare un flusso di persone che, quantunque saranno pianificate e via dicendo, porteranno molte persone a muoversi ed andare verso le anagrafi, per poter ritirare il proprio buono. Io mi chiedo, con la rete cittadina dei volontari, l’utilizzo, ad esempio, ne abbiamo parlato poco fa, degli agenti della Polizia Municipale, che non fanno operazioni sul territorio, ma possono andare eventualmente, nelle loro funzioni di pubblico ufficiale, a fare la consegna di questi buoni, si evitava di far uscire le persone dal proprio domicilio per andare a ritirare questo buono, consentendo di poterlo ottenere, evitando di avere troppi assembramenti. Perché io già le vedo le nostre anagrafi, che già sono in crisi per tutta una serie di ragioni, in questo momento si troveranno anche tutte queste persone che andranno... Quindi, ne discuteremo giovedì; questa delibera tendenzialmente non fa nulla di questo, perché è tutto definito da delibera di Giunta, assegna soltanto a Bilancio. Quindi il voto sarà sicuramente a favore, ma come gestione probabilmente andrà ripensata, perché questa volta è stata fatta in emergenza, si poteva chiedere di più ad “App Day”, vista anche un po’ la situazione, ma è necessario iniziare a pensare ad uno strumento che non sarà più solo d’emergenza, soprattutto perché questa situazione non andrà a chiudersi facilmente, o comunque in tempi brevi; già si parla di maggio o giugno, ma anche dalla sola base delle varie ipotesi, tesi e valutazioni che sono state fatte, probabilmente, almeno finché non ci sarà il vaccino che permetterà di risolvere la problematica, ci dovremo abituare a convivere, la cosiddetta fase due, e potremmo avere dei periodi un po’ più brevi, in cui sarà necessario fare delle chiusure progressive. Grazie. |